Case occupate, in Italia è un diritto?

Non solo Zam. Oltre allo sgombero del centro sociale a Milano sono copiosi i gli sgomberi di case occupate, intere palazzine, ponti ed edifici pericolanti. Ma in tutta Italia il fenomeno dell’occupazione edilizia abusiva è in aumento tanto che è giusto chiedersi se sia ancora da considerare un reato o un diritto. una cosa è certa. Il sistema-Stato è un governo che sta colando a picco e più che sociale ha già lanciato l’allarme “si salvi chi può”. E i cittadini sempre più spesso sono costretti ad arrangiarsi e sopravvivere in barba alla legge.

Milano: sgomberato insediamento abusivo

 L’operazione è stata portata a termine senza problemi di ordine pubblico. L’area era occupata da centinaia di persone, in prevalenza moldavi, ucraini e anche rumeni “Continua l’opera di contrasto alle occupazioni abusive e riconsegna delle aree ai legittimi proprietari. Come per la Bovisasca, l’operazione della Polizia di Stato in via Calchi Taleggi si è svolta senza tensioni grazie alla politica di alleggerimento e moral suasion che continua a dare i suoi frutti. E che sarà fatta valere anche per la cascina di via Parri, che si trova nelle vicinanze dell’area sgomberata questa mattina, dove 50 rom romeni occupano ancora una ventina di baracche”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a seguito dello sgombero effettuato questa mattina in via Calchi Taeggi. “La situazione di via Calchi Taeggi – spiega De Corato – era ampiamente conosciuta. Tanto che nel Comitato per l’ordine e la sicurezza dello scorso 15 maggio avevo chiesto un intervento prioritario in quell’area, che costituiva il più grosso insediamento abusivo, essendo occupato da centinaia di persone, prevalentemente ucraini e moldavi, ma anche romeni”.

Confedilizia: un nuovo Affido

 Finora, ciascuno di noi ha sempre saputo questo: che si parla di “affido” (parola – peraltro – non registrata dai Vocabolari della nostra lingua) come sinonimo – tecnico, abbreviato – di “affidamento” (dell’istituto, quindi, tramite il quale un ente pubblico assegna, in custodia o in consegna, un minore ad una determinata persona, o a una comunità). Ma da qualche tempo, non è più così. C’è un “affido” tutto speciale, un nuovo “affido”. È l’atto con il quale persone varie (per lo più, per quel che risulta, stranieri) “affidano” ad altri – dietro compenso – un immobile di proprietà pubblica (per ora?), dopo aver con la forza rimosso le opere provvisionali che dovrebberoimpedire l’accesso all’immobile stesso (per evitarne, appunto, l’abusiva occupazione). Ma tant’è: ora, non si parla più di “occupazioni abusive”. C’è l’“affido”, e si usa questa terminologia con chiarezza – e fierezza, magari – anche alla tv. Bell’Italia davvero. Buonismo e tolleranza colpevoli, portano a questo.

Comune di Milano. Una firma contro gli abusivi

 Comune, Prefettura, Questura, Regione, Provincia e Aler Lombardia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per riqualificare i quartieri di edilizia residenziale pubblica Comune di Milano, Prefettura, Questura, Regione, Provincia e Aler Lombardia hanno firmato un protocollo d’intesa per la riqualificazione e la sicurezza nei quartieri di edilizia residenziale pubblica con l’obiettivo di contrastare in modo ancora più efficace le occupazioni abusive. Per l’Amministrazione cittadina hanno firmato il documento il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore alla Casa Gianni Verga. “A Milano – spiega De Corato – le occupazioni abusive delle case popolari sono costantemente all’attenzione dell’Amministrazione. E i positivi risultati del 2007, conseguiti grazie al Tavolo interistituzionale attivato in Prefettura per la programmazione degli allontanamenti, parlano chiaro: 162 sgomberi da edifici del Comune e Aler e 650 tentativi di occupazione sventati (solo stabili Aler). Il contrasto alle occupazioni abusive – aggiunge De Corato – è stato inoltre indicato come ‘prioritario’ nella convenzione che ha dato sostegno finanziario al Patto per la Sicurezza e per la quale il Comune di Milano ha versato due milioni di euro”. “La firma di questo nuovo accordo – sottolinea De Corato – dà dunque seguito alla positiva esperienza passata. E in particolare attua la legge regionale numero 27 del 28 novembre 2007. Al fine di assicurare la progressiva liberazione delle case occupate – prosegue De Corato – la nuova normativa prevede, infatti, che gli enti proprietari predispongano un piano Sicurezza degli immobili soggetti a intrusione che definisca, tra l’altro, le misure e le modalità di prevenzione da adottare, concordate con l’Autorità che dispone della forza pubblica”.