Il mercato della casa dopo la crisi? Compravendite e prezzi nel primo semestre 2009

 L’ Agenzia del Territorio ha reso noto i nuovi dati che fotografano il mercato immobiliare italiano al primo semestre del 2009 attraverso l’ informazione sul numero delle compravendite e sui prezzi.

Il calo nel numero di compravendite è ancora una volta consistente (-15,6% tendenziale nel primo semestre dell’ anno) anche se meno forte rispetto al momento di massima intensità della crisi, ovvero alla seconda metà del 2008 quando il fallimento di Lehman Brothers gela i mercati finanziari e immobiliari.

Rispetto al massimo del 2006 quando le case compravendute erano arrivate a 845.000 oggi, proiettando i dati dell’ Agenzia su tutto il 2009 Nomisma stima, a fine di quest’ anno, un numero di case compravendute pari a 600.000 si tratta di ben il 12,6% in meno in un anno.

Nel cercare di individuare le differenze territoriali del mercato delle compravendite, Nomisma segnala come nei capoluoghi i volumi di compravendite tengono meglio che nel resto delle provincie mentre, al sud, la crisi è ancora acuta dato che, a differenza del nord e del centro, qui la diminuzione dei volumi di compravendite è ancora più forte di quella registrata precedentemente.

Casa, migliorano le prospettive

 I prezzi delle case continuano a scendere, ma meno delle attese degli operatori. Nel primo semestre del 2009 sono scesi meno rispetto al calo registrato nella seconda parte del 2008 nelle grandi città, nei loro hinterland e nei capoluoghi di provincia. In linea generale, visto che in Italia il proprietario tendenzialmente non vuole abbassare il prezzo di vendita, le compravendite con lo sconto si registrano solo nei casi in cui i venditori hanno avuto necessità di rientrare del capitale investito, oppure di realizzare un contestuale acquisto.

In quanto al livello delle transazioni restano in sensibile diminuzione, ma la sensazione degli operatori Tecnocasa è che a partire dal secondo semestre del 2009 ci sarà una ripresa. La voglia di comprare casa sta venendo a chi è alla ricerca della soluzione da destinare ad abitazione principale (prima casa e sostituzione) mentre continua a salire il numero di chi compra case come investimento sulla scia dell’ incertezza che ha interessato i mercati finanziari.

Nelle macroaree, nel primo semestre dell’ anno, secondo i dati Tecnocasa, l’ analisi dei prezzi in base al profilo dimensionale delle realtà urbane evidenzia un calo più sensibile nei capoluoghi di provincia (-2,8%), seguiti dalle grandi città (-2,7%) e dall’ hinterland delle grandi città (-2,3%). La diminuzione più sensibile dei prezzi si è verificata a Napoli (-3,8%), Bologna (-3,4%) e Genova (-3,1%). La capitale registra una diminuzione del 2,8%, Milano dell’ 1,7%.

Sondaggio congiunturale Banca d’ Italia e Tecnoborsa sul mercato delle abitazioni in Italia

 Dall’ inizio del 2009 Banca d’ Italia e Tecnoborsa conducono congiuntamente un sondaggio trimestrale presso un campione rappresentativo di agenti immobiliari sullo stato del mercato residenziale in Italia, i cui risultati vengono pubblicati sul Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia.

L’ iniziativa è volta ad arricchire la disponibilità di informazioni tempestive e sistematiche circa lo stato e le prospettive del settore immobiliare, che negli anni recenti ha assunto un peso rilevante per l’ analisi del ciclo economico e delle condizioni per la stabilità finanziaria.

Per quanto riguarda il Secondo Trimestre 2009 appena elaborato, prosegue la fase di debolezza del mercato immobiliare ma la flessione dei prezzi e del numero di compravendite si è tuttavia stabilizzata; inoltre, è rallentato l’ accumulo di case invendute. Le valutazioni degli operatori circa la prospettiva a breve termine del proprio mercato di riferimento e di quello nazionale sono lievemente peggiorate, correggendo in parte il forte miglioramento registrato nella precedente rilevazione. Si confermano positive le attese di medio periodo per il mercato nazionale, pur se in misura meno accentuata rispetto al trimestre precedente.

Indagini campionarie
Nel primo trimestre del 2009 ha trovato conferma la fase di debolezza del mercato immobiliare, con indicazioni di più frequenti riduzioni dei prezzi, anche in rapporto alle richieste iniziali dei venditori, oltre che del numero delle compravendite; gli incarichi a vendere ancora da evadere crescerebbero allo stesso ritmo del periodo precedente.

Compravendite e Iva. Chiarimenti sul preliminare per l’ acquisto di un’ abitazione

 Nel caso di un contratto per persona da nominare, un preliminare per l’ acquisto di un’ abitazione non può configurarsi come “contratto per persona da nominare” se rinvia genericamente la nomina dell’ effettivo acquirente solo al momento della stipula del rogito.

Di conseguenza, il nuovo promissario acquirente non può richiedere la variazione in diminuzione dell’ Iva (dal 10% al 4%) sugli acconti già versati dalla parte originaria, anche se in possesso dei requisiti prima casa.

Così si è espressa l’ Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n.212 / E dell’ 11 agosto 2009, che ha fornito chiarimenti sull’ efficacia del contratto per persona da nominare riferito ad un preliminare di acquisto (da impresa costruttrice) di un’ abitazione in corso di costruzione, e sul corretto trattamento del corrispettivo di cessione, ai fini Iva.

In questo caso, il terzo acquirente, indicato dal contraente originario al momento della stipula del contratto definitivo, intende richiedere la variazione in diminuzione dell’ Iva sugli acconti già versati dallo stipulante originario con l’ aliquota del 10%, per applicare quella del 4% anche su tali importi, perché in possesso dei requisiti per l’ acquisto della prima casa.

Innanzitutto, la citata R.M. n.212 / E / 2009 ha richiamato la nozione di contratto per persona da nominare (art.1401 e ss. del codice civile), la cui principale caratteristica è la facoltà della parte di nominare successivamente il soggetto che diverrà titolare dei diritti ed obblighi previsti dal contratto. Questo allo scopo di verificare se la variazione in diminuzione dell’ Iva, ai sensi dell’ art.26, comma 2, del D.P.R. 633 / 1972, sia applicabile al caso in oggetto.

Mercato immobiliare. Compravendite: cresce la richiesta di immobili a Roma e Milano

 Secondo il II Rapporto Nomisma 2009 sul mercato immobiliare è proseguita, nel primo semestre del 2009, la fase negativa del settore immobiliare ma, dopo un 2009 ancora improntato alla flessione del mercato nel 2010, si dovrebbe registrare un certo miglioramento rispetto alla situazione attuale, in stretta correlazione con la recente ripresa di fiducia da parte delle imprese e delle famiglie che, assieme all’ auspicata stabilizzazione del mercato finanziario, potrà costituire il volano per il riavvio, anche se graduale, del quadro macroeconomico e del mercato immobiliare.

La percentuale di famiglie che si dichiara interessata ad acquistare un’ abitazione nel prossimo biennio si attesta sul 14,6% (si tratta di circa 3,5 milioni di famiglie che salgono a oltre 7 se si aggiungono anche quelle poco interessate). La motivazione per l’ acquisto dell’ abitazione è prevalentemente quella per prima casa (47,5%), seguita da quella per sostituzione (26,9%), per seconda casa (8,6%), mentre è in forte ascesa la spinta all’ investimento – erano poco meno del 12% l’ anno passato e quello prima, mentre oggi si registra circa il 17%, un balzo in avanti di circa il 40%.

I prezzi
Si tratta del secondo semestre consecutivo in cui i valori stanno volgendo verso il basso, mentre sono in piena flessione uffici e negozi. Rimane al momento indenne dal calo il segmento dei box auto. Per le abitazioni si tratta di una flessione del -2,5% nel I semestre 2009, che fa seguito alla riduzione del -1% della fine del 2008 e che si traduce nel -3,5% su base annua (-4,4% al netto dell’ inflazione).

Gli operatori immobiliari reputano che il punto più basso del mercato abitativo, sotto il profilo del numero delle compravendite, sia stato ormai quasi raggiunto e viene segnalato un certo ritorno di interesse all’ acquisto, motivato anche dalla possibilità di pagare prezzi più bassi e scontati rispetto al passato.

Tale valutazione influenza la previsione su volumi che, nel 2009, potrebbero attestarsi attorno alle 600 mila abitazioni compravendute, ovvero quasi 250 mila abitazioni in meno rispetto al valore raggiunto prima della crisi nel 2007.

Mercato immobiliare turistico mare isole: la Sardegna

 Ultima tappa alla scoperta del mercato immobiliare delle località turistiche italiane. Con l’ aiuto dell’ Ufficio Studi Tecnocasa, andiamo a conoscere le preferenze di chi cerca la seconda casa in quella meravigliosa isola che è la Sardegna.

In Sardegna le quotazioni delle abitazioni hanno segnalato una contrazione dei prezzi del 3,4% nella seconda parte del 2008. Le località della Sardegna che hanno che hanno avuto il ribasso più sensibile sono state quelle situate nella provincia di Sassari (-5,2%), a seguire quelle della provincia di Olbia (-4%). Stabili le località della provincia di Cagliari e dell’ Ogliastra.

Provincia di Sassari
Alghero

Nella seconda parte del 2008, si registra un calo delle quotazioni degli immobili del 7,4%. Sul mercato della seconda casa c’ è un rallentamento dovuto all’ offerta abbondante presente sul mercato immobiliare della cittadina. Da segnalare che sono in diminuzione le compravendite realizzate con cittadini stranieri e provenienti dalle altre regioni italiane.

La ricerca della casa vacanza si orienta prevalentemente vero bilocali e trilocali. In sensibile calo le richieste di tagli più grandi che erano comunque ricercati come seconda casa negli anni passati. Tra le caratteristiche più apprezzate si segnalano la presenza del terrazzo e del giardino oltre che la vicinanza al mare. Non sembra essere particolarmente importante la vista mare. In aumento la tendenza ad acquistare abitazioni che siano già in buono stato di conservazione.

Al momento sono in corso degli interventi di nuova costruzione che procedono abbastanza lentamente dal momento che sul mercato c’ è molta offerta. Il nuovo si vende da 2500 a 2800 euro al mq. Nel Centro storico di Alghero si acquista prevalentemente come seconda casa. Negli anni precedenti nel Centro storico si realizzavano numerose compravendite con acquirenti stranieri, soprattutto inglesi, che invece oggi sono del tutto assenti sul mercato.

Condominio e certificazione energetica unica

 Come si sa, dall’ 1 luglio i proprietari di casa, in caso di compravendite, sono costretti a redigere l’ attestato di certificazione (o qualificazione) energetica dei loro appartamenti. Dal momento che le norme consentono di predisporre una certificazione energetica unica per tutto l’ edificio, è provvedere subito, per risparmiare: una sola certificazione costa meno di venti o trenta singole.

Il dlgs n. 192 / 2005 afferma, infatti, che, in caso di condomini dotati di caldaia centralizzata, è possibile redigere un’ unica certificazione energetica per tutto l’ edificio. Quando invece le caldaie sono singole, resta possibile certificare unitariamente gli appartamenti della stessa tipologia (grandezza e caldaiette simili).

A chi conviene
La certificazione energetica comune conviene a chi intende vendere il proprio appartamento entro alcuni anni. Invece sarà poco propenso ad affrontare la spesa chi è sicuro di continuare ad abitare la casa ancora per molto tempo o non intende affittarla a breve. Infatti la validità di un attestato è di dieci anni: all’ undicesimo questo documento non vale più.

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia Giugno 2009

 Questo sondaggio presenta i principali risultati dell’ inchiesta trimestrale sullo stato del mercato immobiliare in Italia condotta congiuntamente dalla Banca d’ Italia e da Tecnoborsa. Le interviste del Sondaggio congiunturale presso gli agenti immobiliari sul mercato delle abitazioni in Italia si sono svolte tra il 22 aprile e il 26 maggio 2009. Hanno partecipato 929 agenti, che hanno fornito informazioni sull’ attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (gennaio – marzo 2009), nonché sulle prospettive del settore. Si ringraziano le agenzie che hanno accettato di partecipare all’ indagine.

Nel primo trimestre del 2009 ha trovato conferma la fase di debolezza del mercato immobiliare, con indicazioni di più frequenti riduzioni dei prezzi, anche in rapporto alle richieste iniziali dei venditori, oltre che del numero delle compravendite; gli incarichi a vendere ancora da evadere crescerebbero allo stesso ritmo del periodo precedente. Si attenua il pessimismo degli operatori circa le prospettive a breve termine del mercato di riferimento e di quello nazionale. Per il medio periodo, le attese degli agenti relative al mercato nazionale registrano un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione.

I principali risultati
Prezzi delle abitazioni

Nel primo trimestre del 2009 il saldo percentuale tra le indicazioni di aumento e riduzione dei prezzi è risultato negativo, in misura più accentuata rispetto a quanto già rilevato per l’ ultimo trimestre del 2008 (-59,9 punti percentuali contro -54,8. Come nelle precedenti rilevazioni, le valutazioni degli agenti segnalano una più diffusa tendenza al ribasso nelle regioni del Nord Est e, per tutte le ripartizioni geografiche, nelle aree urbane (con popolazione del centro principale superiore a 250.000 unità).

Numero di compravendite
Nel corso del primo trimestre del 2009 circa due terzi degli operatori hanno venduto almeno un immobile, una quota pressoché invariata rispetto alla fine dello scorso anno, con una incidenza che si conferma superiore nelle regioni del Nord Est (79,1 per cento, contro circa 60 nelle altre ripartizioni geografiche). Nel complesso il numero delle compravendite effettuate tramite l’ intermediazione degli agenti è stimabile intorno alle 135 mila unità, con un calo dell’ ordine del 5 per cento rispetto al trimestre precedente.

Incarichi a vendere
Il saldo tra le risposte in aumento e in diminuzione del numero di incarichi a vendere ancora da evadere alla fine del trimestre è rimasto pressoché invariato rispetto alla precedente rilevazione (32,6 punti percentuali contro 34,7. La percentuale di agenti che indicano un aumento congiunturale del numero di nuovi incarichi è salita al 42 per cento (38,5 nel quarto trimestre del 2008) a fronte dell’ invarianza (al 24 per cento) della quota di coloro che ne riportano una flessione. L’ assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi di offerta ritenuti troppo elevati rimane la motivazione principale di cessazione dell’ incarico a vendere (per il 65,9 per cento delle agenzie; seguita da proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi dal venditore (53,4 per cento) e da difficoltà dell’ acquirente a reperire il mutuo (50,3 per cento).

Compravendite: forte contrazione nei comuni minori

 Dal rapporto 2009 MonitorImmobiliare realizzato congiuntamente da Censis e Scenari Immobiliari su un panel di operatori del mercato emerge che per metà di questi c’ è una sostanziale tenuta, malgrado la difficile congiuntura che ha investito il mondo dell’ immobiliare italiano, mentre il 36% è pessimista e convinto che la situazione non migliorerà a breve e il restante 14% ritiene che il peggio sia ormai alle spalle.

Per quanto riguarda l’ andamento complessivo del 2009, i settori considerati più in difficoltà sono i capannoni industriali (il 47% degli operatori parla di crollo), i negozi tradizionali (segmento in ridimensionamento per il 41% degli intervistati e con rischi di crollo per un altro 35%) e le strutture alberghiere (mercato in riduzione per il 63% degli esperti e in forte crisi per il 31%). Più solido il settore residenziale, per il quale gli esperti prevedono un ridimensionamento contenuto e prospettive di ripresa soprattutto a partire dal 2010.

Circa i fattori di cui ha bisogno il mercato immobiliare italiano in questo momento per fare un passo in avanti verso un nuovo sviluppo, due sono le questioni che vengono considerate centrali: da un lato, il definitivo affermarsi di una nuova mentalità in cui il mercato immobiliare non è più una variabile indipendente dalla qualità del prodotto, anzi ne rappresenta un collegamento diretto (priorità per quasi i due terzi delle risposte); dall’ altro, la necessità fondamentale di conseguire condizioni di maggiore regolazione e trasparenza del mercato (41%).

Nel Rapporto 2009 sul mercato immobiliare residenziale l’ Agenzia del Territorio sostiene che l’ inversione di tendenza del settore è iniziata a partire dal 2007, con un primo calo di oltre il 4%. La contrazione del mercato residenziale si è poi accentuata nel 2008, quando si sono registrate 686.587 NTN, con una riduzione media del 15% circa rispetto al 2007. Osservando l’ andamento per macro aree geografiche, si nota che è l’ area del Nord – Est quella in cui si registra la diminuzione maggiore, -17,3%, mentre il calo risulta più contenuto nel Sud e Isole (-11,6% circa).

Si conferma, inoltre, che la contrazione del mercato residenziale risulta particolarmente accentuata nei comuni non capoluogo, dopo un lungo periodo in cui si era assistito, invece, ad una crescita rilevante del settore proprio nei comuni minori. Infatti, mentre il mercato delle città capoluogo di provincia diminuisce del 13,8% mediamente (-15,1% per le città del Nord – Est), nei comuni minori la contrazione del mercato sfiora il 15,7%, con punte maggiori nel Centro (-18,3%) e anche nel Nord – Est (-18,1% circa) e punte inferiori alla media per le Isole (-11,3%).

L’ Indagine Tecnoborsa 2009: le locazioni effettuate, le transazioni immobiliari, le compravendite e le locazioni previste

 Le locazioni effettuate
Andando ad analizzare il mercato delle locazioni, è risultato che il 3,3% degli intervistati ha preso in affitto un immobile nel biennio considerato, e sono state per lo più coppie giovani senza figli che prendono in locazione una casa per creare un nuovo nucleo familiare, non potendola acquistare visto che i capofamiglia svolgono professioni non altamente remunerate. Rispetto alle Indagini precedenti il fenomeno ha subito una battuta di arresto.

Andando ad analizzare il tipo di abitazioni prese in locazione è emerso che circa il 94% di coloro che hanno effettuato questo tipo di transazione ha preso in affitto un’ abitazione principale, quota che ha avuto un incremento di 43,4 punti rispetto all’Indagine 2007. Decisamente in calo la percentuale di chi ha preso una casa vacanza (1,5%) o una casa per parenti prossimi (3%).

Spostandoci dal lato dell’ offerta, è emerso che nel biennio 2007 – 2008 sono scesi coloro che hanno dato in locazione un bene (1,6%). Le case date in affitto provengono, prevalentemente, da persone con una buona situazione economica (imprenditori e liberi professionisti), che vedono nella casa una buona forma di investimento.

Per quanto riguarda il divario tra la domanda e l’ offerta (3,3% contro 1,6%), sembrerebbe che parte dell’offerta sia composta da persone non residenti, da case di proprietà di enti e di imprese/società.

Le transazioni immobiliari previste nei prossimi due anni
Dall’ Indagine 2009 è emerso che il 6,5% degli intervistati ha intenzione di effettuare almeno una transazione nel biennio 2009 – 2010 e cioè acquistare vendere, prendere in locazione, dare in locazione.

Mettendo a confronto l’ Indagine attuale con quelle del 2005 e del 2007 sulle sei grandi città italiane, è emerso che è scesa di 9,7 punti percentuali la quota di chi ha intenzione di effettuare almeno una transazione rispetto al 2005 e di 2,6 punti rispetto al 2007. Questi risultati mettono in evidenza che nel biennio in esame il mercato dovrebbe subire una sensibile battuta di arresto.

Andando ad analizzare il profilo socio – demografico degli individui che prevedono di effettuare una qualsiasi transazione immobiliare in un prossimo futuro, si riscontra che si tratta prevalentemente di coppie giovani con figli piccoli con una buona situazione economica.

Le compravendite previste
Prendendo in esame il solo comparto delle compravendite il 3,8% degli intervistati dichiara di avere intenzione di acquistare un’ abitazione nel biennio in esame. Dalla comparazione con le precedenti Indagini sulle sei grandi città si evidenzia quanto già registrato per le transazioni nel loro complesso; infatti, si è riscontrato un calo rilevante della quota di chi ha intenzione di acquistare.

Analizzando il profilo degli acquirenti è emerso che le figure più attive sarebbero le coppie giovani con figli piccoli, il cui capofamiglia ha un età compresa tra i 25 e i 44 anni, con un reddito medio – alto. Come per chi ha già comprato una casa, chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare un’ abitazione principale (65,8%); quindi, chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative. Al secondo posto, con un notevole divario, troviamo la motivazione come seconda casa per le vacanze (13,2%), seguita da coloro che intendono acquistare una seconda casa per parenti prossimi (10,5%); infine, vi è chi pensa di acquistare per investire il proprio capitale (9,2%).

Laghi d’ Italia. Il mercato immobiliare lago di Garda e Lago Maggiore

 Lago di Garda – Sponda veronese
Nel secondo semestre del 2008 si registra un calo delle quotazioni immobiliari nei comuni di Bardolino (-10,8%) e Garda (-4,9%) e Torri del Benaco (-1,6%). La diminuzione dei prezzi non coinvolge comunque le tipologie più signorili e di prestigio.

A Torri del Benaco, caratterizzato da soluzioni di prestigio e da una bassa offerta, cercano la seconda casa soprattutto turisti provenienti dal Veneto, dal Trentino e dalle province di Modena e Mantova. La tipologia maggiormente ricercata è il trilocale, possibilmente posizionato nei pressi dei centri abitati e del lago. I turisti stranieri al contrario preferiscono le zone collinari e tranquille e cercano soluzioni indipendenti prevalentemente a Bardolino e a Torri del Benaco.

Si tratta generalmente di turisti tedeschi ed austriaci ma si registrano anche sporadici acquisti da parte di turisti inglesi. Tra le aree più apprezzate di Bardolino da segnalare quella collinare di Montefelice perché panoramica e vicina al lago. In questa zona le villette costano tra 400 e 500 mila euro.

A Garda la richiesta dei turisti si concentra su residence con piscina, molto presenti in questa zona e costruiti negli anni ’80. Si continua ad edificare nelle zone meno centrali del paese, si tratta in prevalenza di bilocali e trilocali in residence con piscina venduti ad un prezzo di 3500 euro al mq. A Garda è stato inaugurato un complesso sportivo – natatorio e anche in questo comune si sono realizzate opere di riqualificazione del Centro storico.

Sono stabili le quotazioni immobiliari di Peschiera del Garda nel secondo semestre del 2008 anche se si allungano i tempi medi di vendita. Le difficoltà maggiori si registrano sulle vendite di immobili con un prezzo inferiore a 230 – 240 mila euro mentre tiene bene il mercato delle tipologie più signorili.

A Peschiera del Garda i turisti provengono dall’ Emilia Romagna, dalla Lombardia, dal Veneto e dal Trentino. Non mancano comunque le richieste da parte di turisti irlandesi, anche se negli ultimi mesi sono diminuite. Al contrario, si registra un aumento di richieste da parte di turisti russi.

Chi acquista la seconda casa si orienta sui trilocali o addirittura sui quattro locali mentre i bilocali risultano meno apprezzati rispetto al passato. Attualmente l’ acquirente è molto attento alla qualità dell’ immobile ed alla presenza della piscina e di ampi spazi verdi. Naturalmente sono sempre molto gradite le soluzioni con la vista sul lago.

L’ Indagine Tecnoborsa 2009: le famiglie italiane e il mercato immobiliare nelle sei grandi città

 Le transazioni immobiliari effettuate negli ultimi due anni
Nel biennio 2007 – 2008 è emerso che solo il 10% degli intervistati ha effettuato almeno una transazione cioè, acquistato, venduto, preso in locazione e / o dato in locazione un immobile. Mettendo a confronto l’ Indagine attuale sui grandi Comuni con le due precedenti è emerso che continua a scendere la quota di chi ha effettuato almeno una transazione immobiliare nelle grandi città. Infatti, nell’ Indagine 2005 erano il 18,5% degli intervistati e nel 2007 sono stati il 12,4%.

Analizzando il profilo socio – demografico emerge che le famiglie più attive sono state quelle giovani senza figli o con figli piccoli (il cui capofamiglia ha meno di 45 anni), con un reddito ed un livello di istruzione medio – alti. Geograficamente le città più vivaci sono state Roma e Torino.

Le compravendite effettuate
Andando ad analizzare il comparto delle compravendite è emerso che il 4,7% degli intervistati ha acquistato un’ abitazione nel biennio esaminato, mentre l’ 1,1% ha tentato ma senza successo.

Rispetto all’ Indagine 2007 la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, infatti, non è stato recuperato il calo di circa due punti percentuali che era stato rilevato nel 2005. Analizzando il profilo degli acquirenti si conferma una certa vivacità delle famiglie giovani – adulte in crescita: il soggetto protagonista resta, quindi, il nucleo familiare il cui capo famiglia ha un’ età compresa tra i 25 ed i 44 anni, senza figli o con figli piccoli oppure i single.

Quanto al profilo economico continuano ad emergere prevalentemente famiglie con un livello culturale alto o medio alto e con una buona situazione economica. Le città più attive sono state Torino e Roma.

Da un focus sulle cause del mancato acquisto è emerso che, così come già riscontrato nell’ Indagine 2007, più della metà dei fallimenti sono da imputarsi ai prezzi ritenuti eccessivi sia rispetto alle disponibilità delle famiglie, sia rispetto alla qualità degli immobili; a seguire, troviamo la scarsa offerta nella zona prescelta (22,7%), la mancanza di abitazioni consone alle esigenze dei potenziali acquirenti (18,2%) e, infine, la scarsa qualità degli immobili offerti (4,5%).