Consorzi di bonifica, il sistema fa acqua

 La situazione è sotto gli occhi di tutti: il sistema dei Consorzi di bonifica fa acqua da tutte le parti. Impedisce una visione unitaria della situazione idrogeologica, ci difende da alluvioni e smottamenti nel modo in cui le vicissitudini vissute nei giorni scorsi da tante popolazioni hanno dimostrato. Per contro, la contribuzione obbligatoria da parte di condòmini e proprietari di casa e terreni, cresce inesorabilmente ogni anno, caratterizzata – oltretutto – da iniquità intollerabili (intere regioni in cui non si paga se già si paga il servizio fognario, ed altre – nella stessa situazione – nelle quali invece si paga comunque, e così via discriminando da luogo a luogo, secondo scelte discrezionali delle singole Regioni o dei singoli carrozzoni consortili). Riordinare questo sistema è improcrastinabile. E, per farlo, bisogna anzitutto sapere chi deve pagare per le opere di bonifica.

Normativa
Confedilizia ha avviato una battaglia per difendere la proprietà immobiliare urbana dalle pretese di quei Consorzi che – protetti dalle rispettive Regioni – chiedono ai soli proprietari di immobili, contributi che – evidentemente – andrebbero posti a carico della fiscalità generale. Si tratta di una battaglia condotta, nel più ampio quadro della difesa delle proprietà urbane (ma anche fondiarie), per ottenere il rispetto della legge. Per questo appare opportuno precisare che cosa dice la normativa del settore.

Apre APPI. Un’ iniziativa di sicuro successo e interesse

 Dal 10 gennaio l’ ANAPI, in collaborazione con l’ UAGI e Il Popolo dei Consumatori, ha dato vita ad una grandissima iniziativa per tutti i proprietari immobiliari e coloro che si vogliono avvicinare alla materia frequentando corsi di specializzazione sulle diverse tematiche immobiliari

Da oggi abbiamo dato vita all’ APPI (Associazione Nazionale Piccoli Proprietari Immobiliari) che si occupa prevalentemente di aiutare i proprietari ed inquilini in difficoltà con le migliaia di leggi che incombono sugli immobili e assisterli nel loro cammino dalla locazione alla vendita alla scelta di migliori mutui e via dicendo.

Oltre gli svariati servizi offerti, ci sarà anche quello del mondo Condominio materia sempre più complessa e ricca di novità fiscali, legali e tributarie. L’ APPI, da oggi, avrà il compito anche di confrontarsi con le più significative sigle di appartenenza a livello nazionale per la tutela degli interessi dei proprietari e inquilini e aggiornare costantemente, tramite il suo sito internet, gli stessi associati.

Il mercato delle locazioni nel primo semestre del 2009. Sotto la lente Milano, Roma e Napoli

 L’ Ufficio Studi Tecnocasa rileva che nel primo semestre del 2009 il mercato delle locazioni ha segnalato, a livello nazionale, una riduzione dei canoni dello 0,7% per i bilocali e dello 0,6% per i trilocali. Nelle grandi città la diminuzione è stata dell’ 1,2% per i bilocali e dell’ 1,3% per trilocali.

In tutte le metropoli si registrano cali contenuti dei canoni di locazione, con l’ eccezione di Palermo dove si segnala un lieve aumento dei valori. In generale gli appartamenti dal taglio superiore a 90 – 100 mq registrano difficoltà maggiori nella locazione. Infatti si chiedono ulteriori ribassi sui canoni.

Anche in questa prima parte del 2009 si conferma una buona domanda di immobili in affitto alimentata da coloro che non riescono ad acquistare l’ abitazione, non avendo i requisiti per poter ottenere il mutuo.

I canoni di locazione più elevati si registrano comunque sempre a Roma (850 euro al mese per un bilocale e 1050 euro al mese per un trilocale) e a Milano (750 euro al mese per un bilocale e 1000 euro al mese per un trilocale).

Come nei semestri precedenti, anche in questi primi sei mesi dell’ anno, i potenziali inquilini hanno ridotto il budget da destinare alla locazione dell’ immobile ed i proprietari che non si adeguano in questo senso spesso si trovano con l’ immobile non locato per lunghi periodi. E proprio per questo motivo, in alcune grandi città, sono in aumento i proprietari che si informano per formulare contratti di locazione a canone concordato, sebbene il contratto di locazione a canone libero resti quello più stipulato.

Compravendite di nuda proprietà: una tendenza del mercato immobiliare per far fronte alla crisi economica

 Una tendenza confermata dalle analisi di operatori del settore: Scenari Immobiliari, Agenzia Immobiliare Toscano e Confedilizia. E nata da due fattori molto importanti: dal bisogno di liquidità di proprietari anziani che affrontano in questo modo la crisi economica in atto e dalla delusione scaturita da Borsa e Titoli di Stato, che ha spinto gli acquirenti a investire nel mattone “con ospite”.

“È un fenomeno in evoluzione – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari – dal 2000 al 2004 le transazioni di nude proprietà sono raddoppiate: da 18 mila sono passate a 35 mila fino a 50 mila nel 2007. Le transazioni di nuda proprietà stanno recuperando terreno dopo la discesa rilevante registrata nel 2008 (-10%), ma comunque minore rispetto a quella del mercato immobiliare generale”.

Chi vende e chi compra la nuda proprietà? Tipici venditori, gli over 65 a causa della pensione troppo bassa e quindi per bisogno di liquidità. Acquirenti tipici, padri di famiglia benestanti che preferiscono investire nel mattone. Pare, quindi, che la grande crisi economica abbia avuto un effetto trainante sul settore.

Confedilizia: da ieri in vigore il decreto sugli ascensori: 6 miliardi di euro il costo per i proprietari di casa

 Entrato in vigore ieri, 1 settembre, il Decreto del Ministero dello sviluppo economico 23 luglio 2009 in materia di sicurezza degli ascensori. Lo comunica la Confedilizia, precisando che il provvedimento dispone – con diverse scadenze in relazione alla data di installazione dei singoli impianti – una verifica straordinaria, finalizzata alla realizzazione di un’ analisi delle situazioni di rischio, su tutti gli ascensori installati e messi in esercizio prima del 1999, disponendo inoltre la realizzazione dei “conseguenti interventi di adeguamento”, anche in questo caso con scadenze legate alla data di costruzione degli ascensori.

La Confedilizia ha assunto una posizione critica sul provvedimento in parola, motivata dal fatto che lo stesso impone ai proprietari di casa ingenti spese proprio in un momento di crisi economica che attanaglia da mesi le famiglie italiane. E ciò, prevedendo in capo a condòmini e proprietari di casa gravosi adempimenti non previsti da alcuna normativa cogente dell’ Unione europea.