Locazioni: affitti irregolari agli studenti

 Da un’ analisi di Assoedilizia, emerge che sarà un autunno caldo per le locazioni, dal momento che esamina alcuni fattori incidenti sull’ andamento del comparto quali: la crisi generale dell’ economia, con il rallentamento del dinamismo della domanda – offerta di locazione; le difficoltà economiche di molte famiglie di lavoratori – inquilini; il blocco delle immigrazioni sia interne sia dall’ estero; il calo dei tassi di interesse sui mutui; il consistente turn – over degli inquilini; la progressiva riduzione del fondo sociale affitti; la mancata introduzione della cedolare secca.

Rispondendo innanzitutto ai dati forniti dai centri studi specializzati – secondo i quali nel decennio 1999 – 2008 i canoni di locazione abitativa in Italia sono aumentati mediamente del 60 – 70% – Assoedilizia precisa che nello stesso periodo l’ inflazione è stata del 38%; gli incrementi reali si riducono, quindi, al 20 – 30%, due o tre punti all’ anno inferiori all’ incremento registrato da molti servizi e gravati, oltretutto, da un progressivo aumento della pressione fiscale.

Fra le cause principali della crisi del settore delle locazioni ci sono la perdita o il cambiamento del posto di lavoro, la riduzione delle entrate assieme ad altri fattori che creano difficoltà ai conduttori nel pagare l’ affitto con conseguente incremento degli sfratti per morosità, che oggi rappresentano il 70 – 80% del totale.

Per contro, il fondo governativo di sostegno affitti per le famiglie in difficoltà si è dimezzato dal 2001. Ma a ridurre la domanda di case in locazione residenziale e ad accentuare la rotazione degli inquilini concorrono altri fattori: i tassi dei mutui che hanno raggiunto livelli minimi e resteranno tali presumibilmente per lungo tempo e i valori di mercato degli immobili in discesa, che inducono chi cerca casa a puntare sull’ acquisto.

Cernobbio Villa d’ Este. Workshop Ambrosetti sull’ Economia. Autunno caldo per le locazioni. Previsioni di Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia

 Il Presidente di Assoedilizia, a commento di un’ analisi del “Centro Studi Cittadino e Fisco” di Assoedilizia, esamina alcuni fattori incidenti sull’ andamento del comparto: la crisi generale dell’ economia, con il rallentamento del dinamismo della domanda – offerta di locazione, le difficoltà economiche di molte famiglie di lavoratori – inquilini, il blocco delle immigrazioni sia interne sia dall’ estero, il calo dei tassi di interesse sui mutui, il consistente turn – over degli inquilini, la progressiva riduzione del fondo sociale affitti, la mancata introduzione della cedolare secca.

Rispondendo innanzitutto ai dati forniti dai centri studi specializzati, secondo i quali nel decennio 1999 – 2008 i canoni di locazione abitativa in Italia sono aumentati mediamente del 60 – 70%, Assoedilizia precisa che nello stesso periodo l’ inflazione è stata del 38%: gli incrementi reali si riducono quindi al 20 – 30%, due o tre punti all’ anno; inferiori all’ incremento registrato da molti servizi e gravati oltretutto da un progressivo aumento della pressione fiscale.

Fra le cause principali della crisi del settore delle locazioni, la perdita o il cambiamento del posto di lavoro, la riduzione delle entrate assieme ad altri fattori creano difficoltà ai conduttori nel pagare l’ affitto con conseguente incremento degli sfratti per morosità, che oggi rappresentano il 70 – 80% del totale.

Per contro il fondo governativo di sostegno affitti per le famiglie in difficoltà si è dimezzato dal 2001.

Ma a ridurre la domanda di case in locazione residenziale e ad accentuare la rotazione degli inquilini concorrono altri fattori: i tassi dei mutui che hanno raggiunto livelli minimi e resteranno tali presumibilmente per lungo tempo e i valori di mercato degli immobili in discesa inducono chi cerca casa a puntare sull’ acquisto.

CRISI FINANZIARIA: effetti sull’ economia

 L’ andamento attuale del settore immobiliare è strettamente collegato a quello dell’ intera economia, ormai entrata in una fase di recessione tecnica globale. Fino al settembre del 2008, infatti, il mercato immobiliare italiano si poteva dire solo leggermente toccato dalla crisi, ma a partire da ottobre 2008 le operazioni si sono decisamente rarefatte per gli elevati spread richiesti da banche a corto di liquidità e di conseguenza con minore disponibilità a concedere le elevate percentuali di debito del passato e ad effettuare prestiti di importo elevato.
La situazione coinvolge tutto il mercato immobiliare, costringendo chi ha debiti a fare i conti con i ristretti percorsi di rientro e con l’ aumento del loro costo. Invece chi ha liquidità diviene protagonista del mercato. Proprio il fatto che sia venuto a mancare il rapporto di fiducia fra le banche e fra le banche e gli operatori economici ha minato le fondamenta dei mercati. In sintesi, è peggiorato l’ indicatore della fiducia delle famiglie, non solo in Italia, ma in tutta l’ Europa e anche negli Stati Uniti. E per un motivo concreto: la forte preoccupazione per la tenuta dell’ economia e in particolare per le possibili conseguenze sul mercato del lavoro oltre che sull’aumento dell’ inflazione.