Trend mercato immobiliare Prato, Toscana

 A Prato nel secondo semestre del 2010 si è registrato un ribasso dei prezzi del 4,4% rispetto al semestre precedente.

Prezzi ancora in lieve calo nell’area Soccorso-Ospedale dove la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti continua a diminuire. Si tratta di un mercato di prima casa e di casa di sostituzione; negli ultimi semestri l’attenzione degli acquirenti, grazie al ribasso delle quotazioni, si è spostata dai bilocali ai trilocali. Maggiori difficoltà si riscontrano nella vendita di soluzioni che necessitano di importanti interventi di ristrutturazione. Fiorente il mercato delle locazioni, alimentato principalmente da stranieri. Il canone di locazione di un bilocale può arrivare anche a 700 euro al mese.

Fisco e locazioni, la cedolare secca subito alla prova dell’acconto all’85%

 I proprietari di abitazioni date in affitto in virtù di contratti già registrati potranno applicare la cedolare nel 730 o in Unico 2012.

Entro il 16 giugno dovranno versare l’acconto e inviare la raccomandata all’inquilino, per informarlo di aver scelto la cedolare e di rinunciare all’aggiornamento del canone. Invece, i proprietari che alla data del 7 aprile dovevano ancora registrare il contratto di locazione, potranno farlo fino al 6 giugno e scegliere la cedolare al momento della registrazione (in via telematica con il software Siria o con il modello 69 cartaceo). Anche per loro, poi, ci sarà l’appuntamento con l’acconto.

Il mercato immobiliare in Toscana, focus su Pistoia

 Nel secondo semestre del 2010 le città della Toscana hanno segnalato contrazione dei prezzi. A Firenze c’è stato un ribasso dei valori dello 0,4%. Stabili i prezzi a Grosseto e Massa Carrara. In diminuzione le quotazioni di Arezzo (-1,3%), Lucca (-1,4%) e Pistoia (-1,4%), Siena (-1,9%), Prato (-4,4%) e Livorno (-4,7%).

Nel secondo semestre del 2010 a Pistoia i prezzi delle case sono scesi dell’1,4%. Continua la decrescita delle quotazioni nella zona Ovest, le difficoltà di accesso al credito ed una minore disponibilità economica hanno dirottato molte famiglie sul mercato delle locazioni; quest’ultimo infatti nel 2010 è cresciuto notevolmente. Sia in acquisto che in affitto la tipologia più richiesta è il trilocale, anche da parte di single che utilizzano la seconda camera come studio. Il canone di locazione di un bilocale è compreso tra 450-e 550 euro la mese, quello di un trilocale tra 550 e 600 euro al mese.

Il mercato dei mutui in Toscana, le erogazioni a Pistoia

 Il mercato dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni in Toscana nel terzo trimestre 2010 registra un calo (-5%) delle erogazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

I volumi erogati restano influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione. Il dato è in controtendenza rispetto all’andamento dell’intera area centrale che ha fatto registrare un +11%. In Toscana nel terzo trimestre 2010 sono stati erogati 837 milioni di Euro (il 6,8% del totale nazionale), volumi che collocano la regione al 6° posto per erogati in Italia.

Il mercato dei mutui in Toscana, le erogazioni a Lucca

 Il mercato dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni in Toscana nel terzo trimestre 2010 registra un calo (-5%) delle erogazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

I volumi erogati restano influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione. Il dato è in controtendenza rispetto all’andamento dell’intera area centrale che ha fatto registrare un +11%. In Toscana nel terzo trimestre 2010 sono stati erogati 837 milioni di Euro (il 6,8% del totale nazionale), volumi che collocano la regione al 6° posto per erogati in Italia.

Il mercato immobiliare in Toscana, prezzi in calo a Lucca

 Nel secondo semestre del 2010 le città della Toscana hanno segnalato contrazione dei prezzi. A Firenze c’è stato un ribasso dei valori dello 0,4%. Stabili i prezzi a Grosseto e Massa Carrara. In diminuzione le quotazioni di Arezzo (-1,3%), Lucca (-1,4%) e Pistoia (-1,4%), Siena (-1,9%), Prato (-4,4%) e Livorno (-4,7%).

A Lucca nel secondo semestre del 2010 i prezzi delle abitazioni sono scesi dell’1,4%. Le quotazioni sono stabili in zona San Concordio, Santa Maria del Giudice e San Lorenzo a Vaccoli. La richiesta è costante anche se nei primi mesi del 2011 si registra un aumento di interesse da parte dei potenziali acquirenti. Permangono comunque le difficoltà per chi è impiegato a tempo determinato e per chi non possiede un capitale iniziale.

Il mercato immobiliare in Toscana, focus su Grosseto

 Nel secondo semestre del 2010 a Grosseto le quotazioni immobiliari sono rimaste sostanzialmente invariate.

L’ultima parte dell’anno ha visto una maggiore concentrazione di compravendite di sostituzione. Aumentano le difficoltà per chi non dispone di un capitale iniziale. Un particolare rallentamento si è registrato per le soluzioni dal valore compreso tra 190 e 230 mila euro, mentre sono più dinamiche le compravendite per quelle tipologie con valori inferiori o superiori a questa fascia.

Acquisto di box pertinenziali con bonus da fondo immobiliare, come evitare la ritenuta sul bonifico

 Punto primo: non si deve riportare nella motivazione il riferimento alle disposizioni fiscali agevolative

I bonifici ordinati dai contribuenti in favore dei fondi immobiliari per l’acquisto di box pertinenziali già realizzati (che beneficiano della detrazione del 36%) devono essere compilati secondo regole precise, per evitare che i fondi stessi subiscano la ritenuta d’acconto del 10% (art. 25 del Dl 78/2010). L’ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 46/E del 18 aprile.

Mercato immobiliare, le quotazioni a Milano

 Nel secondo semestre del 2010 le quotazioni delle abitazioni di Milano hanno segnalato un aumento dello 0,3%.

Le zone del centro di Milano hanno segnalato un lieve incremento delle quotazioni nella seconda parte del 2010: +0,7%. Il mercato immobiliare nelle zone che rappresentano il cuore di Milano è stato meno dinamico rispetto alla prima parte dell’anno, in particolare intorno al Duomo. Tra le motivazioni l’esaurirsi della spinta legata allo scudo fiscale ma soprattutto una bassa offerta di tipologie di particolare prestigio o, comunque, in grado di soddisfare le richieste della clientela di zona, sempre molto esigente.

Mercato immobiliare località turistiche, speciale Marche provincia di Ancona

 Nel secondo semestre del 2010 le quotazioni degli immobili nelle località della Riviera del Conero sono rimaste stabili.

Si nota un rallentamento del processo decisionale dei potenziali acquirenti: se non trovano l’immobile perfettamente corrispondente alle loro esigenze tendono a rimandare l’acquisto. Spesso però la difficoltà è dovuta al mancato incontro tra le richieste dei proprietari e la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti. Questi ultimi cercano tagli medi di 50 mq a non più di trecento metri dal mare, possibilmente con terrazzo o giardino e su cui investire non più di 150-160 mila euro.

Mercato immobiliare località turistiche, speciale Marche provincia di Macerata

 Sul mercato immobiliare di Porto Potenza Picena le quotazioni sono in lieve aumento nella seconda parte del 2010.

Le compravendite hanno interessato soprattutto le seconde case dal momento che sul mercato della prima casa si registrano rallentamenti dovuti alla difficoltà di accesso al credito. Gli acquirenti di seconda casa arrivano soprattutto dalle colline e dall’entroterra maceratese oltre che dall’Umbria e dalla Lombardia. La disponibilità di spesa oscilla da 100 a 130 mila € per bilocali di 40-50 mq (nuovi o usati) e 150-160 mila € per trilocali (usati).

Il mercato immobiliare nelle Marche, focus sulle località turistiche: provincia di Ascoli Piceno

 Nel secondo semestre del 2010 le quotazioni delle località turistiche marchigiane hanno segnalato una contrazione dell’1,0%.

Le quotazioni delle abitazioni di Porto d’Ascoli hanno segnalato stabilità. Si registra comunque da alcuni mesi, a fasi alterne, una diminuzione della domanda, in particolare sul segmento della seconda casa ricercata da famiglie provenienti dall’entroterra marchigiano e, in parte, anche dall’Abruzzo e dall’Umbria. Una delle motivazioni principali è da attribuirsi alla difficoltà economica di molte piccole e medie aziende della zona che hanno creato incertezza lavorativa.