I buoni rapporti con il vicinato: la novella infinita. idealista.it: e tu, che vicino sei?

 Non sempre è facile mantenere buoni rapporti di vicinato e capita spesso che alterchi scoppiati tra vicini finiscano davanti a un giudice, come dimostrano le indagini realizzate da alcune associazioni di categoria che ritraggono un fenomeno in crescita. E dire che andare d’ accordo tra vicini non è impossibile; basterebbe che tutti osservassero poche, fondamentali regole di educazione, civiltà e buon senso.

A marzo, Codacons (coordinamento per le Associazioni in difesa dei consumatori) informava che ogni anno in Italia 2 milioni di liti condominiali finiscono di fronte a un giudice, mentre a settembre Anaci (Associazione Italiana degli Amministratori) denunciava la crescita costante del fenomeno, con l’ 8% di cause condominiali in più nell’ ultimo anno.

Casi limite a parte, mantenere buoni rapporti di vicinato non è una cosa semplice e a volte si tratta di una vera e propria impresa. Alzi la mano chi non ha mai avuto discussioni con un vicino di casa! La convivenza pacifica non è un traguardo irraggiungibile; è sufficiente rispettare alcune fondamentali regole di educazione, civiltà e buon senso, come quelle suggerite da idealista.it. Inizia tu a dare il buon esempio.

Lavorare in condominio. Incontro Anammi – Ispesl sui rischi professionali

 Per garantire la sicurezza sul lavoro anche in ambito condominiale, l’ Associazione Nazional – europea degli AMMinistratori d’ Immobili, in sinergia con l’ Ispesl, ha organizzato un seminario sul Testo Unico della Sicurezza. Una collaborazione fattiva con l’ Istituto Superiore di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro (Ispesl) per rendere più sicuro vivere e lavorare in condominio.

Con questo obiettivo l’ ANAMMI, l’ Associazione nazional – europea degli AMMinistratori d’ Immobili, ha organizzato un seminario sul Testo Unico della Sicurezza (Dlgs n. 81 / 2008). A illustrare le misure più recenti in materia di salute nei luoghi di lavoro è stato Carlo Vito Magli, direttore dell’ Ufficio Affari Legali dell’ Ispesl. Un tema, quello della sicurezza, che tocca da vicino l’ amministratore di condominio: questi, per legge, è da considerarsi il datore di lavoro di tutti coloro che operano professionalmente nei condomini (giardinieri, portieri, manutentori di vario tipo).

Anammi stila la classifica delle liti condominiali

 L’ANAMMI, basandosi sulla sua attivita’ interna e sulle segnalazioni dei suoi 13mila associati, ha stilato l’elenco delle motivazioni che, piu’ di frequente, provocano dispute tra gli abitanti dello stesso immobile. Dall’odore di cucina all’automobile posteggiata nel punto sbagliato, dal bambino che gioca in cortile al cane che abbaia: in un condominio i motivi per litigare non mancano mai. E’ quanto dimostra l’ANAMMI, che ha disegnato una “classifica” delle liti condominiali in base alla sua attivia’ interna e alle segnalazioni deGLi associati (circa 13mila in tutta Italia). Le cosiddette “immissioni”, ovvero rumori e odori provenienti da altri appartamenti. Il classico ticchettio di scarpe femminili a tutte le ore, l’odore di cipolla reiterato, lo spostamento di mobili a tarda ora sono casi tipici di questo genere di motivazione. La cucina etnica ed i suoi aromi forti sono spesso al centro di dispute di condominio. L’apposizione in aree comuni, vale a dire la collocazione in ambito condominiale di oggetti e mezzi di un singolo condomino. Qualche esemplificazione: la fioriera attaccata al muro, l’automobile parcheggiata in uno spazio non autorizzato nel garage condominiale. I rumori in cortile, in particolare il gioco dei bambini. In un’epoca di demografia a quota zero, le voci infantili sono, purtroppo, sempre meno tollerate. L’innaffiatura di piante e balcone, nel caso in cui il flusso idrico investa pesantemente gli spazi sottostanti, appartenenti ad altri condomini. Il rapporto con gli animali domestici, soprattutto quando si trovano in ascensore o nel giardino condominiale.