Assolegno per i terremotati: “Case in legno, non casette, in poche settimane”

 Il presidente di Assolegno Paolo Ninatti, insieme a una delegazione composta da tutti gli associati abruzzesi, ha partecipato il 13 maggio, all’ incontro organizzato a Coppito, in provincia de L’ Aquila, da Uncem, Unione nazionale comuni comunità enti montani, con lo scopo di testimoniare e condividere l’ impegno delle parti coinvolte con le popolazioni colpite dal sisma. L’ incontro ha visto coinvolti, oltre a Uncem, FederlegnoArredo e Confcommercio, anche Unicredit, il sindaco de L’ Aquila Massimo Cialente e alcuni sindaci dei comuni abruzzesi.

Il presidente Paolo Ninatti è intervenuto sottolineando l’ importanza di agire concretamente e in tempi brevi per evitare il protrarsi della difficile situazione che sta mettendo a dura prova gli abitanti delle regioni colpite dal terremoto.

Assolegno ha inoltre manifestato la capacità delle imprese associate di fornire, nell’ arco di poche settimane, case in legno agli abitanti colpiti dal sisma ora ospitati negli alberghi o nelle tendopoli. Si tratta di soluzioni abitative d’ avanguardia, in grado di rispondere alle verifiche statiche per la zona sismica 1, quella a più alto rischio.

“Da quando il sisma ha colpito l’ Abruzzo – spiega il presidente Ninatti – il tema delle case in legno è stato portato alla ribalta e questo è positivo; è importante tuttavia chiarire l’ equivoco comune che paragona le case in legno alle casette che si vedono comunemente nei giardini. Le case in legno non sono questo, ma strutture solide con caratteristiche e standard qualitativi precisi, comfort abitativi di ottimo livello, finiture gradevoli e la qualità di reagire positivamente ai terremoti; devono quindi essere realizzate da aziende del comparto qualificate, che sono tenute a dare al consumatore le specifiche tecniche del prodotto”.

L’ iniziativa di Assolegno si inserisce nel più ampio progetto di FederlegnoArredo e COSMIT a favore della popolazione abruzzese presentato in occasione dei Saloni 2009, all’ interno del quale Assolegno, che riunisce le industrie che si occupano di prima lavorazione e costruzioni in legno, può giocare un ruolo fondamentale.

Lazio: al via il microcredito per gli impianti fotovoltaici

 Promuovere il risparmio energetico e incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi gli obiettivi del ‘Fondo di rotazione per le energie intelligenti’ istituito dall’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio con il supporto di Sviluppo Lazio e presentato oggi alla stampa. Con l’attivazione del Fondo di rotazione da 7,5 milioni di euro, la Regione punta a sostenere i cittadini che intendono accedere alle energie rinnovabili. Il Fondo di rotazione regionale va a finanziare i piccoli impianti fino a 20kW, tramite le banche convenzionate, Unicredit Banca di Roma e Banca di Credito Cooperativo (BCC). Il Fondo permette, attraverso un tasso dello 0,5% annuo sulla metà dell’importo finanziato per la costruzione dell’impianto fotovoltaico, di abbattere il tasso generale del finanziamento dal 6,5% medio al 3,5%. Il meccanismo di ‘microcredito per le rinnovabili’ si somma al conto energia e permette al cittadino, attraverso il cosiddetto ‘scambio sul posto’, di non pagare nulla per le rate relative all’installazione dell’impianto e ridurre a zero il costo della bolletta elettrica fin dal primo chilowatt prodotto. Il finanziamento viene erogato per 15 anni, durante i quali i cittadini risparmiano fino a 10.500 euro sulla bolletta dell’energia elettrica. Dal quindicesimo anno, sia l’incentivo del conto energia, sia il risparmio in bolletta diventano un guadagno netto, per cui ogni anno si guadagneranno 2.338 euro per un totale di 11.690 euro in cinque anni. Al termine dei venti anni di funzionamento dell’impianto fotovoltaico, che può continuare a produrre per altri dieci anni energia pulita gratis, la somma totale che rimane in tasca alla famiglia proprietaria dell’impianto è di 22.190 euro.

Appello alle banche di Adiconsum: “Le famiglie non possono svenarsi per pagare la rata del mutuo”

 Paolo Landi, Adiconsum: «È urgente un accordo che riporti la rata del mutuo compatibile con il reddito familiare. In assenza, intervengano Governo e Parlamento».

Adiconsum stima che il 25% delle famiglie, che hanno acceso un mutuo a tasso variabile, siano in grande difficoltà (circa 400.000).

L’aumento dei tassi di interesse ha aggravato la rata mensile da 150 a 250 euro circa per un mutuo dai 100 ai 200.000 euro. In altre parole, l’aumento contrattuale ottenuto da chi ha avuto il rinnovo del proprio contratto di lavoro è finito nel pagamento dei maggiori interessi.