Dovrà realizzare azioni e impianti previsti nel Piano straordinario. Rifiuti, unione dei vecchi Ato di Firenze, Prato e Pistoia. E’ nato l’Ato Toscana centro. La nuova realtà sostituirà i precedenti tre Ato dei rifiuti di Firenze, Prato e Pistoia ed avrà il compito di attuare quanto era stato previsto nei vecchi Piani provinciali per la gestione dei rifiuti e poi confermato nell’elaborazione dei Piani straordinari fatta dai vecchi Ato. «Sono felice di vedere che le cose procedono e che la nuova legge per la gestione dei rifiuti urbani in Toscana sta dando i frutti», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, ricordando che non è trascorso ancora un anno dal varo della nuova legge (Lr 61/2007) e che in neppure dodici mesi è stato superato uno degli scalini considerati più difficili da varcare nell’attuazione delle nuove norme, cioè lo snellimento da dieci a tre Ato, un passaggio fondamentale per migliorare le economie di scala e rendere le gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Toscana più efficiente.
Rifiuti
Federconsumatori: richiesta rimborsi per servizio di depurazione
La Federconsumatori chiede la restituzione dei canoni pagati negli ultimi 10 anni dagli utenti che non hanno fruito del servizio di depurazione e che si riconosca loro tale diritto, senza ricorrere alle vie legali. A seguito della recentissima sentenza della Corte Costituzionale con sentenza n. 335/08, dichiarando l’illegittimità dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n.36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, e sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n.179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota relativa al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». Illegittimità estesa anche all’art. 55 comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota relativa al servizio di depurazione, è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»; nella fattispecie si è stabilito che tale quota, pagata finora da tutti gli utenti del servizio idrico, non configura una tassa ma il corrispettivo di un servizio che, nei casi in cui manchino gli impianti, non viene erogato.
Lazio: raccolta differenziata, comincia la sfida possibile
I rifiuti sono uno dei temi fondamentali su cui si misura il buon governo di un territorio. Tutti abbiamo ancora negli occhi quello che nei mesi scorsi è capitato in altre parti in Italia, e tutti, amministratori e cittadini, siamo determinati a scongiurare scenari simili nel Lazio. La prima fase, con l’uscita dal commissariamento, è pienamente riuscita. Il Lazio non corre nell’immediato nessun pericolo e si avvia a essere in tutto e per tutto autosufficiente nel ciclo dei rifiuti. Abbiamo posto le basi perché il nostro territorio abbia a disposizione tutti gli impianti necessari per la chiusura del ciclo: ora “fare la differenza” spetta a ognuno di noi. Abbiamo portato a termine quello era necessario per uscire dalla fase di urgenza, e l’abbiamo fatto anche superando resistenze e polemiche che rischiavano di paralizzarci. Ora è il momento in cui tutti dobbiamo rimboccarci le maniche. Perché su certi argomenti non c’è qualcuno che sia più responsabile di qualcun altro. Perché quando si tratta di differenziare i rifiuti quello che io metto nei sacchetti e nei contenitori della spazzatura vale esattamente quanto quello di cui ogni cittadino del Lazio, ogni giorno, si libera.
La proroga per soddisfare le esigenze di Comuni, società concessionarie e associazioni di categoria
Tra le misure collegate alla collaborazione dei Comuni all’attività di controllo fiscale, con la raccolta di informazioni utili all’accertamento delle imposte dirette, è stata prevista dalla legge finanziaria per il 2007 la comunicazione all’Anagrafe tributaria dei dati acquisiti nell’ambito della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Le disposizioni del provvedimento, firmato oggi dal direttore delle Entrate, intervengono in particolare sulla materia istituita dai commi da 106 a 108 dell’articolo 1 della legge 296/2006(la Finanziaria per il 2007). Con provvedimento del 14 dicembre 2007, attuativo della norma, tra le informazioni da inserire nella comunicazione a cadenza annuale – come quelle raccolte attraverso la denuncia (originaria o di variazione) presentata dai contribuenti – erano stati individuati anche i dati catastali dell’immobile per il quale la tassa sui rifiuti solidi è pagata.
Napoli: la raccolta differenziata, una sfida da raccogliere
La crescente produzione di rifiuti non è un indicatore del benessere economico ma piuttosto una inefficienza del sistema produttivo; genera complesse emergenze ambientali che necessitano di soluzioni integrate e articolate. Il problema rifiuti coinvolge da una lato il Governo ed i processi di produzione e di consumo delle risorse e, dall’altro i comportamenti quotidiani dei singoli cittadini. L’obiettivo di ridurre quanto più possibile la produzione di rifiuti indifferenziati, da smaltire nelle discariche o negli inceneritori, è infatti oggi un obbligo sancito dalla legge, ma è anche un preciso dovere civico. Il Comune di Napoli ha scelto di rilanciare la raccolta differenziata su tutta la città ed avviare la raccolta domiciliare su 100.000 residenti entro il 2008 e 200.000 residenti entro il 2009.
Tariffa igiene ambientale o ancora tassa per lo smaltimento rifiuti?
A distanza di oltre 10 anni dall’emanazione del “decreto Ronchi” (febbraio 1997) non c’è ancora stato il completo e totale passaggio dal regime della “Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani” a quello della “Tariffa di igiene ambientale”. Di fatto si è creato una sorta di “sistema binario”, laddove in alcuni Comuni vige ancora il regime Tarsu (Dlgs 507/1993) mentre in altri è già operativa la Tia(1) (Dlgs 22/1997). In più, la stessa normativa in materia di Tariffa è stata riformata (Dlgs 152/2006), prima ancora di essere applicata concretamente, da una norma che non ha, al momento, ancora trovato, essa stessa, concreta applicazione. Esempio concreto di tale situazione è la determinazione della Tariffa: l’articolo 238 del Dlgs 152/2006, al comma 3, sottrae tale potere ai singoli Comuni e lo attribuisce alle “Autorità di ambito”, subordinando, tuttavia, questa nuova competenza all’emanazione di uno specifico regolamento che, al momento, non è stato ancora emanato.
Anci: comuni approvano le realizzazioni dei centri di raccolta dei rifiuti urbani
Con l’introduzione del Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 correttivo del Codice dell’Ambiente, è stata introdotta una novità rilevante per la gestione dei centri di raccolta comunali che sono
Provincia di Torino: contro le discariche abusive
La Provincia di Torino considera una priorità la lotta alle “pattumiere a cielo aperto”, cioè le numerose discariche abusive che deturpano il paesaggio, inquinano e danneggiano l’attività degli impianti di smaltimento autorizzati inficiando i risultati ottenuti con la raccolta differenziata. Questa mattina il presidente della Provincia Antonio Saitta con agli assessori Angela Massaglia e Walter Giuliano ha chiesto alle 345 GEV (guardie ecologiche volontarie) di concentrare le forze nella vigilanza contro l’abbandono dei rifiuti. “Abbiamo però fatto un altro passo in questa direzione – spiega Saitta – perché abbiamo stanziato oltre 2 milioni di euro per migliorare anche le strutture che accolgono i rifiuti; la Provincia di Torino finanzia con un bando i Consorzi di bacino e i Comuni che realizzeranno nuovi “ecocentri” o potenzieranno quelli esistenti con gli spazi adatti a smaltire proprio quei materiali che più frequentemente vengono abbandonati: inerti, pneumatici, ma anche apparecchiature elettriche ed elettroniche. A partire dai prossimi giorni, dunque, le Gev attualmente in servizio (50 nel Canavese, 41 in Val di Lanzo, 107 nel pinerolese, 27 in Val di Susa, 120 nel torinese) “daranno la caccia” a chi abbandona i rifiuti per strada e nei campi. Nel 2007 le sanzioni erogate per abbandono illecito di rifiuti sono state 50, ma sono state in tutto 194 le sanzioni emesse per violazione della legge sull’ambiente e sulla gestione dei rifiuti. Battute solo da quelle erogate ai fuoristrada (318) che si avventurano su percorsi non autorizzati.
Ravenna: rifiuti, acqua ed energia. Sviluppo locale e valorizzazione economica”
Si svolge a dall´8 al 10 ottobre “Ravenna 2008: rifiuti, acqua ed energia. Sviluppo locale e valorizzazione economica”. Sono tre giorni di incontri (12 workshop, 16 laboratori formativi) e iniziative sui temi del consumo intelligente e del risparmio energetico.
La manifestazione è occasione anche per presentare “le buone pratiche” già avviate, i progetti concreti che la rete di portali ambientali “Labelab” ha illustrato anche nel corso di una conferenza stampa. Un nuovo impianto eolico “per famiglia”: studiato interamente sulle colline bolognesi funziona anche in caso di venti deboli, è piccolo, economico ed efficiente.
E poi l’impianto fotovoltaico “Mille Soli”, che sfrutta il potere riflettente di speciali specchi per catturare e potenziare l’energia del sole, abbattendo i costi. E ancora il cassonetto intelligente capace di riconoscere chi versa i rifiuti e dunque ideale per applicare in tariffa sconti che favoriscano comportamenti virtuosi.
Berlusconi in Campania sulla questione rifiuti
Dopo i termovalorizzatori di Napoli, S.Maria Lafossa e Salerno, che saranno attivati entro pochi mesi e per i quali “tutto procede secondo programma”, in Campania sarà realizzato un quinto termovalorizzatore, localizzato probabilmente nell’area nord-ovest della regione. Gli impianti saranno tecnologicamente molto avanzati e in quello di Acerra – ha affermato Berlusconi – ci saranno anche tecnologie aggiuntive che consentiranno di arrivare ad un tasso di inquinamento vicino allo zero. Sarà la società A2A di Brescia a gestire il termovalorizzatore di Acerra. La ditta si è infatti assicurata l’appalto per il termovalorizzatore nella zona a Nord di Napoli, uno dei più grandi d’Europa. “Vorrei fare gli auguri al presidente della A2A, Zuccoli, che ha una grande esperienza in materia”. Berlusconi si è complimentato così con il vertice della società e ha ricordato che in questo modo “si trasformano i rifiuti da costi in ricavi”.
Il rifiuto fa la differenza! Guida pratica dal Governo
I rifiuti sono scarti, quello che rimane delle attività dell’uomo. È stato calcolato che la mole di rifiuti che ognuno di noi produce in un giorno è pari a circa 1,5 chili. A questi vanno aggiunti i rifiuti lasciati sulle strade, quelli della lavorazione delle industrie, delle cave e miniere, quelli prodotti dagli agricoltori. Ogni anno finiscono nelle nostre discariche oltre 26 milioni di tonnellate di rifiuti, una montagna di immondizia a cui non è facile trovare una sistemazione. Oggi però abbiamo gli strumenti per raccogliere i rifiuti in maniera differenziata, per riciclare e riutilizzare buona parte di quello che scartiamo, per ridurre la quantità di scarti che produciamo. Se impariamo a distinguere i rifiuti e a separarli l’uno dall’altro, agiamo nell’interesse dell’ambiente e della nostra salute. E in più possiamo risparmiare. Bastano pochi gesti per rispettare e tutelare il mondo in cui viviamo – che non è inesauribile – e quindi noi stessi. Perché i rifiuti sono scarti, ma possono diventare una risorsa.
Piemonte: meno rifiuti, più raccolta differenziata
I piemontesi producono sempre meno rifiuti e fanno crescere la raccolta differenziata, che supera la soglia simbolica di un milione di tonnellate grazie all’impegno dei cittadini e degli enti locali. Nel consuntivo sui dati 2007, elaborato dall’assessorato regionale all’Ambiente, i numeri parlano chiaro: a testa ogni anno -6 kg di produzione totale di rifiuti, +21 kg di raccolta differenziata, -27 kg. di rifiuti in discarica. In termini assoluti sono state prodotte quasi 2,27 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, e di questi 1,02 milioni sono di raccolta differenziata, destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero. Rispetto al 2006 la produzione complessiva risulta essere stabile, pur in presenza di un incremento di 50.000 abitanti, mentre sono state avviate a smaltimento 1.243.000 tonnellate (-7,5%) e la differenziata ha avuto un incremento di poco superiore alle 100.000 t (+11%), attestandosi a quota 1.030.000. “La raccolta differenziata – osserva l’assessore Nicola de Ruggiero – raggiunge così il 45,3% superando il traguardo nazionale del 45% previsto dalla legge finanziaria per il 2008, obiettivo raggiunto con un anno d’anticipo. Il merito va principalmente all’impegno costante dei cittadini piemontesi e al sistema degli enti locali, che sulla gestione dei rifiuti ha maturato in gran parte un’attenzione e una professionalità determinanti per raggiungere il livello attuale. E’ un segno preciso della volontà di salvaguardare le risorse che abbiamo a disposizione che, come sappiamo, non sono infinite.