Mercato immobiliare: Roma e Milano città europee dell’ investimento sicuro. Uno studio di idealista.it

 Secondo l’ ultimo studio di idealista.it la redditività dell’ investimento immobiliare a Roma e Milano è tra le migliori d’ Europa. Al di fuori del vecchio continente, Mosca ai livelli di Londra. Tokyo è la vera opportunità

Milano e Roma sono tra le città europee dove investire nel mattone è più conveniente. Le due principali città italiane si collocano nella top 5 delle città più profittevoli d’ Europa sotto il profilo immobiliare, dopo Bruxelles, Amsterdam e Berlino.

Lo rileva l’ Ufficio Studi di idealista.it che ha stimato la redditività dell’ investimento immobiliare attraverso il calcolo del price earning ratio (p / e ratio), uno degli indici più utilizzati in finanza per valutare l’ ottimizzazione di un investimento con criteri oggettivi e misurabili.

Calato nel contesto immobiliare, questo semplice calcolo aiuta a valutare se il prezzo di un’ abitazione è quello giusto. idealista ha messo in relazione il prezzo medio di un immobile a Milano e a Roma (dato idealista.it del III trim. 2009) con il canone medio annuo che occorre pagare per affittarlo.

Risulta che acquistare un immobile da mettere a reddito sotto la Madonnina o nella Capitale ripagherebbe l’ investimento nel giro, rispettivamente, di 22 anni e 24 anni. Un risultato che comparato con i dati globalpropertyguide.com sulle città più care d’ Europa colloca Milano e Roma al top delle città più profittevoli relativamente al settore immobiliare.

Investire. Nuove tendenze degli italiani: immobili di classe A ad emissioni zero

 La casa ecosostenibile non è solo ricerca, innovazione, investimento, ma è anche e soprattutto l’ interpretazione di un nuovo concetto del risparmio: il risparmio energetico. Ecco perché gli imprenditori del mattone devono necessariamente essere competitivi in questo settore e investire in ricerca ed innovazione per proporre all’ utente finale il nuovo concetto di risparmio.

Infatti, da oggi in casa si può ottenere il massimo dell’ efficienza con il minimo impatto ambientale. Ad esempio, è vero che un edificio a basso consumo energetico costa circa il 15% in più rispetto ad un immobile tradizionale, ma da subito il risparmio è evidente: con un impianto di riscaldamento classico un alloggio ha un costo annuo di circa 2.000,00 euro, mentre una casa con elevati standard energetici qualitativi ha una spesa intorno ai 150,00 / 200,00 euro l’ anno.

Pertanto è necessario promuovere politiche per l’ edilizia sostenibile a livello nazionale e locale, premiando le pratiche migliori attraverso nuovi incentivi. Il processo di sensibilizzazione però non è semplice, anche se basterebbero piccoli gesti quotidiani per contribuire all’ abbattimento dell’ impatto ambientale, in termini di emissioni di anidride carbonica.

Il “Libretto di Risparmio Energetico” di TopHaus Consulting: un investimento per il futuro

 Una via per scoprire gli effettivi benefit della riqualificazione energetica degli edifici.

TopHaus Consulting, società di consulenza per la riqualificazione energetica dell’ involucro edilizio, presenta la migliore forma d’ investimento per il futuro: il Libretto di Risparmio Energetico. Gratuito e richiedibile direttamente online, il Libretto spiega in maniera approfondita come e quanto sia possibile guadagnare grazie alla riqualificazione energetica degli edifici.

Il lavoro degli esperti TopHaus e dei suoi Partner, infatti, consente di ridurre il consumo energetico, migliorare il comfort abitativo, proteggere l’ ambiente riducendo le emissioni di CO2 e investire nel futuro, aumentando l’ indipendenza dai rincari del prezzo di gas e gasolio e valorizzando l’ immobile.

Inoltre, per qualsiasi dubbio è attivo un servizio di consulenza online alla pagina L’ esperto risponde che consente di ricevere risposte attendibili e approfondite su ogni aspetto della riqualificazione energetica degli edifici da parte dei migliori esperti del settore, forti di un’ esperienza consolidata nel mondo dell’ edilizia.

Il pacchetto di risparmio energia presentato all’ interno del Libretto garantisce un servizio di consulenza a 360° per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, utilizzando l’ esclusivo Metodo TopHaus, che consente di affrontare professionalmente tutte le fasi della riqualificazione ottenendo i più efficaci risultati a livello di progettazione ed efficienza energetica. Questo metodo è anche adattabile alle nuove costruzioni.

Un pied – á – terre a Milano nel quadrilatero della moda. Quanto costa? Risponde Casa.it

 Quanto costa essere al centro della scena e non perdere neanche un istante delle passerelle milanesi, conquistando un ambitissimo pied – à – terre nella capitale della moda?

Si è aperta la settimana della moda che vede Milano protagonista delle sfilate del pret – à – porter per la primavera – estate 2010. www.casa.it, portale immobiliare numero 1 in Italia con oltre 600.000 annunci e più di 1.300.000 utenti unici ogni mese, svela il prezzo dell’ esclusività.

L’ indagine di Casa.it rivela il prezzo medio per l’ affitto o per l’ acquisto di un immobile nel cuore della Milano più modaiola: via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga, corso Venezia, via Borgospesso, via Santo Spirito, via Gesù, via Sant’ Andrea, via Bagutta sono le vie in cui si concentrano gli atelier e i negozi delle griffe più prestigiose e dove si svolgono la maggior parte delle circa 100 sfilate in calendario.

Il costo medio per l’ affitto di un appartamento di circa 80 metri quadrati in questa zona esclusiva è approssimativamente di 2.300 euro al mese, mentre per chi pensa a un investimento di lungo termine il costo medio per l’ acquisto di una soluzione immobiliare è di circa 12.000 Euro al metro quadro.

L’ Indagine Tecnoborsa 2009: le locazioni effettuate, le transazioni immobiliari, le compravendite e le locazioni previste

 Le locazioni effettuate
Andando ad analizzare il mercato delle locazioni, è risultato che il 3,3% degli intervistati ha preso in affitto un immobile nel biennio considerato, e sono state per lo più coppie giovani senza figli che prendono in locazione una casa per creare un nuovo nucleo familiare, non potendola acquistare visto che i capofamiglia svolgono professioni non altamente remunerate. Rispetto alle Indagini precedenti il fenomeno ha subito una battuta di arresto.

Andando ad analizzare il tipo di abitazioni prese in locazione è emerso che circa il 94% di coloro che hanno effettuato questo tipo di transazione ha preso in affitto un’ abitazione principale, quota che ha avuto un incremento di 43,4 punti rispetto all’Indagine 2007. Decisamente in calo la percentuale di chi ha preso una casa vacanza (1,5%) o una casa per parenti prossimi (3%).

Spostandoci dal lato dell’ offerta, è emerso che nel biennio 2007 – 2008 sono scesi coloro che hanno dato in locazione un bene (1,6%). Le case date in affitto provengono, prevalentemente, da persone con una buona situazione economica (imprenditori e liberi professionisti), che vedono nella casa una buona forma di investimento.

Per quanto riguarda il divario tra la domanda e l’ offerta (3,3% contro 1,6%), sembrerebbe che parte dell’offerta sia composta da persone non residenti, da case di proprietà di enti e di imprese/società.

Le transazioni immobiliari previste nei prossimi due anni
Dall’ Indagine 2009 è emerso che il 6,5% degli intervistati ha intenzione di effettuare almeno una transazione nel biennio 2009 – 2010 e cioè acquistare vendere, prendere in locazione, dare in locazione.

Mettendo a confronto l’ Indagine attuale con quelle del 2005 e del 2007 sulle sei grandi città italiane, è emerso che è scesa di 9,7 punti percentuali la quota di chi ha intenzione di effettuare almeno una transazione rispetto al 2005 e di 2,6 punti rispetto al 2007. Questi risultati mettono in evidenza che nel biennio in esame il mercato dovrebbe subire una sensibile battuta di arresto.

Andando ad analizzare il profilo socio – demografico degli individui che prevedono di effettuare una qualsiasi transazione immobiliare in un prossimo futuro, si riscontra che si tratta prevalentemente di coppie giovani con figli piccoli con una buona situazione economica.

Le compravendite previste
Prendendo in esame il solo comparto delle compravendite il 3,8% degli intervistati dichiara di avere intenzione di acquistare un’ abitazione nel biennio in esame. Dalla comparazione con le precedenti Indagini sulle sei grandi città si evidenzia quanto già registrato per le transazioni nel loro complesso; infatti, si è riscontrato un calo rilevante della quota di chi ha intenzione di acquistare.

Analizzando il profilo degli acquirenti è emerso che le figure più attive sarebbero le coppie giovani con figli piccoli, il cui capofamiglia ha un età compresa tra i 25 e i 44 anni, con un reddito medio – alto. Come per chi ha già comprato una casa, chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare un’ abitazione principale (65,8%); quindi, chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative. Al secondo posto, con un notevole divario, troviamo la motivazione come seconda casa per le vacanze (13,2%), seguita da coloro che intendono acquistare una seconda casa per parenti prossimi (10,5%); infine, vi è chi pensa di acquistare per investire il proprio capitale (9,2%).