Citylife. A Milano il primo quartiere a zero emissioni

 Sarà realizzato nel capoluogo lombardo il primo progetto di alimentazione di un intero quartiere, per tutte le esigenze di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo, a emissioni zero, senza alcun combustione. Verrà impiantata una rete di teleriscaldamento grazie all’ accordo tra A2A e Citylife, la società di sviluppo che sta realizzando il progetto di riqualificazione del quartiere storico della Fiera di Milano. Citylife. A Milano il primo quartiere a zero emissioni.

Con Citylife sarà ridotto l’ utilizzo di idrocarburi (gasolio e altro), si avrà una migliore efficienza energetica e diminuiranno le emissioni di CO2 di circa 250.000 tonnellate l’ anno. A2A, con il progetto di sviluppo pianificato, elabora un sistema integrato che produce calore pulito innovativo, utilizzando le pompe di calore ad acqua di falda, di cogenerazione a gas ad alta efficienza e di recupero di calore ed energia dal trattamento dei rifiuti.

La Certificazione Energetica degli edifici

 Le costruzioni (a differenza ad esempio delle automobili) sono ferme all’ età della pietra. E non è un eufemismo: contribuiscono all’ inquinamento complessivo per il 40% circa del totale. La Certificazione Energetica degli edifici è un segno di una nuova civiltà che avanza. È un documento che permette all’ utente finale di conoscere quali saranno i consumi energetici della casa, con la rilevante incidenza che questi hanno nel costo di gestione della stessa.

Dare agli utenti, proprietari o affittuari, una maggiore consapevolezza sui consumi, sugli sprechi, sulla possibilità nel tempo di pagare meno sia in termini monetari che in termini di inquinamento dell’ aria, deve diventare un dovere di tutti gli operatori del settore specie nel momento in cui sono a diretto contatto con le famiglie, soprattutto nel momento in cui queste affrontano un impegno enorme, quello dell’ acquisto della propria casa, investendo un capitale che magari pagheranno in 20 o 30 anni! Andiamo finalmente verso la cultura della responsabilità e della consapevolezza dei problemi personali e sociali, perché l’ inquinamento provocato dalle nostre attuali abitazioni ricade direttamente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.

È una questione culturale profonda

La persona che acquista una macchina è abituata ad informarsi dal venditore dei consumi della macchina. Altrettanto non si può dire per chi acquista o prende in locazione un alloggio. Investe un capitale 10 – 15 – 20 volte superiore a quello che serve per acquistare una macchina, ma si ferma a considerare spesso le finiture interne, i pavimenti, a volte solo l’ aspetto esterno.

Certificazione energetica e diagnosi energetica: la differenza

La certificazione energetica fotografa una realtà al momento dello studio. Il foglio (attestato) che normalmente si propone, si compone di tre pagine. La prima, caratterizzata da strisce di colori, fa vedere in maniera evidente la classe di appartenenza del fabbricato, i consumi in termini di Kwh / mq anno. In seconda pagina illustra gli indicatori prestazionali, cioè i consumi teorici per riscaldamento, per raffrescamento estivo, per produzione di acqua calda sanitaria, per l’ energia elettrica, espressi in Kwh / mq oltre che i kg / mq di CO2 immessi in atmosfera.

La diagnosi energetica fa capire come intervenire sull’ immobile per ottimizzare gli interventi, sapendo in quanto tempo si può ammortizzare il capitale investito. È importante considerare i costi nella vita utile dell’ impianto: ad esempio, se si utilizza una caldaia a condensazione, bisogna sapere che inizialmente per l’ acquisto si spende il doppio di una caldaia normale, ma dopo i primi tre anni viene ammortizzato il maggior costo e nei successivi 12 anni si hanno dei vantaggi nei consumi!)

La stessa cosa sarà per le case: gli edifici certificati in classe A o B o C acquisteranno valore nel mercato immobiliare mentre gli edifici classificati F o G sono destinati a perdere valore.

Certificazione energetica. Una guida da ICMQ e Adiconsum che illustra gli obblighi, le scadenze e i benefici

 Presso la Casa Dell’ Energia di Milano, è stata presentata la Guida su “La certificazione energetica degli edifici”, messa a punto da ICMQ e Adiconsum, con l’ obiettivo di facilitare al lettore la comprensione e l’ uso della certificazione energetica per contenere i consumi diminuendo la spesa delle famiglie e delle imprese italiane.

Secondo l’ European Insulation Manufacturers Association (EURIMA), il consumo di energia per il riscaldamento, per l’ acqua calda e per il raffrescamento estivo degli edifici rappresenta all’ incirca il 40% dei consumi energetici dell’ intera Comunità europea. Da marzo 2007 esiste un accordo che vincola i paesi membri a ridurre entro il 2020 i consumi e le emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990, incrementando al contempo del 20% la produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’ Italia, paese europeo con il maggiore impiego di energia nel patrimonio edilizio, secondo le stime dell’ ENEA, dal 1990 al 2006 ha visto incrementare i consumi energetici del settore civile (residenziale e terziario) di quasi il 2% all’ anno.

Il settore delle costruzioni ha quindi un ruolo strategico e una grande responsabilità nell’ implementazione di politiche per il risparmio energetico e il contenimento delle emissioni dei gas serra. Nonostante ciò non si ritiene possibile il perseguimento degli obiettivi imposti dalla Comunità Europea operando solo sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici di nuova costruzione.

Oggi, grazie ad un’ attenta gestione degli impianti termici e all’ utilizzo di tecnologie e materiali innovativi, i consumi energetici degli edifici civili vecchi e nuovi si possono ridurre anche del 40 – 50%, mantenendo le medesime condizioni di comfort o addirittura migliorandole.

Rendimento energetico negli edifici: le novità del DPR

 I contenuti del DPR attuativo dell’ art. 4, comma 1, lettere a) e b), del Dlgs 192 / 2005, approvato in via definitiva il 6 marzo scorso dal Consiglio dei Ministri: criteri generali, metodologie di calcolo e requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici per la climatizzazione invernale e per la preparazione dell’ acqua calda per usi igienici sanitari. Almeno il 50% dell’ energia richiesta per la produzione di acqua calda deve essere prodotta da fonti rinnovabili.