In Liguria aiuti alle famiglie per il mutuo pesante

 Un fondo di garanzia per aiutare chi ha difficoltà a pagare le rate del mutuo. Grazie a un accordo della Regione con l’Abi Liguria è possibile rinegoziare il mutuo o chiedere una sospensione per un massimo di diciotto mesi. La Regione dà respiro a chi è soffocato dal mutuo istituendo un fondo di garanzia a sostegno delle famiglie che sono momentaneamente in difficoltà economica e faticano a pagare la rata del mutuo. La Liguria è la prima Regione italiana a offire una misura di sostegno del genere, grazie alla quale sarà possibile, per esempio, sospendere i pagamenti delle rate fino a diciotto mesi: il fondo, attivato dall’Ente con la finanziaria regionale Filse, prevede uno stanziamento di un milione e trecentomila euro, che salgono a tre milioni e novecentomila grazie a un protocollo d’intesa stipulato con Abi Liguria. In base a questo accordo, inoltre, i cittadini che hanno stipulato un mutuo per l’acquisto o il restauro della prima casa tra il 2002 e il 13 dicembre 2007 possono rinegoziare il mutuo e sospendere il pagamento, in caso di difficoltà, per due volte (a patto che la banca che ha concesso il mutuo aderisca all’intesa).

Ecco le regole per la rinegoziazione dei mutui prima casa

 Le rate variabili dei mutui stipulati entro il 1° gennaio 2007 potranno diventare fisse mantenendo l’importo medio delle rate pagate nel 2006, e i sottoscrittori non dovranno sostenere alcuna spesa di rinegoziazione. Lo rende noto il Ministero dell’economia in accordo con l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana. La Convenzione interesserà le rate in scadenza dopo il 1° gennaio 2009.

La differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano originario di ammortamento e quello risultante dall’atto di rinegoziazione, è addebitato su un conto di finanziamento accessorio al tasso che si ottiene in base all’Irs a 10 anni, alla data di rinegoziazione, maggiorato di uno spread dello 0,50 per cento.

Mutui: Irrigidimento delle condizioni di concessione del credito

 In arrivo una boccata d’ossigeno per gli italiani. Oltre al taglio dell’Ici e alla detassazione degli straordinari giunge, a sorpresa, l’accordo tra Abi e Ministero dell’Economia per congelare le rate dei mutui a tasso variabile. In particolare, l’accordo premetterà di rinegoziare i contratti stipulati a partire dal 2007, ma con una rata fissa “fuori mercato” uguale a quella pagata in media nel 2006. All’inizio, la durata del mutuo resterà la stessa e l’allungamento eventuale dipenderà dai tassi d’interesse; in sostanza, se la curva sarà cresciuta il periodo salirà, se sarà scesa si pagherà meno. Si tratta di una manovra che dotrebbe riguardare circa un milione di italiani.
La Bce ritiene che l’economia dell’Eurozona abbia finora resistito al rallentamento globale, alla crisi finanziaria e che nel primo semestre, probabilmente, avrà una capacità di ripresa, infatti, ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 4%. Con questa decisione, la Bce mantiene il tasso di rifinanziamento principale al 4%, quello marginale al 5% e quello sui depositi overnight al 3%. Il divario fra il costo del denaro in Eurolandia (misurato dal tasso principale), e quello negli Usa è pari a 2 punti percentuali, dopo che il 30 aprile scorso la Federal Reserve ha tagliato di 25 punti base i tassi sui Fed Fund, portandoli al 2%. Il Fondo ha chiesto alla Bce di abbassare i tassi dall’attuale livello, imitando la Fed e la Boe, ma la Bce ritiene che l’attuale posizione di politica monetaria contribuisca alla stabilità dei prezzi.
Secondo Kiron, nel 2007 il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto di abitazioni presenta un volume di erogazioni in linea con quello del 2006, con una differenza negativa di 150 milioni di euro (-0,23%).

Domande e risposte: Cosa cambia con la convenzione Governo-Abi sui mutui?

 La convenzione, siglata dal Governo con l’Associazione Bancari Italiani, è stata presentata il 27 maggio in conferenza stampa dal ministro dell’economia Giulio Tremonti. L’accordo introduce la possibilità di rinegoziare il tasso variabile dei mutui sulla prima casa.

Di seguito, le risposte alle 10 richieste più frequenti sulla convenzione:

Mutui, più leggeri con la convenzione Governo-Abi

 Possibilità di trasformare il tasso del mutuo sulla prima casa da variabile a fisso, con costi di portabilità zero e senza spese notarili: questi i principali vantaggi della convenzione siglata fra il ministero dell’Economia e l’Associazione Bancari Italiani. Tremonti: “Ora pensiamo a benzina e bollette”. Sono stati presentati il 27 maggio, in conferenza stampa, i termini della convenzione sulla rinegoziazione dei mutui per la prima casa, siglata tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancari Italiani. Le famiglie interessate al provvedimento, che secondo alcune stime sono circa un milione e duecentocinquanta mila, potranno beneficiarne in tempi brevi: infatti, come ha precisato lo stesso ministro Giulio Tremonti, il decreto che ne contiene le norme attualmente è “alla Presidenza della Repubblica” e sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale “stasera o al più tardi domani”.

I mutuatari non si fidano più del variabile e scelgono il fisso

 L’andamento altalenante dell’Euribor e l’incertezza sull’andamento dei tassi anche per i prossimi mesi fa sì che coloro che debbono scegliere un mutuo casa stiano optando decisamente per mutui a tasso fisso e di lunga durata. Il costo del denaro è sensibilmente aumentato negli ultimi due anni, ma gli aumenti della BCE non bastano sempre a spiegare il divario fra le rate di mutui a tasso variabile, indicizzato di qualche anno fa e quelle di oggi. L’Euribor si muove indipendentemente dalle decisioni di politiche monetarie della BCE e nuove sorprese nell’ammontare delle rate dei mutui a tasso variabile potrebbero arrivare in vista degli adeguamenti del tasso previsti per luglio prossimo. Per quanto riguarda i risultati del confronto, si registra in generale un assottigliamento del margine di offerta degli spread fra le banche, che pare confermare l’esistenza di una concorrenza più serrata fra gli istituti, anche nell’ordine di centesimi di punto. Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, la miglior offerta sui 20 anni (opzione scelta da molti) è quella delle Poste con un 5,60% (rilevazione del 12.05.2008), seguita da Unicredit (5,70%), Banca Antonveneta (5,72%) e BNL-Paribas (5,80%). Per i 15 anni interessante l’offerta di BHW con un 5,65%. Fra le Casse Rurali, non molto avezze a proporre il “fisso”, abbastanza buona è l’offerta della Rurale di Brunico (IRS di periodo +1,10%); stessa offerta fatta dalla Cassa Centrale Altoatesina per i mutui con durata 20 anni.

Federconsumatori e Adusbef: “L’accordo Governo – banche è da migliorare”

 L’accordo ABI Governo, anticipato dalla minaccia del ministro dell’economia Tremonti (solo mediatica) di aggravare fiscalmente le posizioni delle banche, si limita ad offrire al popolo dei mutuatari a tasso variabile – una soluzione che alcune banche già offrivano da quando i tassi hanno cominciato ad impennarsi: se non è sopportabile la rata lievitata a causa dell’andamento dei tassi, si riduce; quanto corrisposto in meno, rivalutato da tassi di remunerazione per la banca, viene accodato alla fine del mutuo e comporterà il suo allungamento. Mediaticamente, la minaccia iniziale di Tremonti è servita solamente a far passare il falso messaggio di un cedimento delle banche, le quali non solo non restituiscono nulla ai consumatori indebitati a tasso variabile, ma ci guadagnano due volte,sia fidelizzando il cliente che con l’allungamento della vita residua del debito, incamerando maggiori interessi e maggiori commissioni sulle rate. Questa soluzione,che non è proprio né innovativa e neppure vantaggiosa per 3,2 milioni di famiglie strozzate dalle rate, permette alle banche di anticipare, con un meccanismo finanziario a loro favorevole, la soluzione di un problema che si sta facendo drammaticamente sociale.