Catasto – Il 92,3% dei Comuni intende deliberare per la gestione diretta

La popolazione dei Comuni che hanno dichiarato l’intenzione di assumere le funzioni catastali rappresenta il 43,6% della popolazione nazionale. Gli 873 Comuni che hanno dichiarato di assumere da subito la gestione diretta delle funzioni catastali rappresentano il 38,8% della popolazione, il 16,3% del territorio nazionale e il 10,9% dei Comuni italiani.

Questi alcuni dei dati emersi da un questionario, distribuito da Anci, Ifel e Ancitel nel corso degli incontri formativi organizzati sul territorio italiano previsti dall’Action Plan Catasto, compilato dai rappresentanti di 1.223 Comuni.

Residenze esclusive: prezzi di compravendita in crescita sia a Milano sia a Roma

 Questi i risultati dell’Osservatorio Immobiliare sulle residenze esclusive di Tirelli & Partners

Sono stati presentati ieri, nella sede di Milano di Tirelli&Partners, i risultati dell’Osservatorio sulle residenze esclusive relativi il primo semestre 2007, per le città di Milano e Roma. Il mercato residenziale milanese ha mostrato dinamiche differenti a seconda della localizzazione presa in considerazione. Prosegue la debolezza emersa nella seconda metà del 2006 nei mercati semicentarli e periferici, mentre sembra interrompersi in quelli pregiati e centrali. Aumentano in modo significativo gli sconti praticati sui prezzi richiesti (da 7.6% a 9.4%); i tempi medi di vendita o di locazione non si sono modificati attestandosi rispettivamente attorno ai 4.5 e 4 mesi. I prezzi di compravendita aumentano nell’ultimo semestre del 3.2% e i canoni del 3%. Per quanto riguarda il segmento delle abitazioni esclusive, il centro storico continua ad esercitare un’attrattività ridotta sulla domanda locale a causa dei problemi legati ad un’offerta molto variegata qualitativamente, all’inquinamento atmosferico ed acustico, all’accessibilità e alla disponibilità di parcheggio; le tendenze mostrate dalla zona Magenta, Venezia-Duse e dal Quadrilatero appaiono invece stabili.

In Italia si registra ancora un forte interesse per gli investimenti immobiliari


Durante i primi sei mesi del 2007 è stato investito nel mattone italiano un controvalore di circa € 2,65 miliardi (escluso il settore residenziale e l’acquisto di terreni). Rispetto allo stesso periodo del 2006 il volume è sceso del 10%, a causa di un calo degli investimenti nel segmento retail, mentre gli altri settori (uffici, logistica, hotel) hanno mantenuto il livello registrato un anno fa. Il capitale investito da soggetti esteri è rimasto pressoché in linea con la prima metà del 2006, raggiungendo circa € 1 miliardo, mentre le acquisizioni da parte d’investitori locali sono diminuite del 13%. Questo è quanto rivela l’ultimo studio di Jones Lang LaSalle dal titolo Italian Capital Markets Bulletin, 1° semestre 2007.

La condizione abitativa in Italia: Le strategie di intervento

 Rapporto Nomisma
Il quadro delle attività da pianificare e realizzare è, anche in considerazione delle diverse forme di disagio abitativo, complesso ed articolato e richiede un intervento unitario ed integrato. Allo stesso tempo è necessario attivare in tempi molto brevi un flusso di risorse finanziarie dedicate alle politiche abitative, aggiuntivo rispetto alle diverse voci di bilancio già attive o ad esse incrementali, funzionali alla tutela di chi non è o non è più nelle condizioni di di sostenere le spese per l’abitazione, di chi sta per essere allontanato dalla propria casa e di coloro i quali al diritto ad una casa non riescono ad accedere. Le linee guida di natura strategica sono state individuate nel corso dei lavori del Tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative, convocato in adempimento alla Legge 9 dell’8 febbraio 2007 dal Ministero delle infrastrutture, mostrano come la migliore politica consista in una pluralità coordinata di azioni mirate.

Affitto o proprietà, cosa ne pensano gli italiani? L’esigenza di sicurezza

L’indagine Nomisma-ISPO, realizzata nel luglio 2007, registra pari al 14% la quota di popolazione italiana che dichiara di risiedere in un’abitazione in locazione. La maggioranza della popolazione afferma, invece, di vivere in una casa di proprietà (80%). E il restante 6% in un’abitazione ad uso gratuito. Il titolo di godimento dell’abitazione appare legato, oltre che a variabili demografiche, anche a elementi socio-economici, come, ad esempio, la classe sociale di appartenenza o l’ampiezza della famiglia. Il fatto di vivere da soli aumenta la probabilità di risiedere in affitto (33%).

Rapporto Nomisma: L’edilizia residenziale pubblica, uno strumento per arginare il problema dell’alloggio

 Fra i diversi strumenti che vengono messi in campo per arginare il problema dell’alloggio, primeggia l’Edilizia Residenziale Pubblica, il cui patrimonio è costituito dall’insieme delle abitazioni di proprietà degli Istituti di previdenza, degli IACP, delle Agenzie territoriali per la Casa, degli enti locali e delle altre amministrazioni pubbliche.

La stangata dei mutui. Cosa fare? I consigli del CTCU

 Il popolo dei mutui a tasso variabile è sempre più in allarme ed in difficoltà: sempre più numerosi i mutuatari che chiedono consiglio al CTCU sul da farsi. L’incertezza su come proseguire è grande e le banche, in gran confusione, dispensano pochi e spesso interessati consigli su come affrontare la crisi. E c’è anche chi, a dispetto di probabili nuovi rialzi dei tassi già a breve, consiglia ancora di attendere prima di passare al “fisso”. Sarà!? Il CTCU è sconcertato dal comportamento delle banche, soprattutto in ambito locale, che negli anni scorsi hanno spinto massicciamente i propri clienti alla stipula di mutui ancorati all’Euribor (circa il 90% del totale) ed ora propongono magari consolidamenti e allungamenti dei debiti, incamerando ulteriori interessi e compensi. Non solo. Quasi nessuna banca, lamentando anche qui il “non saper come fare”, mette in atto la cd. “surrogazione automatica del mutuo” prevista dal secondo Decreto Bersani, che potrebbe facilitare e rendere più snello il cambio in corso del mutuo ai mutuatari …

Arzignano, scoperta frode nel settore immobiliare

 Il fisco incassa 230 mila euro a seguito della scoperta di un’evasione fiscale compiuta da una società costruttrice di immobili in provincia di Vicenza.

L’ufficio delle Entrate di Arzignano ha avviato una verifica fiscale nei confronti di una immobiliare dopo aver constatato, in fase di indagini preliminari, che la quasi totalità degli acquirenti di una trentina di appartamenti venduti nel biennio 2003-2004 ha stipulato mutui ipotecari per importi sensibilmente superiori, fino al doppio, rispetto ai prezzi dichiarati negli atti di acquisto degli immobili.

Milano: non solo studenti per la casa in condivisione

 I dati della nuova analisi di idealista.it: 412 euro per una singola, il costo degli affitti obbliga alla condivisione sempre più fasce sociali.

Una stanza a milano costa in media 412 euro al mese. Questo il dato che emerge dall’ultima analisi della divisione studi del portale idealista.it sulle case in condivisione a milano. Dall’indagine condotta su un campione di più di 400 stanze in affitto presenti nel database del portale emerge anche un profilo inedito di chi ricorre a questo genere di soluzione abitativa nel capoluogo lombardo.

Mutui a tasso variabile: Adusbef e Federconsumatori chiedono interventi a favore delle famiglie. Governo e Bankitalia si attivino affinchè anche le banche facciano la loro parte

 Dal 2003 gli analisti finanziari paventavano la crescita dei tassi di mercato. Nonostante ciò, i consigli (o i mancati avvertimenti) delle banche hanno indotto chi intendeva accendere un mutuo per l’acquisto della casa a farlo al tasso (civetta) più basso, guarda caso, quello variabile. In questo settore l’Italia vanta una serie di primati: oltre i maggiori tassi medi rispetto al resto d’Europa, anche il fatto che il 75 per cento dei mutui in essere è a tasso variabile. In Francia e in Germania il dato è esattamente invertito: il 75 per cento dei mutui è a tasso fisso.