Dopo i prezzi stratosferici degli anni scorsi, ora è crisi del mattone. Il mercato della casa è in calo nella nostra provincia. Tra il 2006 e il 2007 il numero di transazioni immobiliari è diminuito del 7,4 per cento in tutta la provincia. Sono dati forniti dall’Agenzia del territorio che in questi giorni ha reso pubblico il suo rapporto annuale che confermano la sostanziale stagnazione del mercato immobiliare a causa della crisi economica in atto. La regione Veneto è la quarta regione in Italia per numero di compravendite preceduta solamente dalla Lombardia, dal Lazio e dall’Emilia Romagna e rappresenta il 9 per cento circa del mercato immobiliare residenziale italiano e i dati sono più o meno omologhi in tutte le province venete, segno di una omogeneità regionale per quanto riguarda il mercato immobiliare. Analizzando i dati su scala regionale si evince che la provincia di Belluno è l’unica ad aver registrato rispetto all’anno precedente un incremento, seppur minimo: +0,44 per cento del numero di transazioni immobiliari.
crisi immobiliare
Bilocali e trilocali guidano l’offerta abitativa in provincia di Milano
Più di seimila immobili in vendita in provincia di Milano, la maggior parte (70%) con un costo inferiore ai 300 mila euro, la tipologia abitativa standard – un terzo del campione oggetto di analisi – è il bilocale-trilocale, mentre il 27% delle case presenti sul territorio è dotato di box o posto auto è quanto emerge, in sintesi, dalla rappresentazione dell’offerta del mercato meneghino di idealista.it sulla base di 6366 immobili di seconda mano inseriti sul portale il numero maggiore di abitazioni è concentrato a milano città (2692), che da sola costituisce il 42% del parco immobiliare del territorio, mentre nelle altre aree considerate la distribuzione di immobili risulta uniforme; si va dal 10% della zona sempione-magenta (645 case) e della direttrice est (642 case), al 14% della brianza (869), passando per l’11% della cintura nord (669) e il 13% della la zona a sud del capoluogo (849). Dai dati elaborati dalla divisione studi di idealista. it, emerge in maniera piuttosto chiara la tipologia immobiliare più convenzionale nelle 6 aree oggetto dello studio. il 33% delle case, praticamente un terzo degli immobili annunciati sul portale, misura tra i 51 e gli 80 m2, una dimensione che richiama come soluzione abitativa tipo, il bilocale-trilocale. l’area con la più alta densità di “ampie metrature” è sempione-magenta, con il 37% del parco immobili della zona compreso tra 101 e 150 m2, anche per la presenza di numerose case indipendenti e ville. il primato incontrastato delle soluzioni mini – case con metrature inferiori ai 35 m2 – spetta a milano città, con 102 case, vale a dire il 4% delle abitazioni attualmente in vendita nel capoluogo lombardo, la quasi totalità dell’offerta in provincia riguardo poi alla distribuzione dei prezzi, il 41% del campione di abitazioni oggetto dell’indagine ha valore compreso tra 180 mila e 300 mila euro, il 29% ha un prezzo inferiore ai 180 mila euro, mentre le abitazioni tra 300 e 500 mila euro, rappresentano il 21% del totale. Il restante 9% è costituito da appartamenti con prezzo compreso tra 500 mila e 1 milione di euro (l’8%) e case da oltre il milione di euro – 95 in tutto, di cui 80 a milano – una nicchia equivalente all’1% del mercato
Campania: si acquistano poche case, ma i prezzi salgono, +13%
In tutta la regione campania calano le compravendite di abitazioni, ma aumentano i prezzi delle case. nel 2007, il numero di unita’ residenziali oggetto di transazioni finanziarie e’ calato del
Liguria: recuperati 200 alloggi
Duecento case sfitte saranno recuperate dalla Regione Liguria, grazie a un investimento straordinario di 5,9 milioni di euro, che sarà approvato questo pomeriggio in giunta, per sopperire alla domanda inevasa
La definizione del valore e il monitoraggio delle garanzie immobiliari
L’adozione delle norme contabili internazionali (IAS/IFRS) e gli accordi di Basilea hanno imposto una radicale trasformazione dell’approccio del sistema finanziario alle valutazioni immobiliari. La definizione del valore equo (fair value) e il rispetto di rigidi criteri nella redazione del rapporto di valutazione da una parte, la possibilità per gli istituti bancari di commisurare l’accantonamento a fini di riserva di risorse in ragione del valore di riferimento del sottostante dall’altra, hanno notevolmente accresciuto l’attenzione degli istituti finanziari italiani alla qualità ed alla trasparenza delle stime immobiliari, imponendo di fatto il periodico aggiornamento delle stime degli immobili a garanzia dei finanziamenti erogati.
L’emergenza abitativa e l’invito di Tettamanzi
L’emergenza abitativa e l’invito di Tettamanzi. Manovra del governo sul Piano casa. Berlusconi imiti Sarkozy. Preoccupazione del Sicet (Sindacato inquilini della Cisl) per la dismissione degli alloggi pubblici che oggi
Milano: una risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland
Una collaborazione per gestire l’attività del nuovo Osservatorio Metropolitano della Casa che permetterà di programmare la risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland . Il Comune e la Provincia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che impegna i due enti a collaborare all’attività del nuovo Osservatorio Metropolitano della Casa. Con questo accordo, sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli e dall’assessore provinciale Daniela Gasparini che ha la delega ai rapporti con la conferenza dei Sindaci e al progetto speciale per il piano strategico dell’area metropolitana, si avvia una collaborazione che permetterà di programmare la risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland. “Il protocollo che abbiamo siglato – ha commentato l’assessore Masseroli – è un atto pragmatico. Sul futuro del territorio, sul tema della casa e su una vasta gamma di bisogni che oggi possono essere considerati un problema sociale abbiamo infatti visioni comuni. La firma di oggi – ha aggiunto Masseroli – ratifica un processo di collaborazione con la Provincia che sta andando avanti da tempo utilizzando il nuovo Piano di Governo del Territorio come criterio di gestione condivisa a prescindere dai confini comunali”.
Milano: agevolazioni per l’housing sociale
L’assessore Verga: “Per costruire case di edilizia residenziale sociale è necessario abbattere drasticamente i costi della filiera, eliminando i gravami fiscali” “Per costruire case di edilizia residenziale sociale, la cosiddetta housing sociale, economicamente equilibrate, di qualità e che restino in buono stato nel tempo, è necessario abbattere drasticamente i costi della filiera, eliminando i gravami fiscali”. Lo ha detto l’assessore alla Casa Gianni Verga intervenendo oggi al convegno “Fiscalità dei trasferimenti immobiliari”, in occasione della quarta edizione di Expo Italia Real Estate, in corso al polo espositivo di Rho Pero. “L’edilizia residenziale sociale è un servizio e, per questo, può essere costruita su aree a costo zero, abbattendo il costo finale del 25-30%. Basta guardare gli alloggi di via Gallarate che sono quasi terminati e che dovremmo poter assegnare dalla primavera del 2009. Eliminando i pesi fiscali e, quindi, innanzitutto l’IVA che grava sull’edilizia pubblica, potremmo abbattere il costo finale ancora di un 15-20% circa. Sono valori che fanno la differenza. Certo – ha aggiunto Verga – si tratta di una scommessa, ma l’housing sociale è un servizio pubblico, pertanto credo sia possibile arrivare a questo risultato importante. L’IVA, inoltre, va trattata a livello comunitario, perché l’intervento nazionale significherebbe solo agire tramite rimborsi. Milano, abbattendo i costi, può diventare una città in cui vengono eliminati i ‘quartieri-ghetto’”.
Frena il mercato immobiliare “corporate” a Roma e Milano
Il 2007 non e’ stato un anno d’oro per l’immobiliare ‘corporate’ a Roma e Milano. Secondo uno studio presentato da Gabetti all’EIRE, a fronte di una stabilita’ dei canoni di
Emilia Romagna: Welfare, fondi per strutture assistenziali e “alloggi sociali”
Dalla Regione oltre 37 milioni di euro a enti pubblici e privati no profit per costruzione, ristrutturazione e acquisto di strutture per persone non autosufficienti e svantaggiate. Con un investimento complessivo di 37,443 milioni di euro per il 2008 è stato approvato oggi dalla Giunta il programma regionale di risorse da assegnare a Comuni, Aziende Usl, Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) e soggetti privati no profit (che hanno aderito ai Piani attuativi locali approvati dai Comitati di Distretto) per la costruzione, l’acquisto o la ristrutturazione di immobili destinati a strutture socioassistenziali e sociosanitarie, alloggi con servizi per persone non autosufficienti e “alloggi sociali”, aperti a italiani e stranieri, finalizzati a offrire una sistemazione in attesa di un alloggio definitivo. “Si tratta di un forte passo in avanti per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini – afferma l’assessore alle Politiche sociali della Regione Anna Maria Dapporto – e per valorizzare, dopo l’approvazione del 1° Piano sociale e sanitario, il ruolo delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie e dei Distretti, impegnati nel garantire un riequilibrio territoriale in termini di distribuzione di strutture e di individuare i fabbisogni più vicini alle esigenze dei propri territori”.
Fiaip: Arosio, Righi e Passuti incontrano la Commissione studi sulla fiscalità immobiliare insieme ai vertici di Fimaa e Anama
La Consulta nazionale dell’Intermediazione immobiliare riprende i lavori e i primi incontri istituzionali. A seguito dell’incontro avuto nelle scorse settimane a Bologna coordinato da Susanna Acerbi la Consulta nazionale ha
Toscana: 5 milioni di euro per i “contratti di quartiere”.
Per la Casa sono quasi 5 milioni di euro, per l’esattezza 4 milioni e 858 mila 422 euro, e sono destinati a “migliorare l’equipaggiamento infrastrutturale dei quartieri caratterizzati da condizioni di forte disagio abitativo”. E’ questa la cifra stanziata dalla Regione Toscana con una delibera presentata dall’assessore Eugenio Baronti e approvata dalla giunta regionale. «Questa somma – spiega l’assessore – va ad aggiungersi ai 16 milioni e 194 mila 741 euro che rappresentano la quota parte della Toscana nell’ambito del Decreto Ministeriale varato qualche mese fa dal Ministro Di Pietro e che non era ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di soldi destinati ai cosiddetti “contratti di quartiere” – soggiunge l’assessore – che noi abbiamo prontamente stanziato non appena siamo stati in grado di farlo. A queste cifre potranno aggiungere ulteriori quote anche i Comuni e intanto alcuni progetti sono stati già predisposti, come noi avevamo invitato a fare per bruciare i tempi in attesa della pubblicazione del decreto governativo.» L’assessore Baronti ci tiene a ricordare che il provvedimento regionale è stato fisicamente varato non appena la pubblicazione di quello governativo ha permesso di farlo. «Ma le somme – ribadisce- erano già accantonate e ci eravamo già mossi con i soggetti interessati affinché fosse tutto pronto al momento opportuno. Come si vede lo abbiamo fatto.» L’assessore si riferisce alle critiche espresse dalle sigle cooperative Arcat Legacoop, Federabitazione-Cci, Agci-Abitazione, che in una conferenza stampa del 7 maggio scorso avevano accusato la Regione di “otto mesi di immobilismo sulla casa”. Ed in particolare avevano puntato l’attenzione proprio sullo stanziamento relativo ai “contratti di quartiere”.