Puliamo il Mondo 2007: 500.000 volontari hanno fatto l’Italia più pulita e libera dai rifiuti

 Della Seta, Presidente di Legambiente: “I cittadini chiedono un Paese con un ambiente migliore, servizi migliori, una migliore qualità della vita”. Appello “No alla repressione in Birmania” in tutte le piazze della manifestazione.

Tre giorni d’impegno, festa e partecipazione in tutta Italia. Si conclude oggi la quattordicesima edizione di Puliamo il Mondo di Legambiente, la versione italiana di Clean Up the World. E i numeri confermano la dimensione e il successo della più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata nel nostro Paese. Un fine settimana dedicato non solo alla caccia ai rifiuti abbandonati, al recupero ambientale e alla sensibilizzazione di tutti nei confronti di una corretta gestione della spazzatura ma anche ad una nuova collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini. All’appello lanciato da Legambiente per compiere un gesto concreto per la pulizia e la vivibilità di piazze, strade, parchi e spiagge hanno aderito 1.800 comuni. E sono circa 500.000 i volontari – tra famiglie e associazioni, insegnati e studenti – che si sono rimboccati le maniche da venerdì a oggi per ripulire 5.000 aree da rifiuti abbandonati di ogni genere e riconsegnare alla fruibilità di tutti un territorio più pulito.

Energia: Porto Tolle, sit-in di Legambiente contro il carbone

 Sit-in oggi a Roma per protestare contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. Legambiente sarà dalle ore 12,00 davanti al ministero dello Sviluppo economico insieme a sindaci e rappresentati dei comuni di Rosolina, Taglio di Po, Porto Viro, Loreo e ai Verdi del Veneto, Greenpeace, Italia Nostra e WWF.

La centrale termoelettrica di Porto Tolle (situata sul delta del Po) è tra le più grandi d’Europa per produzione, con 2640 MW elettrici (divisa in quattro gruppi da 660 MW l’uno), e copre l’8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.

Puliamo il Mondo, la tre giorni di volontariato ambientale di Legambiente

 Dal 28 al 30 settembre torna la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai
Puliamo il Mondo, la tre giorni di volontariato ambientale di Legambiente organizzata in collaborazione con la Rai, si svolge quest’anno il 28, 29 e 30 settembre. Sono chiamati a raccolta i cittadini di tutte le età, le scuole e le amministrazioni locali, per liberare dai rifiuti abbandonati i parchi, i giardini, le strade, le piazze e i fiumi. La partecipazione dei volontari va dalla pulizia di una zona a veri e propri progetti di riqualificazione di spazi degradati, di aree abbandonate e di discariche abusive ma anche di divulgazione dell’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti.L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Roma in conferenza stampa da Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Amanda Vanstone, ambasciatore australiano a Roma, Beppe Rovera conduttore di Ambiente Italia.

Legambiente: “Ecco 6 casi in cui riciclare l’immondizia conviene e rende bene.”

 Ci sono casi in cui definire rifiuti i rifiuti può sembrare un paradosso. Esistono infatti realtà, tra aziende private, amministrazioni locali o consorzi di Comuni, in cui l’immondizia si trasforma in oro, o quantomeno in euro. Dove il business dei rifiuti, per una volta, è un business pulito e non ha nulla a che fare con i traffici illegali dell’ecomafia. Dove si è compreso che si tratta di una risorsa economica, che la raccolta differenziata non è una fissazione degli ambientalisti, bensì il punto di partenza fondamentale su cui impostare un ciclo dei rifiuti conveniente sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico. Legambiente li ha raccolti in occasione del lancio nazionale della XIV edizione di Puliamo il Mondo, l’annuale iniziativa di volontariato ambientale che raduna dal 28 al 30 settembre centinaia di migliaia di cittadini per liberare strade, piazze, fiumi, parchi e spiagge dall’immondizia abbandonata.

Rischio sismico: i migliori piani d’emergenza tra i Comuni d’Italia

 Potenza, Assisi, Bastia Umbra, Piedimonte Etneo a le amministrazioni della Comunità montana della Garfagnana i vincitori di “Restare in piedi” il primo concorso nazionale per la pianificazione d’emergenza

Potenza, Assisi e Bastia Umbria sono i comuni di grandi dimensioni a rischio sismico che possono vantare i migliori piani d’emergenza in caso di terremoto, vincendo a pieno titolo ex aequo la categoria per le medie e grandi amministrazioni comunali d’Italia del primo concorso nazionale dedicato ai comuni a rischio sismico. In Sicilia invece in vincitore della categoria “piccoli comuni”, Piedimonte Etneo in provincia di Catania può vantare infatti il migliore piano d’emergenza tra le amministrazioni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.Definizione dello scenario di danno, puntuale studio del territorio, organizzazione di un corretto modello di intervento di protezione civile e incisive attività di informazione rivolte ai cittadini per di creare una vera e propria sensibilità per i temi legati alla prevenzione e alla mitigazione dei rischi: questi i segreti che hanno portato sul podio questi comuni.

Legambiente: “un appuntamento importante per rilanciare l’impegno dell’Italia sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici”

“La conferenza nazionale sul clima è un’ottima occasione per riportare alla ribalta il tema dei cambiamenti climatici, per fare il punto sulla situazione e prendere impegni precisi per ridurre le emissioni di gas serra”. Così Legambiente sulla due giorni organizzata dal Ministero dell’Ambiente a Roma. “Il surriscaldamento del pianeta, con le sue gravi conseguenze ambientali ed economiche, deve balzare in testa all’agenda politica del Paese, perché solo intraprendendo senza esitazioni la strada della riduzione delle emissioni di gas serra attraverso misure di efficienza energetica e un forte sviluppo delle fonti rinnovabili, è possibile garantire un futuro pulito e stabile alle nuove generazioni”.

Legambiente: “L’Enel vuole piu’ carbone”

 L’Amministratore delegato di Enel Fulvio Conti lancia allarme su rischio black-out

“Il prossimo inverno sarà freddo e buio, il sistema è fragile, il gas è sempre più caro. A tutte queste sue considerazioni l’amministratore delegato di Enel ha dimenticato di far seguire la scontata conclusione: vogliamo più carbone”. Commenta così Legambiente l’allarme black-out lanciato dall’Ad di Enel a Frascati, che ha descritto un contesto italiano più fragile rispetto a due anni fa, quando il Paese fu messo in ginocchio a causa dei ridotti approvvigionamenti determinati dalla crisi russo-ucraina.

Energia: Autorità per l’energia (Ortis): bolletta leggera da più carbone e meno gas

 Legambiente (Ferrante): “Ortis dimentica le emissioni. Bisogna puntare su innovazione e sviluppo delle fonti rinnovabili”

“Questa volta Ortis si sbaglia. Nel nostro mix energetico di carbone ce n’è già abbastanza”.

E’ risoluto il commento di Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, alle dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Libero Mercato dal presidente dell’Autorità per l’Energia, Alessandro Ortis, secondo il quale per ridurre i costi delle bollette degli italiani è necessario aumentare la quota di carbone nel mix energetico.