E’ nel momento in cui si conclude l’accordo che, anche dal punto di vista fiscale, rileva il trasferimento del bene. Se più contratti fra loro collegati si configurano quale una “locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti”, il bene strumentale oggetto degli accordi è iscrivibile fra le immobilizzazioni materiali dell’acquirente, con rilevanza anche fiscale delle quote di ammortamento, sin dall’esercizio della sua consegna, a prescindere, quindi, dal non ancora perfezionato formale trasferimento di proprietà.Con la risoluzione n. 11/E del 9 gennaio, l’agenzia delle Entrate torna, così, a ribadire quanto già chiarito con un suo precedente intervento (cfr risoluzione n. 338/2008): come stabilito dall’articolo 109, comma 2 del Tuir, in presenza di un contratto di vendita con riserva della proprietà o di un contratto di locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti, il verificarsi dell’effetto traslativo è voluto da entrambi i contraenti già al momento della conclusione del negozio ed è, quindi, a tale ultima data che occorre fare riferimento per individuare il momento in cui ai fini della redazione del bilancio e ai fini fiscali rileva il trasferimento del bene.
compravendita immobiliare
Tempi di erogazione mutui e istruttoria. Utili consigli
Quando ci si è impegnati a comprare una casa entro un dato termine e si deve pagare una penale al venditore per il ritardo, tempi lunghi di istruttoria per la concessione del mutuo possono costare cari. Di regola 60 giorni possono essere più che sufficienti per ottenere un mutuo ipotecario, ma è necessario muoversi con prudente anticipo e prospettare chiaramente alla banca le proprie necessità, esigendo che vengano rispettati i tempi previsti. Inoltre, poiché l’ipoteca esiste solo dal momento in cui il notaio la iscrive nell’apposito ufficio (Agenzia del Territorio), e ciò può essere fatto solo dopo la sottoscrizione del contratto di mutuo, a volte la banca trattiene la somma mutuata sino a quando sia certa dell’avvenuta iscrizione (e consolidamento) dell’ipoteca: ciò significa dover aspettare, a seconda dei casi, anche due o tre settimane dopo la stipulazione prima di poter disporre del denaro ottenuto in prestito.
Anche le nuove costruzioni soffrono
In un clima economico e finanziario alquanto difficile, connotato dal restringimento di accesso al credito, da bassissimi livelli di fiducia nell’intonazione economica da parte di imprese e famiglie, e da difficoltà nel piazzare il prodotto immobiliare esistente, rallentano anche gli investimenti in costruzioni e le nuove realizzazioni immobiliari. L’attività edilizia si è fermata nel corso del 2008 e retrocederà ulteriormente anche nel corso del prossimo anno (-1,1% gli investimenti in costruzione nel corso del 2008 con previsioni del -1,5% per il 2009), con una riduzione più evidente in corrispondenza della nuova edilizia abitativa, mentre quella riguardante la manutenzione del patrimonio esistente e la realizzazione di edifici di moderna concezione per le attività economiche (di cui il nostro paese è sottodotato) mostra maggiore tenuta Il dualismo fra il mercato abitativo, più in crisi sul fronte della nuova produzione, e quello per le attività economiche, è inoltre rappresentato dal numero di nuove unità immobiliari costruite, che dimostra la continuazione di produzione moderna per immobili direzionali e commerciali (+15,3% uffici, +0,6% per negozi, +6,2% magazzini), mentre si è arrestata quella per il residenziale
(-2,5%).
Compravendite: transazioni in calo, prezzi stabili, tempi piu’ lunghi
Dal II Rapporto sul Mercato Immobiliare 2008 di Nomisma emerge che nel 2007 le compravendite di abitazioni sono calate del 4,6% (ovvero 40 mila in meno dell’anno precedente) e del 9,3% nelle grandi aree urbane. E’ il primo anno di calo dopo un decennio di crescita ininterrotta che ha determinato un incremento dei volumi di mercato pari al 66%. Anche il primo semestre del 2008 è all’insegna di un mercato residenziale in flessione. La congiuntura che a fine 2007 era già piuttosto rallentata, nella prima parte del 2008 rallenta ulteriormente e questo è confermato anche dal fatto che i tempi di vendita sono peggiorati ulteriormente, arrivando a superare in media i 5 mesi e mezzo, ma che nelle zone urbane decentrate possono raggiungere anche i 7 mesi. La domanda di abitazioni è composta da: 51% prima casa (in tendenziale aumento rispetto a quanto osservato lo scorso anno), 28% sostituzione, 9% seconda casa e 12% investimento. I prezzi a malapena recuperano l’erosione dell’inflazione, infatti la variazione semestrale dei prezzi delle abitazioni si attesta sul 2,1% per le abitazioni nella media (ma le abitazioni nuove crescono solo dell’1,7%), con un incremento annuale del 4,2%. Si tratta dell’aumento più contenuto dell’ultimo decennio che si riduce a un mero 1,1% se deflazionato e, in particolare, il Nord va peggio del Sud. Gli sconti sui prezzi crescono in generale del 10%. Le intenzioni di acquisto di un’abitazione nei prossimi dodici mesi sono all’1,8%, cioè ai livelli più bassi dell’ultimo ciclo immobiliare, poichè erano al 7%, all’inizio degli anni 2000. La tendenza della prima parte del 2008 porta, quindi, a una riduzione di compravendite di abitazioni nell’anno di circa 80 mila unità, mentre i prezzi a fine anno dovrebbero segnare una crescita nominale zero, ovvero una riduzione reale pari all’inflazione.
Borsa immobiliare: la casa un sogno ancora più lontano
La casa, per chi non ce l’ha, è diventato un sogno ancora più lontano, mentre chi è ancora in grado di comprarne una ammette di essere molto influenzato dal prezzo,
Fiaip: Arosio, Righi e Passuti incontrano la Commissione studi sulla fiscalità immobiliare insieme ai vertici di Fimaa e Anama
La Consulta nazionale dell’Intermediazione immobiliare riprende i lavori e i primi incontri istituzionali. A seguito dell’incontro avuto nelle scorse settimane a Bologna coordinato da Susanna Acerbi la Consulta nazionale ha
In Lombardia solido il mercato immobiliare del nuovo, instabile per il vecchio
Il 2007 è stato un anno davvero difficile ma la crisi del settore è più presunta che reale. E se i prezzi dell’usato sono frutto di lunghe contrattazioni, quelli delle costruzioni più recenti tengono bene. Il mercato delle transazioni immobiliari ritorna alla normalità, dopo anni di crescita imponente. Cercando un equilibrio tra il numero delle transazioni effettuate nell’ultimo anno e quello che è il sentiment, cioè la percezione di come andrà il mercato, per gli operatori il risultato è quello di una situazione di brusca frenata, con la difficoltà di impiegare più tempo per ogni compravendita. Per le sue specificità, il prodotto immobiliare non è omologabile, per cui le rilevazioni di mercato sono generiche e il giudizio che ne viene tratto può non corrispondere a quello di singole realtà locali, rivelandosi quindi di scarsa utilità ai singoli operatori di zona. Infatti, il mercato, a causa di ragioni urbanistiche e di frazionamento delle proprietà, è privo di grandi iniziative ed è costituito prevalentemente da prodotti di nicchia realizzati da medi e piccoli operatori che, il più delle volte, agiscono nell’ambito della loro territorialità con logiche personali, al di fuori dei suggerimenti offerti dalle logiche statistiche. Nel paese, un dato negativo lo ha espresso la città di Milano, che da sola rappresenta 1/3 del mercato immobiliare nazionale. Milano, che è la più dinamica con i suoi ambiziosi progetti di sviluppo e crescita (che hanno ricevuto nuovi impulsi dalla vittoria nella corsa all’Expo 2015), nel 2007 è stata molto penalizzata. Tutti abbiamo partecipato, chi in misura maggiore chi minore, al grande banchetto, ma ora la festa sta finendo.
Prezzi in calo in alcune città
In crescita marginale le quotazioni a Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania, mentre i prezzi sono fermi a Milano, Roma e Bari. Lo afferma un’analisi del gruppo Ubh, holding di
Compravendita immobiliare con detrazione Iva provvisoria
Risoluzione n. 317/E del 7 novembre 2007. L’effettuazione di operazioni imponibili ed esenti comporta l’applicazione della percentuale dell’anno precedente, con conguaglio a fine periodo d’imposta
Gli immobili a uso abitativo acquistati nel 2006, per i quali la detrazione dell’Iva è stata operata in base alla normativa vigente prima del 4 luglio e che poi sono stati venduti in esenzione (come stabilito dal decreto Visco-Bersani), non sono interessati dalla norma di esonero dalla rettifica della detrazione. Valgono, in tal caso, i principi fissati nell’articolo 19, comma 5, Dpr 633/1972, secondo cui nel corso dell’anno la detrazione è operata in via provvisoria applicando la percentuale di detrazione di quello precedente, salvo conguaglio alla fine dell’anno.