Misure urgenti da parte del Governo a favore di particolari categorie sociali

 E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre 2008 il decreto-legge n. 158, recante “Misure uregenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali” proposto dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Il provvedimento si propone di ridurre il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa per le categorie sociali individuate dalla legge 8 febbraio 2007, n. 9, (articolo 1, comma 1), in attesa della realizzazione delle misure e degli interventi previsti dal Piano nazionale di edilizia abitativa.

La gestione dei comuni per il piano casa sia piu leggere meno tassata

 L`Anci ha presentato ieri le proposte di modifica: meno fisco, piu` stato (aree demaniali) e risorse certe. Piano casa, governo apre ai comuni. Gestione ai comuni del Piano casa nazionale, fisco piu` leggero e premiante; tassazione delle operazioni immobiliari dei comuni meno onerosa rispetto ai privati; contributo del Demanio al monte aree disponibili per il social housing, con l`ipotesi di conferire, in particolare, le ex caserme dismesse nei centri urbani (ma c`e` da vincere la resistenza della Difesa); assegnare alla conferenza dei servizi valore autorizzativo; compressione dei costi permettendo anche assegnazioni atipiche di alloggi pubblici in cambio di migliorie edilizie a sconto sull`affitto per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico. No alla svendita delle case popolari e si` al riuso delle case vuote. Questi alcuni punti cardine delle proposte che l`Anci (Associazione nazionale comuni italiani) presentera` al governo che dovra` approvare il Piano casa entro il 21 ottobre. Una sorta di Contropiano dell`Anci per l`emergenza abitativa le cui linee guida sono state illustrate ieri a Milano dal relatore Gianni Verga, assessore alla casa della giunta guidata dal sindaco Letizia Moratti, nella due giorni di lavori organizzata dall`Anci nazionale e Anci Lombardia, sul tema «I comuni e l`abitare: le nuove domande sociali, gli attori e gli strumenti operativi». Un lungo elenco di modifiche chieste dall`Anci al governo sul Piano casa, quale condicio indispensabile per votarlo. Il consenso dell`Anci e` fondamentale per il decollo del Piano casa messo a punto dal governo, non foss`altro per il fatto che saranno i sindaci a dover mettere in campo le aree sulle quali dovranno essere costruiti gli alloggi destinati a ridurre il disagio abitativo e a dare una risposta alle fasce sociali piu` deboli ma anche ai lavoratori che si spostano per lavoro, gli studenti fuori sede, giovani coppie, anziani.

Milano: la “casa aiutata”, idee e strategie Anci e Governo a confronto

 Una due giorni dedicata a una delle emergenze più drammatiche del nostro Paese. Verga:”Serve collaborazione tra enti così come tra pubblico e privato. Da rivedere la fiscalità e i tempi delle procedure” . La casa è una delle emergenze più drammatiche del nostro Paese. Il convegno dal titolo, “I Comuni e la questione abitativa: le nuove domande sociali, le possibili risposte e gli strumenti operativi” si pone l’obiettivo di far emergere il fabbisogno abitativo delle città italiane e propone un Piano Casa dell’Anci da mettere a disposizione al Governo che presenterà il suo Piano Casa nei prossimi giorni. Il documento è stato realizzato dagli assessori alla Casa dei comuni ad alta tensione abitativa come Roma, Milano, Torino, Napoli, Venezia, Bologna, Genova. “L’iniziativa dei comuni ad alta tensione abitativa – ha spiegato l’assessore alla Casa Gianni Verga – ha già conseguito un obiettivo nel 2007: far rientrare l’edilizia sociale tra i servizi della città e, in quanto tale, poterla realizzare sulle aree a servizi, peraltro recuperando aree aggiuntive a quelle per i servizi primari, come scuola, verde, servizi sociali.

Torino: social housing, le proposte del comune e del privato sociale per il finanziamento regionale

 Il Comune di Torino aderisce alla proposta regionale di presentare un programma comunale di “manifestazioni d’interesse” per la sperimentazione di interventi di social housing. In pratica, si tratta di un elenco di progetti di edilizia sociale che il Comune in parte raccoglie da privati, in parte progetta nell’ambito del Piano Casa 2009-2010 e del Piano regolatore sociale.
Cosa si intende per casi pilota di social housing? Due le tipologie: residenze temporanee (alloggi individuali o residenze collettive) e alloggi individuali destinati alla locazione permanente.
La Giunta della Regione Piemonte aveva approvato il 7 luglio una deliberazione che indicava le caratteristiche degli interventi, i criteri e le procedure per l’individuazione di “casi pilota di social housing” da finanziare, integrando così il Programma casa (“10mila alloggi entro il 2012”) e le “Linee guida per il social housing in Piemonte” del 2007. Poi aveva diffuso un Avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni d’interesse, aperto a Comuni, Atc, imprese e cooperative edilizie, soggetti privati non profit. La somma messa a disposizione da parte della Regione era di 2.239.460,75 euro, “al fine di finanziare l’acquisizione delle aree o degli immobili e la progettazione degli interventi ammessi a finanziamento”. Si potevano presentare al bando l’acquisto di edifici liberi, interventi di recupero, di ristrutturazione urbanistica e nuove costruzioni. Ai Comuni il compito di raccogliere e presentare in Regione, insieme ad eventuali propri progetti, quelli dei privati intenzionati a partecipare.

Anci: conferenza nazionale sulla casa a Milano

 Il programma della Conferenza Nazionale ANCI sulla Casa, che si terrà a Milano il prossimo 9 e 10 ottobre 2008, e’ stato illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Accursio, Bologna. “Il convegno di Milano – ha dichiarato Roberto Tricarico, Presidente della Consulta Casa ANCI e Assessore alle politiche per la casa e il verde del Comune di Torino – rappresenta un appuntamento molto importante per le città italiane, perché si affronterà una delle più drammatiche emergenze del nostro Paese: la casa”. ‘’I Comuni italiani – ha aggiunto Tricarico – per far fronte alla crescente emergenza abitativa sono pronti a stipulare un nuovo Patto con lo Stato e le Regioni, a condizione che vengano rispettati quelli firmati in precedenza. Ricordo infatti che stiamo ancora aspettando l’effettiva erogazione dei 650 mln di euro attribuiti negli anni precedenti a specifici programmi comunali, che avrebbero permesso a molte famiglie di avere una nuova abitazione a canone calmierato’’.

Tre proposte per risolvere l’emergenza casa nella Capitale

 Di Carlo: tre proposte per risolvere l’emergenza casa nella Capitale. Aumentare la densificazione delle aree destinate all’edilizia residenziale, dotare di cubature destinate ad edilizia per uso residenziale una porzione delle 56 are previste nel Prg per la costruzione di parcheggi di scambio e consentire all’Ater di realizzare quei metri cubi già previsti nei piani di zona e mai edificati: tre ipotesi di lavoro su cui indirizzare l’operato della Regione avanzate dall’assessore regionale alla Casa, Mario Di Carlo, al Comune di Roma. “Queste proposte necessitano di accordi di programma e di un successivo passaggio in consiglio comunale e in quello regionale – ha affermato Di Carlo – potremmo mettere in atto un processo politico importante di collaborazione tra maggioranze governate da schieramenti differenti su un tema concretissimo come quello dell’emergenza abitativa”. Un aumento “moderato ed equilibrato”della densificazione e degli indici di costruzione degli immobili destinati alla soluzione dell’emergenza abitativa secondo Di Carlo consentirebbe di accrescere il numero di alloggi da realizzare e di utilizzare un quantitativo minore di terreno. “Le ultime case popolari che sono state fatte somigliano a delle villette a schiera ed hanno un indice di abitabilità troppo basso – ha sottolineato l’assessore – queste caratteristiche richiedono l’utilizzo di lotti di terreno sempre più grandi ai quali il Comune deve fornire servizi con difficoltà sempre maggiore”.

Scotti: “fare rete per moltiplicare l’offerta”

 Nel 1908 a Milano nasceva l’Istituto per le Case Popolari ed Economiche (Iacp); oggi, a cent’anni di distanza, l’assessore regionale alla Casa e Opere, Mario Scotti e il presidente dell’Aler di Milano (azienda che nel 1996 ha sostituito gli Iacp), Loris Zaffra, si sono confrontati – nell’ambito dell’Italian Expo Real Estate in corso di svolgimento presso la Fiera di Rho/Pero – con numerosi sindaci dell’hinterland milanese su come si è evoluto il sistema dell’edilizia popolare, prospettandone anche gli scenari futuri. “La trasformazione degli Iacp in Aler – ha detto Scotti – è stata una tappa fondamentale e necessaria nel processo di riconversione di un sistema di edilizia popolare esclusivamente incentrato sui contributi Gescal. Soprattutto è stato un passaggio che ha permesso a noi amministratori pubblici di essere più vicini agli utenti garantendo loro un’interfaccia sempre presente, le Aler appunto, che io considero i nostri veri
bracci operativi”. Cent’anni di storia non sono pochi e hanno portato l’Aler di Milano ad essere una delle più grandi immobiliari d’Europa; oggi gestisce 66.229 alloggi di proprietà di cui 41.550 nella sola Milano e i rimanenti in altri 158 comuni, garantendo un tetto a quasi 140.000 persone. “Sono numeri importanti – ha sottolineato Scotti – ma non ancora sufficienti a garantire una casa dignitosa alle migliaia di famiglie che ancora la stanno aspettando. Per questo è fondamentale che si possa continuare a lavorare in sinergia con i Comuni e con i proprietari per studiare prima ed attuare poi tutte le soluzioni possibili che possano far crescere il numero degli alloggi pubblici disponibili”.

Milano: una risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland

 Una collaborazione per gestire l’attività del nuovo Osservatorio Metropolitano della Casa che permetterà di programmare la risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland . Il Comune e la Provincia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che impegna i due enti a collaborare all’attività del nuovo Osservatorio Metropolitano della Casa. Con questo accordo, sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli e dall’assessore provinciale Daniela Gasparini che ha la delega ai rapporti con la conferenza dei Sindaci e al progetto speciale per il piano strategico dell’area metropolitana, si avvia una collaborazione che permetterà di programmare la risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland. “Il protocollo che abbiamo siglato – ha commentato l’assessore Masseroli – è un atto pragmatico. Sul futuro del territorio, sul tema della casa e su una vasta gamma di bisogni che oggi possono essere considerati un problema sociale abbiamo infatti visioni comuni. La firma di oggi – ha aggiunto Masseroli – ratifica un processo di collaborazione con la Provincia che sta andando avanti da tempo utilizzando il nuovo Piano di Governo del Territorio come criterio di gestione condivisa a prescindere dai confini comunali”.

Problema abitativo in Italia. La cedolare secca del 20 % quale incentivo per il potenziamento della locazione abitativa

 Nel corso di una conversazione tenuta alla Federlombarda il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha dichiarato: « Il problema abitativo in Italia è caratterizzato:
-dall’impossibilita’ di trovar casa per i meno abbienti;
-dalla difficolta’ di reperire alloggi in locazione, a canoni accessibili rispetto al reddito,per coloro che la casa non intendono o non possono comperarla;
-dall’elevato costo di acquisto per chi si rivolge a questo mercato.