Bioarchitettura. Impianti geotermici: una risorsa rinnovabile. Dal calore della terra il benessere per la tua casa

 L’ energia geotermica, l’ alternativa del futuro che viene dal passato: è, infatti, molto antica. Veniva sfruttata migliaia di anni fa in Cina, nell’ Antica Roma e nel bacino mediterraneo per realizzare reti di riscaldamento e di acqua calda. Non è, quindi, un fenomeno d’ oggi, ma una riscoperta nel campo delle energie alternative. La geotermia è una fonte energetica naturale, utilizzabile in condomini, abitazioni, alberghi ecc., per fornire riscaldamento o climatizzazione degli ambienti interni.

La nuova ecoedilizia ha fatto proprio questo beneficio che viene da Madre Terra per trasformare le abitazioni in luoghi caldi in inverno e freschi d’ estate senza ricorrere ai tradizionali impianti di riscaldamento o climatizzazione, ma mediante gli impianti geotermici, che vengono installati in particolar modo nelle nuove costruzioni, pur non sono escludendo quelle esistenti.

Gli impianti geotermici nell’ ecoedilizia sono già realtà in molti paesi europei: consentono forti risparmi sulla bolletta del gas e apportano minore inquinamento ambientale. Per questi motivi è diffuso nei paesi dove si riscontra una maggiore sensibilità ecologista, come la Svizzera, ad esempio.

Naturalmente, l’ ammortamento della spesa iniziale, come tutti gli investimenti nel settore del rinnovabile, richiede un periodo di più anni in base all’ entità dell’impianto. Nel caso dell’ impianto di climatizzazione o raffrescamento naturale l’ ammortamento della spesa è più breve. Informatevi presso l’ azienda installatrice di vostra fiducia o richiedete più preventivi.

Il riscaldamento geotermico è, dunque, una tecnologia che sfrutta l’ energia gratuita e rinnovabile contenuta nel terreno per riscaldare le abitazioni individuali e collettive a costo inferiore, se rapportato al normale costo di funzionamento del riscaldamento a gas o a nafta. Il suo consumo, infatti, è di 1 kWh di elettricità per ottenere 3 o 4 kWh di energia prodotta dalla pompa di calore. Al vantaggio economico va aggiunto l’ assenza di impatto ambientale, in virtù della mancata produzione di emissioni di monossido e diossido di carbonio nell’atmosfera.

Convegno. “Costruire in salute”: l’ importanza del comfort abitativo nella progettazione architettonica

 Mercoledì 20 maggio 2009 si è svolto a Boario un importante convegno promosso da Internorm, Isover e Hoval e dedicato ai progettisti, nel segno dell’ integrazione. Il tema della salute dell’ uomo, declinato nella particolare accezione del comfort abitativo, è il tema attorno al quale si è sviluppato il convegno “Costruire in salute”, organizzato da tre aziende che, seppure specializzate in diversi ambiti produttivi, sono accomunate dalla costante ricerca di soluzioni tecnologiche innovative.

Rivolto agli architetti, il convegno ha complessivamente messo in luce la capitale importanza, già in fase di progettazione, dell’ integrazione tra le diverse tecnologie volte ad assicurare il benessere dell’ uomo, strettamente connesso all’ efficacia dell’ isolamento termo – acustico.

Il primo intervento in programma, volto a mettere a fuoco il concetto di comfort abitativo attraverso dati e ricerche scientifiche, è stato curato dal dott. Marco Sperandio, medico specialista in otorinolaringoiatria presso l’ Azienda ospedaliera di Melegnano. Sperandio ha messo in evidenza le mutate esigenze di comfort domestico rispetto al passato, soffermandosi in particolare sull’ analisi di BRI (Building Related Illness) e SBS (Sick Building Syndrome), ossia di quelle patologie e sindromi che rivelano una dipendenza tra ambiente interno e lo scatenarsi di malesseri fisici e psicologici. Queste ultime, fortemente dannose per l’ individuo, possono essere contrastate attraverso una progettazione consapevole, che dia la giusta centralità alla qualità degli impianti, delle strutture e dell’ isolamento.

I successivi interventi si sono focalizzati su tre diversi ambiti applicativi volti ad ottenere moderni edifici ad alto comfort abitativo: le soluzioni tecnologiche più avanzate per l’ involucro opaco, quelle per l’ involucro trasparente e, infine, le soluzioni per il trattamento dell’ aria.

Bioarchitettura. Serramenti e doppi vetri: un vantaggioso investimento per il risparmio energetico

 E per evitare dispersioni di calore attraverso le finestre. La tenuta dell’ aria dei serramenti è molto importante nelle caratteristiche termiche di un ambiente: infatti, nella stagione fredda il calore esce attraverso vetri e cassonetto e l’ aria fredda entra attraverso le fessure, mentre in estate il calore dei raggi solari che penetra attraverso i vetri è assorbito da pareti e pavimenti e trattenuto all’ interno dell’ ambiente dai vetri stessi che catturano i raggi infrarossi, fenomeno utilizzato dai collettori solari vetrati per il riscaldamento dell’ acqua.

Gli interventi
La riduzione delle dispersioni di calore attraverso i serramenti si può ottenere eliminando le infiltrazioni d’ aria, ad esempio mediante guarnizioni di gomma o alluminio rifinite con silicone, intervento di facile realizzazione e sicuro ritorno economico, oppure isolando le superfici vetrate: quando le finestre hanno un solo vetro si può inserire un altro vetro sul medesimo infisso (intervento estremamente economico), aggiungere un secondo serramento, sostituire il vecchio serramento con un altro predisposto con vetrocamera; i nuovi serramenti possono essere in legno o, in caso di infissi in alluminio, profilati con taglio termico e in legno – alluminio; i vetri possono essere vetrocamera d’uso comune o basso – emissivo, detto vetro a risparmio energetico.

Inoltre, è opportuno controllare le infiltrazioni e le dispersioni del cassonetto, punto di notevole dispersione perché di solito non isolato e a tenuta. Se c’ è spazio sufficiente all’ applicazione dell’ isolante (almeno 2 cm), l’ isolamento è semplice e poco costoso. In genere i cassonetti moderni hanno piccole aperture che favoriscono il ricambio d’ aria permettendo di regolarne l’ afflusso, che sono di facile realizzazione. Nel caso di ristrutturazioni radicali dell’ immobile o in zone particolarmente ventose, o se la parete è abbastanza spessa, è possibile installare infissi a scomparsa che hanno cassonetto coprirullo isolato, accessibile solo dall’ esterno e completamente inserito nella parete.

Doppi vetri: i vantaggi
Garantiscono l’ isolamento termico ed acustico, ottimizzano il risparmio energetico, filtrano la luce, hanno un valore estetico nell’ ambiente. In questi ultimi anni quasi tutti i vetri tradizionali sono stati sostituiti dalle più moderne vetrocamere, che garantiscono prestazioni decisamente migliori. I doppi vetri, infatti, isolano meglio dall’ esterno rispetto al calore e al rumore e possono anche proteggere dai furti. Sono chiamati vetrocamere, perché generalmente dispongono di un’ intercapedine tra i due strati di vetro che contiene aria secca; alcuni poi sono rivestiti di fili metallici, per diminuire ancor più la dispersione di calore. Se si inserisce del gas nell’ intercapedine, le proprietà termiche vengono ulteriormente potenziate.

Bioarchitettura. Facciata ventilata per l’ isolamento termoacustico

 La parete ventilata è un sistema di rivestimento che conferisce agli edifici eleganza e funzionalità grazie alle sue pregiate caratteristiche estetiche e ai notevoli vantaggi di isolamento termo – acustico e risparmio energetico. La parete ventilata rappresenta l’ ultima e più complessa evoluzione dell’ isolamento esterno. Nel periodo estivo, la possibilità di utilizzare alti spessori di isolamento, senza timore di causare pericolose tensioni nel rivestimento, offre un’ interessante alternativa ai sistemi a cappotto con rivestimenti continui di intonaco plastico.

Cos’ è
È una tecnica d’ isolamento termico che viene effettuata dall’ esterno e sfrutta la ventilazione di una camera d’ aria creata fra l’ isolante ed il rivestimento esterno, assicurando all’ edificio un elevato comfort abitativo, grazie ad una camera di ventilazione naturale posta fra strutture murarie e rivestimento. Per differenza termica, nell’ intercapedine si produce un naturale movimento ascensionale dell’ aria che migliora l’ isolamento termico dell’ edificio.

D’ estate, in particolare, la parete ventilata garantisce un efficace e naturale smaltimento del calore accumulato sulla parete dall’ irraggiamento solare. Infatti, la Facciata Ventilata è un sistema protettivo delle pareti ad elevata traspirabilità che permette all’ umidità prodotta all’ interno dell’ alloggio di diffondersi all’ esterno, mantenendo sia i muri che i pannelli d’ isolamento asciutti e in condizioni ideali per l’ isolamento e la conservazione.

I materiali
Per l’ ottimizzazione dell’ isolamento termico favorito dalle pareti ventilate di un edificio, possono essere usati elementi di varia natura, ma obbligatoriamente resistenti ad eventi atmosferici, che presentino un’ inalterabilità dei colori nonostante la permanente esposizione ai raggi solari e un livello di assorbimento e abrasione particolarmente basso. E soprattutto materiali biocompatibili e conformi ai dettami dell’ Architettura Bioecologica, divenendo un valore aggiunto alla facciata ventilata.

Questo sistema di isolamento della parete esterna ha costi elevati, ma somma ai vantaggi della coibentazione a cappotto quello di un’ efficace ventilazione della struttura muraria. Proprio grazie alla valorizzazione estetico – prestazionale nettamente superiore alla classica muratura, le pareti ventilate sono oggi guardate con crescente interesse ed applicate sempre più diffusamente. Andare incontro alle esigenze di contenimento del consumo energetico e dare un aspetto architettonico moderno e innovativo è ciò che questo sistema riesce a soddisfare conciliandosi bene con le richieste funzionali e prestazionali più impegnative.

Bioarchitettura. Un “cappotto” per la casa: coibentazione termica per muri esterni

 Il cappotto per l’ isolamento termico e per un abitare che garantisce un basso consumo energetico pur mantenendo tutto il comfort abitativo. Isolamento termico significa innanzitutto tutela ambientale. Isolare la vostra casa rispettando le più severe norme costruttive, significa ottenere un perfetto consumo energetico, beneficiare degli incentivi fiscali sul rispetto ambientale, assicurare un’ atmosfera di vero benessere e, allo stesso tempo, dimostrare sensibilità verso l’ ambiente, poiché un minor dispendio energetico comporta automaticamente meno emissioni di sostanze nocive (es. produzione di CO2 nell’ aria) e un minor sfruttamento delle risorse naturali sempre più rare e preziose.

L’ isolamento termico delle pareti esterne
Le tecniche sono diverse, in rapporto alla diversa successione degli strati e al conseguente differente comportamento della struttura sulla quale sono posizionati. Tuttavia è da tener presente che la scelta del tipo di coibentazione dipende da particolari vincoli (statici, estetici, di ingombro), che non consentono un’ effettiva ottimizzazione tecnico – economica. L’ isolamento termico può essere realizzato dall’ esterno, dall’ interno o nell’ intercapedine.

Isolamento dall’esterno
È indubbiamente la soluzione più efficace per isolare bene un edificio: in particolare è molto conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Le soluzioni adottabili sono essenzialmente due: Isolamento “a cappotto” e Isolamento a parete ventilata.

Isolamento a cappotto
Consiste nell’ applicare sulla faccia esterna della parete un pannello di materiale isolante ricoperto da un intonaco, rinforzato da un’ armatura e completato da uno strato di finitura. Questo tipo di coibentazione consente di eliminare i ponti termici e i fenomeni di condensazione del vapore acqueo, migliora l’ inerzia termica dell’ edificio ed aumenta la temperatura superficiale degli strati costituenti la struttura edilizia. I materiali più usati sono il polistirene espanso e la lana minerale; sono da evitare feltri in fibre minerali per le loro scarse caratteristiche meccaniche. Solitamente la posa del cappotto è effettuata a circa 2 m sopra il piano di calpestio per evitare danni da urti. Naturalmente i materiali isolanti devono avere ottime caratteristiche meccaniche e tecniche per resistere agli agenti atmosferici e consentire una posa adeguata, affinché i dati prestazionali dei cappotti esterni garantiscano idonea permeabilità al vapore e capacità di assorbimento dell’ acqua meteorica quasi nulla.

Publiredazionale. Solar Euromed: sfruttare al meglio l’ infinito potere del sole

 Autodesk, leader mondiale nei software di progettazione 2D e 3D, annuncia la propria collaborazione con la società energetica Solar Euromed per la realizzazione di “Solenha”: la prima centrale francese termosolare a concentrazione. Grazie alle soluzioni Autodesk, la società ha potuto realizzare una centrale solare termodinamica nelle Hautes – Alpes.

In un quadro globale di esaurimento delle riserve di materie prime e di effetto serra, la missione di Solar Euromed è di implementare soluzioni tecnologiche per la produzione di elettricità e acqua potabile, utilizzando energie rinnovabili e, in particolare, i raggi del sole.

Fondata da Marc Benmarraze nel 2007, Solar Euromed è una società specializzata nell’ ingegneria, nell’ edilizia e nella gestione e manutenzione di centrali termosolari a concentrazione per la produzione di energia. Scopo dell’azienda è quello di costruire ogni anno una centrale solare di questo tipo nei paesi del bacino del Mediterraneo, in particolare in Francia, Africa settentrionale e Medio Oriente.

Attualmente, Solar Euromed è impegnata nel progetto Solenha (Soleil Energie Hautes – Alpes): la prima centrale industriale francese termosolare concentrata, situata in un’ area di 80 ettari presso Aspres sur Buëch, nel dipartimento delle Alte Alpi. Se i programmi saranno rispettati, l’ installazione sarà in funzione già entro il 2010. Solenha produrrà 60mila MWh di elettricità all’anno grazie a una capacità installata di 12 MW.

Bioarchitettura. Gli impianti geotermici: l’ alternativa del futuro

 Una risorsa rinnovabile: dal calore della terra il benessere per la tua casa. L’ energia geotermica è molto antica: veniva sfruttata migliaia di anni fa in Cina, nell’ Antica Roma e nel bacino mediterraneo per realizzare reti di riscaldamento e di acqua calda. Non è, quindi, un fenomeno d’ oggi, ma una riscoperta nel campo delle energie alternative.

La geotermia, infatti, è una fonte energetica naturale, utilizzabile in condomini, abitazioni, alberghi ecc., per fornire riscaldamento o climatizzazione degli ambienti interni. La nuova ecoedilizia ha fatto proprio questo beneficio che viene da Madre Terra per trasformare le abitazioni in luoghi caldi in inverno e freschi d’ estate senza ricorrere ai tradizionali impianti di riscaldamento o climatizzazione, ma mediante gli impianti geotermici, che vengono installati in particolar modo nelle nuove costruzioni, pur non escludendo quelle esistenti.

Gli impianti geotermici nell’ ecoedilizia sono già realtà in molti paesi europei: consentono forti risparmi sulla bolletta del gas e apportano minore inquinamento ambientale. Per questi motivi sono diffusi nei paesi dove si riscontra una maggiore sensibilità ecologista, come la Svizzera, ad esempio.

Naturalmente, l’ ammortamento della spesa iniziale, come tutti gli investimenti nel settore del rinnovabile, richiede un periodo di più anni in base all’ entità dell’impianto. Nel caso dell’ impianto di climatizzazione o raffrescamento naturale l’ ammortamento della spesa è più breve. Informatevi presso l’ azienda installatrice di vostra fiducia o richiedete più preventivi.

Il riscaldamento geotermico è, dunque, una tecnologia che sfrutta l’ energia gratuita e rinnovabile contenuta nel terreno per riscaldare le abitazioni individuali e collettive a costo inferiore, se rapportato al normale costo di funzionamento del riscaldamento a gas o a nafta. Il suo consumo, infatti, è di 1 kWh di elettricità per ottenere 3 o 4 kWh di energia prodotta dalla pompa di calore. Al vantaggio economico va aggiunto l’ assenza di impatto ambientale, in virtù della mancata produzione di emissioni di monossido e diossido di carbonio nell’ atmosfera.

Convegno 
”Costruire in salute” organizzato da Internorm, Isover, Hoval

 Mercoledì 20 maggio 2009 si terrà a Boario Terme (BS) un importante convegno promosso dalle tre aziende per riflettere sul tema del comfort abitativo. Ciascuna specializzata in un diverso ambito produttivo, ma accomunate dalla costante ricerca di soluzioni tecnologiche innovative volte all’ ecosostenibilità, Internorm, Isover e Hoval organizzano questo convegno incentrato sulle nuove tecniche per il benessere, il comfort e il risparmio energetico in edilizia.

Il meeting è rivolto ai professionisti della progettazione nel settore edile. Dopo una prima fase introduttiva incentrata sul tema del comfort abitativo, l’ incontro entrerà nel vivo analizzando le diverse soluzioni tecnologiche volte a migliorare la salubrità e l’ efficienza energetica delle abitazioni. Più in particolare, questo tema verrà affrontato in relazione a tre ambiti cruciali: l’ involucro opaco (isolamento termico e acustico), l’ involucro trasparente (serramenti) e il trattamento dell’ aria (ventilazione domestica controllata).

L’ incontro si concluderà con l’ analisi di una case history di particolare rilievo, volta ad illustrare i benefici derivanti dall’ adozione di soluzioni integrate per il comfort abitativo.

In questo contesto, verrà presentato il progetto del rifugio Carlo Mollino di Gressoney (Casa Capriata) – il cui coordinamento scientifico è stato curato da un team di docenti e ricercatori del Politecnico di Torino – attualmente in fase di realizzazione e vincitore del Real Estate Award come migliore progetto di edilizia sostenibile 2008. Particolarmente importante sarà, a questo proposito, la testimonianza delle tre aziende promotrici del convegno, ciascuna delle quali ha attivamente partecipato al progetto fornendo i suoi prodotti.

Bioarchitettura. Il tetto verde: un impianto di climatizzazione naturale

 Una soluzione ecologica ottimale per migliorare il clima della nostra terra. Studi condotti da un laboratorio specializzato dell’ Università di Berkeley (S. Francisco, California) hanno evidenziato che nelle grandi città le temperature estive in media sono superiori di circa 5 gradi Fahrenheit rispetto a quelle dei sobborghi con giardini. E che quanto più la temperatura è elevata tanto più rapida è l’ attività chimica che produce l’ inquinamento.

A Los Angeles, ad esempio, un grado Fahrenheit in più comporta un aumento di inquinamento attorno al 3%. Sulle coperture trattate con materiali neri bituminosi le temperature, nei mesi più caldi, possono superare i 50 gradi centigradi. Le coperture a verde, invece, proteggono il tetto dai raggi UV, dalle intemperie e dai danni meccanici, riducendo a 40° la differenza di temperatura (un valore sopportabile) e raddoppiando la durata del tetto stesso, favorendo nel contempo un ambiente interno gradevole in qualunque stagione.

I tetti inverditi rinfrescano e inumidiscono l’ aria trattenendo le particelle di polveri (fino all’ 85%) e delle precipitazioni (più del 50%). Le acque raccolte evaporano così in modo naturale, anziché scomparire nei pozzetti sotto forma di costose acque di scarico. E non solo. Contribuiscono anche alla depurazione naturale dell’ aria, riducendo gli agenti inquinanti fino al 95% in 48 ore.

I risultati di uno studio diretto dal Prof. H.J. Liesecke hanno dimostrato che gli inverdimenti estensivi con muschi e piante grasse riescono a ridurre efficacemente gli agenti inquinanti dei gas di scarico, confermando che il tetto verde è un fondamentale elemento disinquinante: letteralmente consuma il calore, il quale viene trasformato in energia che, a sua volta, alimenta erba e piante, si trasforma cioè in biomassa.

Una simulazione relativa a Los Angeles indica che le coperture a verde sui tetti, con la conseguente diminuzione della temperatura, produrrebbero una riduzione pari al 10% del livello di ozono e l’ eliminazione dello smog pari alla sostituzione di una percentuale rilevante delle automobili con altre ad emissione zero. Recenti studi hanno anche evidenziato che le coperture a verde abbattono quasi al 100% le onde elettromagnetiche (ripetitori TV, cellulari, ecc).

Perché un tetto verde
Per la straordinaria quantità di vantaggi rispetto alle tradizionali soluzioni in coppi o alle squallide coperture dei palazzi cittadini:
1) È bello da vedere e, secondo i casi, fruibile.
2) Protegge la copertura riducendo l’ escursione termica giornaliera e stagionale.
3) Aumenta l’ isolamento termico e acustico dell’ edificio
4) Riduce l’ inquinamento dell’ aria intrappolando le polveri sottili

Tutti questi vantaggi riguardano la casa e il quartiere che la circonda. Nell’ aspetto paesaggistico e soprattutto per quartieri di piccole case, che potrebbero armonizzarsi completamente con i loro giardini. La copertura può garantire un’ escursione di meno di 30° tra inverno ed estate (contro i 100° cui può arrivare un tetto tradizionale), proteggendo la struttura portante del tetto dalla dilatazione e dalla contrazione termica e realizzando così un isolamento termico che consente un discreto risparmio di energia per il riscaldamento (il tetto, infatti, è la via di fuga preferita per il calore) e riduce, di conseguenza, la necessità di emettere fumi per il riscaldamento stesso.

Da non dimenticare che l’ intrappolamento di inquinanti atmosferici produce un grande vantaggio ambientale, per cui, se applicato su larga scala nelle città, il tetto verde consente una discreta diminuzione dell’ effetto isola di calore (per approfondimenti sul tema: Meteo.it).

Publiredazionale. Impianti fotovoltaici: come pagarli meno e guadagnare di più

 Con la promozione “EnerMia” Apigor energia riduce i costi del tuo impianto fotovoltaico di circa il 35% aumentandone notevolmente il già ottimo rendimento economico. In attesa che i costi di realizzazione di un impianto fotovoltaico raggiungano un livello economicamente sostenibile, gli incentivi previsti dal “Conto Energia” equiparano di fatto un impianto fotovoltaico ad un vero e proprio investimento, con rendimenti netti che arrivano al 6% medio annuo

Purtroppo un investimento di questo tipo prevede di impegnare per almeno 8 – 10 anni un capitale non indifferente che, nonostante gli innegabili benefici ambientali, sociali ed economici direttamente derivanti, scoraggia la maggioranza di quanti vedono un’ ottima opportunità nella realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Il cohousing, un nuovo concetto dell’ abitare

 È uno stile di abitazione collaborativo per superare l’ emarginazione dell’ individuo nel quartiere, in cui nessun conosce bene il suo vicino e dove non si trova nessun senso di socialità.
Il cohousing è un concetto di abitare nuovo nel nostro Paese, ma già ampiamente diffuso negli Stati Uniti e nel centro – nord Europa (Olanda, Regno Unito e soprattutto in Danimarca, dove nasce intorno agli anni ’60).

Il cohousing consiste in una scelta preventiva e comune, da parte dei potenziali acquirenti, delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche ideali di una casa, con particolare attenzione allo stile di abitazione collettiva mediante lo sfruttamento di ampie zone condominiali da gestire in modo da soddisfare le esigenze di tutta la comunità. In tali spazi comuni si possono coltivare hobby e sport, ci si relaziona con gli altri vicini di casa, viene solitamente gestito uno spazio gioco per i bambini, ci si rilassa mediante un bagno in piscina, senza trascurare alcuni temi importanti quali la bioedilizia e l’ architettura sostenibile.

Per aderire a tale progetto il primo step è l’ iscrizione a pagamento ad un’ associazione o società di consulenza, che ha il duplice compito di reperire opportunità immobiliari valide sul mercato (ad esempio le riconversioni di ex stabilimenti industriali mediante la creazione di loft abitativi) e di proporre tali operazioni ai clienti e / o associati (gli esperti di tale realtà ci informano essere migliaia i nominativi dei potenziali acquirenti disponibili a valutare una soluzione cohousing). C’ è un tempo tecnico per aderire o meno alla proposta. In caso affermativo (impegnandosi nero su bianco ad acquistare l’ edificato), si potrà poi intervenire fattivamente sul progetto richiedendo che gli spazi comuni vengano adibiti in un modo piuttosto che in altro.

Compito essenziale del promotore dell’ iniziativa è poi quello di fare socializzare maggiormente i futuri condomini, di incentivare una politica basata sull’ utilizzo comunitario degli spazi per ottimizzare i costi di gestione di ciascuna abitazione. Spesso i cohousers dispongono di un mezzo di trasporto comune che costa sensibilmente meno di una seconda macchina per famiglia. Non è raro poi che la comunità gestisca la spesa in maniera collettiva e preveda pasti per tutti i residenti, e che una parte degli spazi condivisi venga utilizzato come palestra, asilo condominiale o lavanderia collettiva.