Settore commerciale: in aumento le vendite di proprietà soggette a pignoramento

 Oltre il 75% dei paesi presi in esame ha registrato nel mercato immobiliare commerciale un aumento delle vendite di proprietà soggette a pignoramento da parte delle banche e valutate a un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato. Questo emerge dalla recente indagine condotta da RICS (Royal Institution of Chartered Surveyors), la più importante associazione internazionale che raggruppa i professionisti del settore immobiliare.

Durante il secondo trimestre del 2009 i membri di RICS e altri operatori del settore immobiliare di 27 diversi paesi a livello internazionale hanno osservato un importante aumento nel volume delle vendite di proprietà soggette a pignoramento nel mercato immobiliare commerciale, se confrontato con il primo trimestre dell’ anno.

Il maggiore aumento è stato registrato in Sud Africa, seguita da Stati Uniti, Nuova Zelanda, Malesia e Ungheria con i Caraibi, Irlanda, Spagna, Russia e Ucraina a chiudere la top ten. RICS ha la possibilità di fornire al mercato un interessante punto di vista a tal proposito, operando i suoi membri nelle varie fasi che caratterizzano un’ operazione di pignoramento.

In particolare nell’ ultimo trimestre questi hanno rilevato un incremento del livello di interesse nei confronti di immobili pignorati da parte di fondi specializzati. Tra questi mercati troviamo in prima linea Italia e Gran Bretagna, seguiti immediatamente da Germania, Stati Uniti, Ungheria, Spagna e Irlanda.

Secondo idealista.it lo stipendio degli italiani non è sufficiente per comprar casa a Milano

 Ai livelli salariali Ocse i milanesi potrebbero a malapena finanziare un miniappartamento. Per comperare una casa da 65 mq, con 2 stanze nel capoluogo lombardo l’ acquirente medio dovrebbe guadagnare più di 2.000 euro al mese. Secondo l’ organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il salario netto degli italiani ammonterebbe mediamente a 21.374 dollari, scarsi 16 mila euro netti annui, meno di Spagna e Grecia.

L’ Ufficio Studi di idealista ha preso come riferimento il dato Ocse, che colloca il nostro Paese al 23° posto nella graduatoria dei 30 paesi facenti parte dell’ organizzazione internazionale, per mettere in relazione salari e prezzi degli immobili a Milano. Un rapporto sempre più difficile, come risulta dallo studio in questione: in sostanza, alla luce dei dati Ocse, quale appartamento si può comprare con un reddito di circa 1.300 euro al mese alle attuali condizioni praticate dalle banche?

A Milano, dove comprare casa costa in media 3.600 euro al mq, un appartamento di 65 mq, secondo lo standard degli annunci del sito, costerebbe 227.500 euro. Significa che, finanziando l’ 80% del valore dell’ immobile (182.000 euro), con mutuo a tasso variabile (2,42%), il consumatore dovrebbe restituire alla banca una rata pari a 809 euro al mese nell’ ipotesi di un mutuo a 25 anni e 711 euro mese per un mutuo a 30.

Il primo trimestre 2008 conferma la stagnazione del mercato immobiliare residenziale

 Prezzi fermi (la media nazionale è a -0,7% rispetto allo stesso periodo del 2007) con Firenze maglia nera a -4,0% e Napoli a -3,6%. In positivo si confermano Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania. Andamento sostanzialmente a “crescita zero” per Milano, Roma e Bari. La contrazione del mercato del credito alla casa penalizza l’andamento delle compravendite che risulta in calo (-2,3% rispetto allo stesso periodo del 2007) soprattutto nella fascia medio-bassa del mercato. La domanda di prima casa si conferma elemento d’equilibrio rappresentando il 47% del mercato. L’acquisto per investimento torna protagonista con un 4% di crescita rispetto al 2007. Alla fine del primo trimestre 2008 il mercato immobiliare residenziale italiano conferma quelle che erano le tendenze registrate alla fine dell’anno scorso: minor crescita delle compravendite rispetto al primo trimestre 2007, prezzi stagnanti o in leggera flessione sia nelle aree metropolitane sia nei centri intermedi dove, un anno fa, il mercato era ancora positivo. La domanda di abitazioni in acquisto, rispetto a tre mesi fa, può essere giudicata stabile in tutte le città monitorate; il giudizio di stabilità deve essere corretto al ribasso se il raffronto viene fatto con il primo trimestre 2007. A fronte di un calo della domanda, l’offerta mantiene ancora delle posizioni rigide in merito alla possibilità di rivedere il prezzo iniziale di vendita; col passare del tempo la posizione si ammorbidisce e infatti lo scarto finale fra i due prezzi (offerta e vendita) si amplia sino a sfiorare la media dei 12 punti percentuali, con punte del 15% a Genova, Firenze, Roma e Napoli (si veda la tabella 2 in allegato).

Nomisma: Nel 2007 prezzi immobiliari in crescita rallentata, erogazioni mutui sempre a livelli record

 I prezzi immobiliari in Italia nel corso del 2007 stanno registrando ancora un aumento anche se con una dinamica inferiore agli anni passati e si nota un aumento dei tempi medi di vendita. Lo ha affermato Daniela Percoco, Direttrice dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma a Milano per la presentazione dell’osservatorio sulle residenze esclusive. “Il mercato delle locazioni è ancora abbastanza debole con canoni elevati che crescono comunque meno dei prezzi”, ha poi proseguito Daniela Percoco. “Per quanto riguarda i mutui è vero che Bankitalia registra un calo delle erogazioni rispetto agli anni precedenti ma siamo sempre su livelli record. L’erogato sul Pil in Italia è circa al 17%, decisamente una percentuale non paragonabile agli altri paesi europei principali o agli Stati Uniti”.