Piano casa. Ampliamenti e demolizioni: le varie interpretazioni delle Regioni

 Le Regioni premono l’ acceleratore sugli ampliamenti. Ammessi in alcuni casi interi condomini senza distinzioni o limiti di metratura. Non è più soltanto un piano casa quello che sta prendendo forma attraverso le leggi regionali. E neanche il “piano delle villette” di Berlusconi.

Le Regioni hanno interpretato con grande libertà e autonomia l’ intesa raggiunta con il governo il 1° aprile sul rilancio dell’ edilizia attraverso i lavori di ampliamento, demolizione e ricostruzione. E hanno ammesso ai lavori non solo le villette uni o bifamiliari, ma in qualche caso tutti i condomini, senza distinzione né limiti di metratura. È il caso ad esempio della Sicilia (Regione che gode di totale autonomia in materia) e del Veneto, che con il proprio disegno di legge aveva preceduto l’iniziativa del governo.

I piani regionali, poi, non si fermano alla casa. A parte la rigida Toscana – l’ unica ad avere già una legge – più o meno ovunque nelle altre sei realtà che hanno varato un disegno di legge sarà consentito allargare del 20% anche immobili che, oltre alle abitazioni, contengono qualche ufficio o negozio (ad esempio in Campania, Piemonte e Umbria).

Proprio l’ Umbria ammette anche interventi su capannoni industriali e artigianali, ma dentro un più ampio piano attuativo. Senza dimenticare che la demolizione e ricostruzione di capannoni e stabilimenti è un caposaldo anche del progetto veneto.

Gli interventi, secondo l’ intesa, dovranno servire anche a migliorare l’ efficienza energetica del patrimonio edilizio. I requisiti richiesti, però, sono molto diversi da una Regione all’ altra. Per ampliare una villetta in Piemonte, ad esempio, bisognerà ridurre del 40% il fabbisogno annuo di energia primaria dell’ edificio. In Lombardia, invece, basterà un taglio del 10% sui consumi del riscaldamento, mentre Veneto e Sicilia non chiedono requisiti particolari.

Stati Generali delle costruzioni. Berlusconi: “Le risorse Cipe disponibili subito per aprire i cantieri rapidamente”

 Agli “Stati generali delle costruzioni” a Roma Paolo Buzzetti ha presentato le richieste. “Abbiamo visto – dice il presidente dell’ Ance – impegni e stanziamenti sicuramente importanti, il piano delle infrastrutture, un miliardo per la riqualificazione delle scuole, un miliardo per le piccole opere degli enti locali. Condividiamo, ma questi impegni sono ancora sulla carta, annunci, programmi di là da venire. Ora bisogna passare ai fatti concreti. Ci sono 250mila persone che corrono il rischio di perdere il lavoro”.

E al Governo Buzzetti ha puntualizzato un elenco in 12 punti: dall’ estensione della Cassa integrazione al piano di housing sociale a una vera qualificazione delle imprese. “Siamo stanchi di fare i prefetti e gli esattori fiscali per controllare i nostri fornitori” ha detto, e ha chiesto che siano le Prefetture a controllare i subappaltatori.

Silvio Berlusconi è andato anche oltre aprendo, ad esempio, alle richieste di imprese ed enti locali sul patto di stabilità. “Stiamo studiando – ha spiegato – la possibilità che i Comuni più bravi a risparmiare possano poi investire in infrastrutture”. In pratica un allentamento dei vincoli che andrebbe a sbloccare proprio quelle piccole opere subito cantierabili tanto care alle Pmi dell’ Ance e agli stessi sindaci sul territorio.

Il premier ha anche rivelato che è allo studio un piano per le carceri da 1,5 miliardi, “un miliardo per nuove strutture e 500 milioni per la manutenzione”. Per le grandi infrastrutture egli ha dato priorità al terzo Valico (“Da fare subito per Genova”), ma ha anche ricordato proprio il piano per le piccole opere, i fondi per l’ housing sociale e per l’ edilizia scolastica.

Piano C.A.S.E. Il progetto messo a punto dal Governo per chi è rimasto senza casa dopo il terremoto

 Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili. È questo il nome per esteso del Piano C.A.S.E., il progetto messo a punto dal Governo per dare un tetto, provvisorio ma di qualità, a chi è rimasto senza casa dopo il terremoto. Entro 5 – 6 mesi nuove abitazioni antisismiche e a basso impatto ambientale.

Al termine del Consiglio dei Ministri straordinario, tenutosi a L’ Aquila, che ha approvato il DL per l’ Abruzzo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che entro 5 – 6 mesi saranno costruite vere case, realizzate con criteri antisismici, di innovazione tecnologica e di risparmio energetico, per ospitare temporaneamente gli sfollati.

Quando le case ora distrutte o rese inagibili dal sisma saranno ricostruite o ristrutturate – ha spiegato Berlusconi -, queste abitazioni di 50 – 52 mq, sicurissime dal punto di vista sismico, comode e accoglienti, saranno destinate a giovani famiglie e a studenti universitari, diventando dei campus capaci di attirare studenti da tutto il mondo.

Le conclusioni del Consiglio dei Ministri

 Silvio Berlusconi si è detto soddisfatto per le conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles. E’ stato “un buon Consiglio” e abbiamo fatto “un buon lavoro” ha commentato al termine del summit. In particolare, ha funzionato il feeling con il presidente francese e presidente di turno dell’Ue: “Con Sarkozy lavoriamo benissimo insieme e questa è una cosa stupenda”, ha spiegato Berlusconi. Il Consiglio europeo ha ribadito l’invito alla Bei per sostenere “la realizzazione delle infrastrutture, la copertura e le garanzie anche per la gestione dei crediti forniti dalle banche per i progetti di singole imprese”. A sottolinearlo è stato il presidente del Consiglio commentando la strategia Ue per affrontare la crisi finanziaria. Il premier, affiancato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha dunque ricordato che la linea di credito della Bei per le pmi ammonta a circa 30-40 miliardi, di cui il 15-20% per le aziende italiane.

Crisi banche: positivo il piano del governo per tutelare i risparmi

 Ora si eccendano i riflettori sulle responsabilità e si quantifichino i danno della finanza derivata sui risparmiatori, per poterli risarcire. Bene il piano anti-crisi varato del Governo dopo la consultazione con la Banca d’Italia. Ci sarà una garanzia pubblica sui conti correnti, in aggiunta a quella già prevista dal fondo interbancario e la possibilità per lo Stato di partecipare alla ricapitalizzazione delle banche che dovessero avere difficoltà, senza diventarne azionista. La Banca d’Italia, inoltre, si è detta pronta a concedere più liquidità alle banche. I risparmi dei depositanti nelle banche sono al sicuro. Positive, quindi, queste scelte, ma la crisi non è di questi ultimi giorni ed è gravissima. Per mesi, dall’agosto del 2007, quando è esplosa la crisi dei mutui subprime, è stata una corsa a minimizzare, a livello internazionale ed a livello europeo, con la BCE immobile, attenta solo a bloccare le retribuzioni più che i prezzi.

Berlusconi: i risparmiatori possono stare tranquilli, nessuna banca fallirà

 “Voglio ribadire che gli italiani possono stare tranquilli. Il sistema bancario italiano non solo e’ assistito dalle piu’ forti tutele mutualistiche tra tutte le banche, ma a queste si aggiunge anche la garanzia del Tesoro, ovvero la garanzia dello Stato. Quindi non c’e’ alcuna preoccupazione, e gli italiani non si devono neppure la domanda ’ma devo andare in banca a ritirare i miei risparmi o il mio libretto di deposito?’. Non credo che il materasso possa essere una cassaforte migliore di quella del sistema bancario. Questo lo diciamo con totale serenita’ e con assoluta convinzione.” Lo ha affermato Silvio Berlusconi che ha osservato: