Assoedilizia: la debolezza della politica impedisce la formazione e la crescita di una generazione nuova di architetti italiani

 Dichiarazione del presidente Achille Colombo Clerici nel corso del Convegno promosso dal Politecnico di Milano, Polis Maker, sul tema :” Qualita’ del vivere nella citta’”: « Una questione rilevante si pone. Se esista una generazione di architetti italiani in grado di esprimere una cultura architettonica e socio-urbanistica propria del nostro Paese. Se, in altri termini, sia la mancanza di tale cultura a causare la assenza dalla scena degli architetti italiani o se viceversa quest’ultima sia la causa di una carenza di rappresentazione, nel paesaggio urbano dei nostri giorni, di una chiara cultura urbanistico-edilizio-architettonica italiana: in altri termini, la cultura c’è , ma gli architetti italiani non sono chiamati a rappresentarla?
Ed in questo caso,se la mancata formazione di una generazione di architetti, in grado di interpretare lo spirito dei tempi trasfondendo nell’architettura i valori e la cultura della nostra societa’ (nel bene o nel male durante il periodo fascista gli architetti lasciarono nelle nostre citta’ l’impronta del loro tempo), pur nel contesto del più generale fenomeno della globalizzazione, sia la conseguenza della debolezza della nostra politica e conseguentemente della politica culturale delle amministrazioni centrale e locali.

CASA E INFRASTRUTTURE: piano nazionale di edilizia abitativa

 Per garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo, è approvato un piano nazionale di edilizia abitativa (art. 11 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 – convertito in Legge 6 agosto 2008, n. 133), con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) e d’ intesa con la Conferenza unificata di cui all’ articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni. Il piano si pone l’ obiettivo di incrementare il patrimonio immobiliare ad uso abitativo mediante l’ offerta di abitazioni di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati, destinate prioritariamente a prima casa per:
* nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
* giovani coppie a basso reddito;
* anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
* studenti fuori sede;
* soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
* altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1 della legge 8 febbraio 2007, n. 9;
* immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.

La domotica per tutelare famiglia e ambiente

 Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente proliferare, nell’ambiente domestico, di oggetti elettronici digitali che, in maniera sempre più sofisticata, assistono l’utente nello svolgimento delle attività di tutti i giorni: il Personal Computer è forse il fenomeno più appariscente di questa tendenza, ma non bisogna dimenticare i telefoni, le televisioni, i videoregistratori, i forni a microonde, le lavatrici, le lavastoviglie, insomma tutti gli apparecchi elettronici che riempiono le abitazioni. Il passo successivo è quello dell’ interconnessione e dell’integrazione impiantistica: poiché nella casa sono disponibili un gran numero di oggetti digitali, perché non pensare ad un qualche sistema di comunicazione in grado di far loro scambiare dati e servizi? La sfida è proprio questa: permettere ai vari dispositivi che ci circondano di comunicare fra loro. Ed è proprio questo il campo di azione della Domotica. Il termine “domotica” deriva dal neologismo francese “domotique”, a sua volta contrazione della parola greca “domos” e di “automatique” : quindi significa letteralmente “casa automatica” e definisce l’insieme delle tecnologie di integrazione e automazione degli impianti domestici. Domotica vuol quindi dire interazione fra la casa e l’uomo, vuol dire ricerca di una migliore accessibilità e fruibilità dell’abitazione, vuol dire fornire agli utenti tutti i mezzi necessari per tenere sotto controllo il sistema abitazione, dove i singoli dispositivi sono in grado di gestire tutto il lavoro e fornire in modo automatico i servizi, decidendo tra loro priorità, privilegi, modalità di uso ed eventuali collaborazioni e cooperazioni.

Provincia di Milano: appello al Parlamento per l’urgente modifica del decreto per “alt” al risparmio energetico

 Un appello al Governo per chiedere l’immediata modifica del decreto legge 185/2008 approvato venerdì scorso, che, di fatto, vanifica lo sconto del 55% sulla spesa delle famiglie per interventi di riqualificazione energetica. E’ stato lanciato oggi, durante l’assemblea annuale di Infoenergia, in cui la Provincia di Milano, insieme ai sindaci riuniti, ha preso posizione contro la scelta del Governo Berlusconi che limita fortemente le possibilità di risparmio energetico per le famiglie italiane. “Non si comprende questa decisione – afferma il presidente della Provincia Filippo Penati – dato che il provvedimento introdotto dal governo Prodi a favore degli sgravi fiscali del 55% ha innescato in due anni un notevole risparmio energetico e un contributo importante agli impegni italiani del Protocollo di Kyoto. Ora l’attuale Governo vanifica tutto, senza in realtà promuovere un’entrata importante nelle casse dello Stato”. “Una scelta che di fatto contraddice la volontà di questo Governo di aiutare famiglie e imprese – prosegue l’assessora provinciale all’Ambiente ed Energia Bruna Brembilla – e che butta all’aria quei 77milioni di euro di risparmio fiscale per le famiglie dell’area metropolitana che hanno deciso di investire in fonti rinnovabili ed efficienza energetica”.

Piemonte: preoccupazione per il freno agli sgravi fiscali per il risparmio energetico

 “Guardiamo con preoccupazione al provvedimento che renderà complesso e limitato il percorso per ottenere le detrazioni del 55% delle spese sostenute per l’installazione di impianti a energia solare. La manovra disincentiverà la domanda e avrà un effetto negativo sulla produzione. Interventi di questo genere riducono fortemente l’impatto delle misure regionali sia dal punto di vista del rilancio dell’economia sia da quello del sostegno all’innovazione tecnologica.” E’ questo il commento degli assessori all’ Energia, Andrea Bairati, e all’Ambiente e Risparmio Energetico, Nicola de Ruggiero, alla notizia che il decreto anticrisi approvato dal Governo renderà più difficile ottenere sgravi fiscali per chi intende risparmiare energia. La manovra contenuta nel pacchetto “anticrisi” diverge dalla politica intrapresa dalla Regione Piemonte che, per raggiungere gli obiettivi energetico ambientali fissati dall’Unione Europea al 2020, ha destinato oltre 250 milioni di euro dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (2007-2013) agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili. “Il cosiddetto decreto “anticrisi” – ha sottolineato Bairati – non solo renderà più complessa la procedura per poter beneficiare delle detrazioni fiscali Irpef ed Ires del 55% per interventi di riqualificazione energetica ma non garantirà l’accoglimento delle istanze per interventi realizzati dopo il 31 dicembre 2007.

Bologna: cantieri edili, un progetto di legge per la sicurezza

 Maggiori tutele per i lavoratori dell’edilizia, cantieri più sicuri, semplificazione di procedure e adempimenti ma anche incentivi economici ed agevolazioni bancarie per le stazioni appaltanti e le imprese virtuose che investono in elevati standard di sicurezza. Sono queste le linee principali della proposta di legge “Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile” varata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla programmazione territoriale Luigi Gilli. Il provvedimento – maturato con la condivisione delle forze e sociali e che ha già avuto il via libera della Conferenza regionale delle autonomie locali – nelle prossime settimane sarà esaminato dall’Assemblea legislativa. “La proposta di legge – spiega l’assessore Luigi Gilli – tiene conto dei fenomeni che si manifestano nell’ambito di una filiera produttiva che presenta caratteristiche particolari e specifiche, soprattutto di natura organizzativa. Infatti occorre ricordare la peculiare struttura del mercato del settore dell’edilizia caratterizzato da numerose piccole e micro-imprese”. Novità anche per i Comuni. Infatti per i lavori di manutenzione e le nuove realizzazioni di privati, la Regione stabilirà indirizzi rivolti ai regolamenti urbanistici ed edilizi dei Comuni per una maggior sicurezza nell’esecuzione degli interventi, in particolare qualora la manutenzione comporti lavorazioni particolarmente pericolose.

Milano: architettura e arte si incontrano

 La ‘Torre delle Arti’ sorgerà nel quartiere intorno a via Principe Eugenio e per la sua realizzazione parteciperanno designer e artisti di fama mondiale. L’edificio principale sarà alto 96 metri e ospiterà 200 appartamenti diversi tra loro. Arte e architettura trovano il loro equilibrio nella Torre delle Arti, un edifico ‘scultura’ che sorgerà nell’area dell’ex Montedison e restituirà al quartiere intorno a via Principe Eugenio la tranquillità delle zone periferiche milanesi, aggiungendo un elemento architettonico di grande pregio. L’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli è intervenuto oggi alla posa della prima pietra. Secondo i progettisti, il nuovo complesso dialogherà con la città grazie a similitudini e forti legami con l’architettura tradizionale milanese: le variazioni in altezza della Torre Velasca, la modernità del palazzo Pirelli, i rivestimenti in pietra, le scanalature in ceramica smaltata, i giardini pensili di alcune case di Milano. “Condensatori di nuove realtà urbane – ha detto Masseroli – le torri, per la loro presenza prorompente, sono sempre state molto discusse e costituiscono un eccellente punto di partenza per il dibattito sulle trasformazioni urbane. Lo sviluppo di Milano oggi poggia su una certezza: crescere in altezza non fa paura. Milano più verde, Milano più bella, Milano più internazionale: non solo per l’autorevole presenza di grandi architetti, ma specialmente perché la nostra città torna ad essere guardata come modello dalle grandi capitali del mondo”.

Expo 2015: progetto di riqualificazione del sistema delle cascine lombarde per la ricezione di delegazioni di alto livello

 Il progetto di riqualificazione delle cascine lombarde, una risposta alla domanda di ricettività in vista dell’Expo 2015, è indirizzato ai proprietari di cascine da ristrutturare nell’area metropolitana lombarda e limitrofe che vogliano consorziarsi per accedere ai finanziamenti previsti. Pensato per chi vuole recuperare le cascine non più utilizzate per l’agricoltura, il progetto si propone di affiancare il proprietario della cascina attuando un piano di riqualificazione del territorio che garantisca il recupero e messa a sistema di edifici storici, terreni e pertinenze. Il progetto si propone di essere una valida alternativa, economicamente percorribile, per l’ospitalità di delegazioni (operatori, espositori ecc.) presenti per lunghi soggiorni durante l’Expo, in alternativa a ospitalità in albergo. Il progetto garantisce la continuità al termine dell’Expo degli insediamenti abitativi, residenziali o turistici; eventualmente permettendo la fruibilità da parte del pubblico di alcuni interventi. La redditività odierna non permette una ristrutturazione e la conseguente trasformazione del bene.

Consegnati un asilo e un complesso residenziale

 Il progetto è stato realizzato su un’area complessiva di oltre 17 mila metri quadri dalla Cooperativa Solidarnosc, secondo il piano di intervento integrato stabilito in accordo con il Comune. Consegnata un’altra area riqualificata della città a 119 cittadini. Il piano integrato del Comune prevede anche subito un asilo nido e un complesso immobiliare costituito da edifici residenziali convenzionati, dunque con effetto calmierato del mercato immobiliare. Il progetto è stato realizzato su un’area complessiva di oltre 17 mila metri quadri dalla Cooperativa Solidarnosc, che ne è stata parte attiva secondo il piano di intervento integrato stabilito in accordo con il Comune. Lo stabile è stato realizzato sull’area dismessa della “ex Durbans”. Al’inaugurazione erano presenti il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli.

Fabbricati e aree fabbricabili il giusto confine per il fisco

La linea di confine che distingue i fabbricati dalle aree fabbricabili è sottile. Basta che gli immobili rientrino in un piano di recupero perché perdano la loro natura originaria di fabbricati per assumere quella di aree fabbricabili. La metamorfosi può avere risvolti interessanti per il Fisco, che classifica tra i redditi diversi le plusvalenze derivanti dall’eventuale cessione di beni utilizzabili a scopo edificatorio. Questi, comunque, possono essere oggetto di rivalutazione, entro il 31 ottobre prossimo, versando un’imposta sostitutiva del 4 per cento. A fare il punto sul trattamento fiscale delle plusvalenze generate dalla compravendita di immobili è l’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 395/E del 22 ottobre. Il documento risponde all’istanza di interpello presentata da un contribuente che possiede da oltre cinque anni, insieme al coniuge, due edifici: uno a uso industriale, accatastato come D/7, e uno adibito a civile abitazione, accatastato come A/3. Entrambi gli stabili, pur essendo ancora integri e agibili, sono stati inseriti dal Comune in un piano di recupero che include anche altri immobili e prevede la realizzazione di una serie di opere di trasformazione urbanistica con l’incremento delle cubature esistenti. A realizzare gli interventi edilizi sarà il costruttore che nel frattempo avrà acquistato i beni. Questa compravendita, a giudizio dell’interpellante, non comporta l’emersione di una plusvalenza in capo ai venditori. Al momento della vendita gli immobili ceduti conserverebbero, infatti, la natura di fabbricati integri nella struttura e utilizzabili in base alle loro specifiche caratteristiche.

Legambiente: clima, l’Italia strepita e minaccia e l’Europa guarda allibita

 “E’ inquietante questa politica del doppio binario con la quale il Governo italiano conduce la trattativa sul clima. I grandi annunci e le minacce dichiarate in patria, sul tavolo europeo si trasformano sempre in piccolissime trattative. Ma gli italiani non sono così sprovveduti da non accorgersi del bluff. Come non esisteva la possibilità di porre il veto, annunciato da Berlusconi nei giorni scorsi, oggi non esiste la possibilità di opporsi e rifiutare il pacchetto Ue, dal momento che la trattativa europea non prevede il raggiungimento dell’accordo all’unanimità ma per maggioranza qualificata”. Così Legambiente interviene nella polemica odierna tra Roma e Bruxelles sul pacchetto clima: “L’Italia è isolata e, per fortuna, non c’è alcuna speranza di rinegoziare gli accordi.