Toscana: pannelli solari al posto dell’eternit sui tetti delle case popolari

 Pannelli fotovoltaici al posto dell’eternit sui tetti delle case popolari. La Regione Toscana sostiene e coordina un programma innovativo che permetterà di rimuovere l’eternit, che contiene amianto, e di istallare pannelli fotovoltaici. Il progetto permette anche di ricavare energia elettrica “pulita” e di generare un ritorno economico, che copre i costi. L’iniziativa, che è già stata attuata su 26 edifici (24 nell’area fiorentina e 2 in quella di Massa e Carrara) coinvolgerà ora un altro centinaio di stabili appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica della Toscana. «Si tratta di un progetto assolutamente innovativo – spiega l’assessore alla casa della Regione Toscana, Eugenio Baronti – che consente di fare tre cose utili a costo zero. La prima è quella di bonificare i tetti delle case popolari della Toscana, molti dei quali, a suo tempo erano stati costruiti in eternit. E l’eternit, come tutti sanno, è fatto con l’amianto.

Enel: l’idrogeno per produrre calore

 L’idrogeno non è una fonte primaria di energia, ma un “vettore”; può costituire infatti un valido mezzo di accumulo da utilizzare in modo distribuito ed ecologico nel territorio. Enel punta sulla produzione sia da fonti fossili, attraverso la gassificazione del carbone, sia da fonti rinnovabili con il processo di elettrolisi. Nei paesi industrializzati, l’economia dell’idrogeno sta diventando l’obiettivo verso cui puntare in termini di sviluppo tecnologico nel settore energetico per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’idrogeno non è di fatto una fonte primaria di energia, ma un “vettore energetico”; può costituire infatti un valido mezzo di accumulo dell’energia da utilizzare poi in modo distribuito ed ecologico nel territorio.
Il ciclo dell’idrogeno è riassumibile nelle seguenti fasi: produzione, con tecniche tradizionali o sperimentali, trasporto, stoccaggio, conversione, utilizzo. L’esigenza di produzione dell’idrogeno per estrazione da altre molecole, per lo più fonti fossili o acqua, rende tale risorsa un “vettore energetico” più che una fonte primaria, capace di produrre e di immagazzinare energia da fonti rinnovabili a lungo termine. Le difficoltà di trasporto e stoccaggio dell’idrogeno dipendono dalla sua bassa densità energetica, dall’alta esplosività, infiammabilità e richiedono, pertanto, infrastrutture marine, stradali ed aeree sicure ed economicamente accettabili, nonché capaci di garantire il trasporto.

Il tema ecologico in Italia da Assoedilizia

 Trattando del tema ecologico (il tema del nostro presente e del nostro futuro), dobbiamo parlare di ambiente, di inquinamento ma anche di energia pulita, di risparmio energetico: materie tutte che hanno una stretta connessione tra loro e che pongono il nostro Paese alle strette su una molteplicità di fronti. L’Italia si sta occupando attivamente di tutte queste tematiche, ma lo fa in modo farraginoso e con un enorme costo sociale ed elevatissimi costi individuali. Probabilmente in questo conta anche il fatto di essere un paese ad alta densità demografico-edilizia (circa 80 famiglie e 180 unità edilizie per Kmq.- la famiglia è assunta come indicatore di nucleo di consumo energetico legato alla residenza; con ampie zone di congestionamento) ed un paese storico, nel senso che quasi il 30% del suo patrimonio strutturale ed infrastrutturale sul territorio risale a prima del 1940, ed il 50% ha più di cinquant’anni, mentre l’obsolescenza media degli edifici all’estero in Europa e negli USA è tra i 50 ed i 60 anni. Consideriamo l’elevatissimo costo energetico-ambientale per la nostra economia: I costi diretti ed indiretti connessi all’abbattimento dell’inquinamento soprattutto nell’area padana. Si pensi all’enorme dispendio derivante dagli interventi di adeguamento tecnologico (nel campo della mobilità e dei trasporti, nel campo delle strutture civili private e pubbliche); dalla perdita di capacità produttiva del sistema economico, connessa ai vari provvedimenti amministrativi di contenimento del fenomeno inquinamento (es. blocchi della circolazione stradale e quant’altro). Consideriamo la bolletta energetica per l’acquisto all’estero di energia elettrica e di idrocarburi. Noi acquistiamo ed importiamo dall’estero annualmente 100 milioni di tonnellate di petrolio,(46 MLD) 100 MLD di mc. di gas metano (13 MLD) nonchè 40.000 GWh (Gigawatt) di energia elettrica (4 Miliardi). Se aggiungiamo il debito verso l’U.E. per il saldo negativo derivante dall’applicazione del Protocollo di Kyoto che ammonta a circa 2,4 MLD di euro, troviamo che lo sbilanciamento complessivo dei conti dello Stato verso l’estero è di 65 miliardi, pari a quasi il 5% del PIL.

Italia e Francia per le case a zero impatto ambientale, un esempio Rivarolo Torinese

 Il ministro per le politiche abitative francese C. Boutin vorrebbe rendere proprietari tutti gli inquilini delle case popolari francesi con l’aiuto di alcune banche che aderirebbero al progetto, con l’acquisto di abitazioni prefabbricate ecosostenibili di 80m.quadri circa, con un notevole risparmio energetico. I contribuenti dovranno pagare circa 15 euro al giorno per un totale di 120.000 euro e potranno aderire anche coloro che hanno un reddito inferiore ai 2.000 euro al mese. Anche l’Italia si sta adeguando al modello francese infatti il governo con la vecchia finanziaria ha stanziato 500 milione per l’edilizia eco-sostenibile.
L’Italia sta già guardando al futuro dell’edilizia eco-sostenibile, infatti in città come Rivoli nel torinese sono in vendita alloggi ad impatto “zero” per l’ambiente. Le metrature vanno dai 100 a 170m quadri, dove viene sfruttata solo energia pulita grazie al calore generato dal sole o dal suolo ma anche dal calore generato dagli elettrodomestici all’interno dell’appartamento.

Tecnologia italiana per nuovi impianti di energia pulita in Cina

 Il Ministro cinese Wan Gang in visita all’impianto solare ad alta temperatura dell’ENEA

Il Prof. Luigi Paganetto, Presidente dell’ENEA, venerdi 14 settembre ha accolto la delegazione cinese guidata dal Ministro della Scienza e Tecnologia della Repubblica Popolare Cinese, Wan Gang[1], per una visita ai laboratori della Casaccia, il Centro di Ricerca ENEA alle porte di Roma. Ad accogliere la delegazione erano presenti: Sergio D’Antoni, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico, Mario Alì, Direttore Generale per le Strategie e lo Sviluppo dell’Internazionalizzazione della Ricerca Scientifica e Tecnologica del MUR, Giandomenico Magliano, Direttore Generale per la Cooperazione Economica Multilaterale e Giovanni Manfredi, Ministro Plenipotenziario del Ministero Affari Esteri.