Comprar casa a Brescia con l’ aiuto di Tecnocasa

 A Brescia, nel primo semestre del 2009, i prezzi delle case sono scesi del 2,1%. Nell’ area di Porta Cremona acquistano prevalentemente famiglie, coppie ed investitori. Questi ultimi prima puntavano decisamente sui bilocali, adesso sono disposti ad acquistare tagli anche più ampi a fronte di sconti più elevati. Attualmente l’investimento medio si attesta su 80 mila euro ed il canone di locazione di un bilocale è di 400 – 450 euro al mese mentre quello di un trilocale è di 500 – 550 euro al mese.

L’ area di Porta Cremona è caratterizzata dalla presenza di palazzi costruiti negli anni ’60. Chi volesse acquistare un appartamento ristrutturato deve mettere in conto una spesa di 1800 euro al mq, mentre prezzi più bassi si spuntano per l’ acquisto di soluzioni da ristrutturare che costano 1350 euro al mq. Via Guidoni e via Muziano sono particolarmente apprezzate per la loro vicinanza all’ area commerciale e servita di via Cremona e contemporaneamente tranquille e poco trafficate.

Napoli. Il trend del mercato immobiliare (2^ parte)

 Proseguiamo nella presentazione dell’ analisi realizzata dall’ Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa sull’ andamento del mercato immobiliare partenopeo nel primo semestre dell’ anno. Nello speciale anche indicazioni sul trend domanda / offerta e sugli sviluppi urbanistici legati ai nuovi interventi in corso nella città.

La macroarea di Vomero – Arenella ha messo a segno una contrazione dei prezzi del 4.4%. Tra i quartieri che hanno registrato un andamento dei prezzi in diminuzione si segnalano Vomero Alto e il quartiere Sanità. In sensibile diminuzione i prezzi delle abitazioni nel quartiere Sanità dove si registrano acquirenti più riflessivi che rallentano decisamente le tempistiche di vendita e le operazioni; a questi si aggiungono anche venditori che, poco propensi ad abbassare i prezzi, rimandano la vendita a tempi più proficui.

La zona è comunque molto popolare e, in questi primi sei mesi dell’ anno, hanno venduto coloro che non sono riusciti a far fronte al pagamento del mutuo, chi ha avuto la necessità di cambiare casa o trasferirsi altrove. Ad acquistare sono stati soprattutto giovani in procinto di sposarsi ed investitori. Questi ultimi si sono indirizzati verso le abitazioni su strada, di circa 40 mq, e che sono quasi sempre presi in affitto da immigrati (soprattutto cingalesi) che lavorano in città. Per un taglio di questo tipo si possono spendere da 25 a 40 mila euro a seconda del grado di ristrutturazione e si possono chiedere canoni di locazione di 400 euro al mese.

Le giovani coppie hanno espresso una capacità di spesa media intorno a 110 – 120 mila euro e, quasi sempre, hanno fatto ricorso al finanziamento. L’ elemento determinante per la realizzazione della compravendita è stato il rapporto prezzo / qualità dell’ immobile. Si incontrano difficoltà nella vendita dei grandi tagli.

News. La casa fai – da – te per combattere il caro casa. Ed è il boom delle cooperative

 Una nuova tendenza per risparmiare: l’ autocostruzione. Ed esplode il boom delle cooperative. La crisi affina l’ ingegno e c’ è chi si associa in cooperativa, acquista un terreno e poi, sotto la guida di professionisti, imbraccia gli attrezzi del mestiere, compra i materiali e realizza con il proprio lavoro la sua casa.

Pare che il metodo consenta di risparmiare fino al 50% sul prezzo finale della casa, e consentirebbe a chi ha difficoltà economiche, o non riesce ad accedere ad un mutuo, di coronare il sogno di una casa di proprietà.

In Italia sono quasi 300 le famiglie che l’ hanno già fatto o lo stanno facendo, riunite in più di 60 cooperative. Soprattutto in Lombardia e Emilia Romagna. Ma anche in Umbria e nel Lazio. E il modello, nato nel Nord Europa, prende piede anche nelle istituzioni, che negli ultimi anni hanno iniziato a rendere disponibili per questo tipo di attività, attraverso bandi di concorso, territori destinati all’edilizia popolare. E a fornire fondi per incentivare questa pratica.

Una delle ultime, in ordine di tempo, è stata la Provincia di Parma, che ha realizzato un piano sperimentale per 48 nuovi alloggi, finanziati per 400 mila euro dalla Regione Emilia Romagna. Ogni nucleo familiare associato dedica circa 500 ore all’ anno al cantiere. E s’ impegna al massimo su ogni dettaglio: l’ assegnazione delle case avviene solo alla fine, così nessuno sa se sta lavorando proprio all’ abitazione dove andrà a vivere.

Assoedilizia. Tavola Rotonda con il Sottosegretario Mario Mantovani. Particolare attenzione al social housing

 “Piano casa: agevolazioni fiscali e premialità urbanistiche per la riqualificazione o la sostituzione edilizia, liberalizzazione degli interventi, ma potenziando i controlli pubblici”, dice il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici. “Nei termini in cui si va configurando il provvedimento legislativo in itinere inerente al Piano Casa e / o al Piano Famiglia, esso ha il merito di “valenza anticiclica sul piano economico, valenza sociale, razionalizzazione del sistema normativo edilizio – urbanistico”, ha sintetizzato il presidente di Assoedilizia aprendo i lavori della Tavola Rotonda sul tema, svoltasi nella sede di Milano dell’ associazione dei proprietari immobiliari.

Oltre 300 persone hanno affollato la Sala Conferenze e le due sale collegate, a conferma di quale sia l’ interesse sull’ argomento. Trasferendo tale interesse in campo nazionale (il 78% degli italiani abita in case di proprietà) si capisce perché il governo abbia puntato sul settore casa per il new deal italiano: un po’ come ha fatto Obama che ha puntato sulla tecnologia verde, nella quale il nostro Paese non eccelle.

Il Piano è stato illustrato dal Sottosegretario alle Infrastrutture e all’ Edilizia abitativa sen. Mario Mantovani: “Non intende solo rispondere alla più che giustificata domanda di edilizia popolare – 20.000 richieste a Milano, 600.000 in tutta Italia – ma anche alle domande sul merito e la socialità”. Riassumibili in queste cifre.

In Francia si costruiscono ogni anno 40 – 50.000 case di edilizia sociale, in Italia poco più di 1.000, in conseguenza del defatigante iter Stato – Regioni – Aler, nonostante siano disponibili, e inutilizzati, 1.520 milioni di euro dei fondi ex Gescal. Da qui la decisione di tagliare lacci e lacciuoli con la previsione, nel Piano, di una sola conferenza dei servizi per decidere tutto. E tentare di raggiungere gli obiettivi francesi.

Al via il lancio e la gestione del piano casa per l’ edilizia abitativa

 La società di gestione del risparmio immobiliare costituita dalla Cassa Depositi e Prestiti per il lancio del Piano Casa del Governo è al via. E insieme alla Cdp saranno anche l’ Abi e l’ Acri, che entreranno nel capitale della Sgr. La notizia viene dal presidente dell’ associazione bancaria Corrado Faissola. La Sgr avrà un capitale di 2 milioni e la Cdp ne avrà il 70%, mentre Abi e l’ associazione delle casse di risparmio e delle fondazioni si spartiranno il restante del capitale con il 15% ciascuna. La Sgr per il Piano Casa verrà costituita oggi. La Cdp si occuperà di gestire il fondo nazionale da un miliardo per realizzare le nuove abitazioni. In rampa di lancio ci sarebbero anche fondi regionali ai quali potranno partecipare, tra gli altri investitori istituzionali, anche le fondazioni ex bancarie.

Locazioni: più case in affitto al nord

 Secondo Idealista.it il mercato degli affitti potrebbe essere un ottimo strumento di flessibilità in mano alle famiglie per far fronte all’ instabilità economica e alla crisi dei consumi. Potrebbe, inoltre, spingere fuori casa i cosiddetti “bamboccioni” e fare da ombrello per le categorie colpite dalla crisi: giovani precari, giovani coppie ed extracomunitari. Tuttavia, nel corso del 2008 il segmento delle locazioni non ha brillato per vitalità. La domanda è scoraggiata da una un’ offerta ridotta – secondo il Censis solo il 19% del patrimonio immobiliare del nostro paese è in locazione contro il 40% circa di Paesi come Francia, Austria, Olanda, Danimarca – a prezzi spesso proibitivi. La mancanza di incisive politiche abitative da parte dello Stato in tema di edilizia popolare ha fatto il resto, con la conseguenza di canoni pressoché raddoppiati nel nostro paese in soli 7 anni.

Toscana: i soldi degli affitti vanno usati per la manutenzione

 Le risorse derivanti dai canoni delle case popolari devono essere utilizzate prioritariamente per la manutenzione e la riqualificazione dell’edilizia popolare ”. Per sgombrare il campo da dubbi l’assessore regionale alla casa Eugenio Baronti torna a precisare quanto già detto ieri in occasione dell’assemblea degli inquilini degli alloggi popolari, riunitisi per protestare contro la situazione di degrado in cui si trovano i condomini di via Simone Martini a Firenze. “La legge regionale è chiara – spiega l’assessore – e se i Comuni, pur con le migliori intenzioni, finiscono per utilizzare le risorse destinate alla manutenzione delle case popolari per tamponare altre voci di bilancio, questo non può essere accettato». Sul complesso residenziale di via Simone Martini, l’assessore ha ribadito, ancora una volta, che «la Regio ne non ha bloccato nessun intervento, per il semplice motivo che non è mai stata presentata nessuna proposta in merito, come ha confermato ieri ai cittadini il direttore di CASA S.p.A». «Certi ritardi- ha proseguito l’assessore – sono difficili da capire e da tollerare anche perchè esiste un’apposita delibera regionale, la n.989 del 2005, che autorizza i gestori, in caso di necessità e urgenza, a predisporre subito piani operativi sia per nuovi interventi che per le opere di manutenzione. Per coprire queste spese possono essere utilizzate sia le risorse che derivano dai canoni, sia gli avanzi di gestione, le economie degli anni precedenti».

Salerno: il sindaco dispone procedure rapide per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà

 Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha incaricato i dirigenti e gli uffici competenti del Comune di Salerno di organizzare e garantire procedure rapide per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà dei lotti di edilizia popolare del Quartiere Europa. La decisione del Sindaco De Luca intende favorire la conclusione rapida e positiva di un complesso iter urbanistico ed amministrativo con l’intento di dare serenità alle famiglie rispetto alla propria proprietà immobiliare e confermare l’efficienza e l’efficacia amministrativa della Civica Amministrazione rispetto ad un’annosa questione che ha generato tensioni e contenziosi estenuanti. Con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 21/06/2007 è stato disposta la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà dei lotti delle aree Peep ex Q4 (oggi quartiere Europa) in favore delle cooperative/condomini e/o anche dei singoli soci/condomini.

Sardegna: dieci milioni di euro per abbattere i canoni di locazione

 Sono 6.300 le famiglie sarde disagiate (il 73% delle richiedenti) che quest’anno beneficeranno del contributo. La Regione ha previsto un finanziamento di sei milioni di euro (è il massimo sforzo economico mai compiuto in questo tipo di intervento) e ha ottenuto una buona premialità dallo Stato. Duecentocinquanta i Comuni che riceveranno e distribuiranno i fondi. Due le fasce di reddito per l’accesso ai benefìci. Oltre dieci milioni di euro per 6.300 famiglie sarde disagiate, per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. La Giunta regionale anche quest’anno cofinanzia il Fondo nazionale, con un intervento pari a sei milioni di euro che va a sommarsi ai tre milioni 973mila 407 euro garantiti dallo Stato. Quest’ultimo, secondo quanto previsto dalla legge 431 del 9 dicembre 1998, ha riconosciuto alla Regione una premialità di 834mila 292 euro per l’intervento della stessa amministrazione regionale. Pertanto, la consistenza del Fondo per il 2008 ammonta complessivamente a dieci milioni 807mila 699 euro, che andranno ripartiti tra i 250 Comuni che hanno redatto le graduatorie e riusciranno a soddisfare il 73% delle richieste pervenute agli Enti locali. Quello previsto nella delibera di ieri è il massimo sforzo economico mai compiuto dalla Regione in questo tipo di intervento a forte valenza sociale. Due le fasce di reddito per l’accesso ai benefìci. Nella fascia A rientra il reddito familiare pari a due pensioni minime dell’Inps (complessivi 11.521,12 euro all’anno): in questo caso il canone deve incidere in misura superiore al 14% del reddito imponibile. Nella fascia B, invece, il limite di reddito è pari a 13.643 euro (il canone non deve superare il 24% del reddito imponibile, ma sono previsti ulteriori sgravi a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare). Per ciascun figlio a carico, inoltre, è previsto un abbattimento del reddito di 516,46 euro.

Sicet: 6 ottobre 2008 giornata internazionale degli inquilini

 Italia: 650.000 nuovi poveri chiedono una casa pubblica. Piano casa del Governo: priorità all’acquisto e all’affitto di mercato. L’emergenza abitativa non rappresenta un problema solo italiano. La dismissione del patrimonio abitativo pubblico, il disimpegno economico dei Governi e l’affidamento ai mercati per l’affitto è un tratto comune in Europa. Invertire questa tendenza è l’obiettivo della giornata internazionale degli inquilini che vede impegnato il SICET con iniziative in Italia e a Bruxelles in un convegno al Parlamento Europeo. Nel nostro Paese, le richieste di un alloggio pubblico, l’aumento degli sfratti per morosità, 110 mila richieste di esecuzione, gli affitti in crescita dell’8 % nel biennio, nonostante il calo del mercato immobiliare e la diminuzione del 60 % ,tra il 2000 e il 2008, dei contributi agli inquilini sono gli indicatori inequivocabili di un continuo allarme.

Toscana: pannelli fotovoltaici sui tetti delle case popolari

 Sono già 130 gli edifici idonei. Ora sarà possibile individuarne altri.
Impianti fotovoltaici per la produzione di elettricità grazie all’energia solare sui tetti delle case popolari. L’assessore regionale alla casa, Eugenio Baronti, è determinato ad incentivare la produzione di energia in termini sostenibili ed ha aggiunto un contributo regionale alle facilitazioni già previste dal decreto ministeriale (D.M. 10.02.2007 e Dlgs 387/29.12.2003) di attuazione della direttiva Ue sulla “promozione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” il cosidetto “conto energia fotovoltaico.” La giunta regionale ha pertanto approvato una delibera presentata dall’assessore con la quale si stanziano 350 mila euro destinati ai Soggetti Gestori degli edifici di edilizia popolare affinchè possano finanziare studi di fattibilità per l’istallazione degli impianti sugli edifici.

Roma. Case popolari del Comune, via libera del Consiglio alle vendite

 Prende corpo la vendita delle case popolari del Comune: 12.978 appartamenti di edilizia residenziale pubblica – quasi tutti in periferia e anche sui territori di comuni limitrofi – sono stati inseriti nel piano triennale di alienazione, approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 26 novembre. Le case ERP di proprietà capitolina sono in tutto 24 mila.

In realtà quelle che si potranno realmente vendere sono 8.500 (con priorità alle più vecchie): le altre sono state inserite nella lista per dar modo alle famiglie di scegliere tra acquisto e permanenza in affitto.