Bonus ristrutturazioni, cose da dire prima di fare

 Il bonus ristrutturazione per alcuni cittadini è stato negato a causa della mancata comunicazione. L’omessa comunicazione dell’inizio dei lavori preclude il diritto alla detrazione Irpef. I giudici hanno respinto la tesi per cui le violazioni formali non interferiscono sul beneficio. La mancata comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara fa decadere il contribuente dal “bonus ristrutturazioni”. Così ha deciso la Commissione tributaria di II grado di Trento, accogliendo il ricorso dell’ufficio riguardo al giudizio instaurato da un contribuente che ha perso il diritto alla detrazione, prevista dalla norma sul recupero del patrimonio edilizio, per non aver osservato l’iter e le modalità prescritte per avvalersene. Secondo i giudici, la comunicazione è un presupposto indefettibile per poter accedere al beneficio. La vicenda aveva avuto inizio dalla notifica, nei confronti di un contribuente, di una cartella di pagamento con cui veniva recuperata la detrazione Irpef (all’epoca dei fatti del 41%) relativa alle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia. In pratica, l’agenzia delle Entrate recuperava le agevolazioni per non avere il contribuente, prima di iniziare gli interventi, inviato la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara; comunicazione necessaria per fruire della detrazione, la cui mancanza comporta la decadenza dal bonus per l’anno in questione.

Piemonte: riparte il progetto “Ti voglio bere” 2008

 L’edizione 2008 di “Ti voglio bere”, il progetto per consumare l’acqua del rubinetto in modo razionale e ambientalmente corretto elaborato dal Centro Studi Ambientali e sostenuto dalla Regione, che vede all’opera 25 scuole piemontesi con 15mila studenti – è stato presentato il 9 maggio a Novara nella sede dell’istituto alberghiero Ravizza.
“Bere l’acqua del rubinetto – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e alle Risorse idriche, Nicola de Ruggiero – oltre a far bene perché la qualità di quella erogata in Piemonte è buona, potabile e sempre sotto controllo, è anche un modo per produrre meno rifiuti ed inquinare di meno. Un piccolo dato: se in tutti gli enti pubblici piemontesi non si usassero più le bottiglie di plastica potremmo ridurre dell’un per cento i rifiuti prodotti dalla pubblica amministrazione”.

Provincia e Comune di Milano: sottoscrivono un protocollo d’intesa per avviare un lavoro comune sul tema dell’abitabilità

 La questione abitativa è tornata prepotentemente tra le emergenze del Paese. Nell’area metropolitana milanese – rileva l’assessora provinciale alle Politiche per l’abitabilità, Daniela Gasparini – la situazione è ancora più drammatica se pensiamo che il territorio della provincia di Milano ancora oggi rappresenta l’area di approdo della stragrande maggioranza degli spostamenti e delle nuove popolazioni». L’area metropolitana milanese, infatti, è interessata da diversi flussi abitativi e da nuove richieste di casa: qui si concentra la domanda dei soggetti deboli, spinti dall’immigrazione per lavoro e studio, dalle criticità familiari (invecchiamento, separazioni), dalle difficoltà dell’economia (perdita del lavoro e mobilità), qui ci si scontra con la crisi dell’offerta abitativa e l’aumento vertiginoso di prezzi e canoni. Davanti a numeri che non lasciano spazio ad interpretazioni (fabbisogno di 100/120.000 unità abitative nel decennio, di cui circa 47.800 corrispondono a domanda di edilizia sociale, canone controllato, etc.), la sfida lanciata dalla Provincia di Milano con il “Patto metropolitano per la casa” indica tre precisi percorsi: una risposta concreta alla tradizionale politica sociale della casa “in locazione”, una seconda risposta per garantire soluzioni differenziate alla domanda abitativa sempre più libera, sempre meno riconducibile ad un dato naturale, sempre più frutto di un originale percorso di vita dei singoli cittadini.

Le richieste dell’Anci al nuovo Governo

 Ici e federalismo fiscale, riforme istituzionali, sicurezza, investimenti pubblici e welfare i quattro punti dell’agenda

(regioni.it) “Ici e federalismo fiscale, riforme istituzionali, sicurezza, investimenti pubblici e welfare: sono questi i quattro punti dell’agenda” che l’Anci – come sottolinea un comunicato dell’Associazione – intende sottoporre all’attenzione del nuovo Governo, in un incontro che chiedono si svolga prima della convocazione del primo Consiglio dei Ministri. E’ quanto ha affermato il sindaco di Firenze e presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, aprendo i lavori del Comitato direttivo Anci che si è svolto stamattina presso la sede nazionale dell’associazione e che si è concluso con l’approvazione di un Ordine del Giorno.
Domenici ha ribadito la disponibilità dell’Anci ad avviare un confronto costruttivo per “dare vita ad una sorta di patto interistituzionale, partendo dalle quattro questioni ritenute più urgenti e che saranno messe a punto in una conferenza programmatica che si svolgerà a Roma nel prossimo mese di giugno.

Lombardia: incontro Scotti-nuovi presidenti Aler. Nuovi canoni, valorizzazione del patrimonio e lotta all’abusivismo.

 L’assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, ha incontrato i nuovi presidenti delle Aler (Aziende lombarde per l’edilizia residenziale pubblica). Obiettivo: condividere gli obiettivi da perseguire entro la fine della legislatura. Erano presenti: Filippo Musti, per Aler Milano, Narno Poli, presidente Aler Bergamo, Ettore Isacchini, presidente Aler Brescia, Alessandro Turati, presidente Aler Como, Antonio Piazza, presidente Aler Lecco, Carlo Facca, presidente Aler Lodi, Romano Arioli, presidente Aler Mantova, Stefano Sisler, presidente Aler Monza e Brianza, Franco Zecca, presidente Aler Pavia, Gildo De Giovanni, presidente Aler Sondrio, e Paolo Galli, presidente Aler Varese. “Ho voluto incontrarli a solo 15 giorni dalla loro nomina – ha detto l’assessore Scotti – per condividere da subito un percorso che deve avere nella collaborazione leale il proprio punto di forza. Le Aler devono agire nell’ambito della programmazione regionale; entro la fine della legislatura occorre dare piena attuazione della legge che riforma i canoni (la legge regionale 27/07) utilizzando tutte le modalità che Regione Lombardia mette a disposizione per garantire un’effettiva sopportabilità dei nuovi affitti”. In questo senso entro fine mese entrerà a pieno regime l’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa e si potranno analizzare congiuntamente i primi effetti della legge, nell’ambito della quale le Aler predisporranno i programmi di manutenzione a cui destineranno le maggiori risorse derivanti dall’applicazione dei canoni. “Perché – come ha ricordato Scotti – il nostro obiettivo è quello di garantire a tutti, a maggior ragione alle fasce più bisognose, un’abitazione dignitosa”. Parte integrante della nuova legge è quella che riguarda la “valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio” da attuare attraverso la vendita di una quantità non superiore al 20% del patrimonio esistente.

La regione Toscana offre contributi a fondo perduto per la modifica degli impianti di sicurezza condominiali

 La regione Toscana offre contributi a fondo perduto per incentivare la modifica degli impianti termici centralizzati nella direzione del risparmio energetico e della lotta all’inquinamento. Partendo dalla consapevolezza che per sfruttare al meglio gli alti rendimenti delle caldaie al servizio di impianti centralizzati è indispensabile garantire una buona efficienza di regolazione sull’emissione dei terminali scaldanti, il bando disciplina le procedure finalizzate alla concessione ed erogazione di contributi a beneficio di soggetti privati per interventi di installazione di sistemi di contabilizzazione della quantità di calore utilizzata da ogni singola utenza e di termoregolazione in impianti termici centralizzati. Gli impianti centralizzati da sottoporre ad interventi per l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore e termoregolazione dovranno essere ubicati in uno dei Comuni della Provincia di Firenze; potranno procedere alla presentazione della domanda per accedere al contributo, Amministratori di condominio, terzi responsabili, aziende di servizi energetici (ESCO).

La provincia di Reggio Emilia a favore di 2 milioni di emiliani. Accordo in quattro Modena, Parma, Piacenza e Reggio per migliorare la politica abitativa

 Razionalizzare i servizi e le attività fra le Acer, ottimizzare e valorizzare l’organizzazione e le professionalità, mettere in pratica economie di scala che permettano di migliorare i livelli di efficienza, efficacia e qualità dei servizi, promuovere le politiche per la casa secondo criteri di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa firmato il 23 aprile, nella Sala del Consiglio provinciale alla presenza di Enrico Cocchi – direttore generale dell’Assessorato regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale – dai rappresentanti delle Province di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e dai presidenti delle Acer di Modena, Vito Tedeschini, di Parma, Romano Vitali, di Piacenza, Flavio Antelmi, e di Reggio Emilia, Marco Corradi. Un patto a quattro a favore di nuove e più efficaci politiche per la casa in grado di venire incontro alle esigenze di quasi 2 milioni di emiliani. “Si tratta di una iniziativa importante in particolare perché coinvolge quasi la metà della popolazione regionale, l’intera Emilia Ovest, ovvero uno dei distretti socio-economici più competitivi in Europa con indicatori-record per occupazione, numero di imprese, valore aggiunto, brevetti – ha spiegato Marcello Stecco, assessore provinciale alla Solidarietà di Reggio Emilia – Il Protocollo punta non solo a sostenere la qualità della vita dei cittadini e la coesione-sicurezza sociale, ma anche la competitività di questa area vasta in tempi di forte globalizzazione”.

Sardegna: prima casa la regione offre contributi sino a 25mila euro a fondo perduto

 La Giunta ha deliberato un finanziamento di 25 milioni di euro per promuovere l’accesso alla proprietà della prima casa di civile abitazione. La selezione delle famiglie aventi diritto avverrà attraverso un bando pubblico caratterizzato dall’assoluta semplificazione amministrativa. La Giunta ha previsto un finanziamento di 25 milioni di euro per promuovere l’accesso alla proprietà della prima casa di civile abitazione, attraverso la concessione di un contributo di 25mila euro a fondo perduto per ciascun nucleo familiare che sarà prescelto dal Servizio di Edilizia residenziale attraverso un bando pubblico caratterizzato dall’assoluta semplificazione amministrativa. Dalla data di pubblicazione del provvedimento sul Buras, gli interessati dovranno presentare domanda alla Regione 90 giorni. L’intervento prevede la costruzione in proprio, recupero in proprio, acquisto con o senza recupero. Sarà data la priorità al recupero e all’acquisto del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto del territorio e dell’ambiente. Le famiglie considerate a maggior tutela sono le coppie di nuova formazione, le famiglie costituite da genitori soli con uno o più figli a carico, i nuclei familiari in cui uno o più componenti si trovino in situazione di disabilità grave.

Bonus prima casa, rileva solo la residenza anagrafica

 Il tenore letterale della disposizione in tema di agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” (contenuta nell’articolo 2 del Dl 12/1985) induce a ritenere insufficiente la circostanza che l’acquirente abbia trasferito la propria residenza nell’immobile acquistato laddove detta modificazione non sia recepita presso l’ufficio dell’anagrafe. Conseguentemente, è irrilevante alla data dell’acquisto la residenza di fatto difforme da quella risultante dall’esame delle iscrizioni all’anagrafe della popolazione residente. E’ quanto deciso dalla Cassazione, sentenza n. 9949 del 16 aprile 2008, i cui giudici hanno, in sintesi, chiarito che, ai fini dell’agevolazione in questione, la residenza anagrafica è prevalente rispetto a quella di fatto. Il fatto: la controversia era sorta in seguito a un avviso di liquidazione con cui l’ufficio comunicava a una coppia di coniugi la decadenza dalle agevolazioni “prima casa”, previste in materia di imposta di registro, sulla scorta della considerazione che gli stessi, alla data della compravendita, non avevano la residenza nel Comune in cui era ubicato l’immobile rispetto al quale intendevano beneficiare del regime agevolato.

Impiantisti: impianti antincendio e dichiarazioni di conformita’, corso di aggiornamento di Cna Lucca

 Il corso, organizzato da Cna Installazione Impianti con il patrocinio del Ministero alle Attività Produttive si terrà venerdì 9 e sabato 10 maggio nella sede di Cna Lucca in Via Romana, in località Arancio. Al centro del corso la legge 46/90 entrata in vigore il 27 marzo, impianti antincendio e analisi delle norme Uni. Impianti antincendio, dichiarazione di conformità (legge 46/90) e normative Uni al centro di un importante corso di aggiornamento organizzato dall’Unione Impiantisti Cna con il patrocinio del Ministero delle Attività Produttive che si terrà a Lucca, presso la sede di Cna in Via Romana, 615, in località Arancio, venerdì 9 dalle 16,30 alle 20 e sabato 10 maggio dalle 9 alle 13. Il corso, aperto a tutti gli impiantisti, focalizzerà inoltre la sua attenzione sulla corretta compilazione della dichiarazione di conformità specifica agli impianti antincendio oltre a fornire indicazioni sul quadro normativo, sui soggetti coinvolti e annessi compiti e sulla marcatura dei prodotti introdotta dalla nuova legge.

Roma: il diritto all’abitazione… uno dei tanti casi

 La sentenza alla quale si fa riferimento è la n. 35580/2007 emessa dalla Cassazione penale e riguarda una donna imputata del reato di occupazione abusiva di immobile di proprietà dello IACP a Roma. Si deve tener presente, per comprendere meglio la portata della decisione, che con la sent. N. 41538 del 12 novembre 2007 era stato ribadito il reato previsto dall’art. 639-bis cod. pen., che è perseguibile d’ufficio, sulla condotta di chi occupi un immobile di proprietà dello IACP, in quanto la disposizione si riferisce a tutti gli edifici pubblici o destinati a uso pubblico. Nel caso esaminato dalla Cassazione, il Tribunale di Roma aveva condannato la donna a una multa di 600 euro, avendola ritenuta responsabile del reato di occupazione abusiva di immobile di proprietà dello IACP; e dopo che anche la Corte d’Appello aveva confermato tale decisione, l’imputata aveva proposto ricorso per Cassazione, rilevando in particolare che la Corte d’Appello aveva escluso lo stato di necessità dedotto dalla stessa imputata in relazione all’occupazione dell’immobile, senza svolgere alcuna indagine specifica in ordine alle effettive condizioni dell’imputata, all’esigenza di tutela del figlio minore, alla minaccia dell’integrità fisica degli stessi e al carattere assolutamente transitorio del ricorso ai servizi sociali;

Ediltirreno: efficienza energetica e fonti rinnovabili, le nuove sfide per il settore delle costruzioni e installazioni impianti

 La legge Finanziaria 2008 e alcune norme successive contengono interessanti opportunità sia per le imprese sia per i cittadini in merito alle agevolazioni per la sostenibilità ambientale e l’indipendenza delle fonti fossili. La CNA Costruzioni e CNA Installazioni e Impianti, grazie al contributo di esperti, intendono con questo seminario affrontare in materia approfondita tali tematiche, nonché analizzare gli argomenti relativi all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, quali energia solare, eolica, da biomassa, ecc. Il problema energetico in Italia presenta infatti situazioni di forte dipendenza da materia prima di origine fossile può rappresentare una valida risorsa per uno sviluppo sostenibile della nostra società. CNA Costruzioni e CNA Installazioni e Impianti ringraziano la banca Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno per il prezioso contributo a questa iniziativa e ne sottolineano la sensibilità alle questioni ambientali. Si chiamano efficienza energetica e fonti rinnovabili le nuove sfide per il settore delle costruzioni e installazioni impianti. Due concetti una sola filosofia unita da un comune obiettivo: ridurre la dipendenza energetica dai combustibili di origine fossile e le emissioni di CO2 nell’ambiente, e garantire a cittadini ed imprese la “dipendenza” attraverso l’impiego delle fonti rinnovabili.