Publiredazionale. Depuratori domestici per acqua. Genesis, dal rubinetto acqua purificata grazie al CRM di Siseco

 Numero di clienti duplicato e fatturato raddoppiato nell’ ultimo anno. Sono risultati importanti quelli raggiunti da Genesis, azienda di Gorla Minore, che produce e commercializza impianti per la depurazione domestica dell’ acqua e che utilizza il sistema CRM di Siseco.

“Sempre più persone scelgono di investire in un sistema di depurazione per bere in tranquillità l’ acqua che esce dal rubinetto: non avere più bottiglie d’ acqua da portare avanti e indietro dal supermercato è un grosso vantaggio e in molti hanno deciso di approfittarne”.

Lo afferma Federica Stabile, amministratore delegato di Genesis, che prosegue: “Emergere in questo settore, dove la concorrenza è sempre più agguerrita, non è così semplice. Noi ci stiamo riuscendo grazie a diversi fattori: facciamo parte di una realtà più grande come il Gruppo Stabile, e abbiamo scelto di investire molto in tecnologia, in modo da ottimizzare la gestione dell’ azienda. I clienti per noi non sono numeri, ma persone. Il Customer Relationship Management di Siseco ci aiuta proprio a fare questo: a considerare ogni cliente come se fosse l’ unico”.

La Genesis conta 35 tra collaboratori e operatori di call center. Con il telemarketing contattano una serie di potenziali clienti, fissano un appuntamento con quelli interessati e poi un agente va a casa delle persone per proporre i nostri depuratori per l’ acqua.

Evento. Global City Report 2009

 Si è svolto a Milano il 21 ottobre u.s. il Global City Report 2009, rapporto internazionale sul futuro delle grandi città, alla seconda edizione, promosso da Scenari Immobiliari e da Generali Immobiliare Italia SGR.

Il Rapporto è composto da due parti: la prima, curata dalla Professoressa Sassen, docente presso la Columbia University di New York, ha messo in luce come nelle grandi aree del mondo, a seguito della crisi internazionale, gli investimenti siano avvenuti in maniera prudenziale con Europa Occidentale e Stati Uniti che sono stati preferiti a paesi emergenti (Cina e India in testa).

Lo studio della professoressa Sassen continua poi con una comparazione delle grandi città europee dal punto di vista quantitativo e qualitativo, ponendo l’ accento sul fatto che, nelle grandi capitali europee, ci sia stato un miglioramento sensibile nella lotta all’ inquinamento e nella crescita delle attività terziarie, oltre a un aumento dei proprietari di case, sebbene, a tale proposito, si possa osservare come le abitazioni siano sempre più piccole.

Concentrando il focus su Milano e Roma, si osserva, invece, come il capoluogo lombardo sia città ideale per il lavoro e le imprese, mentre, registra ritardi per quanto concerne la mobilità, la cultura e la qualità dell’ ambiente. Terza città europea come polo fieristico (dopo Hannover e Parigi), in buona classifica per quanto concerne il sistema aeroportuale (nonostante le note vicende legate alla vendita Alitalia), il ritardo di Milano è ancora importante per quanto concerne la percentuale di uffici in classe “A” (definizione internazionale che indica gli immobili di alta qualità), pur essendo la prima città italiana in questa speciale classifica.

Meeting con imprese, banche, associazioni e sindacati. Formigoni lancia un piano per l’ economia sostenibile

 Un programma ambizioso per far partire con grande spinta un comparto di “economia ambientalmente sostenibile”, in grado di creare entro il 2015 almeno 40.000 nuovi posti di lavoro, legati a queste nuove produzioni.

Aprendo i lavori del meeting con i più importanti rappresentanti del mondo delle imprese, banche, associazioni di categoria, sindacati, società del settore energia sul Piano per una Lombardia sostenibile, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ne ha riassunto in questi termini il significato e la portata.

“Il Piano – ha spiegato Formigoni – prevede lo stanziamento di 900 milioni di risorse pubbliche, in parte recuperate da programmi già esistenti, in parte nuove, per progetti però tutti nuovi. Con l’ incontro di oggi chiediamo alla società lombarda di collaborare con noi investendo altri fondi che ci permettano di arrivare ad una cifra di 2,2 miliardi di investimenti”. Il Piano (la cui stesura finale avverrà appunto dopo questo confronto) non è della Regione – ha sottolineato il presidente – ma vuole essere dell’ intera Lombardia“.

Tra i progetti più significativi, incentivi per nuove forme di mobilità a basso impatto ambientale, rinnovamento del sistema infrastrutturale e dei trasporti, efficientamento energetico delle piccole e medie imprese e dell’ edilizia, concreta diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. Ma anche nuove regole per la gestione del territorio e per la realizzazione di interventi di risparmio energetico in tutti i settori (dall’ edilizia, al commercio, alla sanità), con una forte attenzione alle più moderne tecnologie e all’ innovazione.

Per una casa salubre attenzione all’ inquinamento indoor

 È cosa ormai nota che l’ inquinamento dell’ aria è altamente nocivo per la nostra salute, ma non tutti sanno che l’ aria delle nostre case e dei luoghi di lavoro è altrettanto pericolosa e costituisce una minaccia per la salute degli abitanti ben più grave di quella esterna.

Numerosi studi compiuti in Italia e all’ estero, infatti, hanno dimostrato che nei luoghi chiusi c’ è un’ alta concentrazione di sostanze inquinanti ancor più che all’ aperto, anche nelle città. Varie sono le cause dell’ inquinamento indoor nelle abitazioni e, quindi, della nocività dell’ aria interna.

Consideriamo le cause di questo peggioramento. In primis vi sono progettisti che non pongono molta attenzione alla localizzazione e all’ orientamento degli edifici, alla scelta di adeguate soluzioni tecniche, all’ applicazione delle buone regole del costruire, oggi identificabili anche nelle misure per il contenimento dei consumi energetici degli edifici.

La maggiore sigillazione e, quindi, una diminuzione della ventilazione; l’ impiego di materiali innovativi, non sufficientemente testati per l’ uso in edilizia; la realizzazione di costruzioni leggere a costi ridotti, realizzabili più velocemente, ma che hanno bisogno di impianti di climatizzazione sono ancora cause dell’ inquinamento indoor.

Evento. TopHaus Consulting presenta il suo innovativo servizio di Riqualificazione Energetica degli Edifici

 Riqualificazione Energetica degli Edifici
Giovedì 28 maggio
ore 11,45
presso la Casa dell’ Energia di A2A
piazza Po, 3 – Milano

Presentazione dell’ innovativo servizio di consulenza per isolare l’ involucro edilizio degli edifici. Calcolare Isolare Risparmiare: la riqualificazione energetica degli edifici passa da TopHaus.

-Lo sapevate che firmando il trattato di Kyoto l’ Italia si è impegnata a ridurre le immissioni di gas ad effetto serra del 6.5% e invece dal 1990 ad oggi sono aumentate dell’ 11%?

-Lo sapevate che in Europa la principale causa di inquinamento non è data dai gas di scarico delle macchine ma dal consumo di energia degli edifici?

-Lo sapevate che con un intervento sull’ involucro edilizio si possono ridurre i consumi energetici dal 50% all’ 80% e mantenere costante il fresco d’ estate e il caldo d’ inverno?

-Lo sapevate che i costi degli interventi sulle abitazioni sono fortemente agevolati e rimborsati del 55% dallo Stato?

Per rispondere a questi quesiti e spiegarvi come è possibile restaurare un edificio riducendo i costi energetici, l’ emissione di CO2 nell’ atmosfera e risparmiare TopHaus Consulting vi invita alla conferenza stampa di presentazione del suo innovativo servizio di Riqualificazione Energetica degli Edifici.

Bioarchitettura. Il tetto verde: un impianto di climatizzazione naturale

 Una soluzione ecologica ottimale per migliorare il clima della nostra terra. Studi condotti da un laboratorio specializzato dell’ Università di Berkeley (S. Francisco, California) hanno evidenziato che nelle grandi città le temperature estive in media sono superiori di circa 5 gradi Fahrenheit rispetto a quelle dei sobborghi con giardini. E che quanto più la temperatura è elevata tanto più rapida è l’ attività chimica che produce l’ inquinamento.

A Los Angeles, ad esempio, un grado Fahrenheit in più comporta un aumento di inquinamento attorno al 3%. Sulle coperture trattate con materiali neri bituminosi le temperature, nei mesi più caldi, possono superare i 50 gradi centigradi. Le coperture a verde, invece, proteggono il tetto dai raggi UV, dalle intemperie e dai danni meccanici, riducendo a 40° la differenza di temperatura (un valore sopportabile) e raddoppiando la durata del tetto stesso, favorendo nel contempo un ambiente interno gradevole in qualunque stagione.

I tetti inverditi rinfrescano e inumidiscono l’ aria trattenendo le particelle di polveri (fino all’ 85%) e delle precipitazioni (più del 50%). Le acque raccolte evaporano così in modo naturale, anziché scomparire nei pozzetti sotto forma di costose acque di scarico. E non solo. Contribuiscono anche alla depurazione naturale dell’ aria, riducendo gli agenti inquinanti fino al 95% in 48 ore.

I risultati di uno studio diretto dal Prof. H.J. Liesecke hanno dimostrato che gli inverdimenti estensivi con muschi e piante grasse riescono a ridurre efficacemente gli agenti inquinanti dei gas di scarico, confermando che il tetto verde è un fondamentale elemento disinquinante: letteralmente consuma il calore, il quale viene trasformato in energia che, a sua volta, alimenta erba e piante, si trasforma cioè in biomassa.

Una simulazione relativa a Los Angeles indica che le coperture a verde sui tetti, con la conseguente diminuzione della temperatura, produrrebbero una riduzione pari al 10% del livello di ozono e l’ eliminazione dello smog pari alla sostituzione di una percentuale rilevante delle automobili con altre ad emissione zero. Recenti studi hanno anche evidenziato che le coperture a verde abbattono quasi al 100% le onde elettromagnetiche (ripetitori TV, cellulari, ecc).

Perché un tetto verde
Per la straordinaria quantità di vantaggi rispetto alle tradizionali soluzioni in coppi o alle squallide coperture dei palazzi cittadini:
1) È bello da vedere e, secondo i casi, fruibile.
2) Protegge la copertura riducendo l’ escursione termica giornaliera e stagionale.
3) Aumenta l’ isolamento termico e acustico dell’ edificio
4) Riduce l’ inquinamento dell’ aria intrappolando le polveri sottili

Tutti questi vantaggi riguardano la casa e il quartiere che la circonda. Nell’ aspetto paesaggistico e soprattutto per quartieri di piccole case, che potrebbero armonizzarsi completamente con i loro giardini. La copertura può garantire un’ escursione di meno di 30° tra inverno ed estate (contro i 100° cui può arrivare un tetto tradizionale), proteggendo la struttura portante del tetto dalla dilatazione e dalla contrazione termica e realizzando così un isolamento termico che consente un discreto risparmio di energia per il riscaldamento (il tetto, infatti, è la via di fuga preferita per il calore) e riduce, di conseguenza, la necessità di emettere fumi per il riscaldamento stesso.

Da non dimenticare che l’ intrappolamento di inquinanti atmosferici produce un grande vantaggio ambientale, per cui, se applicato su larga scala nelle città, il tetto verde consente una discreta diminuzione dell’ effetto isola di calore (per approfondimenti sul tema: Meteo.it).

Enel: l’Europa da sola non può risolvere problemi globali

 L’Europa da sola non può risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Lo ha detto l’AD di Enel, Fulvio Conti, a Boston, dove ha partecipato al Comitato consultivo sul programma di economia dell’ambiente dell’Università di Harvard di cui Enel è sponsor. Da questo autorevole centro di elaborazione delle “public policies”, Conti è intervenuto al dibattito in corso sulle politiche per ridurre l’effetto serra, sul futuro del Protocollo di Kyoto e sul pacchetto 20-20-20 dell’Unione europea, chiedendo flessibilità nell’applicazione delle misure anti-CO2, considerando l’impatto delle misure sui singoli Paesi affinché non vi siano squilibri. “Credo che sia corretto l’invito del Governo italiano a riconsiderare gli obiettivi dati nel pacchetto Ue”, ha commentato l’AD riferendosi alla richiesta dell’Italia di un anno in più per valutare realisticamente costi ed efficacia delle misure clima-energia. Conti ha aggiunto che “l’Europa da sola non può risolvere problemi globali”, dovendo gli interventi coinvolgere “altre parti del mondo”. In Italia, sostiene Conti, “siamo già particolarmente efficienti”, e va considerato che ulteriori sforzi “hanno un costo marginale molto più alto e un impatto sulla competitività del sistema italiano”. Infatti, i costi annui per ridurre le emissioni da qui al 2020 sono stati stimati in circa 20 miliardi di euro l’anno, con un’incidenza dell’1,4% sul Pil dell’Italia. Per quel che riguarda le allocazioni di emissioni tra i singoli paesi “ha valso il peso politico”, creando distorsioni che “vanno curate, al di là del costo economico stimato”.

Piemonte: tavolo trasparenza nucleare

 “Abbiamo ottenuto i pareri favorevoli dalla Commissione nazionale per la valutazione d’impatto ambientale per i progetti di Saluggia e di Trino. Ora però il ministro deve essere sollecito nella firma dei decreti”: l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola de Ruggiero, terminata il 17 luglio la riunione del tavolo di trasparenza per la dismissione del parco nucleare piemontese, ha chiesto al Governo, assente anche se puntualmente invitato, di sostenere in modo preferenziale le procedure di decomissioning e messa in sicurezza dei siti che hanno registrato una sensibile accelerazione negli ultimi mesi. “Oggi possiamo dire che stiamo andando avanti in modo spedito – ha aggiunto de Ruggiero – grazie anche al lavoro prezioso, al costante impegno e allo scambio di informazioni che abbiamo attuato all’interno delle nostre riunioni. Registriamo positivamente l’accelerazione dei programmi di Sogin. Inoltre, l’avvio del decomissioning di Bosco Marengo è previsto per i prossimi giorni e si concluderà entro il 2009, per Trino si prevede il termine dello smantellamento e del condizionamento dei rifiuti entro il 2013, tra il marzo 2010 e dicembre 2011 tutto il combustibile presente in Piemonte verrà trasferito in Francia per il suo riprocessamento.

Il tema ecologico in Italia da Assoedilizia

 Trattando del tema ecologico (il tema del nostro presente e del nostro futuro), dobbiamo parlare di ambiente, di inquinamento ma anche di energia pulita, di risparmio energetico: materie tutte che hanno una stretta connessione tra loro e che pongono il nostro Paese alle strette su una molteplicità di fronti. L’Italia si sta occupando attivamente di tutte queste tematiche, ma lo fa in modo farraginoso e con un enorme costo sociale ed elevatissimi costi individuali. Probabilmente in questo conta anche il fatto di essere un paese ad alta densità demografico-edilizia (circa 80 famiglie e 180 unità edilizie per Kmq.- la famiglia è assunta come indicatore di nucleo di consumo energetico legato alla residenza; con ampie zone di congestionamento) ed un paese storico, nel senso che quasi il 30% del suo patrimonio strutturale ed infrastrutturale sul territorio risale a prima del 1940, ed il 50% ha più di cinquant’anni, mentre l’obsolescenza media degli edifici all’estero in Europa e negli USA è tra i 50 ed i 60 anni. Consideriamo l’elevatissimo costo energetico-ambientale per la nostra economia: I costi diretti ed indiretti connessi all’abbattimento dell’inquinamento soprattutto nell’area padana. Si pensi all’enorme dispendio derivante dagli interventi di adeguamento tecnologico (nel campo della mobilità e dei trasporti, nel campo delle strutture civili private e pubbliche); dalla perdita di capacità produttiva del sistema economico, connessa ai vari provvedimenti amministrativi di contenimento del fenomeno inquinamento (es. blocchi della circolazione stradale e quant’altro). Consideriamo la bolletta energetica per l’acquisto all’estero di energia elettrica e di idrocarburi. Noi acquistiamo ed importiamo dall’estero annualmente 100 milioni di tonnellate di petrolio,(46 MLD) 100 MLD di mc. di gas metano (13 MLD) nonchè 40.000 GWh (Gigawatt) di energia elettrica (4 Miliardi). Se aggiungiamo il debito verso l’U.E. per il saldo negativo derivante dall’applicazione del Protocollo di Kyoto che ammonta a circa 2,4 MLD di euro, troviamo che lo sbilanciamento complessivo dei conti dello Stato verso l’estero è di 65 miliardi, pari a quasi il 5% del PIL.