Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha inaugurato il 4 novembre la nuova Casa dello Studente, dono di Regione Lombardia all’ Abruzzo colpito dal terremoto del 6 aprile. La struttura è stata realizzata in soli 87 giorni. Si tratta della prima opera di interesse pubblico costruita dopo il sisma.
È intitolata a San Carlo Borromeo: Santo del giorno, grande pastore della chiesa ambrosiana e italiana, patrono della Lombardia. Alle autorità abruzzesi (il presidente regionale Gianni Chiodi, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il sindaco Massimo Cialente) Formigoni ha consegnato le chiavi di questa opera per i giovani, alla presenza dell’ arcivescovo Giuseppe Molinari, che ha messo a disposizione il terreno per la costruzione in località Coppitto, nelle vicinanze di sedi universitarie, ospedale e centro sportivo.
“Oggi è la giornata della solidarietà e dell’ amicizia tra due popoli, quello lombardo e quello abruzzese, che si rinsalda”, ha detto Formigoni . E non a caso un canto della tradizione abruzzese, Luntane cchiù luntane e uno della tradizione lombarda, La mia bèla, erano state significativamente eseguite in apertura della cerimonia dal coro L’ è ben ver di Crema.
“Questo dono di Regione Lombardia – ha proseguito Formigoni – vuole essere un contributo alla vostra volontà e capacità di risorgere”. Formigoni ha ricordato che anche nei secoli scorso la solidarietà lombarda aveva avuto modo di dimostrarsi nei confronti dell’ Abruzzo: fu precisamente in occasione del terremoto del 1703, quando si distinse nell’ aiuto alle popolazioni colpite proprio la Confraternita di San Carlo.
E di San Carlo Borromeo è stato letto un brano pronunciato nel 1576, durante la pestilenza che colpì Milano. Contiene fra l’ altro queste parole: Con quanto studio allevate i buoi, le pecore, i cavalli! E dei vostri figli non vi date pensiero? Non è forse dalla loro buona educazione che dipende la felicità delle vostre famiglie, del vostro paese, di tutta questa valle?“.
L’ educazione dei giovani, allora come oggi, al centro della rinascita. “Dopo la fase dei soccorsi immediati e dei campi allestiti dai volontari della nostra Protezione Civile – ha detto Formigoni – abbiamo identificato nel tema dell’ educazione dei giovani il punto su cui concentrare i nostri sforzi per l’ aiuto alla ricostruzione. Per rinascere una società deve investire e scommettere sui giovani“.