Casa. Domanda e offerta

 L’ analisi della domanda casa a Gennaio 2010 evidenzia che nelle grandi città italiane la tipologia più richiesta è il trilocale, che raccoglie il 35,9% delle preferenze. A seguire il bilocale con il 29%, il quattro locali con il 21,7% ed infine il cinque locali con l’ 8,4%.

Nei capoluoghi di provincia la concentrazione della domanda casa di trilocali è più elevata ed è pari a 49,3%, seguita dal bilocale con il 27,3% ed infine dal quattro locali con il 18,2%. Nelle grandi città ci sono comunque delle eccezioni.

Milano, Roma e Napoli segnalano infatti come sempre una maggiore richiesta per il bilocale.
A Firenze si nota, in questa ultima rilevazione, un’ equiparazione della domanda di trilocali e quattro locali che raccolgono entrambi il 30,4% delle richieste.

Comprar casa a Torino: i prezzi delle case segnano un +1,3% nel 2009

 Calo delle quotazioni nei quartieri con prezzi al di sopra della media cittadina (2.290 euro / m²). Il livellamento verso il basso dei prezzi dovuto a un’ offerta qualificata meglio distribuita a livello cittadino

Il listino dei prezzi delle case di seconda mano a Torino ha segnato un incremento dell’ 1,3% nell’ arco del 2009. È quanto emerge dall’ analisi sui prezzi realizzata dall’ Ufficio Studi di idealista.it su un campione di 518 immobili del portale.

La difficile congiuntura economica nell’ anno appena trascorso non ha provocato particolari crepe nel mattone torinese, che si conferma forse meno effervescente di altri, ma stabile con quotazioni in crescita a ritmo poco più sostenuto tasso d’ inflazione (0,8%, fonte Istat).

Previsioni immobiliari 2010

 Il mercato immobiliare italiano, nel corso del 2009, è stato caratterizzato da una contrazione dei volumi di compravendita e dei prezzi. Dopo i primi mesi in cui ha predominato l’ incertezza, a partire dalla primavera si è registrata una ripresa della domanda di abitazioni, sia nel segmento dell’ investimento che in quello della casa ad uso proprio

Per il 2010 le previsioni non indicano cambiamenti sostanziali rispetto alla situazione che ha caratterizzato il 2009. Per quanto riguarda il numero delle compravendite riteniamo che esse potrebbero stabilizzarsi intorno alle seicentomila unità. Sul versante dei prezzi pensiamo che nel corso del 2010 l’ oscillazione sarà più contenuta rispetto al 2009 e potrebbe chiudersi in un intervallo compreso tra -3% e -1%.

Come più volte ribadito nel corso dell’ anno sarà difficile prevedere esattamente cosa accadrà sul mercato immobiliare perché molto dipenderà dalla congiuntura macroeconomica che interesserà il nostro Paese e soprattutto dall’ andamento del mercato del lavoro.

Se quest’ ultimo dovesse peggiorare, con un aumento della disoccupazione si potrebbe determinare una maggiore incertezza nelle decisioni di acquisto, soprattutto per coloro che devono ricorrere ad un finanziamento per acquistare l’ abitazione.

V e n e z i a C i t t à. La congiuntura immobiliare nel 2° semestre 2009

 La congiuntura negativa del mercato immobiliare veneziano è proseguita anche nel secondo semestre del 2009, mostrando una sofferenza evidente in tutti i settori, soprattutto in relazione ai volumi transati

Altro elemento che accomuna, per il secondo semestre consecutivo, tutti i segmenti di mercato è il calo dei prezzi e dei canoni, che si manifesta, tuttavia, in maniera meno accentuata rispetto ai primi sei mesi dell’ anno.

Mediamente i tempi medi di vendita sono in crescita, così come gli sconti praticati sul prezzo iniziale che, per le abitazioni, sono tra i più alti fra le città analizzate.

Se, nel comparto residenziale, la domanda di immobili in acquisto continua ad essere molto debole, la locazione riprende quota facendo registrare, negli ultimi sei mesi, una ripresa delle richieste ed una stabilizzazione delle quantità scambiate.

Primo Rapporto Immobiliare Nomisma 2009. Transazioni difficili nonostante gli sconti

 La domanda molto ridotta a causa della difficile situazione del mercato influenza in modo determinante le condizioni della transazione, anche a fronte di sconti più forti sul prezzo inizialmente richiesto dal venditore. Fino all’ anno scorso, infatti, questo allentamento non era stato particolarmente evidente, ma dal 2005 si erano applicati sconti compresi fra il 10,5% e l’ 11%.