Modificato il Piano Casa Molise

 Modificato il Piano Casa Molise. La Legge Finanziaria Regionale 3 / 2010 ha introdotto alcune modifiche che agevolano l’ applicazione della norma per rilanciare il settore delle costruzioni mediante interventi straordinari di ampliamento, demolizione e ricostruzione , che sono estesi ai fabbricati realizzati al rustico entro il 17 dicembre 2009, data di entrata in vigore della legge sul Piano Casa.

L’ applicazione delle norme anticrisi valgono anche per gli edifici abusivi. Infatti, il comma 1 bis aggiunto all’ Articolo 14 impegna il Comune che non ha ancora rilasciato la concessione in sanatoria a completare l’ istruttoria entro 60 giorni, durante i quali sono sospesi i termini della Dia, nel caso in cui il richiedente abbia inoltrato domanda di condono edilizio per il fabbricato per il quale intende usufruire delle agevolazioni del Piano Casa.

Rilancio Piano casa. Correttivi urgenti richiesti dall’ Ance

 L’ Ance chiede al Governo correttivi urgenti per il rilancio del piano casa: semplificazione normativa, incentivi fiscali per l’ edilizia green e premi volumetrici nelle operazioni di demolizione e ricostruzione legate al risparmio energetico. Così com’ è il Piano casa non ha dato i risultati attesi per ridare fiato all’ economia e all’ edilizia, secondo Buzzetti, presidente dell’ Ance. Anche il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, ha sostenuto la necessità di fare chiarezza sul quadro normativo per il rilancio del Piano casa ed anche per evitare contenziosi.

Inoltre Fitto ha annunciato il nuovo commissariamento della Regione Calabria perché inadempiente, come la Sicilia che non ha ancora presentato il piano casa (scadenza il 30 giugno 2009). Ma a differenza della Calabria la Sicilia non subirà provvedimenti, per ora, perché è una Regione a statuto speciale. Al prossimo consiglio dei ministri come annunciato da Fitto, sarà nominato un nuovo commissario per l’ approvazione del piano casa della Calabria.

In arrivo il Piano Casa Sicilia

 Gli interventi di ampliamento e riqualificazione solo per gli edifici ultimati entro il 2003. Sarà possibile l’ ampliamento delle abitazioni mono e bifamiliari e la demolizione e ricostruzione di fabbricati non idonei sul piano della sicurezza e degli standard igienico – sanitari, situati al di fuori dei centri storici.

Come abbiamo detto, gli interventi ammessi dalla legge valgono solo per gli edifici residenziali ultimati entro il 31 dicembre 2003, con ampliamenti che possono raggiungere il 35%, mentre per gli immobili a uso diverso da quello abitativo sono fissati al 25%. In ogni caso è obbligatorio un risparmio energetico del 10% sul riscaldamento invernale.

Piano Casa: a Bolzano incentivi senza limiti di tempo

 L’ attuazione da parte delle Regioni e province autonome dell’ Accordo del 1° aprile 2009 è attualmente ferma a 18 leggi regionali. Si ricorda che la provincia di Trento non ha dato attuazione al Piano Casa in quanto con la legge 28 marzo 2009 n.2 (legge finanziaria) aveva già varato un piano di incentivi destinato ad interventi di ampliamento e demolizione e ricostruzione.

Il disegno di legge della Sicilia dovrebbe essere approvato definitivamente nei prossimi giorni.

Infine in Calabria visto che il Consiglio regionale non è riuscito ad approvare il testo del disegno di legge si è proceduto, come previsto dall’ Accordo, al commissariamento.

In quasi tutte le Regioni (tranne solo Abruzzo, Campania e Molise) è possibile presentare le domande per realizzare gli interventi previsti dal cd. Piano Casa.

Recuperare le periferie. Le new town proposte da Silvio Berlusconi: una valida chance, secondo l’ Ance

 Occorre un piano capace di rimettere ordine negli spazi degradati delle città, dice l’ Ance. Da non trascurare la proposta delle new town tirata fuori da Silvio Berlusconi in appendice al via libera al piano casa. Ma il dubbio di architetti e urbanisti è unanime: su quale modello trovare una risposta convincente alla rapida e disordinata crescita delle aree metropolitane, soprattutto nelle zone periferiche, all’ espansione spesso informale che ha caratterizzato lo sviluppo delle nostre città? Quartieri satellite, sia pure di nuova concezione?

L’ intervento di ristrutturazione deve rispettare la sagoma preesistente dell’ edificio

 Così ha stabilito il Tar Lombardia nella sentenza 153 del 16 gennaio scorso: se l’ intervento di demolizione e ricostruzione non rispetta la sagoma preesistente, l’ edificio è classificabile come nuova costruzione e non come ristrutturazione integrale. E inoltre la modifica influisce sul cambiamento urbanistico. La distinzione provoca effetti ragguardevoli. La nuova costruzione, infatti, deve rispettare le indicazioni del Piano regolatore: volumetria, distanze, altezze, rapporti di copertura, dotazioni di parcheggi. Con le opere di ristrutturazione si possono invece mantenere i requisiti del fabbricato preesistente.