Rapporto Cittadinanzattiva sull’ edilizia scolastica: ancora edifici a rischio sismico

 Dal VII Rapporto Impararesicuri di Cittadinanzattiva emerge l’ immagine di una scuola a rischio su sicurezza, qualità e comfort. Da ormai sette anni Cittadinanzattiva indaga sulla sicurezza delle nostre scuole e quest’ anno giunge a quota 1447 edifici monitorati da un totale di 1527 cittadini adeguatamente formati.

In 106 scuole di 11 regioni, secondo il rapporto, ci sono aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili, cortili immondezzai. E poi crolli di intonaco, sedie e banchi rotti, barriere architettoniche, cavi volanti, pavimenti sconnessi. Un campionario di insicurezza diffuso nelle nostre scuole da Nord a Sud, con alcune situazioni paradossali: ad esempio l’ aula con luci talmente soffuse da sembrare un night club, la scuola con 12 alunni disabili ma senza bagni adeguati, e quella senza riscaldamento anche se inaugurata solo tre anni fa.

Gli edifici monitorati si trovano in un contesto ambientale caratterizzato da rischio sismico, rischio idrogeologico, rischio industriale, ed in zone ad elevato inquinamento acustico o elettromagnetico. Le stesse scuole hanno registrato episodi di criminalità nei pressi o all’ interno dell’ edificio, oltre che episodi di bullismo e vandalismo.

Piano casa. Nuove misure sui vincoli di sicurezza

 Nelle modifiche apportate al decreto legge del piano casa dopo il terremoto in Abruzzo, l’ ultima è del 16 aprile u.s. Il documento è stato esaminato in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. Il documento vede un’ anticipazione per l’ entrata in vigore delle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti. Entrerebbero in vigore dal 30 giugno 2009, anziché il 30 giugno 2010.

La bozza del decreto legge prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica.

Problemi di condominio: i limiti alle barriere architettoniche

 La realizzazione di interventi rivolti alla eliminazione delle barriere architettoniche ha bisogno dell’ approvazione dell’ assemblea: è sufficiente la maggioranza semplice, cioè il voto favorevole di un terzo dei condomini. Ci sono, ovviamente, dei limiti da valutare: la sicurezza del fabbricato durante l’ esecuzione degli interventi, l’ alterazione del decoro architettonico, l’ intervento non deve impedire l’ uso di una parte comune anche ad un solo condomino né deve comportare un deprezzamento dell’ edificio condominiale o anche dell’ unità immobiliare di un solo condomino. In questi casi non è possibile rimuovere le barriere architettoniche.

Se uno solo dei condomini installa l’ascensore può beneficiare del 36% della detrazione irpef

 La detrazione per l’istallazione non deliberata dall’assemblea ma autorizzata dal Comune spetta solo in relazione alla spesa imputabile in base alla tabella di ripartizione millesimale. Il condomino che a sue spese installa un ascensore nel cavedio condominale senza l’autorizzazione dell’assemblea, ma che ha ricevuto il preventivo nulla osta del Comune, può beneficiare della detrazione Irpef del 36 per cento. Si tratta infatti di un intervento di manutenzione straordinaria e finalizzato all’eliminazione delle barriere architettoniche. L’agevolazione è però fruibile solo relativamente alla quota parte di spesa a lui imputabile sulla base della tabella condominiale di ripartizione millesimale. Questo, in sintesi, il parere fornito dall’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 264/E del 25 giugno. Nel dettaglio, il contribuente interpellante ritiene di poter beneficiare dello sconto Irpef, poiché l’intervento non arrecherà alcun danno ai condomini, anzi gli stessi potranno goderne, in regime di comunione aperta. Inoltre, essendo unico condomino committente dell’appalto per la costruzione dell’ascensore, gli spetterebbe – sostiene – la detrazione fino al limite di 48mila euro.

19 comuni del Lazio abbattono le barriere architettoniche

 La Giunta regionale del Lazio, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici e Casa Bruno Astorre, di concerto con l’assessore al Bilancio Luigi Nieri, ha approvato una delibera con la quale mette a disposizione 2 milioni e 353 mila euro destinati ad interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per l’accessibilità degli edifici nei comuni del Lazio.

A beneficiare della delibera saranno 19 diversi comuni della Regione: 12 sono quelli di piccole dimensioni e cioè con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, mentre altri 7 sono stati scelti tra quelli con un numero di abitanti superiore. Il finanziamento massimo per ciascun ente è di 200.000 euro. Ai piccoli comuni andrà il 63.50% della somma complessivamente stanziata.

FIABA 2007, un premio ai Comuni per abbattimento barriere architettoniche

 E’ giunto alla terza edizione il Concorso Premio Fiaba 2007 per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il premio sarà conferito ai primi dieci che si saranno distinti sul territorio nazionale per la costruzione del “nuovo” senza barriere, fisiche e culturali, e che si saranno impegnati nell’eliminazione delle barriere esistenti.

Dalla Regione Emilia Romagna 7,8 mln di euro per abbattere le barriere architettoniche

 La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 7,8 milioni di euro per l´abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private dei cittadini con diversi gradi di invalidità. L´intervento consente di erogare quasi il 60% dei 13,8 milioni di contributi richiesti dalle 3.138 famiglie aventi diritto. Le tipologie di interventi ricorrenti sono l´installazione di meccanismi di servo scala, di elevatori o ascensori o l´adeguamento di bagni o altre stanze interne alle abitazioni. Nella notizia il commento dell´assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Luigi Gilli, tra gli approfondimenti la suddivisione per provincia delle risorse.