Calano le erogazioni di mutui per l’acquisto della casa

 Uno studio di Banca per la Casa (Gruppo Unicredit) su dati Bankitalia evidenzia che nel primo semestre 2007 la flessione è stata del 3,73% rispetto allo stesso periodo del 2006 accentuando il calo dell’1,5% del primo trimestre.

“Dopo anni di crescita sostenuta, l’analisi al primo semestre – afferma Pasquale Giamboi, Amministratore Delegato di Banca per la Casa – ci conferma, la già attesa decelerazione del mercato dei mutui. Diversi sono i fattori che hanno influenzato la domanda dei mutui in questi primi 6 mesi e che continueranno ad influenzarla anche nei prossimi: un mercato delle transazioni immobiliari rallentato, la salita decisa dei tassi di riferimento e una condizione socio economica nella quale il potere d’acquisto delle famiglie a medio basso reddito è diminuito rispetto ad un reddito disponibile rimasto stabile”. Sarebbero auspicabili – conclude Giamboi – interventi sulla detraibilità fiscale degli interessi sui mutui a favore di queste famiglie.”

Certificazione energetica degli edifici: un valore al consumo per l’immobile

 Come nasce la certificazione energetica?
La storia della certificazione energetica degli edifici risale al 1991, periodo in cui è stata emanata la famosa “legge 10”. Questa legge è comunque rimasta nel cassetto fino a che l’Unione Europea non ha emanato una direttiva, la 2002/91/CE, recepita in Italia dal d.lgs. 192/2005, successivamente rivisto ed integrato dal d.lgs. 311/2006. Recentemente alcune regioni, tra cui la Lombardia, hanno finalmente pubblicato le linee guida per la certificazione energetica e i criteri di accreditamento dei certificatori – prevista dall’art. 4 del D.lgs. 192/2005. In extremis la macchina della burocrazia sta convergendo verso un risultato.

La condizione abitativa in Italia: Le strategie di intervento

 Rapporto Nomisma
Il quadro delle attività da pianificare e realizzare è, anche in considerazione delle diverse forme di disagio abitativo, complesso ed articolato e richiede un intervento unitario ed integrato. Allo stesso tempo è necessario attivare in tempi molto brevi un flusso di risorse finanziarie dedicate alle politiche abitative, aggiuntivo rispetto alle diverse voci di bilancio già attive o ad esse incrementali, funzionali alla tutela di chi non è o non è più nelle condizioni di di sostenere le spese per l’abitazione, di chi sta per essere allontanato dalla propria casa e di coloro i quali al diritto ad una casa non riescono ad accedere. Le linee guida di natura strategica sono state individuate nel corso dei lavori del Tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative, convocato in adempimento alla Legge 9 dell’8 febbraio 2007 dal Ministero delle infrastrutture, mostrano come la migliore politica consista in una pluralità coordinata di azioni mirate.

Rapporto Nomisma: La condizione abitativa in Italia

 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
L’indagine sulla condizione abitativa in Italia, sui fattori di disagio e sulle strategie di intervento, commissionata a Nomisma dal Ministero delle Infrastrutture, Direzione Generale per l’Edilizia Residenziale e le Politiche Urbane e Abitative, in occasione della Conferenza Nazionale sulle Politiche Abitative ha come obiettivo la quantificazione della dimensione reale dei fenomeni di disagio abitativo delle famiglie.

L’entità del disagio, definito come la condizione di privazione o sofferenza di chi è privo dei mezzi economici necessari per soddisfare i bisogni minimi di servizi abitativi, può essere, con qualche margine di approssimazione, dedotta dai dati sulla situazione economica di individui e famiglie. Il disagio abitativo assume una duplice connotazione: da un lato quello identificato da un rapporto di grandezze economiche – al suo interno ci sono casi sempre più numerosi afferenti a differenti categorie sociali che si trovano nella impossibilità ad accedere al bene casa (giovani coppie, giovani soli, lavoratori, migranti, famiglie numerose, anziani, sfrattati, studenti universitari fuori sede) e, altre situazioni, per le quali cresce sempre più l’onerosità del costo della casa in rapporto al reddito e alla ricchezza – dall’altro la insufficiente qualità degli attributi intrinseci dell’abitazione, come la superficie pro capite, lo stato di manutenzione o la dotazione di impianti di vario tipo, per non parlare del disagio di chi è costretto a vivere in ricoveri di fortuna (è un fenomeno, nuovo per l’Italia, quello delle bidonville).

Mutuo per costruire l’abitazione principale. Detrazione ok se lo dice la banca

 Possibile “scontare” gli interessi passivi anche quando il contratto non specifica la finalità del prestito.

Per poter usufruire della detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario contratto per la costruzione dell’immobile da adibire ad abitazione principale, se la motivazione dell’erogazione non è espressamente indicata nell’atto di stipula, basta che la stessa sia riportata in un’apposita dichiarazione rilasciata dalla banca concedente.