Dovrà realizzare azioni e impianti previsti nel Piano straordinario. Rifiuti, unione dei vecchi Ato di Firenze, Prato e Pistoia. E’ nato l’Ato Toscana centro. La nuova realtà sostituirà i precedenti tre Ato dei rifiuti di Firenze, Prato e Pistoia ed avrà il compito di attuare quanto era stato previsto nei vecchi Piani provinciali per la gestione dei rifiuti e poi confermato nell’elaborazione dei Piani straordinari fatta dai vecchi Ato. «Sono felice di vedere che le cose procedono e che la nuova legge per la gestione dei rifiuti urbani in Toscana sta dando i frutti», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, ricordando che non è trascorso ancora un anno dal varo della nuova legge (Lr 61/2007) e che in neppure dodici mesi è stato superato uno degli scalini considerati più difficili da varcare nell’attuazione delle nuove norme, cioè lo snellimento da dieci a tre Ato, un passaggio fondamentale per migliorare le economie di scala e rendere le gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Toscana più efficiente.
Toscana
Firenze: 20.000 alloggi ad affitto calmierato
I Verdi della Provincia di Firenze, hanno presentato in Conferenza Stampa le risposte ricevute all’interrogazione in Consiglio Comunale sul tema casa. “Riteniamo che il problema della casa e degli affitti elevati sia una delle ferite di cui la città soffre – dichiarano Tommaso Grassi, Portavoce Provinciale dei Verdi e Capogruppo in Consiglio di Quartiere 5 di Firenze e Luca Ragazzo, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale – Per questo è necessaria la massima attenzione da parte di chi amministra: ad esempio, una volta completato un progetto, se ne dovrebbero approfondire attentamente gli effetti”. “Abbiamo presentato due interrogazioni in Consiglio Comunale per appurare i risultati conseguiti dal programma nazionale dei 20.000 alloggi in affitto, e dalla prima esperienza fiorentina dell´applicazione della norma del 20% di edifici destinati ad affitto calmierato su interventi superiori ai 2000 mq, ovvero l´intervento di Via Toscanini-Via Respighi, frutto della concessione edilizia di Viale Belfiore – affermano gli esponenti Verdi -. Ebbene, quanto emerge dalle risposte dell´Assessorato alla Casa e all´Urbanistica del Comune è sorprendente e preoccupante”.
Toscana: case in affitto da offrire a canone sociale
«Costruire nuovi alloggi da destinare all’affitto a canone sociale, usare l’edilizia residenziale pubblica per rivitalizzare i centri storici e restituire loro la funzione abitativa.» Sono questi gli obiettivi prioritari della proposta di legge che l’assessore Eugenio Baronti presenterà per l’approvazione in giunta e che costituiranno il fulcro della nuova politica regionale sulla casa. L’assessore li ha enunciati durante il suo intervento a chiusura del convegno sulle politiche abitative in Toscana promosso da Cgil, Cisl e Uil con la partecipazione di Sunia, Sicet e Uniat, tenuto stamani all’Hotel Ac a Firenze. «In questo momento – ha sottolineato Baronti –con 50 mila famiglie in attesa di una casa, con una crisi finanziaria ed economica che mette in crisi il nostro stesso modello di sviluppo, con il costo di mercato degli alloggi diventato insostenibile non solo per le fasce più povere ma anche per una famiglia media, quella di incrementare il patrimonio pubblico destinato all’affitto è la priorità più inderogabile» Baronti ha anche accennato ad altri punti qualificanti della proposta, volti a «ridare giustizia al settore» ed a «renderlo efficiente e snello». Fra questi l’assetto del sistema di edilizia residenziale pubblica e della sua gestione. «Non ci saranno più – ha spiegato l’assessore regionale alla casa – i Lode e nemmeno le SPA, le società per azioni che gestiscono il patrimonio.
Toscana: pannelli fotovoltaici sui tetti delle case popolari
Sono già 130 gli edifici idonei. Ora sarà possibile individuarne altri.
Impianti fotovoltaici per la produzione di elettricità grazie all’energia solare sui tetti delle case popolari. L’assessore regionale alla casa, Eugenio Baronti, è determinato ad incentivare la produzione di energia in termini sostenibili ed ha aggiunto un contributo regionale alle facilitazioni già previste dal decreto ministeriale (D.M. 10.02.2007 e Dlgs 387/29.12.2003) di attuazione della direttiva Ue sulla “promozione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” il cosidetto “conto energia fotovoltaico.” La giunta regionale ha pertanto approvato una delibera presentata dall’assessore con la quale si stanziano 350 mila euro destinati ai Soggetti Gestori degli edifici di edilizia popolare affinchè possano finanziare studi di fattibilità per l’istallazione degli impianti sugli edifici.
Domanda di abitazioni. Forte flessione per Bologna, Genova e Firenze. Tiene Milano
Il secondo Rapporto 2008 sul mercato immobiliare in Italia di Nomisma evidenzia andamenti e tendenze. Si tratta della prima volta dal 1993 che la quota di segnalazioni di riduzione della richiesta di abitazioni supera le altre indicazioni. Nei maggiori mercati urbani domestici la domanda di abitazioni è sempre più debole e, per la prima volta dopo tre anni e mezzo in cui era prevalentemente giudicata stabile e su buoni livelli, ora è sempre di più in flessione (circa il 60% delle valutazioni qualitative degli operatori è di questo avviso). La rarefazione della domanda appare più forte in corrispondenza di Bologna, Genova e Firenze ed in molti casi le indicazioni di crescita sono pressoché scomparse. In questo ambito, va sottolineata, seppure in peggioramento paragonata rispetto alla II parte del 2007, la migliore reazione di Milano rispetto alle altre città italiane di rango metropolitano, probabilmente sulla scia dell’effetto positivo dato dalla recente aggiudicazione dell’Expo 2015.
Toscana: case popolari, molte sorprese, spesso esclusi i più poveri
Una ricerca doverosa che precede la riforma del testo unico di legge» Case popolari, contributi per l’affitto, case in edilizia agevolata: questo il sistema pubblico che dà risposte a chi non può permettersi un alloggio in proprietà o in affitto a prezzi di mercato. Un sistema che dovrebbe consentire ai meno abbienti di usufruire di un alloggio pubblico a canone sociale. A quanti si trovano in una fascia intermedia il sistema riserva il “contributo per l’affitto” destinato ad alleviare il peso di un affitto di mercato. Infine, c’è l’edilizia agevolata convenzionata che prevede un canone di locazione contenuto oppure il contributo per l’acquisto della prima casa. In vista della riforma della legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica alla quale sta lavorando, l’assessore regionale alla casa Eugenio Baronti ha commissionato all’Irpet, l’istituto per la programmazione economica della Toscana, uno studio volto ad approfondire la conoscenza delle caratteristiche degli assegnatari delle diverse tipologie di benefici. Non solo, lo studio effettua proposte e simulazioni per una maggiore equità del sistema. I primi risultati dello studio condotto su un campione di circa 25 mila famiglie, pari alla metà delle 50 mila famiglie toscane che risiedono in un alloggio pubblico, sono stati presentati oggi durante una conferenza stampa. Presenti: l’assessore Eugenio Baronti, i ricercatori Irpet che hanno condotto lo studio, gli operatori dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana. «Una premessa doverosa – ha detto l’assessore Baronti -. Questo studio fotografa l’esistente, ci consegna una situazione e ci segnala distorsioni e criticità fornendoci elementi necessari ed utili in questa fase di messa a punto di una nuova Legge regionale che al sistema delle politiche abitative pubbliche, restituisca efficacia, efficienza e maggiore equità. Voglio precisare che questo è un punto di partenza e non un punto di arrivo, le simulazioni contenute nello studio sono solo una proposta Irpet sulle quali intervenire attraverso un confronto aperto e democratico con tutti i soggetti interessati, e soprattutto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli inquilini». «Lo studio evidenzia – prosegue Baronti – come il sistema pubblico della casa in Toscana sia caratterizzato da distorsioni e iniquità. Balza subito agli occhi come si continuino a fornire elevati livelli di tutela sociale con canoni di affitto molto lontani da quelli di mercato ad un certo numero di famiglie che sono riuscite ad accedere all’alloggio popolare, anche quando le condizioni di bisogno sono superate, in alcuni casi ampiamente.
Toscana: verso il risparmio energetico
Il tavolo di confronto in materia di energia tra Regione e Province ha tenuto a Firenze la sua prima riunione. Tra i principali compiti che si è dato ci sono quelli di assegnare alle province gli obiettivi per la produzione di energia utilizzando fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica di aziende, edifici pubblici e abitazioni private, semplificare le procedure per cittadini ed imprese, favorendo così la realizzazione di piccoli e medi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, creare un vero e proprio sistema informativo energetico regionale condividendo i dati raccolti e gli obiettivi fissati dalla Regione e dalle dieci province toscane, realizzare il piano regolatore dell’eolico ed armonizzare tra loro gli strumenti di governo del settore energia, cioè i Piani energetici provinciali e quello regionale. «In materia di energia – spiega l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini – la nostra parola d’ordine è concertazione. Il Piano energetico regionale comincia così a muovere i suoi primi, importanti passi. Abbiamo dedicato alle Province un’attenzione particolare, riconoscendo loro un ruolo di programmazione, coordinato con quello regionale ed intendiamo muoverci coerentemente con questa convinzione. Il settore sta conoscendo uno sviluppo notevole e vogliamo fornire una risposta all’altezza delle sfide energetiche ed ambientali che abbiamo davanti. Per questo giudico positiva la risposta che questa prima riunione ha fornito». Dal tavolo è emersa la volontà di procedere con decisione, anticipando le previsioni che saranno contenute nella modifica della legge 39/2005 sull’energia, che la Giunta regionale esaminerà nella seduta di lunedì prossimo.
Regione Toscana: ventiquattro terreni e immobili della Regione in vendita
Case cantoniere, un ex convento e un ufficio postale. I bandi tra ottobre e novembre. A scorrere l’elenco può capitare d’imbattersi in un ex convento nell’aretino, immerso nella campagna e bisognoso di un corposo restauro, o in un ex ufficio postale a Civitella Paganico, nel grossetano. Trovi un vecchio macello a Chiusi e diverse ex case cantoniere – alcune davvero in buono stato – con i loro caratteristici muri rossi, le cornice bianche attorno alle finestre e il giardino fiorito attorno. Tra ottobre e novembre la Regione metterà all’asta altri diciassette immobili e sette terreni, parte del lungo elenco di dismissioni deciso nel 2006, per una base d’asta che complessivamente supera i 10 milioni e di cui, sul sito internet della Regione, si trovano tutti i dettagli e, di molti edifici, anche foto e cartine. Per la giunta toscana non è la prima alienazione. Dopo lo scioglimento nel 1977 di quelli che furono allora considerati ‘enti inutili’, tanti immobili e terreni furono assegnati alla Regione. Negli anni però molti di questi hanno cessato di essere necessari all’attività dell’ente o hanno smesso di produrre un reddito conveniente. E così sono stati posti in vendita, secondo quanto anche previsto dalla legge 77 del 2004. Dal 1997 al 2006 sono stati dimessi circa quattrocento immobili, fondi ed appartamenti. Due anni fa è stato stilato un nuovo elenco con 102 beni da vendere e a questi si riferiscono i 24 messi ora all’asta. Cinquanta sono già stati venduti.
A questi vanno aggiunti altri cinquanta immobili e terreni del patrimonio agricolo forestale regionale, della cui vendita, decisa anche questa nel 2006, si occupano direttamente le Comunità montane e i Comuni.
Regione Toscana: prevedibile aumento della raccolta differenziata
Già dal 1998 il Piano dei rifiuti della Regione Toscana prevedeva di raggiungere nel 2003 il 50% di raccolta differenziata. Da allora in ogni strumento di pianificazione regionale e provinciale, così come nelle norme e finanziarie nazionali, sono state confermate la volontà e l’esigenza di aumentare, fino al 65% nel 2012 (dlgs152/06), la differenziazione. «Le leggi ripetono da 10 anni la stessa cosa e quindi verrebbe da pensare che forse c’è stata una sottovalutazione nella programmazione degli impianti dedicati alla raccolta differenziata», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, commentando la richiesta dell’azienda Revet di Pontedera che nei giorni scorsi ha invitato il presidente della Regione Claudio Martini, i presidenti delle Province ed i sindaci toscani ad intervenire con procedure ‘contingibili ed urgenti’ (in base al dlgs152/06) per ‘abbreviare’ gli iter amministrativi, permettendole così di ampliare gli impianti e di gestire l’ingente mole di multimateriale raccolta dall’inizio del 2008, una mole superiore alle sue capacità. «Vorrei che per tutti fosse chiaro – ha aggiunto Bramerini – che le autorizzazioni ambientali e le valutazioni di impatto ambientale sono atti importanti per la sicurezza dell’ambiente e dei lavoratori». I dati forniti dall’Agenzia regionale recupero risorse (ARRR), sulla base delle dichiarazioni delle principali aziende di gestione dei rifiuti toscane, dicono che l’aumento di raccolta differenziata multimateriale riscontrato nei primi mesi del 2008 rispetto al 2007 è del 15% circa, una percentuale che non avrebbe dovuto mettere in crisi il sistema, specialmente dopo che ha regolarmente ripreso a funzionare l’azienda Recoplast, altra azienda di settore rimasta chiusa per alcuni mesi.
Cna: fabbisogno energetico, gas inquinanti e muffe al centro del seminario.
La casa eco efficiente in un seminario di Cna Lucca (www.cnalucca.it) rivolto agli edili e al comparto costruzioni in generale. Si terrà sabato 12 luglio, a partire dalle ore 9,
Grosseto: acquisto a costo agevolato dopo 5 anni
Ventidue appartamenti in affitto, con la previsione di acquisto a costo agevolato dopo cinque anni, disponibili al Casalone. Gli alloggi sono stati realizzati dal consorzio cooperative Acli di Arezzo e sono situati ai numeri civici 13 e 15 di via Eduardo de Filippo. I beneficiari saranno scelti sulla base di un bando pubblicato dal Comune: possono partecipare le famiglie residenti a Grosseto o che hanno almeno un componente che lavora nel territorio comunale. Le domande devono essere consegnate entro il 25 luglio. Il bando e i moduli per partecipare sono reperibili sul sito internet del Comune (www.comune.grosseto.it) oltre che all’Ufficio Patrimonio in piazza della Palma (al quarto piano). La documentazione da presentare è stata quanto più possibile ridotta e semplificata, con poche autocertificazioni e allegati. Per fare domanda è indispensabile aver dichiarato nel 2007 un reddito – calcolato con gli abbattimenti previsti dalla legge 457/78 – compreso fra 18.356 e 40.051,24 euro. Una limitazione resa necessaria dal fatto che gli alloggi, pur rientrando nell’edilizia libera, sono comunque stati costruiti dalle Acli nell’ambito di un programma concordato con Comune e Ministero dei Lavori Pubblici. I criteri per l’accesso e per l’assegnazione, quindi, si rifanno alle norme nazionali, regionali e comunali che disciplinano l’edilizia residenziale pubblica.
Massa: consegnati dall’amministrazione diciotto alloggi popolari
Diciotto gli alloggi ristrutturati, quattordici consegnati, quattro che ancora devono essere assegnati tenendo conto della graduatoria prevista dalla normativa in atto. Sono le case di edilizia popolare di Codupino, opportunamente ristrutturate dall’Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) di Massa Carrara per conto dell’amministrazione comunale, consegnate chiavi in mano ieri mattina a coloro che, avendone titolo, sono diventati i legittimi…assegnatari. Chiavi che sono state consegnate dal vice sindaco e assessore all’Edilizia Privata e Pubblica Martina Nardi, dall’assessore alle Politiche per la Famiglia Gabriella Gabrielli, dal presidente dell’Erp Argante Mussi e dal consigliere comunale del Pd, nonché ex vice sindaco, Stefano Alberti. Numerose e impazienti le persone in attesa di quello che – per loro stessa ammissione – è stato il coronamento di un sogno, perché entrare in possesso di un’abitazione spesso è un miraggio che a volte, però, si può trasformare in realtà.