Confedilizia: per le feste di fine anno, successo per contratti weekend, B & B e scambio casa

 Anche in queste vacanze di fine anno – come già era accaduto in occasione delle ultime vacanze estive – si registra una forte domanda di contratti “weekend”, vale a dire di quei contratti con i quali si può prendere in affitto per soli due o tre giorni una casa privata per fini turistici. Lo rileva la Confedilizia, sulla base di un’ indagine effettuata presso le proprie Associazioni territoriali, presenti in tutti i capoluoghi di provincia e nei maggiori centri urbani.

La Confedilizia sottolinea che anche per le locazioni brevi è opportuno non affidarsi a patti verbali, ma utilizzare – per evitare possibili conflitti futuri – il modello di contratto weekend predisposto dalla Confederazione e reperibile presso le sedi locali, i cui indirizzi sono consultabili sul sito www.confedilizia.it.

Da idealista.it: 10 consigli per negoziare l’ affitto con il proprietario di casa

 La crisi immobiliare ha colpito anche l’ Italia abbattendosi sulle quotazioni degli immobili in vendita. Il mercato degli affitti nelle grandi città ha imboccato la china discendente anche se, in alcuni casi come a Torino, i canoni sono addirittura aumentati.

Il calo delle compravendite con la correzione al ribasso dei prezzi delle case ha ridato slancio all’ asfittico segmento delle locazioni: chi aveva in mente di vendere sembra attendere momenti migliori per farlo e in un momento come questo, caratterizzato da forte instabilità economica, si preferisce la sicurezza del rendimento del mattone ad altri tipi di investimento

L’ ultimo studio del Sunia, il Sindacato Nazionale Unitario degli inquilini e degli assegnatari, rileva un notevole incremento dell’ offerta tra contratti rinnovati o stipulati ex novo (+130% negli ultimi 10 anni), ma anche la domanda di immobili da locazione è aumentata, come mostra l’ andamento della domanda di immobili in affitto su idealista.it, che ha fatto registrare un +50% negli ultimi 3 mesi.

Cosa ci si può attendere nei prossimi mesi?
* nelle città potrebbe crescere il fenomeno della coabitazione tra gli under 35

* potrebbero aumentare le famiglie costrette a vivere fuori città per canoni più sostenibili

*saranno in tanti a dover rinegoziare il proprio canone d’ affitto con il proprietario

Per effetto del peggioramento della situazione patrimoniale delle famiglie – molti hanno perso il lavoro o lo perderanno altri si sono visti decurtare lo stipendio – rinegoziare il canone diventerà una necessità per molti, una opportunità per coloro che al momento di prendere casa in affitto potranno chiedere uno sconto sulla richiesta iniziale.

Ecco dunque alcuni suggerimenti di idealista.it per affrontare con successo la trattativa con il proprio locatore e alleggerire il canone

1) Studia bene il tuo contratto
Per prima cosa devi sapere come è strutturato il tuo contratto di locazione: quando e se può essere rivisto (di solito, il canone viene aggiornato ogni anno); quali sono i tuoi obblighi e i tuoi diritti in quanto inquilino, con specifico riferimento al pagamento mensile, e quando puoi lasciare la casa (in genere, servono almeno 6 mesi di preavviso)

Il mercato delle locazioni secondo Tecnocasa

 Nel secondo semestre del 2008 il mercato delle locazioni segnala, a livello nazionale, una contrazione dei canoni di -1.3% sui bilocali e di -0.7% sui trilocali. Nelle grandi città la flessione è stata più marcata con -1.9% per i bilocali e di -2.1% per i trilocali. In tutte le realtà metropolitane si sono registrate contrazioni dei valori, ad eccezione di Bari dove, solo sui bilocali si è registrato un aumento dello 0.7%.

Bologna è stata la città dove i canoni di locazione sono scesi maggiormente con -4.2% per i bilocali e -3.7% per i trilocali. I canoni medi di locazione più elevati si riconfermano quelli di Roma, dove per un bilocale si spendono in media 850 euro al mese e per un trilocale 1050 euro al mese, a seguire Milano rispettivamente con 750 euro e 1000 euro al mese.

Nella seconda parte dell’ anno si è confermato l’ aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza al mercato dell’ acquisto della casa. Ad alimentare questa fetta di mercato sono stati soprattutto i single, le giovani coppie e gli stranieri.

Allo stesso tempo però si è registrata una maggiore propensione all’ acquisto da parte di coloro che pur avendo la possibilità di comprare erano in una situazione di attesa intimoriti dal rialzo dei tassi d’ interesse; la discesa di questi ultimi, insieme al ribasso dei prezzi degli immobili ha fatto propendere per l’ acquisto. Resta poi sempre importante la fetta di mercato rappresentata dagli studenti universitari.

Con questo scenario si conferma, come ormai avviene da alcuni semestri, la contrazione dei canoni di locazione. Infatti l’ offerta presente sul mercato, aumentata negli ultimi anni a seguito della corsa al mattone per investimento, ha assorbito la maggiore domanda senza creare tensione sui valori.

L’ interesse dei proprietari degli immobili a garantirsi una certa continuità nel rapporto di locazione ha comportato una revisione verso il basso dei canoni praticati agli inquilini. Questi ultimi infatti tendono a ridurre il budget da destinare all’ affitto e i proprietari agiscono di conseguenza soprattutto per non essere costretti a riaffittare l’ abitazione con conseguenti oneri gestionali e per non incorrere nel rischio di avere un immobile sfitto con inevitabili costi di mantenimento.

Continua a registrarsi una maggiore attenzione, da parte dei potenziali locatari, alla qualità dell’ immobile che, in questo caso, è legata non solo allo stato dell’ appartamento ma anche ad altre variabili tra cui la qualità dell’ arredamento (se già arredato), la luminosità, la tranquillità e la presenza di servizi in zona. Si apprezzano gli immobili con riscaldamento autonomo, quelli che abbiano almeno la cucina arredata e la presenza di collegamenti internet ad alta velocità (soprattutto per gli studenti).

Mercato immobiliare 2008 secondo Nomisma. La congiuntura nelle 13 città intermedie

 L’ analisi di Nomisma sul trend del mercato immobiliare 2008 con un campione di 13 città intermedie si focalizza su compravendite e locazioni di abitazioni, uffici, negozi, capannoni industriali e box auto / garage. In termini generali, si rileva un peggioramento complessivo in tutti i comparti con una riduzione della domanda e del numero di compravendite che, secondo i dati più recenti dell’ Agenzia del Territorio, è andato a radicalizzarsi nell’ ultimo quarto dell’ anno.

Emergenza casa in Abruzzo. La denuncia dell’ Italia dei Diritti

 In realtà il problema case è uno dei tanti problemi dove l’ Abruzzo va a misurarsi. Ciò che dovrebbe essere modificato è il sistema politico in modo da ripristinare la fiducia delle persone nelle istituzioni: ci sono stati provvedimenti precedenti che ora con l’ insediamento della nuova Giunta rischiano di essere bloccati.

Edilizia news: affiancare al piano per la casa la cedolare secca sugli affitti

 La Confedilizia calcola che in Italia vi siano fra i 700 e gli 800 mila immobili inabitabili perché da ristrutturare o da rimettere in pristino, in gran parte situati nei centri storici. Le annunciate disposizioni del Governo in materia di edilizia, secondo l’ Organizzazione della proprietà immobiliare, renderebbero più facile l’ utilizzo di questi immobili per i casi in cui i proprietari siano intenzionati ad adibire gli stessi a loro abitazione.

Case popolari, in arrivo un maxipiano del Governo

 In attesa di varare il piano casa, il governo prepara un’ altra proposta destinata certamente a lasciare il segno. C’ è allo studio un piano per la vendita delle case popolari, che potranno essere acquistate dagli attuali inquilini attraverso mutui agevolati. Secondo autorevoli indiscrezioni l’ esecutivo sta studiando una serie di incentivi per l’ avvio di un grande piano di dismissione del patrimonio di Iacp. Gli inquilini in sostanza dovrebbero trasformare l’ attuale affitto in un mutuo.

Sfratti per morosità: i tempi secondo un’ indagine Asppi

 Due anni a Firenze, un anno e mezzo a Reggio Emilia, un anno a Modena, Biella, Milano e Roma. Questi i tempi, rilevati da un’ indagine dell’ Asppi – Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, per ottenere uno sfratto per morosità nelle principali città italiane. “La media – sottolinea l’ avvocato Silvio Scarsi, responsabile dell’ Area legale dell’ Asppi Nazionale – si aggira intorno ai 7 – 9 mesi, dall’ emissione dell’ ordinanza di convalida o del provvedimento di rilascio, prima di ottenere l’ escomio forzato dell’ immobile”. La maglia nera spetta appunto a Firenze: nel capoluogo della Toscana sono necessari non meno di due anni per rientrare nel pieno possesso dell’ alloggio. Molto meglio invece a Ferrara, Padova e Faenza dove il tempo si accorcia fino a 3-4 mesi.

Affitti: le regole

 Chi paga le spese, tra proprietario e inquilino, in un’ abitazione affittata? Bisogna innanzitutto distinguere tra tre tipi di contratti. Quelli a canone convenzionato (locazioni di 3+2 anni di durata, transitorie e per studenti universitari), quelli a canone libero (4+4 anni di durata) e infine quelli sottratti alla legge n. 431/1998 (i più comuni sono le locazioni turistiche e quelle dei box).
Contratti a canone convenzionato
La suddivisione delle spese è stabilita dall’ allegato G al Decreto ministeriale 30 dicembre 2002. Le spese di manutenzione ordinaria sono a carico del conduttore, quelle di manutenzione straordinaria del locatore. I costi dell’ eventuale servizio di portierato, invece, vanno spartiti al 90% all’ inquilino e il 10% al proprietario. Nell’ allegato G non sono però riportate alcuni spese (per esempio quelle sopportate per l’ amministrazione dello stabile o per le polizze condominiali), che resta possibile attribuire liberamente nel contratto.

Affitto: oltre 100.000 famiglie a rischio e 650.000 vorrebbero una casa pubblica

 Questi i dati dell’emergenza casa in Italia, emersi oggi, nella Conferenza Stampa del SICET. Il segretario generale Guido Piran ha ricordato le 100.400 richieste di esecuzione, nel 2007, per gli sfratti causati dalla insostenibilità degli affitti. Ma anche le 650.000 domande per un alloggio pubblico con un soddisfacimento inferiore al 5 %. “Il triste quadro – ha ricordato Piran – è il risultato dell’aumento del 10 % all’annuo del costo degli affitti che continua da un decennio e dal disimpegno dell’offerta abitativa pubblica.” Il SICET chiede quindi alla politica più attenzione agli affitti. Servono tre interventi. Una nuova legge sulle locazioni private che per l’abitazione principale e in tutti i comuni abbia come sistema quello della contrattazione del canone. Oltre ad una dotazione degli ammortizzatori sociali nel sostegno affitto di 500 milioni annui e una graduazione degli sfratti.