Commento di Achille Colombo Clerici al “fondo” di Romano Prodi sul Messaggero del 24 dicembre 2009

 Il Messaggero in data 24 dicembre pubblica una pregevole analisi di Romano Prodi sul tema della crisi economica, con interessanti riflessioni a proposito dei rapporti con il mercato immobiliare.

La tesi esposta in esordio, senz’ altro valida con riferimento ai fenomeni intervenuti soprattutto in America, calata nella situazione italiana, merita qualche considerazione aggiuntiva.

È probabile che la sfiducia e la preoccupazione delle famiglie da noi non siano collegate direttamente alla percezione del calo dei valori immobiliari, pur essendo quello nella casa l’ investimento di gran lunga più diffuso nel nostro paese.

1- perché la percezione della crisi in atto, per chi utilizza la casa per uso proprio, non è operatore economico del settore e non ha dovuto in questo periodo affrontare una transazione particolare, probabilmente non si è ancora concretizzata. Essendo essa solo il riflesso della percezione relativa al calo di altri valori patrimoniali. Quanto alla redditività dell’ investimento immobiliare, poi, nella maggioranza dei casi essa non si è ancora ridotta.

Come sapere se il prezzo di un immobile è quello giusto. Nota di idealista.it

 Quando cerchi casa è sempre complicato determinare il prezzo giusto: è conveniente o è troppo cara?

A parte le valutazioni di tipo soggettivo (sull’ immobile, il quartiere, i trasporti, il parcheggio, ecc.), esiste un metodo oggettivo per stabilire se l’ acquisto è davvero conveniente: il calcolo del price earning ratio.

Il price earning ratio è uno degli indici più usati in finanza per stimare l’ ottimizzazione di un investimento. Calato nel contesto immobiliare, ti permette di valutare se il prezzo dell’ immobile che ti interessa è adeguato o meno.

Non spaventarti, il calcolo è semplice: dividendo il prezzo dell’ immobile per l’ affitto annuale dello stesso ottieni il price earning ratio, in sostanza il numero di anni che occorrono per ripagare con gli utili l’ investimento effettuato. Più sarà basso questo valore, più equo sarà il prezzo di vendita applicato.

Mercato immobiliare: Roma e Milano città europee dell’ investimento sicuro. Uno studio di idealista.it

 Secondo l’ ultimo studio di idealista.it la redditività dell’ investimento immobiliare a Roma e Milano è tra le migliori d’ Europa. Al di fuori del vecchio continente, Mosca ai livelli di Londra. Tokyo è la vera opportunità

Milano e Roma sono tra le città europee dove investire nel mattone è più conveniente. Le due principali città italiane si collocano nella top 5 delle città più profittevoli d’ Europa sotto il profilo immobiliare, dopo Bruxelles, Amsterdam e Berlino.

Lo rileva l’ Ufficio Studi di idealista.it che ha stimato la redditività dell’ investimento immobiliare attraverso il calcolo del price earning ratio (p / e ratio), uno degli indici più utilizzati in finanza per valutare l’ ottimizzazione di un investimento con criteri oggettivi e misurabili.

Calato nel contesto immobiliare, questo semplice calcolo aiuta a valutare se il prezzo di un’ abitazione è quello giusto. idealista ha messo in relazione il prezzo medio di un immobile a Milano e a Roma (dato idealista.it del III trim. 2009) con il canone medio annuo che occorre pagare per affittarlo.

Risulta che acquistare un immobile da mettere a reddito sotto la Madonnina o nella Capitale ripagherebbe l’ investimento nel giro, rispettivamente, di 22 anni e 24 anni. Un risultato che comparato con i dati globalpropertyguide.com sulle città più care d’ Europa colloca Milano e Roma al top delle città più profittevoli relativamente al settore immobiliare.

Mobilità ciclistica a Milano: sogno o realtà?

 Il recente Global City Report 2009, presentato alla stampa lo scorso mese di ottobre, ha messo in luce che la città di Milano è diciassettesima (su venti oggetto del confronto internazionale) per il rapporto fra piste ciclabili e abitanti, mentre la capitale italiana, in questa speciale classifica, è diciottesima (Roma, a differenza di Milano, tuttavia, guadagna in dodici mesi una posizione, invece il capoluogo lombardo rimane allo stesso posto dopo un anno), a conferma che le grandi città nostrane, sul punto, possono e dovrebbero fare di più.

Analizzando nel dettaglio il capoluogo lombardo bisogna innanzitutto considerare che la recentissima presentazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT che andrà a sostituire il vecchio Piano Regolatore Generale) ha deluso le aspettative dei numerosi amanti delle due ruote i quali avrebbero auspicato una politica più incisiva sul punto.
Molto critico al riguardo il Presidente di Ciclobby Eugenio Galli, il quale, tra l’ altro, si è pubblicamente lamentato per il fatto che il Comune abbia messo in un cassetto, ancora una volta, il Piano della Mobilità Ciclistica che aveva contribuito a elaborare alcuni mesi fa.

Le seconde case. Il giudizio di Legambiente e la risposta di Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia

 Dichiarazione del presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici: “Assolutamente prevenuta l’ accusa mossa da Legambiente alle seconde case montane della Lombardia. Il giudizio, assai severo, risente, a nostro avviso, di una visione unilaterale del fenomento, forse generata dalla convinzione che il Paese sarà bello finché resterà povero (secondo la massima di Berenson).

Si dice, secondo quanto riferito da alcune agenzie di stampa, che esse costituiscono un fattore di svilimento e di degrado del territorio e dell’ ambiente.

“Un fenomeno associato alla speculazione che, nella percezione dei residenti, è diventato sempre più fattore di malessere….; comportano oneri per le amministrazioni locali e concorrono al declino delle stazioni turistiche montane, oltre che al generale scadimento delle condizioni di vita dei paesi in cui, per la gran parte dell’ anno, le case chiuse prevalgono su quelle abitate dei residenti. E, comunque …….troppo cemento”.

Osserviamo, in generale, che non si possono porre freni dirigistici alle tendenze di vita della popolazione, che, in particolare nella società moderna, implicano, per le famiglie che se lo possono permettere, la disponibilità di spazi abitativi per il tempo libero e le vacanze, così al mare, come in montagna e negli altri luoghi turistici.

Si tratta ovviamente di conciliare le esigenze della produzione edilizia con quelle della tutela del territorio e dell’ ambiente, secondo le regole che la cultura contemporanea più evoluta detta per lo sviluppo sostenibile, secondo criteri qualitativi di piu alto profilo. Così come avviene negli altri Paesi europei, a cominciare dalla Francia, per arrivare alla Spagna, alla Svizzera, all’ Austria.

Ma, rispettata questa salvaguardia, le seconde case costituiscono un fattore propulsivo oltre che della vita turistica locale, anche dell’ economia pubblica e privata del luogo, proprio perché rappresentano un investimento immobiliare dinamico sul piano economico e fiscale (a differenza delle cosiddette prime case).

Tavola Rotonda Eire sul tema “Dinamica del settore immobiliare – costruttivo e ripresa del Pil: il caso italiano”

 Parere unanime alla Tavola Rotonda EIRE. Esperti e operatori del settore, a cominciare dal Presidente di Assoedilizia e Vice Presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici, su una realtà: la locazione è un fattore propulsivo del Pil.

“La locazione immobiliare, unitamente all’ attività edilizia (nuova produzione e opere manutentive), è un fattore di dinamismo dell’ investimento immobiliare – ha affermato – e potrebbe imprimere un ulteriore impulso alla nostra economia a seguito dell’ introduzione di una misura incentivante l’ investimento immobiliare in locazione, qual è la cedolare secca”.

Aspesi, organizzatrice dell’ evento, ha affidato ai professori Carlo A. Ricciardi, Ordinario di Economia Politica della Facoltà di Scienze della Comunicazione IULM e Giuseppe Boari, Ordinario di Statistica della Facoltà di Economia della Cattolica di Milano, il compito non facile di dimostrare scientificamente con tabelle e diagrammi quanto il settore immobiliare in buona salute contribuisca alla crescita del benessere e quanto, al contrario, una sua depressione ne abbassi il livello. Almeno in Italia.

Il finanziamento immobiliare. I mutui si riducono nonostante il taglio dei tassi

 Se, in epoche recenti – dice il primo rapporto 2009 di Nomisma sul mercato immobiliare – il basso costo dei mutui aveva rappresentato un formidabile propellente per il mercato immobiliare, alimentandone al contempo taluni eccessi, non devono stupire le aspettative di timido rilancio del settore che i robusti interventi sul tasso ufficiale di sconto alimentano.

Si tratta di tagli di proporzioni inusuali, che hanno portato in pochi mesi il tasso BCE dal 4,25% all’ 1,5%, realizzati nel tentativo di arginare una crisi di proporzioni abnormi, stimolando produzioni e consumi. Ad attenuare la portata degli interventi ha, tuttavia, contribuito un immediato innalzamento degli spread applicati dalle banche, solo in parte riconducibile ad un aumento della rischiosità percepita.

Mercato immobiliare. Gli effetti della crisi sul fronte della domanda di immobili

 Dal primo Rapporto Nomisma 2009 risulta che nel 2008 e, in particolare nell’ ultimo trimestre dell’ anno, la maggior parte dei paesi più sviluppati ha visto calare, assieme al fattore fiduciario, il reddito prodotto, con la conseguenza di una brusca frenata dell’ economia mondiale. Il peggioramento dell’ intonazione economica mondiale ha imposto la revisione al ribasso delle stime prodotte sulla crescita del PIL per il 2009 ed il 2010.