Il Sunia segnala che il 30 giugno scade la proroga che sospende l’ esecuzione degli sfratti per le categorie più deboli, ma non ci sono ancora risposte del Governo al forte disagio abitativo del paese: i soldi sottratti per un fantomatico piano casa non sono stati restituiti ai Comuni per fornire alloggi a famiglie incappate nella morosità a causa dell’ insostenibilità degli affitti. Oggi il comparto in affitto privato è caratterizzato dal peso di categorie deboli che non sostengono più i livelli di mercato: il 20% dei nuclei sono unipersonali, il 67% monoreddito; il 30% dei capofamiglia pensionati, il 40% operai, il 23% ha più di 65 anni.
Negli ultimi due anni il reddito medio da lavoro dipendente è rimasto stabile ma gli affitti sono aumentati del 16%: nelle città ad alta tensione abitativa per una famiglia con un reddito da lavoro dipendente l’ affitto incide oltre il 40% (tra il 50 e il 70% a Bologna e Firenze, oltre il 70% a Milano e Roma); per una famiglia con due pensioni minime l’affitto incide tra il 50 e il 70% (oltre il 70% a Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma).