Decreto anticrisi: i provvedimenti immobiliari

 Segnaliamo in questa sede alcuni dei provvedimenti anticrisi per il settore immobiliare.

Bonus elettrico esteso a disabili
Le tariffe elettriche agevolate (bonus elettrico) sono riconosciute anche ai clienti domestici presso i quali sono presenti persone in gravi situazioni di salute tali da richiedere l’ utilizzo di apparecchiature medico terapeutiche alimentate da energia elettrica per la loro esistenza in vita. La compensazione della spesa deve tener conto della necessità di tutela per i clienti che utilizzano impianti condominiali. Destinatarie delle agevolazioni tariffarie delle utenze di energia elettrica e del gas sono le famiglie con almeno 4 figli a carico e con Isee non superiore a 20 mila euro. Modificata la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla compensazione in favore delle famiglie economicamente svantaggiate della spesa per la fornitura di gas (bonus gas): una quota pari a 47 milioni di euro delle risorse utilizzate a copertura, continua a essere destinata, nell’anno 2009, alle finalità originarie (interventi di riduzione delle aliquote di accisa per il gas naturale per combustione per usi civili).

Detrazioni risparmio energetico
Novità per le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici (articolo 1, commi da 344 a 347, della legge n. 296 / 2006). Viene soppressa la limitazione all’ utilizzo del credito di imposta nel 2008, prevedendo che, per i periodi imposta successivi a quello in corso alla data del 31 dicembre 2008, i contribuenti interessati inviano all’ Agenzia delle Entrate apposita comunicazione, secondo i termini e le modalità stabilite con provvedimento del Direttore dell’ Agenzia delle entrate da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anticrisi. Il provvedimento può stabilire che la trasmissione avvenga esclusivamente per via informatica, anche mediante i soggetti abilitati, e stabilisce i termini e le modalità di comunicazione all’ Agenzia delle Entrate dei dati trasmessi dai contribuenti in possesso dell’ Enea. Emanazione, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, di un decreto di natura non regolamentare di modifica del decreto 19 febbraio 2007 al fine di snellire le procedure e di ridurre gli adempimenti burocratici a carico dei contribuenti. Per le spese sostenute a decorrere dal 1° gennaio 2009 per la riqualificazione energetica degli edifici la detrazione d’ imposta lorda deve essere ripartita in 5 rate annuali di pari importo.

Affitti: le regole

 Chi paga le spese, tra proprietario e inquilino, in un’ abitazione affittata? Bisogna innanzitutto distinguere tra tre tipi di contratti. Quelli a canone convenzionato (locazioni di 3+2 anni di durata, transitorie e per studenti universitari), quelli a canone libero (4+4 anni di durata) e infine quelli sottratti alla legge n. 431/1998 (i più comuni sono le locazioni turistiche e quelle dei box).
Contratti a canone convenzionato
La suddivisione delle spese è stabilita dall’ allegato G al Decreto ministeriale 30 dicembre 2002. Le spese di manutenzione ordinaria sono a carico del conduttore, quelle di manutenzione straordinaria del locatore. I costi dell’ eventuale servizio di portierato, invece, vanno spartiti al 90% all’ inquilino e il 10% al proprietario. Nell’ allegato G non sono però riportate alcuni spese (per esempio quelle sopportate per l’ amministrazione dello stabile o per le polizze condominiali), che resta possibile attribuire liberamente nel contratto.

Le nuove frontiere dell’ edilizia: costruire sostenibile

 Poter comprare una casa che abbia tutti i requisiti di sicurezza e contemporaneamente abbia bassi costi di gestione e manutenzione sarebbe naturalmente un’ opportunità. Ma se la casa fosse anche innocua per l’ ambiente, consumando energie da fonti rinnovabili, non immettendo gas combusti nocivi in atmosfera, non inquinando suolo e acqua in tutto il suo ciclo di vita (dalla costruzione alla demolizione), sarebbe un’ ulteriore opportunità. In senso concreto. E non un’ utopia, ma un preciso dovere dell’ architettura. Oggi, infatti, esistono tecnologie e materiali per realizzare costruzioni sane e a bassi consumi energetici. Leggi nazionali e regionali incentivano e premiano chi usa le risorse rinnovabili e l’ energia in modo razionale.
Un obiettivo sociale nel quale devono sentirsi coinvolti tutti, da chi progetta, costruisce e abita le case a chi promuove le leggi e governa. Tutti consapevoli che bisogna correlare sinergicamente qualità dell’ abitare, ecosistema, risparmio di energia, ad evitare che tutto il mondo che abbiamo costruito, l’ economia e l’ equilibrio climatico ed ecologico precipitino vero il collasso.

Cose di casa: le barriere architettoniche

 La legge tutela i portatori di handicap e, in genere, gli anziani, chi ha ridotte capacità di movimento o menomazioni fisiche che non gli consentono di raggiungere e di utilizzare comodamente la propria casa. Per questo motivo è favorevole all’ eliminazione delle barriere architettoniche all’ interno di un complesso condominiale, ossia di quegli ostacoli che creano disagio per la mobilità delle persone in condominio. L’ edificio condominiale deve essere accessibile e facilmente praticabile. Le persone che vi abitano, anche se limitate nelle loro funzioni sensoriali e di movimento, hanno il diritto di entrarvi regolarmente, di fare uso degli spazi comuni, di raggiungere agevolmente i singoli appartamenti, di usare tutte le attrezzature condominiali disponibili in condizioni di sicurezza.
Dunque le legge dispone che le barriere architettoniche vengano eliminate mediante piccole opere che l’ assemblea deve deliberare. Perché la legge protegge la proprietà privata in tutte le sue funzioni, anche quella della sua accessibilità da parte di tutti perché tutti possano fruire liberamente di tutti i servizi di cui l’edificio è dotato. Anche un condomino sano può realizzare opere per eliminare le barriere architettoniche nell’ edificio condominiale, per agevolare la visita di persone che hanno difficoltà a muoversi.

NORMATIVE: news Piano Casa

 Il decreto Legge Anticrisi 185 / 2008 sblocca 100 milioni di euro a favore del Piano Casa, allo scopo di velocizzare il piano nazionale per la realizzazione di infrastrutture necessarie al superamento del disagio abitativo. I 100 milioni saranno impiegati per interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata di competenza regionale. All’ articolo 18 del Decreto Anticrisi è stato aggiunto, infatti, un comma che integra le disposizioni contenute nell’ articolo 11 del DL 112/2008, convertito in seguito dalla Legge 133 / 2008.
Per mettere a punto le misure previste dall’ articolo 11 del Decreto 112/2008, ci sarà la partecipazione finanziaria di capitali pubblici e privati, le risorse messe autonomamente a punto dalla Regione per il FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate), secondo la pertinenza di ogni Amministrazione.
In base allo stesso decreto 112 / 2008, si attingerà anche dal Fondo Infrastrutture, che già deve intervenire per soddisfare la domanda di risanamento ambientale, edilizia carceraria, sicurezza nelle scuole, infrastrutture strategiche. Immutato il vincolo di destinare l’ 85% delle risorse ad opere da realizzare nel Mezzogiorno del Paese.

CRISI FINANZIARIA: effetti sull’ economia

 L’ andamento attuale del settore immobiliare è strettamente collegato a quello dell’ intera economia, ormai entrata in una fase di recessione tecnica globale. Fino al settembre del 2008, infatti, il mercato immobiliare italiano si poteva dire solo leggermente toccato dalla crisi, ma a partire da ottobre 2008 le operazioni si sono decisamente rarefatte per gli elevati spread richiesti da banche a corto di liquidità e di conseguenza con minore disponibilità a concedere le elevate percentuali di debito del passato e ad effettuare prestiti di importo elevato.
La situazione coinvolge tutto il mercato immobiliare, costringendo chi ha debiti a fare i conti con i ristretti percorsi di rientro e con l’ aumento del loro costo. Invece chi ha liquidità diviene protagonista del mercato. Proprio il fatto che sia venuto a mancare il rapporto di fiducia fra le banche e fra le banche e gli operatori economici ha minato le fondamenta dei mercati. In sintesi, è peggiorato l’ indicatore della fiducia delle famiglie, non solo in Italia, ma in tutta l’ Europa e anche negli Stati Uniti. E per un motivo concreto: la forte preoccupazione per la tenuta dell’ economia e in particolare per le possibili conseguenze sul mercato del lavoro oltre che sull’aumento dell’ inflazione.

COSE DI CASA: guadagnare in condominio

 Sopraelevazione del palazzo, tabelloni pubblicitari, parcheggi in cortile o in cantina sono opportunità di guadagno da valutare opportunamente nel rispetto delle leggi urbanistiche. Le possibilità di guadagno dalla vendita o dall’ affitto per il condominio dipendono dalla disponibilità di ampi spazi: anche dalla realizzazione di un numero di posti auto, superiore a quello degli appartamenti dell’ edificio, ad esempio. Consideriamo, intanto, la sopraelevazione del palazzo come fonte di possibile guadagno, un tema più complesso, perché si tratta di valorizzare non una parte comune, ma un’ area che appartiene a uno solo dei condomini. L’ articolo 1127 del codice civile, infatti, consente al proprietario dell’ ultimo piano o del lastrico solare (il terrazzo piano che sovrasta il palazzo) di elevarne altri. A condizione che vengano rispettate le condizioni statiche dell’ edificio, il decoro architettonico, i regolamenti condominiali e gli standard urbanistici ed edilizi. Chi fa la sopraelevazione deve corrispondere agli altri condomini un’ indennità pari al valore attuale dell’ area, diviso per il numero dei piani, compreso quello da edificare, e detratto l’ importo della quota a lui spettante. Egli è inoltre obbligato a ricostruire il lastrico solare di cui tutti o parte dei condomini hanno il diritto di usare. Comunque bisogna tener presente che raramente i comuni concedono l’ aggiunta di nuove volumetrie.

I TABELLONI PUBBLICITARI
Il settore nel nostro Paese è ripartito in due specializzazioni, gestite da aziende diverse: la pubblicità tradizionale e i “teli pittorici”. La pubblicità tradizionale è quella con tabelloni e manifesti di sei metri per tre, insegne luminose sui tetti o sui lastrici solari e maxiposter luminosi di 8 o 12 metri per 4, che si autoreggono su pali, più comuni nei parcheggi, ma non adatti ai condomini.