Evento. Salone del Mobile di Parma: inizia il conto alla rovescia

 Salone del Mobile Parma
30 gennaio-7 Febbraio
lunedì – venerdì 18.30-23.30
Sabato 15.00-23.30
Domenica 10.30-21.00
Fiere di Parma

Sabato 30 gennaio apre al grande pubblico l’ ottava edizione del Salone del Mobile di Parma. Fino al 7 febbraio alle Fiere di Parma va in scena l’ appuntamento annuale con idee e soluzioni d’ arredamento innovative, proposte per abitare e rinnovare la propria casa con originalità, dove ben si coniugano design, qualità, tecnologia, innovazione ma, soprattutto, l’ attenzione all’ ambiente ed al risparmio energetico.

Sempre in continua crescita nelle dimensioni e nei contenuti, il Salone del Mobile di Parma intende superare i brillanti risultati delle passate edizioni, offrendo oltre agli arredamenti funzionali dal moderno design ed ai complementi d’ arredo, anche servizi e tecnologie per il benessere personale ed il rispetto ambientale.

Cersaie 2009. Certificazione Leed, Leadership in Energy and Environmental Design: opportunità per un’ edilizia sostenibile

 Il Seminario, organizzato dal Centro Ceramico di Bologna nel corso di Cersaie 2009, si propone di analizzare il ruolo del contributo delle piastrelle in ceramica nella realizzazione di edifici che rispondano ai parametri di efficienza energetica e rispetto ambientale stabiliti dal sistema di certificazione indipendente Leed, Leadership in Energy and Environmental Design.

Uno dei sistemi di certificazione energetico – ambientale degli edifici più diffusi nel mercato delle costruzioni nordamericano, che dovrebbe essere adottato anche in Italia a cura di GBC Italia, Green Buikding Council Italia; un’ associazione no profit, promossa dalla Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino, nata con l’ obiettivo di: favorire e accelerare la diffusione di una cultura dell’ edilizia sostenibile; sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sull’ impatto che le modalità di progettazione e costruzione degli edifici hanno sulla qualità della vita dei cittadini e fornire parametri di riferimento chiari agli operatori del settore.

I parametri servono per valutare ed attestare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli edifici, dalla fase di progettazione fino alla gestione quotidiana, avvalendosi di un sistema fondato sull’ attribuzione all’ edificio di un punteggio, riconosciuto sulla base della verificata conformità dell’ edificio stesso a diversi requisiti o crediti.

Lombardia Urbanistica. Davide Boni: “Rilancio dell’ edilizia nel segno della qualità”

 “La ricerca della qualità nel territorio e nelle città lombarde è obiettivo centrale del Governo regionale, su cui occorre coinvolgere cittadini e operatori, istituzionali e professionali, nella responsabilità di realizzare interventi qualificati e coerenti con l’ identità e la storia del nostro tessuto urbano”.

Lo ha detto ieri l’ assessore al Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia, Davide Boni, intervenendo – in occasione di Expo Italia Real Estate – al convegno Rottamare le città per costruire il bello . “Per questo abbiamo costruito il nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo futuro del territorio lombardo con il Piano territoriale regionale, riformando la legge urbanistica lombarda, sostituendo alla logica del vincolo degli anni ’70 la responsabilità della progettazione urbanistica locale con i nuovi Piani di governo del territorio e avviando la realizzazione di numerosi interventi sul sistema della mobilità regionale e sovra regionale, anche in vista di Expo 2015”.

Il Piano territoriale regionale stabilisce le nuove politiche per la Lombardia per i prossimi decenni e, oltre a fissare le nuove politiche di settore per i prossimi anni in Lombardia, rilancia l’ obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Un traguardo che si declina pensando che il suolo è una risorsa primaria non replicabile, e che occorre una corretta integrazione – soprattutto nel nostro territorio metropolitano milanese – tra aree urbanizzate e aree libere.

“Vogliamo conservare i tratti più significativi dell’ identità lombarda – ha detto Boni -: le aree lacuali e fluviali, i centri urbani storici nel loro rapporto con il territorio circostante, i paesaggi agrari e montani, le aree dei navigli, senza dimenticare i territori degradati, abbandonati, privi di una adeguata funzione sociale”.

Nell’ area milanese ci sono ancora 750 ettari (7 milioni e mezzo di metri quadrati) di aree industriali dismesse, in oltre 150 siti; di questi circa un terzo sono stati abbandonati nel corso degli ultimi dieci anni, un altro terzo nel decennio precedente (1990 – 2000).

“Un fenomeno quindi ancora assai rilevante – ha aggiunto Boni – che non tocca più i grandi complessi industriali, in parte ancora da recuperare, ma si estende alle piccole aree produttive, spesso frammiste al tessuto residenziale”.