2009. Bilancio positivo per i Bed and Breakfast

 Il 2009 – nonostante sia stato un periodo caratterizzato dalla crisi che ha investito il nostro Paese – è stato comunque un anno positivo per le strutture di Bed and Breakfast. Lo si rileva leggendo i risultati dell’ indagine annuale condotta dal Centro studi osservatorio turistico dell’ ANBBA, Associazione Nazionale Bed & Breakfast e Affittacamere, aderente alla Confedilizia.

Per la prima volta, l’ Osservatorio ha rivolto la propria attenzione sia alle strutture associate all’ ANBBA sia a quelle non associate. Risulta che i B & B che hanno fatto parte del sistema di qualità ANBBA, pur praticando un prezzo leggermente superiore alle altre, hanno avuto un’ occupazione media maggiore.

Analizzando i dati relativi al 2009, è emerso che gli ospiti hanno soggiornato in media 2 / 3 notti, spendendo al giorno – sempre mediamente – 73 euro circa a coppia. L’ ospite tipo è italiano e viaggia in coppia. Internet è il mezzo che più facilmente consente di conoscere il mondo dei B & B. È stato proprio con questo modo veloce e pratico che gli ospiti hanno scelto in genere la struttura dove trascorrere le proprie vacanze.

Dimensioni del disagio abitativo e strategie di intervento. Il caso di Bologna. Uno studio Nomisma

 Cresce significativamente il disagio abitativo nelle grandi città italiane del Centro e del Nord e arriva a coinvolgere almeno una famiglia in locazione su due e quasi una famiglia su quattro tra quelle impegnate nel pagamento di un mutuo. Tra le cause del fenomeno c’ è il forte accentuarsi negli ultimi vent’ anni della dinamica dei valori immobiliari (+164% i prezzi e +105% i canoni) su quella dei redditi (+18%).

Gli effetti della crisi sull’ occupazione e sul reddito non consentono di ipotizzare una riduzione significativa del divario creatosi, nonostante la recessione che caratterizza da oltre un anno il settore immobiliare. Sebbene la dimensione del fenomeno imponga l’ adozione di urgenti misure di contenimento del disagio, risultano ancora inadeguate le politiche volte a garantire risposte immediate all’ emergenza abitativa e la diminuzione graduale dei trasferimenti riduce ulteriormente lo spazio di manovra agli Enti locali.

A Bologna si calcola che il 75% delle famiglie in affitto sostenga un canone di locazione superiore al 30% del proprio reddito disponibile (soglia di sostenibilità fissata da Banca d’ Italia oltre la quale gli Istituti di credito non sono disposti ad erogare prestiti). Si stima inoltre che siano oltre il 50% le famiglie bolognesi per le quali l’ incidenza dei canoni di mercato sul reddito risulterebbe superiore alla soglia del 30%.

News. Fonti rinnovabili: nasce oggi a Napoli la Consortile Edosm. Entro il 2014 ottocento nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato

 Nello statuto di Edosm una richiesta chiara alla politica: le imprese vogliono rilanciare il settore ma gli enti territoriali sburocratizzino il settore.

Nasce oggi a Napoli, alle 12 e 30, nella sede dell’ Unione degli Industriali, la Società Consortile per azioni EdoSm, Energia do Sole mio, che nei prossimi mesi lancerà un piano progettuale di sviluppo delle energie rinnovabili dal basso Lazio alla Sicilia.

Con novanta milioni di investimento, di cui sessanta nel fotovoltaico, venticinque milioni nelle biomasse liquide, cinque milioni nel micro eolico, marino e biomasse solide: sono questi i numeri per la Campania che la Consortile vuole sviluppare nella produzione di energia pulita nel 2010.

Nella filiera delle biomasse liquide partendo da una raffineria di olio vegetale per l’ energia da cinquantamila tonnellate, che entrerà in esercizio nei prossimi mesi a Nola, si farà filiera realizzando presso industrie energivore delle mini centrali di trigenerazione da 1MW generando una occupazione stabile di circa 100 unità.

Avedisco informa: la vendita a domicilio batte la crisi

 Il settore conferma il proprio ruolo nel difficile momento occupazionale: 17mila nuovi addetti. Nei primi sei mesi dell’ anno, fatturato a +1,8%. La decisa crescita del secondo trimestre (+3%) porta il giro di affari delle imprese associate Avedisco a toccare i 688 milioni di euro.

Il primo semestre delle imprese associate Avedisco (Associazione vendite dirette servizio consumatori) si è chiuso con un fatturato di 688 milioni di euro e ha fatto registrare una crescita dell’ 1,8% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente. Dopo un primo trimestre sostanzialmente stabile (+0,4%), nel corso del secondo trimestre, Avedisco ha registrato una crescita del 3% portando il volume d’ affari a superare i 688 milioni di euro.

“Questi dati ci confermano che il nostro settore è sano e vitale – commenta Luca Pozzoli, presidente di Avedisco -. Nel pieno della crisi economica e occupazionale, le aziende associate Avedisco segnano una crescita decisa sia nel giro d’ affari sia sotto il profilo degli addetti alla vendita”.

Allarme credito per la Confindustria italiana e quella tedesca. Conseguenze per investimenti e occupazione

 Siamo di fronte ad una stretta creditizia: le banche, preoccupate della solvibilità di coloro a cui prestano i soldi, concedono prestiti a condizioni più rigide, aumentando i tassi o chiedendo più garanzie. Ma la scarsa liquidità potrà avere conseguenze drammatiche per gli investimenti e l’ occupazione. Pertanto la Confindustria italiana e quella tedesca hanno deciso di portare la questione a livello comunitario, con una lettera congiunta al presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, e al primo ministro svedese, Fredrik Reinfeld, presidente di turno del Consiglio europeo.

Anche in questo caso, come nella battaglia sull’ ambiente, Italia e Germania si trovano a fianco, perché in entrambi i Paesi è ancora forte il peso del manifatturiero. Troppe aziende, in particolare le piccole, si sentono negare il prestito allo sportello. A monte di questa situazione, le regole di Basilea 2, entrate in vigore due anni fa. In particolare quel meccanismo di valutazione sul rischio patrimoniale delle banche basato su rating automatici, che di fatto, in un contesto di crisi, ha ridotto l’ offerta di finanziamenti.

“L’ accesso al credito sta diventando sempre più difficile, specie per le Pmi”, scrivono i due presidenti di Confindustria e Bundesverband der Deutschen Industrie (Bdi), Emma Marcegaglia e Hans Peter Keitel sollecitando la Ue a prendere urgentemente tutte le iniziative necessarie.

Le banche hanno inasprito la loro offerta di credito per una serie di motivi, ma vorremmo evidenziare, in particolare, i nocivi effetti dell’ Accordo di Basilea2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. Le regole sono strutturate in modo tale da determinare una restrizione dell’ offerta di credito in un contesto di crisi. Gli effetti prociclici dei requisiti di Basilea2 – precisano i presidente di Confindustria italiana e tedesca – sono stati ampiamente riconosciuti, ad esempio dal Rapporto De Larosie’ re e dalle conclusioni del Consiglio Ecofin del 7 luglio.

Il ruolo delle città nelle dinamiche di crescita

 È unanimemente riconosciuto il ruolo che i sistemi urbani, sede privilegiata delle funzioni superiori e dei servizi di eccellenza, svolgono come motori di sviluppo economico, dell’ occupazione, degli scambi sociali e dell’ innovazione nei processi di governo. Allo stesso tempo, è noto a tutti che la concentrazione della popolazione provoca congestione, esclusione, scarsa qualità ambientale, mancanza di alloggi ed inasprimento delle tensioni sociali.

Lo sviluppo urbano è un processo lungo e complesso che richiede una riflessione preliminare da parte delle Amministrazioni in modo da definire una strategia a medio – lungo termine al fine di massimizzare i numerosi fattori di riuscita. Alla base di ogni strategia vi è la conoscenza dei fenomeni demografici, in Italia la popolazione che vive nelle zone urbane (classificate come quelle con più di 10.000 ab.) era pari nel 1950 a 25,4 milioni di persone, nel 2010 arriverà a 40,3 milioni e continuerà a crescere fino a 44 milioni nel 2050, pari all’ 81,2% della popolazione.