Torino: social housing, le proposte del comune e del privato sociale per il finanziamento regionale

 Il Comune di Torino aderisce alla proposta regionale di presentare un programma comunale di “manifestazioni d’interesse” per la sperimentazione di interventi di social housing. In pratica, si tratta di un elenco di progetti di edilizia sociale che il Comune in parte raccoglie da privati, in parte progetta nell’ambito del Piano Casa 2009-2010 e del Piano regolatore sociale.
Cosa si intende per casi pilota di social housing? Due le tipologie: residenze temporanee (alloggi individuali o residenze collettive) e alloggi individuali destinati alla locazione permanente.
La Giunta della Regione Piemonte aveva approvato il 7 luglio una deliberazione che indicava le caratteristiche degli interventi, i criteri e le procedure per l’individuazione di “casi pilota di social housing” da finanziare, integrando così il Programma casa (“10mila alloggi entro il 2012”) e le “Linee guida per il social housing in Piemonte” del 2007. Poi aveva diffuso un Avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni d’interesse, aperto a Comuni, Atc, imprese e cooperative edilizie, soggetti privati non profit. La somma messa a disposizione da parte della Regione era di 2.239.460,75 euro, “al fine di finanziare l’acquisizione delle aree o degli immobili e la progettazione degli interventi ammessi a finanziamento”. Si potevano presentare al bando l’acquisto di edifici liberi, interventi di recupero, di ristrutturazione urbanistica e nuove costruzioni. Ai Comuni il compito di raccogliere e presentare in Regione, insieme ad eventuali propri progetti, quelli dei privati intenzionati a partecipare.

La provincia di Reggio Emilia a favore di 2 milioni di emiliani. Accordo in quattro Modena, Parma, Piacenza e Reggio per migliorare la politica abitativa

 Razionalizzare i servizi e le attività fra le Acer, ottimizzare e valorizzare l’organizzazione e le professionalità, mettere in pratica economie di scala che permettano di migliorare i livelli di efficienza, efficacia e qualità dei servizi, promuovere le politiche per la casa secondo criteri di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa firmato il 23 aprile, nella Sala del Consiglio provinciale alla presenza di Enrico Cocchi – direttore generale dell’Assessorato regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale – dai rappresentanti delle Province di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e dai presidenti delle Acer di Modena, Vito Tedeschini, di Parma, Romano Vitali, di Piacenza, Flavio Antelmi, e di Reggio Emilia, Marco Corradi. Un patto a quattro a favore di nuove e più efficaci politiche per la casa in grado di venire incontro alle esigenze di quasi 2 milioni di emiliani. “Si tratta di una iniziativa importante in particolare perché coinvolge quasi la metà della popolazione regionale, l’intera Emilia Ovest, ovvero uno dei distretti socio-economici più competitivi in Europa con indicatori-record per occupazione, numero di imprese, valore aggiunto, brevetti – ha spiegato Marcello Stecco, assessore provinciale alla Solidarietà di Reggio Emilia – Il Protocollo punta non solo a sostenere la qualità della vita dei cittadini e la coesione-sicurezza sociale, ma anche la competitività di questa area vasta in tempi di forte globalizzazione”.

Elezioni: L’ASPPI invia agli schieramenti politici il “Focus Casa”

 Il documento contiene l’analisi e le richieste dell’Associazione in merito alle politiche abitative

In occasione delle elezioni, l’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari ha elaborato il “Focus Casa”, un documento articolato su cinque temi: Fisco, Riforme legislative, Edilizia pubblica e privata, Risparmio energetico, Urbanistica, per ciascuno dei quali sono state formulate cinque proposte rivolte agli schieramenti politici, con un’analisi che motiva l’attenzione richiesta sui temi.
“In quest’ultimo periodo – spiega il Presidente Nazionale dell’Asppi Luigi Ferdinando Giannini – c’è stato nuovo impulso nel settore delle politiche abitative. Pur tuttavia, le proposte messe in campo dai diversi schieramenti sono un passo indietro rispetto al recente Tavolo di concertazione sulla casa». L’Asppi ritiene ci sia bisogno di idee nuove che permettano di superare iniquità ed emergenze, per questo ha voluto offrire il proprio contributo al dibattito con il “Focus Casa”.
“Abbiamo cercato – prosegue Giannini – di non guardare la questione abitativa solo dal punto di vista della proprietà privata. Inoltre abbiamo indicato proposte concrete, e non solamente slogan”.