Roma: via l’Ici, tutto quello che c’è da sapere

 Via l’Ici prima casa anche a Roma, come previsto dal decreto legge n. 93 del 29 maggio 2008 – che elimina l’imposta per l’ “abitazione principale”, ovvero l’immobile in cui il proprietario abita e ha la propria residenza anagrafica <_. Lo comunica il Dipartimento Entrate del Comune, precisando che la norma non ha valore retroattivo e vale, quindi, solo per gli importi a partire dal 2008. Già in occasione dell'acconto del 16 giugno, dunque, i proprietari di sola prima casa non dovranno più pagare l'imposta, mentre chi possiede diversi immobili non dovrà considerare l'abitazione principale nel calcolo Ici. Da ricordare, inoltre, che anche i locali strettamente pertinenti all'abitazione principale - box o posto auto, più una cantina o una soffitta - non pagano l'Ici, anche se registrati separatamente al catasto. Continuano invece a pagare l'Ici le prime case accatastate in categoria A1, A8, A9 (abitazioni di lusso, ville, castelli), alle quali continuerà ad essere applicata la detrazione annuale di 103,29 euro.

Ici: Errani, Decreto da modificare

 “La modalita’ con la quale il Governo da’ copertura al taglio dell’Ici solleva di fatto molti seri problemi”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani in riferimento alle conseguenze che il provvedimento avra’ sul trasporto pubblico locale e sull’ospedale di Cona (Cona), annunciando di avere gia’ chiesto al Governo di modificarlo. “Piu’ si entra nel merito delle voci tagliate nell’articolato del decreto – ha continuato Errani – piu’ si scopre che da molti punti di vista i cittadini subiranno un danno concreto. Il Governo cancella impegni finanziari che hanno dato vita a contratti, intese, programmi come l’accordo sul trasporto pubblico locale o opere lungamente attese come l’Ospedale di Cona. In particolare i fondi Inail per Cona sono il frutto sofferto di atti sottoscritti da tutti i soggetti istituzionali, Governo compreso. Questo, se non corretto rapidamente, comportera’ il blocco dei lavori, ad un anno dalla consegna dell’Ospedale; disattendendo in questo modo precisi impegni assunti con la comunita’ ferrarese”. “Per questo – ha concluso Errani – insisteremo a chiedere direttamente al Governo, come abbiamo gia’ fatto in queste ore, di cambiare il decreto e, comunque, di assicurare in ogni modo lo stanziamento Inail necessario al completamento dei lavori evitando al cantiere nuove interruzioni”.

Associazione piccoli proprietari immobiliari: “La sola abolizione dell’ICI non basta”

 A seguito delle decisioni prese nel primo Consiglio dei Ministri del nuovo Governo, l’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, esprime la propria posizione sul tema della imposizione fiscale sulla casa. «Il provvedimento di abolizione dell’Ici sulla prima casa, assunto dal Governo Berlusconi – ricorda il presidente nazionale dell’Asppi Luigi Ferdinando Giannini – va a completare il percorso avviato dal Governo Prodi che, con l’ultima Finanziaria, aveva esteso l’esenzione dell’imposta al 40 per cento delle famiglie italiane. E’ necessario però che le politiche abitative non siano affrontate solo con provvedimenti estemporanei. Si deve dare un’ampia cassa di risonanza al problema casa, da esaminare in modo più approfondito». Il presidente dell’Asppi ribadisce la necessità di superare il concetto di Ici, per rivedere il meccanismo della tassazione locale. «L’Ici è figlia di un federalismo fiscale imperfetto – prosegue Giannini – e da tempo noi sosteniamo che si deve arrivare ad un riordino complessivo del sistema di tassazione locale. Si deve puntare su un’inversione del rapporto fra cittadino e fisco, con trasferimenti dagli Enti periferici allo Stato centrale e non viceversa, senza basare il federalismo su addizionali o imposte locali. Inoltre, come affermano numerosi esperti del settore, l’Ici porta con se punti di debolezza marcati, ad esempio la mancata correlazione fra il tributo e l’impiego delle risorse che ne derivano. Ciò impedisce di valutare ed eventualmente premiare l’operato delle amministrazioni locali».

Il Sicet per il rilancio delle politiche per l’affitto

 Il SICET e i Sindacati degli inquilini nel corso della scorsa legislatura hanno svolto un’azione politica e rivendicativa che ha portato allo stanziamento dal bilanci statale di 550 milioni di Euro per far fronte all’emergenza abitativa nelle grandi aree urbane, ora l’associazione dei costruttori sollecita il nuovo governo a sveltire le pratiche burocratiche che impediscono l’immediato impiego delle suddette risorse. Questa è solo una parte del problema in quanto resta del tutto irrisolto l’aspetto strutturale del problema, cioè la definizione di un corretto programma di politiche abitative che assuma la questione della riduzione dei costi dell’affitto privato e dell’Edilizia pubblica come una priorità delle politiche di welfare. Il nuovo Governo invece parte con il piede sbagliato destinando ingenti risorse all’abolizione indiscriminata dell’ICI sulla prima casa. Una manovra populista, che favorisce maggiormente i proprietari delle case di valore più alto, che toglie ai Comuni un formidabile strumento di controllo sulle operazioni edilizie e l’inverso di un corretto federalismo fiscale solidale.

Abolizione ICI, Confedilizia: Le dicriminazioni del nuovo governo non sono un bel buongiorno per condòmini e proprietari di casa

 Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “In campagna elettorale non avevano detto che nella riforma dell’Ici si sarebbe seguita la via della discriminazione tra casa e casa tracciata da Prodi. E a noi non ce l’hanno detto neanche ora perché non siamo stati sentiti, nonostante l’avessimo richiesto e fossimo la Parte sociale direttamente interessata, quella che paga: Presidenza del Consiglio e Ministri competenti hanno preferito non informarci di nulla, non replicare alle argomentazioni inoltrate dalla Confedilizia, adagiarsi sul parere dei sindacati dei pensionati. Lasciandosi guidare da un classismo ideologico superato, tanto più odioso e significativo quanto meno necessario a fini di cassa (data l’esiguità del numero di immobili interessati), il Governo è caduto nel tranello giustizialista, che toglie alla riforma dell’Ici ogni carattere, e ogni effetto, innovatore.

Consiglio dei ministri: svolta sui rifiuti, fisco e ici

 A Napoli il Governo presenta i suoi primi, importanti interventi. Riapertura delle discariche e costruzione di nuovi termovalorizzatori per affrontare l’emergenza in Campania. “Pacchetto Maroni”: inasprite le pene connesse a immigrazione clandestina, contraffazione e reati a danno di anziani e disabili. Nuove risorse alle famiglie con azzeramento dell’Ici sulla prima casa e detassazione di premi e straordinari. E’ iniziato alle 12.00 circa, nel Palazzo della Prefettura di Napoli, il primo Consiglio dei Ministri operativo del Governo. All’ordine del giorno l’emergenza rifiuti, le misure sulla sicurezza e l’immigrazione, l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e la detassazione degli straordinari. L’emergenza rifiuti a Napoli. Fra i primi provvedimenti approvati in Consiglio, è passato il decreto legge che individua le discariche da riaprire per superare l’emergenza rifiuti. I nomi dei siti interessati, tuttavia, non verranno resi noti fino alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Il Consiglio ha inoltre appoggiato la costruzione di nuovi termovalorizzatori: “la Campania ne avrà quattro” ha spiegato infatti Berlusconi, “Tra trenta mesi sarà pronto quello di Salerno, poi ce ne sarà uno a Santa Maria La Fossa e uno nel Comune di Napoli”. Si aggiungeranno a quello di Acerra, che il Governo provvederà a ultimare, e saranno impianti “sicuri, con emissioni sotto le limitazioni previste dalle direttive europee”.

Detassati gli straordinari e abolita l’Ici prima casa con una manovra da 2,6 miliardi di euro

 Abolizione dell’Ici sulla prima casa e detassazione degli straordinari sono le due principali misure fiscali discusse e approvate oggi a Napoli durante il consiglio dei Ministri. La manovra si aggira intorno ai 2,6 miliardi di euro e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha detto che il pacchetto fiscale verrà interamente finanziato dai tagli alla spesa pubblica. Il decreto legge contenente misure urgenti in materia fiscale prevede l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e la detassazione delle parti variabili del salario, che comprendono non solo gli straordinari ma anche i premi di produzione. Per quanto riguarda l’Ici, introdotta nel 1992, il Consiglio dei ministri ha deciso che la cancellazione dell’imposta comunale sugli immobili sarà operativa già a partire dall’acconto di giugno e riguarderà circa 23 milioni di prime case, coinvolgendo non solo l’abitazione in sé per sé, ma anche le relative pertinenze, come garage, cantine e soffitte.