Da CasaClima un decalogo per costruire sostenibile

 La Conferenza sul clima di Copenhagen ci offre l’ opportunità di riflettere sulla necessità del costruire sostenibile. Poiché le costruzioni influiscono in modo decisivo sulla qualità ecologica, economica, socioculturale e funzionale della società cui appartengono, tutti devono sentirsene responsabili e contribuire a costruire un futuro sostenibile.

Con un comune obiettivo: far fronte alle conseguenze che hanno avuto sulle persone e sull’ ambiente il crescente sfruttamento delle risorse, il velocissimo incremento delle emissioni di gas ad effetto serra e l’ inarrestabile inquinamento degli ecosistemi mondiali.

Sappiamo tutti che la situazione è decisamente allarmante: il costante aumento della popolazione mondiale, il crescente divario fra ricchi e poveri, la fame insaziabile di risorse e il cambiamento climatico sono tutti fattori causa del progressivo degrado del pianeta.

Attenzione ecologica ed efficienza economica, quindi, sono le basi di una politica del costruire sano, con tecnologie ecocompatibili per la realizzazione di abitazioni più parsimoniose dal punto di vista energetico, in quanto gli edifici sono responsabili del consumo di circa la metà dell’ energia globale.

Iniziative per costruire città sempre più sostenibili. Autodesk collabora con la Clinton Climate

 40 città di tutto il mondo potranno usufruire della tecnologia Autodesk per ridurre le proprie emissioni di gas serra. Autodesk Inc. (NASDAQ: ADSK), leader mondiale nei software di progettazione 2D e 3D, ha stretto una partnership con la Clinton Climate Initiative (CCI) per la fornitura di soluzioni tecnologiche a supporto del progetto “Two Degrees”: un’ applicazione web che mette a disposizione delle città un set completo di strumenti per misurare e ridurre le emissioni di gas serra a livello locale, sviluppato in collaborazione con Microsoft Corporation.

Il software consente alle città di pianificare azioni significative per affrontare il problema del cambiamento climatico, risparmiando soldi ed energia. Le prime ad implementare questa nuova tecnologia saranno le città (fra cui Roma) del Gruppo C40, un’ associazione di città che si impegnano a ridurre i gas serra e a essere un modello ambientale per gli altri.

“Autodesk offre il proprio contributo alla causa della sostenibilità, offrendo ai cittadini di tutto il mondo i più innovativi strumenti di progettazione, visualizzazione e simulazione” dichiara Jay Bhatt, Autodesk senior vice president per le soluzioni AEC (architettura, ingegneria e costruzioni). “Queste soluzioni aiutano gli utenti a comprendere meglio l’ impatto ambientale dei propri progetti fin dalle prime fasi del processo di progettazione, consentendo loro di prendere decisioni più rapide e più sostenibili per ridurre il livello di emissioni di gas serra. Siamo entusiasti di collaborare con la Clinton Climate Initiative al progetto Two Degrees e di supportare la loro battaglia contro i cambiamenti climatici in modo misurabile e significativo”.

ANNO DEL CLIMA: il WWF lancia Earth Hour 2009

 Si spegneranno le luci del mondo il 28-03-09. Earth Hour mira a dimostrare una unione d’ intenti senza precedenti.
“Spegnere le luci del mondo per “accendere” la strada della Nuova Rivoluzione Industriale – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Il mondo deve cambiare rotta e avviare rapidamente un’ economia a carbonio zero. Non c’ è tempo da perdere e nell’ Anno del Clima questo evento segnerà un altro momento importante per dare un segnale ai Governi di tutto il mondo”.

PERCHÉ EARTH HOUR?
Gli effetti del cambiamento climatico causati dalle emissioni di carbonio rappresentano oggi la più grave minaccia per la vita sulla Terra. Solo cambiando l’ attitudine generale del mondo verso l’ uso di fonti di energia che comportano grandi quantità di emissioni possiamo alleviare questa minaccia.

Enea: energia e ambiente un evento “ecosostenibile”

 Le profonde trasformazioni strutturali in atto da tempo nel mondo contemporaneo, hanno reso sempre più stringente la necessità di valutare la sostenibilità dello sviluppo rispetto ad un uso più efficiente delle risorse ed al contenimento dell’impatto sul clima terrestre prodotto dalle attività antropiche. In tale prospettiva, l’attenzione dei governi dei maggiori Paesi industriali si è andata concentrando su azioni di policy caratterizzate da una visione più articolata dei problemi dello sviluppo, coerente con le logiche del cambiamento tecnologico e con la capacità di queste ultime di interpretare i mutamenti più radicali delle dinamiche produttive. La risposta dell’Unione Europea alle nuove sfide in campo, appare oggi orientata a cogliere le opportunità derivanti dall’investimento in nuove tecnologie, con l’obiettivo di far fronte ai vincoli della dipendenza energetica e della sostenibilità ambientale, ma anche di assicurare la necessaria competitività per la crescita dei propri sistemi economici. Sono queste le linee della strategia che i Paesi europei hanno inteso delineare varando, alla fine del 2007, il Set-Plan, in cui le prospettive di sviluppo delle tecnologie energetico-ambientali (rinnovabili, cattura e stoccaggio della CO2, biocombustibili enucleare) sono valutate rispetto a orizzonti temporali opportunamente differenziati e a specifiche valutazioni sulla capacità di risposta dei diversi sistemi industriali.