Piano casa: nell’ accordo nessun riferimento agli edifici industriali e commerciali

 Ampliamenti e cubature aggiuntive solo per le abitazioni, non per gli edifici industriali e commerciali. Almeno per ora. Nell’ ultima versione dell’ accordo Governo – Regioni – Autonomie sul piano casa capannoni industriali e piccole strutture commerciali sono state escluse. Lo ha rilevato con disappunto il presidente dell’ Ance, Paolo Buzzetti. “Potenzialmente l’ accordo tra Governo e Regioni sul piano a sostegno dell’ edilizia – ha detto il presidente dei costruttori – è un buon accordo, ma ha dei limiti che vanno superati. Non si parla esplicitamente del non residenziale, un settore nel quale applicare il premio del 35% nelle cubature per l’ abbattimento e la ricostruzione dell’ edificio è più semplice che nei condomini”.

V rapporto sulla qualità urbana presentato a Ecopolis da Ispra

 L’ Italia ha imboccato la strada giusta per migliorare la qualità ambientale: ci sono segnali di miglioramento. È quanto emerge dal quinto rapporto sulla qualità delle aree metropolitane realizzato da Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) con la collaborazione di Arpa, Appa (Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ ambiente) ed Anci (Associazione nazionale comuni italiani) presentato nella prima giornata di Ecopolis 2009 alla Fiera di Roma.

Piano Casa. Gli effetti sul settore delle costruzioni

 Il Governo, soddisfatto per la collaborazione dimostrata dalle Regioni, si è impegnato a realizzare uno studio di fattibilità per il vero Piano Casa, allo scopo di risolvere la tensione abitativa con la realizzazione di alloggi a canone agevolato e new town, un nuovo concetto di città basato sulla sostenibilità. Berlusconi ha, infatti, definito il piano per l’ aumento delle cubature un Piano Famiglia utile anche per rilanciare il settore delle costruzioni. Durante la riunione non è stata trattata la possibilità di destinare i maggiori introiti di Iva dovuti agli aumenti di cubatura ad interventi di housing sociale.

Piano Casa. L’ Associazione dei costruttori chiede al Governo tempi rapidi

 Il presidente dell’ Ance Buzzetti: “Capisco la resistenza delle Regioni e dei Comuni rispetto al rischio di una deregulation eccessiva. Ma sono anche convinto che per varare un piano del genere il decreto legge sia indispensabile. C’ è il rischio, altrimenti, di aspettare tempi lunghissimi. E soprattutto, delegando la normativa agli enti locali, di avere un’ Italia a macchia di leopardo: ognuno si fa le sue regole, e questo federalismo edilizio davvero non ci piace”.

Housing sociale: si sblocca il decreto attuativo. Arriva l’ ok delle Regioni

 Lo scorso 12 marzo la Conferenza Unificata Stato Regioni Province e Comuni si è finalmente espressa in favore del decreto attuativo che secondo le intenzioni dell’ art. 11 del DL 112 / 2008 avrebbe dovuto essere emanato in realtà entro il 21 ottobre 2008. Nel frattempo con una rilevante modifica al testo iniziale dell’ art. 11 è stato fortemente ridotto il ruolo delle Regioni nell’ approvazione dello schema di DPCM sostituendo la necessaria intesa con l’ espressione di un parere non vincolante. Di seguito si riportano in sintesi i contenuti oggetto dell’ accordo espresso in sede di Conferenza Unificata:

Piano Casa, rallentata la vendita delle case popolari dopo lo slittamento del varo DL

 Lo slittamento del Piano Casa investe anche la dismissione degli alloggi popolari Erp e Iacp. Il Governo, attraverso incentivi, mira alla trasformazione dell’ affitto in mutuo agevolato. Un percorso da strutturare necessariamente su un piano di scelte condivise con gli Enti locali, dal momento che gli alloggi popolari sono di proprietà delle Regioni. Secondo le stime del Governo dalla vendita degli alloggi popolari, a un prezzo che abbia il rendimento effettivo come parametro di riferimento, potrebbero essere movimentati 25 miliardi in valori catastali, che nella situazione attuale sono invece considerati capitale morto.

Piano Casa, Napolitano rimanda il confronto e slitta il varo del DL

 Slitta il varo del DL dopo l’ incontro di Berlusconi al Quirinale. Da Napolitano considerazioni di natura istituzionale per evitare un conflitto di competenze Stato – Regioni. Procede l’ iter del Piano Casa per l’ aumento delle cubature, che dovrà tenere presenti le osservazioni mosse dal Presidente della Repubblica. L’ incontro tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per la valutazione delle condizioni di necessità e urgenza in cui versa il settore edile. Già dai giorni scorsi era infatti emersa la proposta di far procedere il Piano Casa su due binari paralleli.

Seminario Federcasa: “Nel Piano come Aziende Casa. Con nuovi strumenti per nuove missioni”

 Ancona, 22 aprile 2009
Sede Regione Marche
Palazzo Li Madou
Via Gentile da Fabriano, 2 / 4
In collaborazione con ERAP Ancona
Coordinamento ERAP Marche

Le trasformazioni in atto nella nostra società impongono una revisione degli strumenti operativi tradizionali e, in particolare, per quanto riguarda la casa occorre rivedere e aggiornare gli strumenti a disposizione degli operatori pubblici per consentire alle Aziende Casa e agli IACP di affrontare la sfida del “Piano nazionale di edilizia abitativa”.

Piano casa: dagli ampliamenti agli sconti fiscali

 La possibilità di ampliare ogni abitazione e di abbattere vecchi edifici malandati per ricostruirne di nuovi, sconti sulla tassa che si deve pagare ai Comuni in cambio del permesso di costruzione: queste le linee guida della legge quadro in discussione in Consiglio dei Ministri, su cui il governo continua a lavorare per mettere a punto un piano per l’ edilizia. Il piano di liberalizzazioni per il settore casa coinvolge due livelli: quello regionale e quello statale. Per quanto riguarda l’ ambito locale, è allo studio un testo base da proporre alle Regioni che intenderanno adottarlo. Veneto, Sardegna e Lombardia hanno espresso il loro consenso. Per quanto riguarda invece l’ ambito nazionale, si provvederebbe a modificare il Testo unico dell’ edilizia e il Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Spazio Expò 2015. Al via il primo Temporary Food & Wine Store

 Primo esempio in Italia, nasce a Milano, la futura capitale dell’ alimentazione che nel 2015 ospiterà l’ Esposizione universale incentrata sull’ alimentazione. Le motivazioni alla base del progetto sono da ricercarsi nell’ esigenza di poter offrire una vetrina permanente rivolta a tutte quelle aziende che vogliono incontrare il pubblico, i potenziali utenti, i media, esprimersi in un contesto diverso da quello fieristico, con tempi e modalità che possono essere concordate. Un modo diverso quindi di approcciarsi all’ utenza, senza periodi imposti, spazi da programmare per raggiungere il passaggio più elevato, rischi di non distinguersi o di non essere abbastanza visibili, disperdere energie per allestire, catturare l’ attenzione, disallestire, magari distogliendo le forze dall’ importanza della presentazione del prodotto stesso.