Il mercato immobiliare veneziano non si discosta molto da quello delle altre grandi aree urbane del centro nord che, durante la seconda meta’ del 2008, hanno evidenziato andamenti connotati da un generale rallentamento delle dinamiche transattive e da un ridimensionamento diffuso dei valori. Questa fase di stagnazione accomuna tutti i segmenti, ma le difficolta’ maggiori riguardano l’edilizia residenziale che vede, per la vendita, un calo progressivo degli scambi e contrazioni dei valori superiori a quelli della media nazionale con tempi di vendita che, per la citta’, non erano mai stati cosi’ elevati. L’unico segnale positivo giunge dal comparto della locazione residenziale che, complice la forte difficolta’ che si registra a Venezia, cosi’ come nel resto del Paese, per l’acquisto del bene casa, mantiene alti i livelli di domanda e di contratti stipulati.
Norme e leggi sulla casa
Le previsioni di Tecnocasa per il 2009
Il mercato immobiliare italiano chiude l’anno 2008 con una contrazione dei prezzi e delle compravendite che ha interessato grandi metropoli, capoluoghi di provincia e comuni dell’hinterland. Si è di fronte ad una realtà contrassegnata da una maggiore offerta di immobili sul mercato, da una domanda più selettiva e prudente e da un allungamento delle tempistiche di vendita. Nei prossimi mesi la situazione non subirà cambiamenti significativi, sebbene fare delle previsioni diventi sempre più arduo alla luce della situazione macroeconomica del Paese. Infatti il mercato immobiliare si muove con più lentezza perché i potenziali acquirenti sono molto più riflessivi, incitati in questa direzione anche dalle notizie che riguardano, in generale, l’economia italiana, europea e mondiale. Nella seconda parte del 2008, a ridosso dell’estate, si è registrato un aumento della domanda di immobili ad uso investimento, causato da una “fuga” dal mercato finanziario: chi aveva il capitale a disposizione non ha avuto remore ad investirlo nel mattone, considerato ancora un investimento sicuro. Le difficoltà maggiori si riscontrano, e si continueranno a riscontrare, sul segmento della prima casa e cioè su chi deve acquistare l’abitazione per uso diretto e, non avendo sufficiente liquidità, deve ricorrere al mutuo. Anche per coloro che devono realizzare un acquisto di sostituzione non sarà semplice vendere il proprio immobile con velocità. Questo aspetto, che ha caratterizzato il mercato immobiliare del 2008, potrà essere riconfermato anche per il 2009.
Per comprendere le ultime performance del mercato immobiliare è doveroso considerare la situazione esistente sul mercato creditizio.
Manovra Finanziaria 2009: misure fiscali per le ristrutturazioni
Varie le novità in tale ambito contenute nella legge 203/2008. Proroghe delle agevolazioni Irpef e Iva per gli interventi di recupero delle abitazioni
I benefici fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono stati prorogati al dicembre 2011 (art. 2, comma 15). In particolare, la detrazione IRPEF del 36% per gli interventi di recupero delle abitazioni, nel limite di 48.000 euro per unità immobiliare. Prorogata anche l’ Iva al 10% per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle abitazioni. Tuttavia la Direttiva 2006/18/CE prevede l’ applicazione di tale beneficio fiscale solo fino al 31 dicembre 2010 (si ricorda che in base alla direttiva citata i Paesi membri sono stati autorizzati ad applicare aliquote Iva ridotte per le prestazioni di servizi ad alta intensità di manodopera, tra le quali rientrano anche le manutenzioni delle abitazioni).
È stata prorogata per un ulteriore anno la detrazione Irpef del 36% per l’acquisto di fabbricati a destinazione residenziale interamente ristrutturati da imprese di costruzione. Il beneficio è da calcolare sul 25% del prezzo d’acquisto, nel limite di 48.000 euro per unità immobiliare, a condizione che gli interventi vengano eseguiti dall’ 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2011 e che il rogito avvenga entro il 30 giugno 2012.
Un ricordo dei senza tetto a Milano
Dichiarazioni del presidente Achille Colombo Clerici al Corriere della Sera. “Correva l’anno 1949. Milano aveva allora, grosso modo, la popolazione odierna, ma era appena uscita da una guerra che l’aveva dilaniata con i bombardamenti che avevano distrutto più di tremila edifici. A quell’epoca disponeva di un edificato residenziale appena superiore alla metà dell’attuale, e stava fronteggiando una immigrazione che l’avrebbe portata, nel giro di trent’anni ad aumentare la propria popolazione di oltre 500 mila unità. Quel primo di gennaio del’49 il Cardinale Idelfonso Schuster aveva davanti agli occhi l’immagine di tre morti per assideramento, il giorno di Natale; ne avevano parlato a lungo tutti i giornali. L’uno senza fissa dimora – scriveva nella sua omelia di Capodanno – l’altro trovato morto per assideramento nel suo abbaino, il terzo in un angolo di un edificio sinistrato. Sono le conseguenze tragiche e dolorose della mancanza di abitazioni in città e fuori. Non ci sono case! E’ impossibile fabbricarne per la situazione finanziaria, per il costo del materiale, per il costo della manodopera. Il Presule osò allora muovere un appello alle forze sociali ed economiche della Diocesi per il varo di un progetto straordinario, volto alla realizzazione di case per quanti ne fossero privi. La città accolse con slancio l’invito. Si costituì l’opera Domus Ambrosiana, (presieduta dapprima dall’Ing. Franco Ratti, nipote di Papa Pio XI, ed in seguito dal Senatore Luigi Davide Grassi, allora presidente di Assoedilizia), che nel giro di pochi anni realizzò in periferia tre moderni quartieri costituiti da tredici fabbricati dove trovarono dignitosa sistemazione 239 nuclei familiari ad affitti addirittura inferiori a quelli praticati dall’Istituto case popolari.
Assoedilizia: detrazione fiscale del 55%. Le ragioni illustrate
Assoedilizia illustra le ragioni che, per esigenze di essenzialita’ esplicativa, non ha potuto esprimere a corredo della presa di posizione sul regime agevolativo ( detrazione del 55 % ) riservato sul piano fiscale a finestre, doppi vetri, serramenti vari, portoncini d’ingresso e quant’altro; con il suggerimento di posporre nella agevolazione( non escludere) questi interventi rispetto a quelli obbligatori per legge. Si sottolinea anzitutto come il nostro suggerimento non sia inopinato e gratuito ; ma derivi dall’esigenza di verificare una gradualita’ di rilevanza degli interventi ammessi ai benefici, nel momento in cui il Ministro competente dichiara che non si dovra’ splafonare rispetto ad una data previsione di copertura, nel bilancio statale. In secondo luogo non si contesta,sul piano teorico, l’efficacia delle strutture in questione,volte a realizzare un isolamento a tenuta stagna dei diversi ambienti. Ma si sottolinea la scarsa rilevanza ai fini del risparmio energetico collettivo (che è il solo che conta ai fini di giustificare agli occhi della collettivita’ appunto il costo delle agevolazioni per le finanze pubbliche): visto che per ottenere qualche risultato si dovrebbero cambiare anche i costumi degli italiani. Perche’ bisognerebbe spiegare a tutte le massaie che non c’è bisogno, per fare le faccende di casa e “cambiare l’aria”, di lasciar aperte le finestre per ore, facendo in tal modo raffreddare i muri di tutti gli ambienti.
Il mercato delle famiglie, mostra una maggiore solidità
La situazione di stallo che si ravvisa nel segmento dei grandi operatori del real estate non si sta manifestando con la stessa intensità sul mercato al dettaglio, sebbene i segnali riflessivi siano numerosi e univoci. La domanda di abitazioni, ma anche degli immobili per le attività economiche (uffici, negozi, ecc.), è diminuita ulteriormente, manifestando una flessione del clima di fiducia di famiglie ed imprese. A ciò si aggiunga la citata stretta creditizia, applicata anche nei confronti del mercato al dettaglio, seppur con impatti meno devastanti, dato il virtuoso atteggiamento delle famiglie italiane che da sempre si indebitano oculatamente. Ne deriva un rallentamento nel numero di compravendite di abitazioni che a metà 2008 risulta del -14%, il ché significa che nel 2008, se la tendenza della prima parte dell’anno dovesse estendersi alla seconda, si dovrebbero concludere all’incirca 700 mila compravendite, tornando ai livelli del 2000-2001. Tuttavia, molti segnali che ci arrivano dagli intermediari immobiliari fanno ritenere che la frenata nella seconda parte del 2008 sarà molto più forte. Si potrebbe azzardare così un calo sul 2008 del 20% (in gran parte imputabile al peggioramento intervenuto dopo la metà di settembre), il ché significherebbe una diminuzione del numero di abitazioni compravendute pari a circa 160 mila unità (erano state 806 mila nel 2007) e un minor valore del mercato abitativo di oltre 24 miliardi di Euro (a fine 2007 il valore totale del mercato era stato stimato in 123 miliardi di Euro).
Roma: nuovo piano Ama per la citta’
Migliore pulizia quotidiana della città, ciclo dei rifiuti completamente chiuso: sono i due principali obiettivi del nuovo piano industriale Ama, presentato in Campidoglio dal sindaco Alemanno, dall’assessore all’Ambiente De Lillo e dai vertici dell’azienda. Per la pulizia della città, Ama punta sul potenziamento degli interventi e sull’aumento della raccolta differenziata: da gennaio, dunque, con progressivi incrementi per andare poi a regime a fine 2009, aumenterà la frequenza con cui vengono spazzate le strade (almeno una volta al giorno sulle vie principali). Nel contempo, partirà la razionalizzazione del sistema: Roma sarà suddivisa in 400 aree base (“moduli”) e la raccolta verrà riorganizzata distribuendo meglio i cassonetti e rivedendo i percorsi dei mezzi Ama. Verranno acquistati 720 nuovi veicoli al posto dei 680 ormai obsoleti o fermi in manutenzione da mesi. Quanto alla raccolta differenziata, ferma attualmente al 19%, Ama si propone di arrivare nei prossimi anni al 30%, la percentuale europea di fascia alta – si attestano intorno al 30% Berlino, Milano e Barcellona, mentre Londra e Lione si fermano al 18% e Madrid al 13% –.
Federconsumatori: crisi al taglio dei tassi della FED. Bisogna rispondere con un immediato abbattimento del tasso di sconto europeo
Operazione indispensabile per aiutare l’economia e le famiglie. Al taglio dei tassi da parte della Fed americana bisogna rispondere con un immediato taglio del tasso di sconto europeo, sostengono Adusbef e Federconsumatori. È un’operazione che richiediamo con insistenza poiché vi è urgente bisogno di ridurre il costo del denaro, non solo per aiutare l’economia, ma anche per le famiglie. L’economia troverebbe sollievo per quanto riguarda gli investimenti e le famiglie per la diminuzione dei costi dei debiti contratti, a partire dai mutui, fatta eccezione per quelli a tasso fisso, che dovranno comunque essere rinegoziati gratuitamente.Tale taglio risulta essenziale anche per evitare che si verifichi, attraverso l’indebolimento del Dollaro, un aumento del costo delle materie prime quotate in Dollari sul mercato internazionale, come già si intravede per quanto riguarda il prezzo del petrolio. Oltretutto, un abbattimento del tasso di sconto, comporterebbe una diminuzione del debito pubblico, che già è in discesa grazie alla diminuzione degli interessi; si potrebbe e si dovrebbe utilizzare tale risparmio, calcolabile nell’ordine di circa 10 miliardi di Euro, per una defiscalizzazione del reddito fisso, lavoratori e pensionati, di almeno 1200 Euro l’anno.
Assegnazione di case popolari con obbligo di registrazione
La tematica affrontata dalla risoluzione n.480/E riguarda il trattamento fiscale applicabile, ai fini dell’imposta di registro, agli atti di concessione di alloggi popolari posti in essere da un ente pubblico economico, dotato di personalità giuridica e autonomia imprenditoriale, gestionale, patrimoniale e contabile, con la finalità di rispondere alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche disagiate. La fattispecie trae spunto da un intervento normativo volto a modificare una legge regionale e, segnatamente, nel prevedere che ove ricorrano le espressioni “contratto”, “canone di locazione” e “locazione” le stesse debbano essere sostituite con “atto di concessione amministrativa” “canone d’uso” e “concessione” (legge regionale della Sardegna 7/2003). L’ente in questione, in quanto ente pubblico economico e successore degli Iacp in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, rientra tra gli enti pubblici aventi per oggetto esclusivo o principale attività di carattere commerciale. Pertanto, ai fini Iva, l’attività svolta dall’ente pubblico economico è riconducibile all’articolo 4, secondo comma, n. 2), del Dpr 633/1972, in base al quale si considerano in ogni caso effettuate da “enti pubblici e privati, compresi i consorzi, le associazioni o altre organizzazioni senza personalità giuridica e le società semplici, che abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole”. Per quanto concerne l’esistenza del requisito oggettivo ai fini Iva, ai sensi dell’articolo 3 del Dpr 633/972, “costituiscono inoltre prestazioni di servizi, se effettuate verso corrispettivo: le concessioni di beni in locazione, affitto, noleggio e simili”.
In calo Euribor e il costo del denaro
Prosegue ”a passo di lumaca” la discesa dei tassi di mercato monetario, soprattutto per le scadenze oltre la settimana. Sull’interbancario, i tassi Euribor, a cui sono indicizzati mutui, prestiti commerciale e bond, hanno subito nuove limature. L’Euribor a 3 mesi e’ sceso al 3,204% dal 3,24, sui minimi del 9 agosto 2006. Pero’, questa mattina, il tasso overnight (Ois) viaggia al 2,17%, cioe’ sotto il tasso di policy (Refi) della Bce attualmente al 2,50%. Nei fatti significa che c’e’ grande abbondanza di liquidita’ ma questa non arriva sulle scadenze piu’ lunghe. Cosi’ imprese e famiglie sono costrette a pagare tassi ”abnormalmente” elevati. Questa mattina, Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, ha detto che ”lo spread tra Ois (Overnight) e Euribor a tre mesi e’ ancora troppo alto”. Con l’Overnight al 2,17%, l’Euribor 3 mesi dovrebbe costare 15 punti in piu’ dell’Overnight e non 103 come avviene attualmente.
Assoedilizia: seminario FIABCI per la crisi del mercato immobiliare
La congiuntura economica è destinata ad aggravare la già difficile situazione dell’affittanza a Milano e nelle altre dodici aree italiane ad alta tensione abitativa. Come ridurre le conseguenze dell’impatto? Queste le soluzioni proposte dal Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici nel suo intervento al seminario sulle conseguenze per il mercato immobiliare della crisi economico-finanziaria organizzato a Milano da Fiabci:
BONUS AL LOCATORE. Potenziamento del sistema sussidio-casa, con intervento integrativo diretto nei confronti del locatore (procedimento analogo all’intervento statale per alleggerire il costo-mutui) per alleggerire le spese a carico del conduttore, favorendo la capacità di spesa delle famiglie per bisogni primari-casa. Il contributo-bonus va detratto dal canone dovuto dal conduttore. La semplice detraibilità del canone non è misura sufficiente, perché, dilatando la generica capacità di spesa, finirebbe per favorire altre spese (anche voluttuarie) delle famiglie.
Sono 81 mila le famiglie che non rispettano la scadenza dei mutui
Sono circa 81 mila (2,8% in Italia) le famiglie che non hanno rispettato le scadenze di pagamento delle rate del mutuo. Lo dice il Censis nel rapporto 2008 sulla situazione del Paese sulla base di una rilevazione campionaria effettuata con la Confcommercio nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008. Secondo la ricerca, il 12% di oltre 24 milioni di famiglie ha un mutuo immobiliare. Il 60% delle famiglie con mutuo, oltre 2,8 milioni, non ha difficolta’ nella restituzione del debito e quindi del pagamento delle rate. Il 29,1%, circa 838mila famiglie, ha dichiarato di avere qualche difficolta’ ma non tale da rappresentare un vero problema con rischio insolvenza. Il 9,7% delle famiglie con mutuo, circa 279mila, ha indicato notevoli difficolta’ nel pagamento delle rate rispettando tuttavia le scadenze.