Cemento primo nemico delle coste, cinque reati al giorno di maladepurazione

 E’ sempre il cemento il peggiore nemico del mare italiano. Sia che si tratti di una villetta con vista mare, di un albergo o di un nuovo porto turistico, le costruzioni illegali sul demanio marittimo sono in cima alla lista dei mali del Mare Nostrum: nel 2007 intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate quasi 4.000 infrazioni e sono scattati 1.399 sequestri e 5.066 denunce. Considerando anche le altre voci (inquinamento, depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione) nel 2007 i reati ai danni del mare e delle coste italiane sono stati 14.315, quasi 2 infrazioni a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Diminuite rispetto all’anno precedente, (erano 19.063 nel 2006), vedono triplicare però il numero dei “colpevoli” (+276,8%) e salire lievemente anche i sequestri (+2,9%). A guidare la classifica regionale è la Campania, con 2.355 infrazioni accertate dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di Porto, seguita dalla Puglia con 2.184 e dalla Sicilia con 2.039 casi.

Elettricità: più semplice l’energia ‘fai da te’ prodotta con piccoli impianti

 In arrivo regole più semplici a sostegno della produzione di energia elettrica nei piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili o da cogenerazione. E’ quanto prevede il Testo integrato dello scambio sul posto (TISP) pubblicato dall’Autorità per l’energia con l’obiettivo di assicurare una maggiore trasparenza ed efficacia alla gestione del meccanismo che consente di immettere in rete l’energia elettrica prodotta (non immediatamente autoconsumata) e poi prelevarla per soddisfare i propri consumi in un tempo differito. In altre parole, al termine di ogni anno, i produttori da piccoli impianti da rinnovabili o da cogenerazione potranno pagare esclusivamente la differenza tra quanto dovuto per l’energia consumata e la compensazione ottenuta per l’energia prodotta. Se il valore di mercato dell’energia immessa in rete supera il valore di mercato dell’energia prelevata, viene maturato un ‘credito’. Le nuove regole, operative dal prossimo 1° gennaio 2009, riguarderanno impianti di produzione da cogenerazione ad alto rendimento con potenza fino a 200 kW e impianti di produzione da fonti rinnovabili fino a 20 kW. Sarà possibile innalzare la soglia per le rinnovabili fino a 200 kW non appena sarà varato il necessario decreto attuativo delle misure previste dalla legge finanziaria 2008.

Confedilizia: risparmio energetico, nessuna novità per le assemblee condominiali

 Il Consiglio dei ministri del nuovo Governo ha approvato in via definitiva un decreto legislativo di recepimento di una direttiva europea in materia di risparmio energetico. Il provvedimento prevede fra l’altro semplificazioni per la realizzazione di interventi di coibentazione e isolamento degli edifici e deroghe alle cubature e alle distanze di rispetto tra edifici in caso di spazi dedicati alle coibentazioni. Dal testo approvato in prima lettura dal passato Governo è stata espunta la norma che, se fosse rimasta, avrebbe stabilito che la maggioranza necessaria per gli interventi di risparmio energetico dovesse essere riferita ai condòmini presenti in assemblea. Stante la cancellazione dal testo approvato in via definitiva della norma di cui s’è detto, rimane ferma la previsione di cui all’art. 26, comma 2, legge n. 10 del 1991, così come modificata nel 2006. Tale disposizione prevede espressamente che, per gli interventi sugli edifici e sugli impianti, volti al contenimento del consumo energetico ed all’utilizzazione delle fonti di energia rinnovabile – “individuati attraverso un attestato di certificazione energetica o una diagnosi energetica realizzata da un tecnico abilitato” –, le pertinenti decisioni condominiali sono valide se adottate con “la maggioranza semplice delle quote millesimali”. Quindi, sulla base dei principii generali dell’ordinamento condominiale, si deve ritenere che gli interventi di cui trattasi necessitino, in prima e in seconda convocazione, di un quorum deliberativo calcolato sia per “teste” (maggioranza degli intervenuti) sia per millesimi (501).

Miele: l’architettura del gusto e delle cucine

 Architettura e cucina o, meglio, architettura e gusto. Ma qual è il legame tra l’architettura e il senso del gusto? Come succede per tanti linguaggi affini, pensiamo alla musica, alla pittura, alla scultura, alla fotografia, dove esiste un sistema di corrispondenze già teorizzato e sperimentato, così esistono anche tra la tavola e l’architettura molti aspetti comuni ed equivalenti sensazioni. Progettare edifici ricchi e grassi o costruzioni magre e asciutte oppure strutture semplici e tradizionali sono equivalenze e contrapposizioni che possono ricordare la cucina sofisticata e sperimentale che viene definita come “Nouvelle Cuisine”. Simili esperimenti sono stati già fatti da gruppi di ricerca come il Team Fat (Fashion Architecture Taste) di Londra negli anni a cavallo del 2000. C’è anche da sottolineare come il mondo della cucina e quello dell’architettura siano oggi entrambi star di un ambito sicuramente alla moda e che fa notizia. Architettura e cucina sono due linguaggi, due entità legate reciprocamente dal fatto che il cibo si prepara e si cuoce in uno spazio architettonico spesso di scarsa qualità. Architetto e cuoco sono due figure esperte e creative con affinità di fasi nel processo progettuale: composizione, costruzione, estetica e forma. La cucina è l’ambiente attrezzato per la preparazione e la cottura dei cibi e prevede una parte di arredo fisso per gli elementi tecnici e tecnologici, indispensabili e necessari per la realizzazione dei pasti, e una parte costituita da mobili componibili o pensili aggregati di supporto. Allo stesso modo, l’edificio è il contenitore riservato e attrezzato per la vita pubblica e privata dell’uomo; anch’esso prevede una serie di componenti fissi come porte, finestre, scale, indispensabili elementi per la sua funzione.

Caduta verticale di “consumo turistico” si risponde con maggiore reddito alle famiglie, prezzi piu bassi e maggiore qualità

 Se il “consumo di turismo” diminuisce nel nostro Paese, sia da parte delle domanda interna, sia da parte di quella che proviene dall’estero, qualche motivo ci sarà. Per quanto riguarda la domanda interna, quest’anno, una percentuale inferiore al 50% godrà di questo consumo, si assiste inoltre ad una diminuzione complessiva delle giornate da trascorrere in vacanza ed alla progressiva affermazione della nuova modalità del “mordi e fuggi”. Ciò è chiaramente dovuto, non solo ad una diminuita capacità di spesa delle famiglie, ma, ovviamente, anche ad un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i servizi turistici, dal costo dell’albergo a quello delle case in affitto, ai vari servizi balneari e, non ultimo, alle spese connaturate nelle stesse vacanze. In alcuni casi, come quello dei sevizi balneari, i prezzi sono pressoché raddoppiati e, secondo i nostri osservatori, una famiglia di 4 persone, per una settimana, dovrà spendere 3000 € per una vacanza.

Una casa moderna e funzionale grazie a My home di BTicino

 My Home è la domotica di BTicino e rappresenta il nuovo modo di progettare l’impianto elettrico di casa. Grazie alla moderna tecnologia digitale, infatti, è possibile realizzare in qualsiasi abitazione soluzioni evolute in termini di comfort, sicurezza, risparmio energetico, comunicazione audio/video e controllo a distanza. Un sistema rivoluzionario che rende accessibili, in modo semplice e personalizzabile, numerose funzioni utilizzando soluzioni impiantistiche di tipo tradizionale. Tra i vantaggi di My Home, ad esempio, va sottolineata la facilità nel centralizzare a piacere l’azionamento delle luci o delle tende motorizzate, la versatilità nel creare situazioni ottimali di comfort ambientale con la regolazione ideale del clima o con la diffusione sonora di qualità stereo Hi-Fi, l’efficacia nel programmare azioni automatiche di difesa della casa in conseguenza del verificarsi di situazioni di pericolo (intrusione, fuga di gas, allagamento, mancanza energia elettrica). Il tutto nel rispetto della massima semplicità d’uso, in quanto l’interazione con l’impianto avviene attraverso i pulsanti delle serie civili BTicino.
La modularità installativa e l’integrazione funzionale delle soluzioni My Home consentono di ottimizzare i costi e di decidere liberamente quali applicazioni adottare fin da subito e quali rimandare al futuro, attuando soltanto delle semplici attività di predisposizione. In più, grazie al servizio My Home Web si ottiene il pieno controllo dell’abitazione anche quando si è lontano da casa, utilizzando il telefono tradizionale o il cellulare, il palmare o il PC connesso a Internet all’ area riservata nel portale My Home. Anche nel caso di un intervento edilizio come quello di Corte Bolla, caratterizzato da innovative soluzioni tecnologiche tese a porre grande attenzione nei confronti della sostenibilità energetica e ambientale, My Home di BTicino rivela tutta la propria versatilità, interfacciandosi perfettamente con l’impiantistica di ciascun modulo abitativo e con il sofisticato sistema di gestione e controllo della temperatura ambientale previsto in ogni ambiente.

Nucleare: obiettivo copertura del 20% del fabbisogno energetico italiano

 Per centrare l’obiettivo della copertura del 20% del fabbisogno energetico italiano con l’energia nucleare nel 2020, prefissato dal governo, sono necessarie sei centrali nucleari da realizzare su tre siti. Questo il calcolo di Giancarlo Aquilanti, responsabile area tecnica nucleare di Enel, intervenuto al IV Workshop “Posizionamento strategico dell’Italia nel settore dell’energia: nucleare subito?”, che si è svolto a Roma il 19 giugno. “ha spiegato l’esperto – consumiamo 330 TWh. Considerando una crescita della domanda a un tasso prudenziale dell’1,2% annuo – ha aggiunto – arriveremo a 380 TWh nel 2020”. Per coprire il 20% di questa cifra con l’energia ricavata dall’atomo, cioè 76 TWh, “servono sei unità nucleari del tipo Epr di ultima generazione da 1.600 MW”. Dal punto di vista tecnico sarebbero sufficienti tre siti, perchè ciascuno ospiterebbe due unità, un accorpamento utile anche da punto di vista della riduzione dei costi e dei servizi tecnici che sarebbero sfruttati in modo più funzionale.