Rilanciare le costruzioni per la ripresa dell’ economia

 Housing sociale, qualità degli immobili, risposte concrete alle fasce più deboli della popolazione che non riescono ad accedere al mercato abitativo: questo e altro alla base di un rilancio del settore costruzioni. In verità, vari sono stati nel 2009 i provvedimenti per ridare ossigeno al comparto dell’ edilizia in panne: emergenza Abruzzo, delibera Cipe per opere e scuole, Piano casa 2, sblocco del social housing. E tuttavia non tutti i provvedimenti sono stati concretizzati.

I costruttori sono preoccupati: “Stanno per esaurirsi i portafogli ordini delle imprese, sia nel campo dell’ edilizia privata sia in quello degli appalti pubblici, molte aziende stanno chiudendo, soprattutto quelle più piccole. Sul piano occupazionale siamo già arrivati a 100mila posti di lavoro in meno. I vincoli del patto di stabilità, che fanno aumentare i tempi di attesa con cui le amministrazioni pubbliche pagano i lavori svolti e il problema del credito, che si sta drasticamente restringendo, non fanno che aggravare una situazione già di per sé molto preoccupante”.

Per dare una risposta alle fasce sociali più deboli – giovani coppie, anziani, studenti fuori sede – che non possono accedere al mercato abitativo, Ance pensa ad un’ attuazione il più possibile veloce del piano per il social housing, un piano che non solo consentirebbe di rispondere al fabbisogno di case in vendita e in affitto, ma permetterebbe anche la riqualificazione delle aree urbane in degrado. Ma finora, nonostante le pressanti sollecitazioni di Ance per far partire il piano, non si è fatto nulla.

Piano Casa. Fondi immobiliari per 100 mila alloggi in cinque anni

 Il Piano Casa quasi in dirittura d’ arrivo per risolvere il problema del disagio abitativo. Gli stanziamenti, grazie alla movimentazione dei capitali, potrebbero raggiungere 7 miliardi di euro, da investire nella costruzione o nel recupero di 100 mila alloggi nei prossimi cinque anni, da destinare a nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, sfrattati, immigrati regolari a basso reddito residenti in Italia da almeno 10 anni o almeno 5 nella medesima regione.

Il fondo avrà una durata di 30 anni, con un rendimento del 2%. Gli investitori non possono recedere dall’ investimento, tranne in alcuni casi citati dal regolamento: liquidazione anticipata e rimborso parziale per disinvestimenti. Il testo approvato prevede anche la possibilità di trasferire delle quote tra investitori qualificati.

I progetti finanziabili saranno valutati in base al grado di fattibilità, dimensione e stato di avanzamento. Preferiti gli interventi che non implicano il consumo di suolo, come ristrutturazioni e recupero delle aree destinate alla riqualificazione urbana, e i progetti che coinvolgono coordinamenti di più Comuni e danno priorità agli edifici di classe energetica B.

Da Assoedilizia: il contributo degli immigrati alla vita della città

 Secondo due monitoraggi effettuati lunedì 10 e venerdì 14 agosto da Cescat – Centro Studi Casa Ambiente e Territorio – i milanesi presenti alla vigilia di ferragosto sono stati 700 – 750.000 (di cui 260.000 anziani e compresi 60.000 / 70.000 clandestini) più 8 – 9% rispetto al 2008. Nel ponte del 14 – 16 scendono a 550.000 (210.000 anziani) più 30% i negozi e gli esercizi aperti

Anche alla vigilia di Ferragosto Milano è viva. Probabilmente i negozi e gli esercizi pubblici aperti non sono la metà in più rispetto allo scorso anno come anticipato da fonti comunali: ma un buon 30% sì, anche grazie agli incentivi predisposti dal Comune stesso che ha fatto proprio il suggerimento avanzato da Assoedilizia lo scorso anno. Si conferma così un trend in corso da tempo, che vede Milano allinearsi rapidamente alle consuetudini agostane delle altre grandi città europee.

Da due monitoraggi i risultati lungo le vie dello shopping e del turismo effettuati dal Cescat – Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia lunedì 10 agosto e venerdì 14 agosto.

Per quanto riguarda il numero dei milanesi in città, la settimana si divide in due: fino a giovedì 13 sono state calcolate 700 – 750.000 presenze, circa il 50% della popolazione, compresi 60 – 70.000 clandestini (più 8 – 9% rispetto al 2008). Venerdì, sabato – giorno di Ferragosto – e domenica, più di 550.000 (sono 800.000 durante l’ intero mese di agosto e 1.300.000 i residenti iscritti all’ anagrafe): i milanesi oltre i 60 anni presenti in città sono, sempre con riferimento ai due monitoraggi, rispettivamente 260.000 e 210.000.

Sempre secondo l’ elaborazione del CESCAT – Assoedilizia, si calcola inoltre una presenza di alcune decine di migliaia di turisti, italiani e stranieri, nei giorni presi in considerazione. In tutto agosto i turisti dovrebbero raggiungere le 300.000 unità, circa la metà di quelle registrate mediamente in altri mesi dell’ anno che comprendono però il turismo d’ affari.

Quale accoglienza la città sta offrendo ad abitanti ed ospiti nei giorni del Natale laico estivo?

I risultati sono positivi, confermando una tendenza quasi costante in questi ultimi anni: una Milano agostana sempre più viva e attiva: almeno in centro e lungo i grandi assi commerciali.