Continuano a crescere i tassi di interesse sui mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, dal Bollettino mensile dell’Abi si rileva che il tasso medio nel mese di ottobre si è attestato sull 5,71%, nuovo massimo degli ultimi cinque anni, mentre a settembre era pari al 5,63%, e nell’ottobre del 2006 i tassi erano ancora fermi al 4,74%. Il minimo storico è stato raggiunto a luglio del 2003 con il 3,58%. Inoltre, a ottobre il tasso annuo di crescita dei prestiti è stato pari al 10,5% contro il 10,4% di settembre e il 10,8% di ottobre 2006. Le consistenze totali hanno toccato quota 1.413,5 miliardi di euro, con un flusso positivo per 133 miliardi rispetto a 12 mesi prima.
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Compravendite: I prezzi delle case tengono
Secondo quanto riscontrato dal Rapporto sul Mercato Immobiliare, presentato da Nomisma a fine novembre, dopo nove anni di crescita ininterrotta calano le compravendite; infatti, il 2007 si chiuderà con una flessione media di almeno il 3,3%, ma con punte ben superiori al 10% nei grandi centri. Inoltre, si sono innalzati i tempi medi di vendita e lo sconto praticato rispetto al prezzo richiesto. Tuttavia, i prezzi delle case continuano a tenere con una crescita sull’intero 2007 del 5,1%, anche se gli incrementi sono sempre più contenuti. Infine, diminuisce la quota di famiglie che preferisce l’immobiliare rispetto ad altre forme di investimento. Per quanto riguarda il 2008 ci dovrebbe essere un’ulteriore contrazione delle transazioni che dovrebbero tornare sotto le 800 mila unità, mentre per i prezzi ci dovrebbe essere una crescita del 2,5-3%, ma non si possono escludere flessioni maggiori nelle grandi aree.
CTCU: Confronto condizioni mutui, quasi nulla la differenza fra tassi fissi e tassi variabili
La differenza fra tassi fissi e tassi variabili è ormai quasi azzerata. In alcuni casi l’indice di riferimento del tasso variabile (es. Euribor 3 mesi o Euribor 6 mesi) è addirittura superiore a quello dell’indice dei tassi fissi (es. IRS a 5 o 10 anni). Accade così che chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile – indicizzato solo un paio di anni fa possa avere, per contratto, un tasso attuale superiore a quello di coloro che si accingono a stipularne uno a tasso fisso ai valori attuali. Difficile, quasi impossibile, per le banche rendere allettanti le offerte di mutui a tasso variabile-indicizzato. Nonostante che anche i tassi fissi siano aumentati di qualche decimo di punto rispetto ad inizio anno, ormai 3 mutuatari su 4 preferiscono scegliere il tasso fisso. E molti altri stanno passando dal variabile al fisso.