Confcasalinghe: sportello telefonico sul “Piano Famiglie” dell’ Abi

 La Confcasalinghe – Confederazione nazionale casalinghe, aderente alla Confedilizia, plaude all’ accordo di sospensione delle rate dei mutui ipotecari prima casa alle famiglie che si trovano in difficoltà.

E per far conoscere a tutti gli interessati i contenuti dell’ iniziativa – consacrata nella firma dell’ accordo tra Abi e consumatori (fra cui Assoutenti, convenzionata Confedilizia) avvenuta lo scorso 18 dicembre – ha messo a disposizione una linea telefonica dedicata (06.679.34.89) per dare le prime informazioni in merito alla moratoria (le istanze, infatti, possono essere presentate a partire da lunedì prossimo), rispondendo a domande quali, per esempio, “chi può presentare la richiesta di moratoria?”, “a quali condizioni?”, “fino a quando è possibile presentarla?”ecc.

Mutui: arriva a gennaio 2010 il piano famiglie dell’ Abi

 Il Comitato Esecutivo dell’ Abi ha approvato a Milano il Piano famiglie, dando mandato al Presidente dell’ Associazione, Corrado Faissola, e al Direttore Generale, Giovanni Sabatini, di avviare le azioni necessarie a coordinare ed estendere le misure già in atto a sostegno dei rapporti di credito con le famiglie in difficoltà a seguito della crisi.

Ai fini dell’ attuazione delle misure individuate, verrà avviato un colloquio con Associazioni dei consumatori, Governo, enti pubblici e soggetti privati. All’ interno del Piano famiglie, Abi ha deciso di offrire la possibilità di sospendere il rimborso delle operazioni di mutuo per un tempo di 12 mesi, nei confronti di famiglie disagiate quali: perdita del posto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o termine del contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, parasubordinato o assimilato; cessazione dell’ attività di lavoro autonomo; morte di uno dei componenti il nucleo familiare percettore del reddito di sostegno della famiglia; interventi di sostegno al reddito per la sospensione del lavoro (Cig e Cigs).

Una casa a prova di sisma. Tutte le regole da seguire: in caso di crollo l’ assicurazione non paga mai

 Di fronte al terremoto sono molti oggi a chiedersi se la propria casa sia a prova di sisma oppure sia una possibile fonte di pericolo. Vediamo quali sono gli elementi da considerare e le possibili soluzioni, con l’ aiuto di esperti: il professor Gian Michele Calvi, presidente della Fondazione Eucentre di Pavia e componente della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi, e il professor Vincenzo Petrini, docente di scienza delle costruzioni al Politecnico di Milano. Con fonti bancarie e assicurative, invece, affrontiamo il tema dei danni e dei mutui.

1)Come è fatta una casa resistente al terremoto?
Le accortezze nascono già durante la progettazione: una casa a pianta quadrata sarà meno a rischio di una a forma di serpente. Più una struttura è rigida (come in muratura portante) più sarà importante collegare bene tra di loro gli elementi come fossero parti di una scatola cosicché, in caso di sisma, tutto si muova all’ unisono. Più le strutture sono flessibili (come con l’ acciaio) più bisogna prestare attenzione agli elementi non portanti, affinché assorbano in armonia le sollecitazioni.

Mutui: rallentano i finanziamenti concessi alle famiglie

 I tassi dei mutui per comprare casa sfondano la soglia del 6%. E’ quanto risulta a Banca d’Italia, che ha pubblicato i suoi ultimi dati sul supplemento al Bollettino Statistico, a luglio, dunque, il Taeg, cioè il tasso annuo effettivo globale applicato per l’acquisto di abitazioni, è risultato in crescita per il quarto mese consecutivo e ha raggiunto quota 6,07%. Dai dati di Bankitalia risulta inoltre in crescita lo stock di debito delle famiglie italiane: a luglio il totale dei prestiti alle famiglie è infatti salito a 463,91 miliardi di euro (dopo i 460,80 di giugno), tra i quali 253,95 miliardi solo per mutui casa oltre i cinque anni. Ad agosto i tassi di interesse sui mutui casa si attestano al 5,96%, ritoccando il precedente dato massimo di luglio (5,92%). È quanto emerge dal bollettino mensile dell’Abi, secondo cui, con questo ultimo ritocco, il costo dei mutui segna il sesto rialzo consecutivo.

Crack Lehman Brothers: Adusbef e Federconsumatori chiameranno in giudizio l’ABI

 Mentre il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, continua a rassicurare i risparmiatori ed i mercati in merito alla tranquillità delle banche italiane “affatto coinvolte” nella tempesta finanziaria, dai sub-prime al crack del secolo di 640 miliardi di dollari, Unicredit e Banca e Intesa San Paolo, hanno cominciato per primi a dare ai propri clienti il triste annuncio: “Gentile Signora/e, a causa del fallimento di LEHMAN BROTHERS le sue obbligazioni non renderanno le cedole promesse e non le sarà rimborsato il capitale” !
Un totale fallimento. Non solo di LEHMAN BROTHERS, ma delle distratte se non colluse autorità di vigilanza, delle agenzie di rating e delle banche che le hanno appioppato ai clienti,ma soprattutto di Patti Chiari, il fraudolento progetto dell’ABI e di talune associazioni dei consumatori che si proponeva di accendere una luce sugli investimenti degli italiani “sicuri” perché pubblicati sul sito. Per “Patti Chiari”, il consorzio dell’Abi che sarà chiamato a rispondere in giudizio per danni ai risparmiatori investitori, mentre non sono affidabili alcuni titoli di Stato italiani,come i BTP a lunga scadenza, i titoli Lemhan erano affidabilissimi !

Mutui: è operativo l’accordo Abi- tesoro

Oltre un milione di mutuatari  riceveranno nelle prossime settimane la lettera informativa in virtù dell’accordo Abi-Tesoro. Le banche hanno avuto come limite il 29 agosto 2008 per attuare le procedure di invio degli avvisi a tutti i clienti che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile prima del 29 maggio 2008, sull’opportunità prevista dall’accordo tra l’Abi e il Ministero del Tesoro stipulato il 19 giugno scorso (in attuazione di quanto stabilito dal decreto legge 93/2008) e i mutuari hanno tre mesi di tempo per decidere se aderire. L’intesa consente il congelamento del valore delle rate, prolungando però la durata del prestito. C’è la possibilità di usufruire della rinegoziazione anche per chi non ha pagato le rate del mutuo (alla data del 28 maggio), purchè nel frattempo il contratto stesso non sia stato risolto. La rinegoziazione dei mutui da tasso variabile a tasso fisso, che avverrà sulla media dei tassi del 2006, sarà possibile per i contratti stipulati prima del 29 maggio scorso, data di entrata il vigore del decreto legge, e le nuove rate partiranno dal 2009. L’intesa tra il Tesoro e l’Associazione bancaria italiana indica la riduzione dell’importo delle rate a partire quanto meno dal terzo mese successivo al mese di comunicazione dell’accettazione della proposta medesima, relativamente alle rate del mutuo in scadenza successivamente al primo gennaio 2009.

Ecco le regole per la rinegoziazione dei mutui prima casa

 Le rate variabili dei mutui stipulati entro il 1° gennaio 2007 potranno diventare fisse mantenendo l’importo medio delle rate pagate nel 2006, e i sottoscrittori non dovranno sostenere alcuna spesa di rinegoziazione. Lo rende noto il Ministero dell’economia in accordo con l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana. La Convenzione interesserà le rate in scadenza dopo il 1° gennaio 2009.

La differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano originario di ammortamento e quello risultante dall’atto di rinegoziazione, è addebitato su un conto di finanziamento accessorio al tasso che si ottiene in base all’Irs a 10 anni, alla data di rinegoziazione, maggiorato di uno spread dello 0,50 per cento.

Mutui, Abi:”Situazione stabile” Consumatori: “Rispettino legge Bersani”

 Le forti incertezze causate dalla crisi dei “subprime” non hanno intaccato in questo inizio d’anno l’andamento del settore immobiliare in Italia. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto mensile dell’Abi (la Confindustria delle banche) secondo il quale il flusso dei mutui erogati per l’acquisto di abitazioni nel primo bimestre dell’anno è rimasto sostanzialmente stabile: 6.945 miliardi contro i 7.040 di un anno fa. Cambia, invece ,radicalmente, per via delle tensioni sul mercato interbancario, la tipologia dei nuovi mutui erogati: quelli a tasso variabile, infatti, sono scesi nel primo bimestre del 2008 al 30% del totale, contro il 60% dello stesso periodo dell’anno scorso. I dati dell’Abi, però, non hanno l’effetto di tranquillizzare le associazioni dei consumatori, nonostante le parole del presidente dell’Abi, Corrado Faissola,

Mutui: Tre su quattro scelgono il tasso fisso

 Continuano a crescere i tassi di interesse sui mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, dal Bollettino mensile dell’Abi si rileva che il tasso medio nel mese di ottobre si è attestato sull 5,71%, nuovo massimo degli ultimi cinque anni, mentre a settembre era pari al 5,63%, e nell’ottobre del 2006 i tassi erano ancora fermi al 4,74%. Il minimo storico è stato raggiunto a luglio del 2003 con il 3,58%. Inoltre, a ottobre il tasso annuo di crescita dei prestiti è stato pari al 10,5% contro il 10,4% di settembre e il 10,8% di ottobre 2006. Le consistenze totali hanno toccato quota 1.413,5 miliardi di euro, con un flusso positivo per 133 miliardi rispetto a 12 mesi prima.

Internet: Aumenta il mobile banking

 Sono oltre 11,5 milioni, con un incremento del 25% nel 2006 rispetto all’anno precedente, i conti correnti abilitati ad almeno uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale, e cioè internet, il phone ed il mobile banking. Secondo il rapporto ” La multicanalità delle banche» condotto dall’Osservatorio e-Committee” dell’ABI (Associazione bancari italiani) è abilitato più di un conto corrente su tre (il 37%) e nel 58% dei casi (circa 6,7 milioni, con un incremento del 19% rispetto al 2005) questi conti sono effettivamente attivi ed utilizzati più di una volta alla settimana.