Regione Lombardia. Famiglia, pacchetto di interventi: buono da 1300 euro per nuclei bisognosi, sostegno alla maternità e lotta all’ abbandono scolastico

 “Regione Lombardia mette a disposizione della famiglie lombarde un pacchetto di interventi del valore di 27 milioni; un aiuto alle famiglie in difficoltà per affrontare la difficile situazione economica del momento. La famiglia, che è un bene in sé e perciò un bene per tutti, da salvaguardare e proteggere, è infatti il vero soggetto debole della società contemporanea”. Lo ha detto il presidente della regione Roberto Formigoni presentando alla stampa il pacchetto di interventi, in una conferenza stampa al Palazzo Pirelli, cui hanno partecipato i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil (Elena Lattuada, Gigi Petteni e Walter Galbusera) e i segretari dei sindacati pensionati.

Dei 27 milioni messi, a disposizione della famiglia, 17 milioni sono per il “Buono famiglia 2010” per nuclei disagiati; 7 milioni per progetti di sostegno delle responsabilità familiari e di contrasto al disagio adolescenziale e all’ abbandono scolastico e 3 milioni per realizzare progetti di “aiuto alla vita“, destinati a sostenere le madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino al primo anno di vita del bambino.

Buono famiglia
Prosegue anche quest’ anno, con nuove caratteristiche, l’ erogazione del “Buono famiglia“, avviata lo scorso anno. “In particolare, per il corrente anno, le caratteristiche dell’ intervento – ha voluto precisare l’ assessore regionale alla famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli – sono il frutto di un proficuo confronto tra il mio assessorato e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, regionali e di categoria. L’ esito di questo confronto è stata la stesura di un Accordo, che ho sottoscritto con loro, insieme al presidente Formigoni, che contiene gli obiettivi condivisi tra le parti e presenta alle famiglie lombarde i nuovi requisiti per poter ottenere il contributo”.

Osservatorio Nomisma sul mercato dei beni artistici. Investire in arte rende: arte moderna e contemporanea “bene rifugio”

 Il mercato italiano dell’ arte moderna e contemporanea, nel 2009, ha subito una riduzione di fatturato superiore al 50%, mentre i prezzi hanno sostanzialmente tenuto. Meglio la componente dell’ arte moderna, che, essendo costituita da opere di artisti più affermati, è risultata più attraente per investitori poco disponibili a rischiare e desiderosi al contrario di mettere al sicuro la loro liquidità.

Nel mercato dell’ arte contemporanea, più rischioso perché incentrato su artisti giovani ed emergenti, i prezzi hanno subito una contrazione stimata attorno ai 10 punti percentuali. L’ arte moderna e contemporanea resta comunque una buona forma di investimento e di diversificazione del portafoglio efficiente, infatti l’ arte contemporanea dal 1995 ad oggi ha mediamente reso il 4,04% all’ anno, battendo gli immobili (+2,06), la borsa italiana (+ 2,16), la borsa americana (+2,50) e l’ oro (+3,67). Mentre l’ arte moderna, il cui rendimento medio è stato più contenuto (+2,62), ha comunque garantito un rendimento superiore all’ inflazione, anche nella recente fase di crisi.

Il giro d’ affari complessivo dell’ arte in Italia è stimato per il 2009 in 1 – 1,2 miliardi di Euro, dopo avere sfiorato i 2 miliardi di Euro nel 2008 al termine di un significativo ciclo di espansione. Il dato include anche la quota di sommerso delle attività di scambio dei beni artistici in proporzione analoga a quella stimata da Banca d’ Italia per l’ intera economia del Paese.

È crisi. L’ aut aut dei giovani italiani: valutare lavori oggi quasi appannaggio degli extra comunitari o restare precari a vita

 Il mondo del real estate sta vivendo, da oltre un anno, una situazione di difficoltà e di contrazione dei prezzi. Una crisi nazionale dovuta ad alcuni fattori oggettivi, fra i quali un fisiologico calo dei valori dopo che in Italia, da Nord a Sud, dal 1997 al 2007, si sono registrati aumenti a due cifre, oltre ad una crisi economica internazionale senza precedenti

Gli analisti ed economisti di tutto il mondo ritengono tale recessione la peggiore in assoluto dal lontano crollo delle borse nel 1929. Una crisi scoppiata nell’ autunno 2008, con la dichiarazione di default della banca d’ affare Lehman Brothers e, in pochi mesi, allargatasi a macchia d’ olio in tutti i mercati finanziari e / o azionari.

Tale crisi economica internazionale ha innescato una serie di eventi a catena che hanno determinato una rigidità del sistema bancario a concedere prestiti e mutui. Questa situazione ha aggravato il bilancio del comparto casa che, considerato nel suo insieme, arriva a muovere il 20% del Prodotto Interno Lordo nazionale.

Il settore immobiliare, in effetti, ha sofferto parecchio questa politica bancaria: molte agenzie immobiliari hanno chiuso e tanti costruttori hanno avuto difficoltà economiche.

Economia. Nuovo tasso d’ interesse legale: 1%

 Con il decreto 4 dicembre 2009 (G.U. n. 291 del 15 dicembre 2009) il Ministro dell’ economia ha fissato la nuova misura del tasso degli interessi legali ai sensi dell’ art. 1284 del codice civile, che a partire dal 1° gennaio 2010 sarà pari all’ 1% in ragione d’ anno.

L’ art. 1284 del codice civile attribuisce, infatti, al Ministro dell’ economia il potere di modificare annualmente entro il 15 dicembre dell’ anno precedente il tasso d’ interesse legale, tenuto conto del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e del tasso d’ inflazione registrato nell’ anno, altrimenti esso rimane invariato.

Al via il Piano Casa anche in Sardegna e in Liguria

 Il Consiglio regionale della Sardegna ha dato il via libera al disegno di legge recante “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’ economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

In base alle norme appena varate gli interventi di ampliamento e demolizione potranno essere realizzati anche su immobili non residenziali e sono previsti incentivi ulteriori qualora si garantiscano determinati livelli di prestazione energetica e contenimento dei consumi mentre il mutamento della destinazione d’ uso è ammesso a condizione che sia compatibile con le destinazioni previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti.

Analogamente ad altre leggi regionali è fatto poi divieto di realizzare gli interventi su edifici abusivi, non accatastati, o vincolati. Per quanto riguarda, invece, i centri storici si potrà intervenire su edifici aventi meno di cinquanta anni che siano in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto nel quale ricadono. In caso di demolizione e ricostruzione gli immobili devono risultare ultimati al 31 / 12 / 1989. Si segnala poi la previsione di poter cumulare gli incrementi ammessi dalla legge con quelli già previsti da altre disposizioni di legge, dagli strumenti urbanistici comunali e dalle norme di pianificazione regionale.

Ambiente. Formigoni chiede al Governo di trasferire le competenze a Regione Lombardia

 Trasferire a Regione Lombardia le competenze in materia di ambiente. È questo l’ invito forte rivolto al Governo italiano dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto al convegno di apertura del Festival Internazionale dell’ Ambiente ospitato a Palazzo Pirelli.

Un festival, giunto alla seconda edizione, che Formigoni vede come grande occasione per le istituzioni lombarde di porsi come laboratorio permanente e trasparente di sperimentazione di politica e di cultura ambientale e per i cittadini di essere coinvolti e corresponsabilizzati in scelte e comportamenti virtuosi decisivi per il futuro delle nostre società. Dunque la richiesta di piena competenza regionale in materia ambientale.

“Chiediamo piena attuazione dell’ art. 116 della Costituzione – ha detto il presidente Formigoni – che al suo terzo comma prevede possono essere attribuite alle Regioni, con legge dello Stato e su iniziativa della Regione interessata, le competenze su tutela dell’ ambiente e dell’ ecosistema”.

30 milioni di ecoincentivi
Il presidente Formigoni, ha ricordato che l’ impegno di Regione Lombardia nella lotta allo smog per la stagione invernale 2009 – 2010 ha portato a stanziare 30 milioni di euro di incentivi.

Avedisco informa: la vendita a domicilio batte la crisi

 Il settore conferma il proprio ruolo nel difficile momento occupazionale: 17mila nuovi addetti. Nei primi sei mesi dell’ anno, fatturato a +1,8%. La decisa crescita del secondo trimestre (+3%) porta il giro di affari delle imprese associate Avedisco a toccare i 688 milioni di euro.

Il primo semestre delle imprese associate Avedisco (Associazione vendite dirette servizio consumatori) si è chiuso con un fatturato di 688 milioni di euro e ha fatto registrare una crescita dell’ 1,8% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente. Dopo un primo trimestre sostanzialmente stabile (+0,4%), nel corso del secondo trimestre, Avedisco ha registrato una crescita del 3% portando il volume d’ affari a superare i 688 milioni di euro.

“Questi dati ci confermano che il nostro settore è sano e vitale – commenta Luca Pozzoli, presidente di Avedisco -. Nel pieno della crisi economica e occupazionale, le aziende associate Avedisco segnano una crescita decisa sia nel giro d’ affari sia sotto il profilo degli addetti alla vendita”.

Bankitalia: a luglio prestiti alle imprese ancora in frenata

 Continua a rallentare la crescita dei prestiti delle banche alle imprese. Secondo quanto emerge dai dati dell’ ultimo supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia, disponibili sulla Base informativa pubblica a luglio il tasso di crescita dei prestiti alle imprese si è attestato all’ 1,3%, contro il +2,42% dei mese di giugno.

Per le società non finanziarie, a luglio scorso il tasso di crescita è stato dello 0,94%, contro al +1,7% di giugno. Rispetto a un anno prima la frenata dei finanziamenti alle imprese è stata brusca: l’ aumento dell’ 1,32% degli impieghi registrato a luglio di quest’ anno si confronta infatti con un incremento annuo dell’ 11,35% messo a segno nel luglio del 2008.

Il basso incremento attuale, ovviamente, si basa su un dato di dodici mesi fa particolarmente elevato (a luglio 2008 la congiuntura dell’ economia reale aveva già cominciato a rallentare). La crescita a due cifre, peraltro, da allora è andata via via calando, per scendere sotto il 10% a partire da ottobre scorso.

Anche nel caso dei prestiti alle famiglie si è registrato un rallentamento della crescita a luglio: l’ incremento annuo è passato dal +4,59% di giugno al +4,12%. Ma il ritmo dell’ aumento di luglio resta comunque piuttosto robusto rispetto a un anno prima, quando i finanziamenti alle famiglie aumentavano del 2,96% rispetto a luglio 2007.

Cernobbio Villa d’ Este. Workshop Ambrosetti sull’ Economia. Autunno caldo per le locazioni. Previsioni di Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia

 Il Presidente di Assoedilizia, a commento di un’ analisi del “Centro Studi Cittadino e Fisco” di Assoedilizia, esamina alcuni fattori incidenti sull’ andamento del comparto: la crisi generale dell’ economia, con il rallentamento del dinamismo della domanda – offerta di locazione, le difficoltà economiche di molte famiglie di lavoratori – inquilini, il blocco delle immigrazioni sia interne sia dall’ estero, il calo dei tassi di interesse sui mutui, il consistente turn – over degli inquilini, la progressiva riduzione del fondo sociale affitti, la mancata introduzione della cedolare secca.

Rispondendo innanzitutto ai dati forniti dai centri studi specializzati, secondo i quali nel decennio 1999 – 2008 i canoni di locazione abitativa in Italia sono aumentati mediamente del 60 – 70%, Assoedilizia precisa che nello stesso periodo l’ inflazione è stata del 38%: gli incrementi reali si riducono quindi al 20 – 30%, due o tre punti all’ anno; inferiori all’ incremento registrato da molti servizi e gravati oltretutto da un progressivo aumento della pressione fiscale.

Fra le cause principali della crisi del settore delle locazioni, la perdita o il cambiamento del posto di lavoro, la riduzione delle entrate assieme ad altri fattori creano difficoltà ai conduttori nel pagare l’ affitto con conseguente incremento degli sfratti per morosità, che oggi rappresentano il 70 – 80% del totale.

Per contro il fondo governativo di sostegno affitti per le famiglie in difficoltà si è dimezzato dal 2001.

Ma a ridurre la domanda di case in locazione residenziale e ad accentuare la rotazione degli inquilini concorrono altri fattori: i tassi dei mutui che hanno raggiunto livelli minimi e resteranno tali presumibilmente per lungo tempo e i valori di mercato degli immobili in discesa inducono chi cerca casa a puntare sull’ acquisto.

Rebus antiriciclaggio. Il ministero dell’ Economia non ha ancora risposto completamente ai quesiti su riciclaggio e terrorismo

 Dal 1991 la lotta al riciclaggio è entrata a far parte delle “squadre finanziarie”, mentre dal 2006 sono stati chiamati come soggetti obbligati alle verifiche sul riciclaggio e terrorismo anche gli Agenti Immobiliari e i Mediatori Creditizi. Questo, in base a precise disposizioni della Comunità Europea e del GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), organismo internazionale che si occupa di contrastare la criminalità finanziaria, dopo aver introdotto nuove regole dettate dall’ U.I.C. Ufficio Italiano Cambi, oggi soppresso a favore dell’ U.I.F., Ufficio Informazione Finanziaria, sotto controllo di Banca Italia.

Una delle novità più significative di questa III direttiva europea è la richiesta di mutare l’ approccio complessivo: non solo contrasto al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose, ma anche azioni di raccolta di beni o di denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo. Infatti nelle sue considerazioni iniziali si afferma che sfruttare il sistema finanziario per trasferire fondi di provenienza criminosa, o anche denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo minaccia chiaramente l’ integrità, il funzionamento regolare, la reputazione e la stabilità di tale sistema.

Lo scopo di evitare l’ inquinamento del sistema finanziario da tali proventi criminali continua, quindi, ad essere assicurato anche dal convinto impegno dei soggetti obbligati, quali consueti conoscitori e garanti delle regole, cui è affidato, inoltre, il compito di prevenire che gli introiti di qualsiasi delitto, taluni dei quali di rilevante allarme sociale, siano per il loro inconsapevole tramite reintrodotti nell’ economia legale.

Il significato finale che è possibile ascrivere a questa evoluzione normativa, spesso resa complessa ed anche convulsa dalla sovrapposizione di piani di intervento successivi e non sempre del tutto coordinati, deve ricostruirsi in termini di nuove e compiute opportunità non solo per il sistema giuridico economico.

Proprio il ruolo dei soggetti obbligati è da non confondere mai con un soggetto investito di funzioni investigative: non mero esecutore di decisioni altrui, ma attento consulente, onerato anche di attivare i controlli e le verifiche delle autorità pubbliche ogni qual volta si prefiguri il rischio di una violazione tale che, se non repressa e se destinata a proliferare, darebbe luogo ad un sistema dominato dalla violazione sistematica di ogni regola, per fini illeciti e di profitto brutale.

Risanamento SpA: quale futuro? Nuova udienza a settembre

 Come anticipato una decina di giorni fa, lo scorso 29 luglio si è svolta a Milano l’ udienza davanti al Giudice Civile, che doveva valutare se accogliere o meno le richieste dei pm Pedio e Pellicano per la dichiarazione di fallimento di Risanamento SpA, presieduta fino a pochi giorni fa dall’ immobiliarista Luigi Zunino (nella foto), noto nel mondo del real estate per essere il proprietario dell’ area Santa Giulia alle porte di Milano e dell’ ex area Falck a Sesto San Giovanni. Attualmente la società è capitanata dal professor Mariconda.

L’ udienza si è conclusa con una mezza vittoria del neo presidente e dei suoi legali, i quali sono riusciti a ottenere un rinvio di alcune settimane (nuova udienza fissata per il 22 settembre). Nel frattempo si cercherà di delineare un piano definitivo di salvataggio, da presentare entro il 1° settembre. Poi ci sarà il tempo tecnico per presentare eventuali opposizioni al piano, alla luce di alcuni documenti bancari che accendono una concreta speranza di salvataggio dell’ azienda.

D’ altro canto, gli interessi in gioco sono enormi, per il coinvolgimento diretto e / o indiretto di tutto il mondo del real estate, del mondo bancario in genere e dell’ economia nostrana. Pertanto si capisce il motivo per cui la questione sia stata gestita con un occhio di riguardo dai medesimi pm (in passato, giova ribadirlo, già due piani di ristrutturazione erano rimasti inevasi), i quali sono venuti incontro alle esigenze della controparte, ben consci della complessità di tutta l’ operazione, pur esprimendo una forte criticità per il piano di ristrutturazione del debito prospettato.

I volti di Risanamento sono anche cambiati: fuori Luigi Zunino, dentro il professor Mariconda. Ma i numeri finanziari sono gli stessi. Bisognerà, quindi, trovare nei bilanci una strada credibile per garantire un futuro al gruppo immobiliare. Altrimenti l’ istanza di fallimento rimane sul tavolo.

Mercato immobiliare. Previsioni Nomisma 2009

 Secondo il 1° Rapporto Immobiliare Nomisma 2009 gli operatori immobiliari ritengono che il punto più basso del mercato abitativo, in quanto a numero di compravendite, sia stato ormai quasi raggiunto. Di certo viene segnalato un certo ritorno di interesse all’ acquisto, motivato anche dalla possibilità di pagare prezzi più bassi e scontati rispetto al passato.

I volumi
Tale valutazione lascia prevedere volumi che, nel 2009, potrebbero attestarsi attorno alle 600 mila abitazioni compravendute, ovvero quasi 250 mila abitazioni in meno rispetto al valore raggiunto prima della crisi nel 2007.

I prezzi delle abitazioni
Già calati su base annua del 3,5% (e semestrale del 2,5%) a fine 2009, potrebbero quest’ anno risultare più bassi, rispetto all’ anno precedente, del 6 – 8%. Nel 2010, stante la previsione macroeconomica che pone la crescita solo alla fine di quell’ anno, i prezzi potrebbero subire un’ ulteriore, contenuta flessione nell’ ordine del 2 – 3%. Dal 2011 l’ intero mercato immobiliare potrà tornare a crescere, accompagnando la crescita prevista per l’ economia del paese.

Immobili di qualità
L’ aggiustamento medio verso il basso dei prezzi degli immobili riflette, però, andamenti diversi per gli immobili di qualità rispetto agli altri; infatti la domanda rimane significativa per immobili a reddito e ben locati o per immobili con caratteristiche tipologiche, impiantistiche ed ubicazionali di qualità, mentre per quelli marginali si assiste alla più forte rarefazione della domanda.