Abitare a Como. E acquistarvi una casa: il sogno di molti. Lasciamoci guidare da Tecnocasa

 È tutto pronto a Como per un 31 dicembre con i fiocchi sulle rive del Lario! Sì, perchè sono tantissime le proposte comasche per un Capodanno 2010 da passare in allegria e compagnia e, magari, anche in maniera un po’ diversa dal solito. E non solo. Un’ opportunità per conoscere il luogo in cui vorremmo vivere e quindi comprare casa con la guida di Tecnocasa, che ci indica prezzi e opportunità. Di seguito l’ analisi condotta dall’ Ufficio Studi Tecnocasa.

Nella prima parte del 2009 a Como si è registrato un ribasso dei prezzi immobiliari del 2,2%. Non si sono registrate variazioni nelle quotazioni dell’ area centrale della città. Le richieste di acquisto arrivano prevalentemente da famiglie, in alcuni casi provenienti da Milano e dall’ hinterland di Milano. Si registra una lieve crescita della domanda da parte di investitori, che acquistano piccole soluzioni da mettere a reddito con un valore medio di 150 mila euro, mentre sono in calo le richieste da parte di turisti stranieri (tedeschi, olandesi, russi, inglesi ed australiani).

Adusbef: il caso Lehman non stupisce la nota omerta’di Bankitalia e quella di Tremonti. Dove è finito il barattolo Cirio?

 Crack Lehman: non stupisce la nota omertà di ISVAP, CONSOB, BANKITALIA in merito ai risparmiatori coinvolti, sconcerta la inusuale reticenza del ministro Tremonti a quantificare i danni inferiti, L’ESPOSIZIONE E LE PERDITE PUBBLICHE ADDOSSATE AI CONTRIBUENTI REGISTRATE DAL TESORO. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI AL MINISTRO TREMONTI: DOVE E’ FINITO IL BARATTOLO CIRIO ?
Non stupisce la nota omertà di Autorità vigilanti a braccetto con i controllati,quali Isvap,Consob e Bankitalia, che pur avrebbero l’obbligo di quantificare il numero esatto dei risparmiatori coinvolti, quali e quante polizze index ed unit linked con il sottostante titolo Leham siano state vendute anche negli sportelli bancari con le relative scadenze, oltre alla quantificazione reale dei capitali e dei risparmi coinvolti,certamente ben superiori ai 10 miliardi di euro già stimati, sconcerta invece la inusuale reticenza del ministro dell’Economia Tremonti,che avalla con il suo complice silenzio, le malefatte bancari ed assicurative.
Se sono gravi le dichiarazioni del Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, che ipocritamente ha affermato che il “sistema è solido ed è poco esposto”, ancor più gravi sono le parole del presidente dell’Isvap Giannini, il quale ha evidenziato “una modesta esposizione delle imprese nei confronti di Lehman Brothers: nel complesso circa 1,1 miliardi di euro (di cui 0,2 miliardi di euro nella gestione danni e 0,9 miliardi di euro nella gestione vita), pari allo 0,4% delle riserve tecniche (0,34% nella gestione danni e 0,41% nella gestione vita)”. Altri attivi Lehman, ha aggiunto Giannini, sono poi presenti in prodotti per i quali “il rischio di investimento è contrattualmente a carico degli assicurati”, le cui ricadute effettive sui sottoscrittori “dipenderanno dall’esito della procedura concorsuale in atto negli Usa nonché da eventuali iniziative di singole imprese”.