I mutui in Italia nel 3° trimestre 2009

 Il volume di erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane registra, nel terzo trimestre del 2009, una flessione rispetto allo stesso periodo 2008 (dati del 20 / 01 / 2010 fonte Banca d’ Italia). La differenza negativa è pari a circa -1,2 miliardi di euro, che tradotto in termini percentuali rappresenta un calo del -10 (vedi nota metodologica. Il dato conferma il momento di rallentamento del mercato (i volumi erogati includono anche i mutui di sostituzione / surroga).

L’ ultima variazione (-10%) è minore rispetto alle precedenti del 2009 (-22% nel primo trimestre 2009, -13% nel secondo trimestre 2009) ed è un ulteriore segnale che indica un cambiamento positivo da parte del mercato. Considerando il dato cumulativo del 2009 si osserva una variazione negli erogati pari a circa 6 miliardi di euro (-15% rispetto ai primi tre trimestri 2008), sul valore influiscono i volumi erogati nel primo trimestre 2009.

Nel 3° trimestre 2009 tutte le macroaree hanno registrato un andamento negativo, anche se in crescita rispetto ai valori del secondo trimestre. Valutando i primi 9 mesi del 2009 le variazioni maggiori vengono registrate nell’ area meridionale (-22%) e insulare (-29%).

Social housing. Investimenti nell’ edilizia abitativa fino a 5 miliardi di euro. Il ruolo dei Comuni

 Nella costruzione di case di edilizia sociale da affittare a canoni calmierati, sulla carta sembra siano tutti soddisfatti: i Comuni, i costruttori, la Cassa depositi e prestiti, le banche

I Comuni potranno realizzare interventi immobiliari e andare incontro alle esigenze e di molti cittadini senza tirar fuori un euro. I costruttori vedranno un flusso di investimenti nell’ edilizia abitativa che può arrivare anche a 5 miliardi di euro. La Cassa depositi e prestiti ha pronto un miliardo da destinare a questo progetto, ma che comunque non sarà una spesa a fondo perduto perché gli interessi, seppur bassi, ci saranno, per remunerare i correntisti postali.

Le banche avranno la possibilità di finanziare progetti sicuri senza alcun rischio visto che, se e quando si metteranno in moto i lavori, ci sarà già stato il benestare della Cassa depositi e prestiti e delle Fondazioni bancarie che, attraverso i propri fondi locali, parteciperanno ai singoli piani di costruzione territoriali. E anche le Fondazioni sono più che soddisfatte, perché anche per loro l’ investimento non è a fondo perduto, ma è una forma d’ impiego, seppur a basso reddito, delle loro disponibilità, com’ è del resto nel loro Statuto.

Credito alle famiglie. Tendenze del mercato

 L’ economia globale inizia a lanciare segnali più positivi: minor tensione dei mercati finanziari e monetari, maggior fiducia dei consumatori e ripresa degli scambi commerciali. Purtroppo il nostro Paese è ancora fortemente influenzato dalla situazione economica internazionale, infatti il PIL registra -6% su base annua nel secondo trimestre del 2009 (-5,6% nel Regno Unito e -3,9% negli Usa).

Il mercato dei mutui
In tale cornice economica il credito alle famiglie ha subito un forte rallentamento dovuto, principalmente, alla difficoltà di reperimento di fondi sul mercato e al periodo di riflessione del mercato immobiliare. Nel primo trimestre del 2009, il volume delle erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane ha subito una flessione (-23%, circa -3,3 miliardi di euro) rispetto al pari periodo 2008. Anche il 2008 si è concluso con un variazione negativa annua di circa -6,4 miliardi di euro (-10%).

Nel primo trimestre 2009 tutte le macroaree registrano variazioni negative: l’ area Nord Occidentale (-15%), l’ area Nord Orientale (-21%), l’ area Centrale (-21%), l’ area Meridionale (-27%) e l’ area Insulare (-53%), quest’ ultima ha subito una variazione così significativa a causa dell’ erogazione record registrata lo stesso trimestre dell’ anno precedente. I dati sono ancora influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione / surroga (circa il 30% nel primo quadrimestre 2009). Tuttavia nel mese di giugno la domanda dei mutui ha registrato la quinta crescita consecutiva (+8%), infatti, a gennaio tale valore era del -15%.

Il valore delle consistenze dei mutui per l’ abitazione è incrementato a luglio 2009 di +5,3% (rispetto a luglio 2008), per un valore complessivo di circa 272 miliardi di euro. L’ importo medio erogato nel primo trimestre 2009 è pari a circa 114.000 euro contro i 122.000 euro dello stesso trimestre del 2008. La diminuzione è riconducibile alla tendenza delle banche di non erogare più mutui al 100%, arrivando ad un massimo dell’ 80% e dall’ andamento dei prezzi delle abitazioni. Secondo le nostre analisi tale valore arriverà a circa 116.000 euro nel secondo trimestre. A livello regionale, nel primo trimestre 2009, vi sono valori molto eterogenei che vanno dal mutuo medio più alto della Toscana (133.000 euro) a quello più basso della Basilicata (79.000 euro).

Casa contro crisi: il mercato cala ma non crolla

 Il 2009 non è un anno da ricordare per il mercato degli immobili residenziali in Europa. L’ Italia riuscirà comunque a contenere il calo. L’ annuale rapporto di Scenari Immobiliari evidenzia che nel 2009 i valori residenziali in Inghilterra dovrebbero registrare una contrazione del 25%, in Spagna del 20,3% e in Francia del 9,5%. Una discesa meno marcata si registrerà, invece, nel nostro Paese con -6,5% e in Germania con un -5%. Per il 2010 si prevedono riduzioni decisamente più contenute.

“Il mercato residenziale è quello più penalizzato dalla crisi – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – a causa della riduzione del potere di spesa e della politica restrittiva delle banche nella concessione dei mutui che hanno colpito in modo pesante mercati che erano già in fase di ridimensionamento. La situazione più difficile riguarda la fascia di livello medio – bassa, mentre il mercato di lusso mostra una buona tenuta”.

In Italia a subire la crisi è soprattutto il settore delle nuove costruzioni. Al mercato della casa mancano oltre 200mila compravendite rispetto agli anni passati, soprattutto a causa dell’ impossibilità della domanda marginale – vale a dire di giovani e immigrati – a ottenere finanziamenti che permettano l’ accesso alla proprietà. La quota sul valore dell’ immobile per cui è possibile ricorrere al finanziamento si sarebbe ridotta al 60%.

Le compravendite di case nel primo semestre di quest’ anno sono calate del 17% rispetto all’ analogo periodo dell’ anno precedente. Indicazioni praticamente in linea con quelle prospettate da Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi di Ubh, che stima la flessione degli scambi nell’ ordine del 14 – 16%. A fine anno le compravendite di case dovrebbero subire un calo di circa il 15%.

Settore commerciale: in aumento le vendite di proprietà soggette a pignoramento

 Oltre il 75% dei paesi presi in esame ha registrato nel mercato immobiliare commerciale un aumento delle vendite di proprietà soggette a pignoramento da parte delle banche e valutate a un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato. Questo emerge dalla recente indagine condotta da RICS (Royal Institution of Chartered Surveyors), la più importante associazione internazionale che raggruppa i professionisti del settore immobiliare.

Durante il secondo trimestre del 2009 i membri di RICS e altri operatori del settore immobiliare di 27 diversi paesi a livello internazionale hanno osservato un importante aumento nel volume delle vendite di proprietà soggette a pignoramento nel mercato immobiliare commerciale, se confrontato con il primo trimestre dell’ anno.

Il maggiore aumento è stato registrato in Sud Africa, seguita da Stati Uniti, Nuova Zelanda, Malesia e Ungheria con i Caraibi, Irlanda, Spagna, Russia e Ucraina a chiudere la top ten. RICS ha la possibilità di fornire al mercato un interessante punto di vista a tal proposito, operando i suoi membri nelle varie fasi che caratterizzano un’ operazione di pignoramento.

In particolare nell’ ultimo trimestre questi hanno rilevato un incremento del livello di interesse nei confronti di immobili pignorati da parte di fondi specializzati. Tra questi mercati troviamo in prima linea Italia e Gran Bretagna, seguiti immediatamente da Germania, Stati Uniti, Ungheria, Spagna e Irlanda.

Bankitalia: a luglio prestiti alle imprese ancora in frenata

 Continua a rallentare la crescita dei prestiti delle banche alle imprese. Secondo quanto emerge dai dati dell’ ultimo supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia, disponibili sulla Base informativa pubblica a luglio il tasso di crescita dei prestiti alle imprese si è attestato all’ 1,3%, contro il +2,42% dei mese di giugno.

Per le società non finanziarie, a luglio scorso il tasso di crescita è stato dello 0,94%, contro al +1,7% di giugno. Rispetto a un anno prima la frenata dei finanziamenti alle imprese è stata brusca: l’ aumento dell’ 1,32% degli impieghi registrato a luglio di quest’ anno si confronta infatti con un incremento annuo dell’ 11,35% messo a segno nel luglio del 2008.

Il basso incremento attuale, ovviamente, si basa su un dato di dodici mesi fa particolarmente elevato (a luglio 2008 la congiuntura dell’ economia reale aveva già cominciato a rallentare). La crescita a due cifre, peraltro, da allora è andata via via calando, per scendere sotto il 10% a partire da ottobre scorso.

Anche nel caso dei prestiti alle famiglie si è registrato un rallentamento della crescita a luglio: l’ incremento annuo è passato dal +4,59% di giugno al +4,12%. Ma il ritmo dell’ aumento di luglio resta comunque piuttosto robusto rispetto a un anno prima, quando i finanziamenti alle famiglie aumentavano del 2,96% rispetto a luglio 2007.

Allarme credito per la Confindustria italiana e quella tedesca. Conseguenze per investimenti e occupazione

 Siamo di fronte ad una stretta creditizia: le banche, preoccupate della solvibilità di coloro a cui prestano i soldi, concedono prestiti a condizioni più rigide, aumentando i tassi o chiedendo più garanzie. Ma la scarsa liquidità potrà avere conseguenze drammatiche per gli investimenti e l’ occupazione. Pertanto la Confindustria italiana e quella tedesca hanno deciso di portare la questione a livello comunitario, con una lettera congiunta al presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, e al primo ministro svedese, Fredrik Reinfeld, presidente di turno del Consiglio europeo.

Anche in questo caso, come nella battaglia sull’ ambiente, Italia e Germania si trovano a fianco, perché in entrambi i Paesi è ancora forte il peso del manifatturiero. Troppe aziende, in particolare le piccole, si sentono negare il prestito allo sportello. A monte di questa situazione, le regole di Basilea 2, entrate in vigore due anni fa. In particolare quel meccanismo di valutazione sul rischio patrimoniale delle banche basato su rating automatici, che di fatto, in un contesto di crisi, ha ridotto l’ offerta di finanziamenti.

“L’ accesso al credito sta diventando sempre più difficile, specie per le Pmi”, scrivono i due presidenti di Confindustria e Bundesverband der Deutschen Industrie (Bdi), Emma Marcegaglia e Hans Peter Keitel sollecitando la Ue a prendere urgentemente tutte le iniziative necessarie.

Le banche hanno inasprito la loro offerta di credito per una serie di motivi, ma vorremmo evidenziare, in particolare, i nocivi effetti dell’ Accordo di Basilea2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. Le regole sono strutturate in modo tale da determinare una restrizione dell’ offerta di credito in un contesto di crisi. Gli effetti prociclici dei requisiti di Basilea2 – precisano i presidente di Confindustria italiana e tedesca – sono stati ampiamente riconosciuti, ad esempio dal Rapporto De Larosie’ re e dalle conclusioni del Consiglio Ecofin del 7 luglio.

Dal 1° Rapporto Immobiliare Nomisma 2009. Il finanziamento immobiliare: il mercato dei mutui

 Secondo gli intermediari intervistati per il primo semestre dell’ anno in corso l’ inasprimento delle condizioni di offerta dei finanziamenti alle imprese si attenua a fronte di una domanda che continuerà ad essere debole.

I tassi di interesse si riducono
A proposito dei tassi di interesse, la diminuzione del tasso annuale di crescita dei mutui per l’ acquisto di abitazioni è conseguente all’ impatto frenante dei rialzi apportati dalla BCE ai tassi di riferimento a partire dal dicembre 2005.

Nel corso del 2008 è proseguito l’ andamento crescente dei tassi, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al 2006 e al 2007, con aumenti di 31 punti base fra dicembre 2007 e settembre – ottobre 2008, per poi diminuire di 10 punti base nel quarto trimestre. La discesa dei tassi è proseguita anche nel primo trimestre del 2009 portando il livello del tasso medio in Europa a 4,39, 90 punti base in meno in 12 mesi.

In Italia, il tasso d’ interesse praticato sulle nuove erogazioni di mutui a tasso variabile si è ridotto dal 5,7 % in agosto 2008 al 3,7% nel mese di marzo del 2009. Il tasso fisso è sceso di circa un punto fino a raggiungere il 5% nel marzo del 2009.

Mutui a tasso fisso
La riduzione del costo dei mutui a tasso fisso ha fatto sì che si allineassero i tassi medi italiani con quelli dell’ area dell’euro. Questo per l’ aumento dei margini applicati dalle banche in alcuni paesi dell’ area. In Italia, lo spread tra il tasso fisso a 10 anni e il tasso di riferimento per questi contratti (IRS a 10 anni) è rimasto pressoché invariato in media d’ anno (1,3%); l’ andamento è stato simile per le banche grandi e piccole, appartenenti o meno a gruppi bancari.

Banche. Dal decreto anticrisi nuove formule che nascondono prelievi finanziari ancor più pesanti

 Protesta di Confindustria Vicenza e Treviso, Confindustria Ceramica si unisce alla protesta: “Quello che esce dalla porta rientra dalla finestra”.

Le banche, costrette dal decreto anticrisi ad eliminare la commissione di massimo scoperto (CMS), introducono la commissione disponibilità fondi (CDF). Quello che il decreto anticrisi ha tolto per aiutare le imprese ed i privati in difficoltà, le banche – in forma surrettizia – reintroducono dando libero sfogo alla fantasia.

La misura di legge voluta dal Governo, che ha eliminato la commissione di massimo scoperto (l’ aliquota applicata sull’ importo di massimo prelievo nel trimestre), viene in questi giorni reintrodotta dalle banche, attraverso decisioni unilaterali, e con formule addirittura peggiorative del passato. Questa è la protesta già fatta da Confindustria Vicenza e Treviso, a cui ora si unisce anche l’ Associazione delle imprese ceramiche italiane.

Confindustria Ceramica denuncia con forza le varie CDF (Commissioni disponibilità fondi), CSA (Commissioni su affidamenti), SSA (Spesa servizio affidamento). Nuove formule che nascondono prelievi finanziari ancor più pesanti che nel passato. Infatti, rispetto all’ aliquota classica di CMS dello 0,125 o 0,250, le nuove formule prevedono una aliquota che può arrivare fino all’ 1% trimestrale.

Mutui: non più mutui al 100%, massimo all’ 80%

 La Bce ha tagliato di un quarto di punto il tasso di riferimento, portandolo all’ 1%. Lo ha deciso il Consiglio direttivo dell’ istituto centrale a Francoforte ma, contemporaneamente cresce lo spread delle banche.

Sul Bollettino della Banca d’ Italia si legge che i tassi di interesse sui mutui sono ancora in calo. Il tasso su un mutuo di durata superiore ai 10 anni è sceso a marzo al 5,01% (5,13% a febbraio), accentuando la flessione iniziata dall’ agosto scorso quando si attestava al 6,10%. Anche il Taeg (tasso annuo effettivo globale) su tutti i nuovi mutui accesi a marzo scende al 4,42%, rispetto al 4,70% di febbraio ed al 6,11% di agosto 2008.

Dallo studio effettuato dalla Fiaip sul mercato turistico emerge che i mutui, cui la domanda è ricorsa nel 40% degli acquisti di immobili ad uso turistico, sono stati stipulati per un importo mediamente pari al 65,26% del prezzo dell’ immobile, con una durata media di 16,2 anni e un tasso per lo più fisso.

Secondo uno studio effettuato da Kiron, nel 4° trimestre 2008, il volume di erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane registra una flessione rispetto allo stesso periodo 2007. Una differenza negativa, pari a -3,3 miliardi di euro (-18%), che conferma il momento non positivo del mercato; i volumi erogati includono anche i mutui di sostituzione. Nel 4° trimestre 2008 tutte le macroaree hanno registrato un andamento negativo, le variazioni negative maggiori si sono registrate nell’ area centrale (-22%) e nell’ area meridionale (-24%).

Bioarchitettura. Marmo high tech per pavimenti ecologici

 Nel campo della bioedilizia la tecnologia offre soluzioni innovative con prodotti migliorativi dal punto di vista tecnico ed ecologico per la costruzione, l’ arredamento e la manutenzione degli edifici.

Anche per quanto riguarda i materiali per pavimenti e rivestimenti, si è assistito negli ultimi anni ad una rapida evoluzione tecnologica che si è concretizzata in un materiale dalle valenze estetiche universali e dalle prestazioni superiori: il marmo high – tech, che non è un’ imitazione del marmo di cava, ma la rielaborazione di materiali da sempre ai vertici della creazione architettonica.

Un moderno e complesso processo industriale riproduce con materie prime naturali la bellezza intramontabile delle pietre, arricchendola di qualità tecniche ottimali in termini di resistenza e durata nel tempo. La tecnologia è in grado quindi di restituirci materiali che rappresentano da un lato la continuità con la cultura e il gusto formatosi nei secoli, dall’ altro l’ innovazione, che ne amplia notevolmente le potenzialità applicative grazie a nuove performance.

In sintesi il marmo high – tech è un’ opportunità per tutti di apprezzare i vantaggi di un materiale pregiato, funzionale e durevole al tempo stesso e un’ alternativa anche dal punto di vista bioecologico ai materiali di cava. Ha la stessa origine: è composto esclusivamente da materie prime naturali e minerali, trasformate da un processo di produzione analogo a quello della formazione delle rocce sulla terra (in natura, infatti, il marmo è nato dalla trasformazione di diverse materie prime nel corso di lunghe ere geologiche).

Sottoposte a pressione e temperature elevate, queste materie prime selezionate da tutto il mondo danno vita ad un materiale estremamente compatto, omogeneo nell’ intera massa e praticamente inassorbente. Qualità che assicurano una notevole resistenza all’ abrasione, alla flessione, al gelo e agli agenti chimici e ne consentono l’ utilizzo anche in ambienti ad elevato calpestio e in applicazioni esterne.

Il mercato dei mutui in Italia nel 2008. Uno studio condotto dall’ Ufficio Studi Kìron

 L’ ultimo trimestre del 2008 è stato caratterizzato da una situazione di incertezza innescata dalla crisi di liquidità internazionale poi sfociata nella successiva restrizione al credito, con un innalzamento consistente dei tassi di interesse fino a giungere alle manovre anticrisi delle varie nazioni.

Molti Stati hanno cercato di tutelare le proprie economie con piani che hanno immesso liquidità, ridotto i tassi, ricapitalizzato banche e sostenuto le imprese così da evitare perdite di altri posti di lavori. Un aspetto comune di quasi tutti gli interventi è stato quello di prevenire, per il futuro, un’ altra crisi cercando di depurare il sistema focalizzando gli sforzi verso una valutazione più attenta del rischio.

In questo contesto, nel IV trimestre 2008, il volume di erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane registra una flessione rispetto allo stesso periodo 2007. Una differenza negativa, pari a -3,3 miliardi di Euro (-18%), che conferma il momento non positivo del mercato; i volumi erogati includono anche i mutui di sostituzione. Nel IV trimestre 2008 tutte le macroaree hanno registrato un andamento negativo, le variazioni negative maggiori si sono registrate nell’ area centrale (-22%) e nell’ area meridionale (-24%).

Considerando, invece, l’ intero anno 2008 rispetto al 2007, si nota come l’ andamento negativo dell’ ultimo trimestre del 2008 ha notevolmente influenzato l’ andamento annuo. Tutte le macroaree registrano una variazione negativa, in particolare l’ area Centrale (-14%) e l’ area Meridionale (-11%); anche nella macroarea insulare si registra una diminuzione nelle erogazioni, anche se lieve (-3%); quest’ area aveva registrato fino allo scorso trimestre un trend positivo.

Per quanto riguarda il valore delle consistenze dei mutui in Italia registriamo una crescita. Dopo un’ iniziale decrescita nei mesi di marzo e aprile 2008, l’ andamento ha ripreso ad aumentare fino al mese di marzo 2009. Confrontando i primi tre mesi del 2009 con lo stesso periodo del 2008, otteniamo una decrescita dello 0,2% delle consistenze.