Regole di condominio: i cambiamenti causati dal nuovo Dpr sul risparmio energetico

 Il ritardo di mesi con cui il Dpr n. 59 / 2009 è uscito sulla Gazzetta Ufficiale è stato anche dovuto a uno scontro di opinioni e interessi sulla parte in cui si ostacolava la trasformazione di impianti termici centralizzati in impianti singoli. Il testo definitivo è stato “ammorbidito”: si permette che un tecnico giustifichi, con cause di forza maggiore, la necessità della trasformazione della caldaia condominiale in tante singole oppure spieghi quali sono gli impedimenti che vietano l’ adozione della contabilizzazione del calore (cioè la possibilità di spegnere o regolare i caloriferi in ogni singolo appartamento, pur serbando la caldaia centralizzata, pagando poi le bollette in proporzione al consumo).

Tuttavia sembrano molto rari i casi in cui il termotecnico possa affermare che non è possibile mantenere l’ impianto unico o è difficile installare i contatori calore, in occasione del rifacimento dell’ impianto. Nel primo caso l’ impedimento più serio parrebbe quello del passaggio dall’ alimentazione a gasolio a quella a metano, che crea due tipi di problemi. Il primo è che può essere necessario intubare le canne fumarie con condotti di diametro inferiore rispetto a quelli previsti per i fumi del gasolio. Il secondo, più serio, è il fatto che i locali che ospitano le caldaie centralizzate a metano necessitano di maggiore aerazione di quelli per caldaie a gasolio (il metano è un gas e non un liquido). Quindi potrebbe essere necessario spostare la caldaia altrove.

Obbligatorie le fonti rinnovabili nelle nuove costruzioni. Le norme nazionali e regionali

 Le Finanziarie 2007 e 2008 hanno introdotto nel testo unico dell’ edilizia un nuovo obbligo per gli edifici di nuova costruzione, per ottenere il rilascio del permesso di costruire. Nei regolamenti edilizi comunali deve essere introdotta una norma: l’ installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’ intervento.

Per i fabbricati industriali, di estensione superficiale non inferiore a 100 metri quadrati, la produzione energetica minima è di 5 kW. Quasi sempre si tratta di porre in opera pannelli solari fotovoltaici, perché il ricorso ad altre fonti rinnovabili (per esempio l’ eolico o il geotermico) sarà abbastanza raro. La legge n. 14 / 2009 ha prorogato fino al 1º gennaio 2010 il termine di decorrenza della norma.

Alcune leggi regionali hanno ripreso il nuovo dettato del Dpr n. 380 / 2001, introducendo però alcune variazioni. Esse valgono sempre per gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni e / o gli aumenti volumetrici.

Piemonte (Legge n. 13 / 2007)
Almeno il 60% del fabbisogno annuale di energia primaria richiesto per la produzione di acqua calda sanitaria dell’ edificio deve essere assicurata da pannelli solari termici integrati nella struttura edilizia.

Il certificatore energetico: la figura che dovrà adempiere alla redazione della certificazione energetica degli edifici

 Il percorso certificativo di questa nuova figura segue tutto il processo edilizio che va dalla progettazione alla fine dei lavori per arrivare all’ Attestato di certificazione energetica, che include anche la classificazione energetica dell’ edificio. In mancanza delle linee guida nazionali e delle leggi regionali, l’ attestato di certificazione energetica viene sostituito dall’ “Attestato di qualificazione energetica” (D.Lgs 192 / 2005, attuazione della direttiva 2002 / 91 / CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia).

L’ Attestato di Certificazione Energetica (A.C.E.)
È compilato e sottoscritto dal soggetto certificatore e deve essere messo a disposizione dell’ acquirente o del conduttore di un immobile. Gli usi di energia riportati sull’ attestato riguardano il riscaldamento, la produzione di acqua calda ad usi igienico – sanitari, la climatizzazione estiva e l’ utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Inoltre, al fine di fornire un’ indicazione circa l’ impatto dell’ edificio sull’ ambiente, nell’ attestato deve essere riportata la stima delle emissioni di gas ad effetto serra determinate dagli usi energetici dell’ edificio.

L’ attestato ha una validità massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed è aggiornato ad ogni intervento che modifica la prestazione energetica dell’ edificio o dell’ impianto.
Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico e per quelli che sono oggetto dei programmi di cui all’ articolo 13, comma 2, dei Decreti adottati dal Ministero delle Attività Produttive il 20 luglio 2004, l’ attestato di certificazione energetica deve essere affisso nello stesso edificio a cui si riferisce in un luogo facilmente visibile al pubblico.

I continui incrementi nel costo dell’ energia hanno portato l’ Unione Europea a sviluppare dei programmi per promuovere la cultura del risparmio energetico partendo dagli elementi che maggiormente consumano ed inquinano: gli edifici ad uso abitativo. L’ attestato di certificazione energetica è uno strumento in grado di restituire trasparenza al mercato dei servizi energetici creando un circuito virtuoso che porterà ad una riduzione continua e costante dei consumi energetici. D’ ora in avanti un edificio di qualità potrà e dovrà essere valutato anche in base al suo consumo energetico, non solo in base ai numerosi fattori che ne determinano il valore.

L’ obbligo di Certificazione Energetica
Nel gennaio 2008 è scattato l’ obbligo della certificazione energetica per gli appartamenti appartenenti ad un edificio civile servito dal servizio energia. L’ obbligo era già previsto dalla legge 10 / 91, ma la mancanza di decreti attuativi ne hanno impossibilitato la messa in pratica. Con il D.Lgs 192 / 2005 gli edifici di nuova costruzione e quelli interessati da grandi ristrutturazioni, sono interessati dall’ obbligo della certificazione energetica.

La Finanziaria 2007 e la Finanziaria 2008 hanno definito gli obblighi dell’ attestato di certificazione energetica per accedere alle detrazioni fiscali del 55 %. La legge 133 / 2008 pone infine delle restrizioni annullando l’ obbligo di allegare l’ attestato di certificazione energetica nel caso di trasferimento a titolo oneroso e locazione di immobili,eliminando inoltre la nullità del contratto per trasferimenti e locazioni nel caso di mancanza di attestato di certificazione energetica.

Il Consiglio Nazionale del Notariato, stante l’ incertezza normativa per il contrasto tra norme nazionali e norme regionali ha invitato i Notai ad un atteggiamento prudente che prevede comunque l’ esibizione all’ acquirente dell’ attestato di certificazione energetica, pur non dovendo allegare tale attestato all’ atto notarile. Il cui studio 334 – 2009 / C emanato dal Consiglio Nazionale del Notariato in materia di Certificazione Energetica è disponibile e sul sito web : www.notariato.it

Vogliamo comunque ricordare che il venditore dovrà dotare dell’ attestato anche la singola unità immobiliare e, nel caso si tratti di nuove costruzioni o di immobili oggetto di ristrutturazioni importanti, l’ obbligo graverà sul costruttore. Considerata la portata dell’ obbligo si suggerisce che sin dalla proposta di acquisto e / o preliminare ovvero prima del rogito notarile di trasferimento si tenga conto della precisazione particolare che l’ obbligo di dotazione, pur essendo previsto in capo al venditore ovvero al costruttore, può essere assunto a proprio carico dall’ acquirente in forza di una specifica pattuizione, alla quale le parti, adeguatamente informate e valutati i propri interessi concreti, potranno addivenire in forma scritta prima del rogito notarile.

Secondo le indicazioni fornite dai notai, gli immobili potranno essere venduti anche senza la certificazione o attestazione energetica, ma all’ interno del rogito dovrà essere, comunque, presente una clausola che obbligherà il compratore a effettuare la certificazione energetica onde evitare che una successiva vendita possa essere effettuata senza la certificazione o attestazione energetica.

Publiredazionale. “mimo” di Laufen Bathrooms. Un bagno piccolo dal cuore grande: mimo porta una sferzata di colore e una dose di spensieratezza

 “mimo by Laufen” è un bagno pensato per le persone che vivono in modo consapevole ed attento, ma non vogliono essere limitate dalle convenzioni sociali. mimo fa mostra di carattere, personalità e senso di responsabilità. E convince grazie alla sorprendente compattezza. Per questo ora è stato anche premiato con il red dot award 2009.

Laufen, azienda svizzera specialista del bagno, presenta un ambiente bagno fresco, giovane e non convenzionale. mimo associa forme arrotondate e superfici lucide nelle tonalità rosa, bianco e nero. Inoltre mimo è una soluzione ideale per ogni pianta, poiché la sporgenza ridotta di lavabi, WC e bidet, nonché la vasca compatta, permettono di installare questa serie anche in un bagno di dimensioni minime.

Nei progetti di design di elevato livello tecnico, Laufen coniuga per la prima volta le competenze maturate nel settore del bagno e della ceramica con una propria linea di rubinetteria. SimilorGroup, ditta specializzata in rubinetti entrata a far parte del Gruppo Roca, ha sviluppato la rubinetteria per questo bagno particolare.

L’ attenzione è il punto focale – e viene rivolta sia all’ esterno che all’ interno: per mimo Laufen ha scelto materiali ecologici ed anatomici, poiché potersi godere intensamente ogni sguardo nel bagno a cuor leggero e con la coscienza tranquilla è indubbiamente sinonimo di qualità della vita. Per i mobili il produttore svizzero ha optato per una superficie extra lucida, innovativa, facile da pulire e molto resistente in materiali riciclati.

La Certificazione Energetica degli edifici

 Le costruzioni (a differenza ad esempio delle automobili) sono ferme all’ età della pietra. E non è un eufemismo: contribuiscono all’ inquinamento complessivo per il 40% circa del totale. La Certificazione Energetica degli edifici è un segno di una nuova civiltà che avanza. È un documento che permette all’ utente finale di conoscere quali saranno i consumi energetici della casa, con la rilevante incidenza che questi hanno nel costo di gestione della stessa.

Dare agli utenti, proprietari o affittuari, una maggiore consapevolezza sui consumi, sugli sprechi, sulla possibilità nel tempo di pagare meno sia in termini monetari che in termini di inquinamento dell’ aria, deve diventare un dovere di tutti gli operatori del settore specie nel momento in cui sono a diretto contatto con le famiglie, soprattutto nel momento in cui queste affrontano un impegno enorme, quello dell’ acquisto della propria casa, investendo un capitale che magari pagheranno in 20 o 30 anni! Andiamo finalmente verso la cultura della responsabilità e della consapevolezza dei problemi personali e sociali, perché l’ inquinamento provocato dalle nostre attuali abitazioni ricade direttamente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.

È una questione culturale profonda

La persona che acquista una macchina è abituata ad informarsi dal venditore dei consumi della macchina. Altrettanto non si può dire per chi acquista o prende in locazione un alloggio. Investe un capitale 10 – 15 – 20 volte superiore a quello che serve per acquistare una macchina, ma si ferma a considerare spesso le finiture interne, i pavimenti, a volte solo l’ aspetto esterno.

Certificazione energetica e diagnosi energetica: la differenza

La certificazione energetica fotografa una realtà al momento dello studio. Il foglio (attestato) che normalmente si propone, si compone di tre pagine. La prima, caratterizzata da strisce di colori, fa vedere in maniera evidente la classe di appartenenza del fabbricato, i consumi in termini di Kwh / mq anno. In seconda pagina illustra gli indicatori prestazionali, cioè i consumi teorici per riscaldamento, per raffrescamento estivo, per produzione di acqua calda sanitaria, per l’ energia elettrica, espressi in Kwh / mq oltre che i kg / mq di CO2 immessi in atmosfera.

La diagnosi energetica fa capire come intervenire sull’ immobile per ottimizzare gli interventi, sapendo in quanto tempo si può ammortizzare il capitale investito. È importante considerare i costi nella vita utile dell’ impianto: ad esempio, se si utilizza una caldaia a condensazione, bisogna sapere che inizialmente per l’ acquisto si spende il doppio di una caldaia normale, ma dopo i primi tre anni viene ammortizzato il maggior costo e nei successivi 12 anni si hanno dei vantaggi nei consumi!)

La stessa cosa sarà per le case: gli edifici certificati in classe A o B o C acquisteranno valore nel mercato immobiliare mentre gli edifici classificati F o G sono destinati a perdere valore.

Evento. Il laboratorio formativo itinerante “Il Sole al Mezzogiorno” approda a Pescara il 10 luglio 2009

 Il fotovoltaico in Abruzzo ancora tutto da scoprire: grandi potenzialità di sviluppo a fronte dei 9 MWp installati. L’ Abruzzo rischia di perdere il treno del Conto Energia. È la 16^ regione nella classifica nazionale del fotovoltaico con poco più di 8 MWp installati a fine marzo. Molto indietro se si pensa ai 50 MWp della Puglia leader italiana.

“Ma questa classifica è dinamica, si aggiorna quotidianamente – afferma Giuseppe Mastropieri, responsabile scientifico dell’ iniziativa il Sole al Mezzogiorno di NE Nomisma Energia – l’ Abruzzo potrà certamente giocare un ruolo nella geografia del fotovoltaico italiano, ma è necessario uno scatto di reni per recuperare posizioni”.

È in questa direzione che si inserisce il seminario di NE Nomisma Energia patrocinato dalla CNA Abruzzo, da Assosolare e dal GiFi: l’ iniziativa intende fornire le competenze tecniche, normative ed economico – finanziarie necessarie per valutare la fattibilità degli impianti fotovoltaici: in particolare verranno analizzati gli aspetti di progettazione e gestione dei progetti d’investimento in impianti industriali di medie dimensioni (50 – 200 kWp) sia installati su coperture che su terreni.

Convegno. “La progettazione dell’ edificio energeticamente efficiente. Pareti – Serramenti – Coperture”

 martedì – 22 settembre 2009 – h. 13.45
presso Spazio Villa Erba Lago di Como
Largo Luchino Visconti
22012 Cernobbio

Il 22 settembre 2009 nella prestigiosa cornice di Villa Erba a Cernobbio si terrà un convegno organizzato da Gruppo Ivas, Internorm e Saint – Gobain Isover dedicato alla progettazione integrata di edifici energeticamente efficienti.

Il convegno, dal titolo La progettazione dell’ edificio energeticamente efficiente. Pareti – Serramenti – Coperture avrà come tema principale la corretta progettazione ed esecuzione dei componenti dell’ involucro edilizio quale status dell’ equilibrio tra abitazione ed ambiente, fino ad arrivare alla Casa Passiva.

Scopo del convegno è quello di fornire agli attori del settore indicazioni concrete sulla progettazione e realizzazione degli involucri edilizi, nel rispetto delle nuove disposizioni di Legge sia a livello Nazionale che della Regione Lombardia.

Le società organizzatrici vogliono così impegnarsi a trasmettere ai professionisti, alle imprese e ai committenti, il know – how in loro possesso per favorire una corretta progettazione dei componenti esterni e un impiego corretto delle fonti energeticamente alternative imposte dai Decreti attuativi della Legge 192 – 311.

Questo convegno vuole diversificarsi dal panorama attuale grazie alla concretezza e alla specificità delle informazioni che verranno fornite. Saranno approfonditi con esempi concreti e specifici concetti tecnici quali quelli di ponte termico corretto, trasmittanza termica media e trasmittanza termica periodica, ai fini di una nuova gestione non solo invernale ma anche estiva dei fabbisogni energetici dell’ edificio.

Risparmio energetico: da oggi in vigore nuove disposizioni sugli impianti termici centralizzati

 Da oggi sono in vigore nuove norme in materia di risparmio energetico, con particolare riferimento agli impianti termici centralizzati. Lo comunica la Confedilizia, segnalando le disposizioni di maggiore interesse del provvedimento – uno dei decreti del Presidente della Repubblica attuativi del decreto legislativo 192 / 2005 – e precisando che lo stesso si applica in assenza di diverse disposizioni regionali.

In particolare, viene previsto che in tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4 – e, comunque, nel caso in cui sia presente un impianto di riscaldamento centralizzato di potenza di almeno 100 kW – sia preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati, ove esistenti. Le cause tecniche o di forza maggiore che giustifichino la dismissione della caldaia centralizzata e la sua sostituzione con impianti di riscaldamento autonomi, dovranno essere dichiarate in una relazione tecnica attestante la rispondenza alle prescrizioni di legge per il contenimento del consumo energetico.

Economia. L’ altra faccia della crisi economica. Le stime di Confindustria

 Il calo del prezzo del petrolio e la discesa dei tassi di interesse sui mutui immobiliari porterà alle famiglie italiane un risparmio di circa 3.500 euro nel 2009. È quanto stima il Centro studi di Confindustria nell’ ultimo rapporto sugli scenari economici. Nonostante il raddoppio del prezzo del greggio dai minimi toccati in marzo, in media quest’ anno il costo dell’ olio nero, sottolinea Viale dell’ Astronomia, sarà più basso rispetto al 2008, con il Brent in calo del 33%. I risparmi per le famiglie, calcola Confindustria, arriveranno a 13,4 miliardi di euro, pari, tra carburanti, gasolio per riscaldamento, elettricità e gas, a 546 euro per nucleo familiare.

In particolare i prezzi di benzina e diesel, ricorda il CsC, sono diminuiti con ritmi a due cifre: a gennaio, ad esempio, il calo è stato del 25,7% rispetto ai massimi di luglio 2008 (anche se poi i listini sono risaliti del 3,4% fino ad aprile). Le tariffe elettriche e del gas, che seguono il prezzo del Brent con un ritardo maggiore rispetto ai carburanti (circa sette mesi) e con meccanismi mitigati dall’ Autorità per l’ energia, sono diminuiti a partire da ottobre 2008 e il calo sta proseguendo ancora quest’ anno (-6,8% finora ma è prevedibile un ulteriore diminuzione a luglio).

Publiredazionale. Autodesk lancia la versione italiana di AutoCAD MEP 2010

 Autodesk annuncia il rilascio della versione italiana del software AutoCAD MEP 2010 dedicato a ingegneri, professionisti nel settore dell’ingegneria meccanica, elettrica e idraulica (MEP) e specifico per la progettazione di impianti (idrici, elettrici, di condizionamento e riscaldamento), per l’ ingegneria climatica e la documentazione.

Il software AutoCAD MEP offre un workflow migliore per lo scambio di dati tecnici di progetto e permette di ridurre i costi della progettazione architettonica, velocizzare i tempi di completamento dei progetti e migliorare l’accuratezza dei modelli.

Il software include strumenti appositamente sviluppati per la progettazione impiantistica che favoriscono l’ efficienza e comandi per l’ automazione delle attività di disegno che consentono di migliorare l’ accuratezza dei progetti. Inoltre, la condivisione dei progetti tra architetti, ingegneri strutturisti e altri progettisti, grazie al formato DWG, permette un migliore coordinamento delle informazioni progettuali. Il software AutoCAD MEP aiuta a ridurre al minimo gli errori precedenti alla costruzione, offrendo maggiore coordinamento e condivisione.

Con AutoCAD MEP, la produzione di elaborati grafici risulta automatizzata, consentendo di risparmiare tempo e dando spazio alla creazione di sistemi. Indipendentemente dal fatto che si stia lavorando su un progetto architettonico diretto da un architetto o in collaborazione con professionisti di altre discipline, come ingegneri strutturisti e civili, AutoCAD MEP permette di lavorare in un ambiente familiare pur implementando nuovi sistemi e strumenti di documentazione secondo le proprie esigenze.

“Con le costanti richieste di implementare modifiche all’ ultimo momento – spiega Gianluca Nicholas Lange, Industry Manager AEC Autodesk Italia – i professionisti dell’ impiantistica hanno bisogno di creare e modificare efficacemente i progetti. Con AutoCAD MEP è possibile valutare più facilmente i progetti, grazie a strumenti di calcolo integrati che contribuiscono a garantire la precisione.

Publiredazionale. Al Cersaie 2009 Hansgrohe presenta il sistema “Pontos AquaCycle” per il recupero dell’ acqua

 Pontos AquaCycle è il primo sistema modulare, completamente biologico, per il riciclo delle acque grigie, ideato da Hansgrohe per applicazioni in ambito pubblico e privato. La gamma di prodotti, certificata dal TÜV (un importante ente indipendente di certificazione tedesco*) comprende sistemi con capacità di riciclo tra i 600 e i 30.000 litri di acqua al giorno.
I sistemi AquaCycle possono essere impiegati per soddisfare le richieste dei più svariati progetti e possono essere adattati a differenti impieghi: in unità abitative singole e condomini, in ostelli e strutture alberghiere, hotel e locali commerciali.

I sistemi Pontos AquaCycle purificano simultaneamente l’ acqua di scarico da docce e vasche utilizzando un processo brevettato basato su metodi meccanici e biologici senza additivi chimici. L’ acqua prodotta in questo modo è igienicamente pulita e adatta per essere impiegata in tutte le applicazioni che non richiedono acqua potabile.

Il trattamento prevede un primo passaggio dell’ acqua attraverso uno speciale filtro che elimina le principali impurità meccaniche; l’ acqua viene poi convogliata in una camera di prericiclaggio dove viene ulteriormente filtrata e, con un terzo passaggio, nella camera di riciclaggio principale.

Qui una lampada a raggi ultravioletti elimina i batteri e purifica l’ acqua rendendola inodore, perché possa essere conservata a lungo. L’ acqua viene infatti immagazzinata nella cosiddetta camera delle acque chiare fino al riutilizzo.