Napoli. Il mercato immobiliare

 L’ Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha analizzato l’ andamento del mercato immobiliare partenopeo, quartiere per quartiere, nel primo semestre dell’ anno. Nello speciale anche indicazioni sul trend domanda / offerta e sugli sviluppi urbanistici legati ai nuovi interventi in corso nella città. Nel corso del primo semestre del 2009 le quotazioni immobiliari di Napoli sono diminuite del 3.8%.

Nelle zone centrali del capoluogo partenopeo si registra una contrazione delle quotazioni del 3.9 % che ha interessato in particolar modo le zone di Centro – Duomo e di Monteoliveto.

Nel Centro storico di Napoli, intorno al Duomo, le quotazioni delle abitazioni sono in ulteriore ribasso. La zona offre immobili dai tagli grandi, 150 – 160 mq che, da ristrutturare, costano intorno a 1500 euro al mq per arrivare a 2000 euro al mq se già ristrutturati. Si conta una buona presenza di investitori, quasi sempre napoletani, dal momento che ci sono numerose facoltà universitarie che insistono in zona. Con questa finalità si cercano soprattutto monolocali acquistabili a prezzi medi di 80 – 90 mila euro.

Su corso Umberto I, via Benedetto Croce e via San Gergorio Armeno si registra la presenza di soluzioni signorili, palazzi nobiliari con ingressi decorati, appartamenti da 200 – 400 mq con travi a vista di cui alcuni soggetti anche al vincolo delle Belle Arti. Per una tipologia ristrutturata si possono toccare anche quotazioni di 4000 euro al mq.

Il mercato dei mutui in Italia nel II trimestre 2009 secondo Tecnocasa

 Il volume di erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane registra, nel secondo trimestre del 2009, una flessione rispetto allo stesso periodo 2008. La differenza è negativa pari a circa -1,9 miliardi di euro, che tradotto in termini percentuali rappresenta un calo del -13%. Il dato conferma il momento di rallentamento del mercato (i volumi erogati includono anche i mutui di sostituzione / surroga).

L’ ultima variazione (-13%) è minore rispetto alle due precedenti (-18% nel quarto trimestre 2008, -22% nel primo trimestre 2009) ed è un primo segnale che indica un cambiamento positivo da parte del mercato. Considerando il dato semestrale si osserva una variazione negli erogati pari a circa 5 miliardi di euro (-17% rispetto al primo semestre 2008), sul valore influiscono i volumi erogati nel primo trimestre 2009.

Nel II trimestre 2009 tutte le macroaree hanno registrato un andamento negativo. Valutando il primo semestre del 2009 le variazioni maggiori vengono registrate nell’ area meridionale (-23%).
Per quanto riguarda il valore delle consistenze dei mutui in Italia la tendenza rimane in crescita. Dopo un’ iniziale decrescita nel mese di marzo e aprile 2008, l’ andamento ha ripreso ad aumentare fino al mese di luglio 2009, anche se si è registrata una diminuzione nel mese di febbraio 2009. Esaminando un arco temporale di un anno, considerando il mese di agosto 2009 con lo stesso mese del 2008, otteniamo una crescita media del 5% delle consistenze.

Il mercato dei mutui in Lombardia secondo Tecnocasa

 Il mercato dei prestiti per l’ acquisto delle abitazioni destinato a famiglie consumatrici in Lombardia fa segnare nel secondo trimestre 2009 un ulteriore calo (-16%) rispetto allo stesso trimestre del 2008, da ricordare che i volumi erogati sono influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione.

Nel secondo trimestre 2009 sono stati erogati 3.140 milioni di Euro, un ammontare che colloca la regione al 1° posto per volumi erogati. I volumi erogati dalla regione rappresentano il 24% del totale delle erogazioni nazionali. L’ importo medio del mutuo è pari a 120.000 Euro.

Quasi tutte le province presentano una diminuzione delle erogazioni ed in particolare Pavia (-15%), Lecco (-16%) e Brescia (-18%). Di segno positivo le province di Cremona +29% e Sondrio +28%, tali valori rappresentano le variazioni migliori registrate nel trimestre.

Il mercato dei mutui in Italia nel II trimestre 2009: crescono domanda e importo medio

 L’ Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, sezione Kìron mediazione creditizia, ha analizzato l’ andamento del mercato dei mutui nel secondo trimestre dell’ anno.

In crescita l’ importo medio dei mutui nel II trimestre 2009, pari a circa 117.000 euro contro i 114.000 del trimestre precedente (+3%). Secondo l’ Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, tale valore aumenterà a circa 118.000 nel III trimestre. L’ aumento è da attribuire alla agevolazioni legislative in supporto al credito e all’ aumento della domanda dei mutui nel trimestre.

Il volume di erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane registra, nel secondo trimestre del 2009, una flessione rispetto allo stesso periodo 2008. La differenza è negativa pari a circa -1,9 miliardi di euro, che tradotto in termini percentuali rappresenta un calo del -13%. Il dato conferma il momento di rallentamento del mercato (i volumi erogati includono anche i mutui di sostituzione / surroga).

L’ ultima variazione (-13%) è minore rispetto alle due precedenti (-18% nel quarto trimestre 2008, -22% nel primo trimestre 2009) ed è un primo segnale che indica un cambiamento positivo da parte del mercato.

Casa e finanziamenti. In Italia mutui in flessione

 Nel primo trimestre del 2009 il volume delle erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane ha subito una flessione del 23% (-3,3 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo del 2008. Il dato è confermato anche da un sondaggio di Bankitalia e Tecnoborsa da cui emerge che nel periodo aprile – giugno 2009 l’ erogazione di mutui per l’ acquisto di case è scesa al 68,3% rispetto al 70,4% del primo trimestre.

Il calo dei prestiti ipotecari ha un’ altra riprova se si considerano i valori forniti dai singoli istituti di ricerca, aggiornati al primo semestre del 2009 (che confermano la flessione del 23% del comparto anche a giugno 2009). Tranne poche eccezioni, per la maggior parte si sta profilando un anno da dimenticare sul fronte dei prestiti alle famiglie.

Su tutti spicca il -70% di UniCredit che ha visto crollare le erogazioni da 6,1 a 1,8 miliardi di euro da giugno 2008 a giugno 2009. Cali a doppia cifra anche per Intesa Sanpaolo (-20%) che però si conferma al primo posto nel comparto, Ing direct (-20%), Banca Mps (-12%), Ubi banca (-17%) e Unipol (-31%). Tra gli istituti in controtendenza emerge Cariparma (erogazioni a +146%).

In flessione anche l’ importo medio finanziato, sceso nel primo trimestre del 2009 a 114mila euro contro i 122mila di un anno prima. Una diminuzione legata alla graduale scomparsa dei mutui al 100%: secondo uno studio campione di Kiron nei primi sei mesi del 2009 circa il 74% dei mutui erogati rientra nella fascia Loan to Value, dal 61% all’ 80% del valore della casa.

Ma nonostante il calo delle erogazioni, la domanda a giugno è cresciuta per il quinto mese consecutivo (+8%), nettamente in rialzo rispetto alla debolezza archiviata lo scorso gennaio (-15%).

Bankitalia: a luglio prestiti alle imprese ancora in frenata

 Continua a rallentare la crescita dei prestiti delle banche alle imprese. Secondo quanto emerge dai dati dell’ ultimo supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia, disponibili sulla Base informativa pubblica a luglio il tasso di crescita dei prestiti alle imprese si è attestato all’ 1,3%, contro il +2,42% dei mese di giugno.

Per le società non finanziarie, a luglio scorso il tasso di crescita è stato dello 0,94%, contro al +1,7% di giugno. Rispetto a un anno prima la frenata dei finanziamenti alle imprese è stata brusca: l’ aumento dell’ 1,32% degli impieghi registrato a luglio di quest’ anno si confronta infatti con un incremento annuo dell’ 11,35% messo a segno nel luglio del 2008.

Il basso incremento attuale, ovviamente, si basa su un dato di dodici mesi fa particolarmente elevato (a luglio 2008 la congiuntura dell’ economia reale aveva già cominciato a rallentare). La crescita a due cifre, peraltro, da allora è andata via via calando, per scendere sotto il 10% a partire da ottobre scorso.

Anche nel caso dei prestiti alle famiglie si è registrato un rallentamento della crescita a luglio: l’ incremento annuo è passato dal +4,59% di giugno al +4,12%. Ma il ritmo dell’ aumento di luglio resta comunque piuttosto robusto rispetto a un anno prima, quando i finanziamenti alle famiglie aumentavano del 2,96% rispetto a luglio 2007.

Mutui: in Eurolandia l’ Italia rallenta di più

 La Bce ha lasciato invariato all’ 1% il costo del denaro in Eurolandia, che resta al minimo storico dal 1999, inizio della gestione Bce. L’ Eurotower ha lasciato invariato il tasso sui depositi allo 0,25% e anche quello marginale all’ 1,75%. Con i tassi all’ 1%, il differenziale tra il costo del denaro negli Usa e quello nell’ Eurozona resta attestato sull’ 1%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sul Fed Funds, fissando un range compreso tra 0% e 0,25%.

Il rapporto mensile dell’ Abi rende noto che, nel mese di maggio, il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’ acquisto di abitazioni – che sintetizza l’ andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni a tasso fisso e variabile – è sceso al 3,81%, in calo rispetto al tasso del mese precedente che evidenziava un valore del 4,06%. Secondo l’ Abi si tratterebbe di un ritorno ai livelli di dicembre 2005. A maggio sono rallentati anche i prestiti bancari (+2,3% rispetto al +2,5% di aprile).

Dalla 26^ edizione dell’ Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, il comparto dei mutui evidenzia in modo netto gli effetti della crisi finanziaria e mostra nel 2008 una riduzione delle consistenze rispetto al 2007 (-0,9%), dovuta al pesante calo nelle nuove erogazioni (-14,4% rispetto all’ anno precedente), anche se il mercato ha beneficiato della crescente richiesta da parte delle famiglie di mutui di sostituzione e / o di surroga, nell’ ambito delle nuove misure sulla portabilità.

Mutui casa: tasso di interesse Bce all’ 1,50%

 A marzo il Consiglio direttivo della Bce ha deciso, come previsto, di tagliare di mezzo punto il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, portandolo al minimo storico dell’ 1,50%. Il livello raggiunto dai tassi di Eurolandia all’ 1,5% non è una soglia minima; infatti, secondo il Presidente della Bce, i tassi d’ interesse di Eurolandia possono essere tagliati ulteriormente.